Calabria: 45 mln per imprenditorializzare la cultura

Cultura, turismi, sviluppo sostenibile, l’investimento di 45 milioni di euro, con 70 interventi per 4 grandi aree di interesse (dall’archeologia ai musei, dai castelli agli edifici di pregio), coinvolgendo 58 comuni, non ha precedenti nella storia dell’autonomia regionale calabrese. Rappresenta, senza alcuna retorica, una delle più efficaci e strategiche iniezioni produttive sul vero nervo scoperto della nostra terra: il complessivo patrimonio storico, culturale ed architettonico e la rete dei marcatori identitari che rendono distintivi, attrattivi e senza paragoni i nostri territori. – Tra le opere finanziate anche il completamento ed il conseguimento della piena funzionalità e fruibilità di Castiglione di Paludi (500.000 euro) e l’importante progetto di musealizzazione del Codex Purpureus di Rossano per la sua valorizzazione, conservazione e migliore fruizione turistico-culturale in rete (600.000 Euro). L’occasione è storica e non va persa.

 

E’ quanto dichiara l’On. Giuseppe Caputo, sottolineando con soddisfazione come l’impegno della Giunta Regionale guidata dal Presidente Giuseppe Scopelliti abbia messo il campo, con i “Piani regionali dei musei, delle aree e dei parchi archeologici, degli edifici storici e di pregio architettonico, dei castelli e delle fortificazioni militari e della struttura di archeologia industriale della Calabria” il più grande piano integrato in Calabria di completamenti nel campo dei beni culturali.

 

L’attenzione della Giunta – dichiara CAPUTO – e, in particolare, in questo settore strategico, del vulcanico assessore regionale alla cultura, l’amico Mario CALIGIURI, produce oggi un’impresa storica che, se fatta seguire dalle necessarie azioni convergenti dei soggetti destinatari dei diversi finanziamenti previsti, potrà rappresentare una concreta finestra aperta sul rilancio turistico, culturale ed economico di interi bacini ruotanti attorno ai beni culturali selezionati. Adesso – è, questo, l’appello del consigliere regionale – diventa essenziale dimostrare nei fatti di non voler perdere questa straordinaria occasione. Tutti gli interventi sono potenzialmente finanziabili ma, come è stato già spiegato dallo stesso Governatore, tutto dipenderà dalla documentazione che i soggetti attuatori sapranno e dovranno presentare. Più in generale – va avanti il presidente della prima commissione – ciò che distingue questo intervento regionale e che, oggettivamente, eleva l’intera azione istituzionale della Calabria nel Sud è la sua filosofia di fondo che, sin dall’avvio della legislatura, la maggioranza ha condiviso, sostenuto e sollecitato. Mi riferisco – continua – alla progressiva creazione di un modello di gestione economica basato sulla cultura o alla necessità di “imprenditorializzare la cultura”,  per usare il titolo di un’iniziativa nazionale di grande successo e spessore, la presentazione del “Manifesto per la Cultura del Sole 24 Ore” ospitata nella Città di Rossano. E’ un approccio metodologico che non soltanto condividiamo ma che il Presidente Scopelliti, l’assessore Caligiuri e l’intera Giunta ritengono l’unica via d’uscita per restituire, insieme all’indubitabile ed intrinseco valore storico e culturale dei beni oggetto di attenzione, anche quel valore economico senza il quale la cultura e gli stessi beni culturali restano, come spesso è accaduto, oggetto di sola meditazione spirituale, quando non abbandonati a se stessi, dimenticati proprio perché sganciati da qualsiasi mercato. Con questo investimento si intraprende una via diversa. Quella, cioè, di far dialogare domanda ed offerta, turistiche e culturali, agganciando l’attesa fruizione dei beni culturali ai rispettivi mercati e target turistici. La Cultura e la sua fruizione in chiave turistica devono poter esser misurabili in termini di elevazione di reddito economico dei territori. E’, anche questa, la via dello sviluppo sostenibile della Calabria ed è per queste ragioni che va colta, senza inerzie, l’occasione connessa a questi progetti che – dice Caputo – non a caso prevedono per lo più dei completamenti destinati a migliorare la fruizione finale del bene con due linee innovative, anch’esse senza precedenti: la valorizzazione dei beni culturali in aree ad alta densità criminale e quella degli itinerari industriali borbonici.

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