Il Sindaco di Rossano Antoniotti soddisfatto per l’intesa Enel-lavoratori

ROSSANO (CS) – Il Primo cittadino di Rossano ha espresso la sua soddisfazione per l’intesa appena Rossano-ENELraggiunta tra i lavoratori dell’Enel e i vertici dell’azienda energetica, proprietaria della centrale di contrada Cutura, intesa pienamente condivisa anche dai Sindacati Confederati Cgil-Cisl-Uil.

Qui di seguito la dichiarazione del Sindaco Antoniotti:

Esprimo soddisfazione per questa prima intesa raggiunta tra i lavoratori e l’azienda che ha dimostrato disponibilità a favorire il massimo coinvolgimento delle maestranze locali nelle prossime attività che riguarderanno la centrale. Certo, non siamo difronte ad una soluzione lavorativa definitiva, anche perché Enel ha già avviato da tempo le procedure di dismissione dell’impianto. Ma non bisogna demordere, cercando di trovare ogni utile e possibile alternativa di riconversione o riutilizzo di un sito che a nostro avviso deve continuare a produrre benessere per il territorio. Anche di questo parleremo con il presidente della Regione, Mario Oliverio, in un incontro che ho chiesto nelle scorse ore e che il Governatore si è preoccupato di indire per il prossimo lunedì 12 ottobre a Catanzaro, alla presenza dei sindacati e dei vertici Enel. Così come ho chiesto ed ottenuto udienza al Prefetto di Cosenza, per discutere della medesima problematica, il prossimo mercoledì 14 ottobre. Dunque, la volontà di avviare una discussione ampia sulla questione Enel e sul futuro lavorativo degli operatori interni e dell’indotto, non manca. E tra gli altri, insieme al Presidente Oliverio, al Prefetto Tomao e alla direzione generale di Enel Spa, ringrazio l’Arcivescovo di Rossano-Cariati che anche in questa circostanza non ha fatto mancare la sua vicinanza fisica e spirituale ai lavoratori che stanno tenendo la protesta. Ai quali rivolgo l’accorato invito considerato lo spiraglio aperto da Enel e le particolari condizioni climatiche avverse, a voler ammorbidire i toni della protesta, innanzitutto abbandonando il presidio che li vede, ormai da più giorni, asserragliati su una delle torri della centrale ad oltre cento metri d’altezza.

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