Confronto fra Labor Test e Regione Calabria per combattere gli sprechi

CATANZARO – Su iniziativa del Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi e dell’Assessore alle Infrastrutture Roberto Mumsanno, si è tenuto un incontro operativo tra rappresentanti della Regione e del Laboratorio, dando così seguito al seminario tenutosi a Reggio Calabria lo scorso ventisei ottobre sul tema: “L’Osservatorio sugli appalti: uno strumento per il contenimento della spesa pubblica“, nel corso del quale era stato avviato il confronto sul tema della lotta agli sprechi ed alle inefficienze nel settore delle Opere Pubbliche.
All’incontro, presieduto dal Dirigente Generale della “Stazione Unica Appaltante” Mario Donato, oltre al Dirigente dell’Osservatorio Regionale Antonio Sciumbata ed al Dirigente del Settore “Programmazione e Coordinamento Opere Pubbliche” Giuseppe Iiritano, hanno anche partecipato Francesco Calabrò e Lucia Della Spina, Direttori del Laboratorio di valutazioni economico-estimative “LaborEst”, attivo presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.Regione-Calabria

“L’incontro – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – è stato contrassegnato da un significativo spirito di collaborazione istituzionale e ha consentito di mettere a fuoco alcune delle principali criticità del settore delle Opere Pubbliche. Opere incompiute o ultimate con anni di ritardo, lievitazione abnorme dei costi, abuso delle varianti in corso d’opera, sprechi di risorse: le disfunzioni sono sotto gli occhi di tutti, ma dalla riunione è emersa la volontà unanime di realizzare sinergie che consentano di avviare a soluzione questi problemi, maggiormente avvertiti in una fase storica di grave scarsità di risorse a disposizione per dare risposte ai cittadini. Da un lato esistono sicuramente fenomeni di corruzione anche diffusi, che contribuiscono in maniera significativa a far lievitare i costi e determinare sprechi di varia natura. Questa dimensione criminale, ovviamente, può trovare innanzi tutto risposte di tipo repressivo. Esistono, però, anche carenze normative e conoscitive che concorrono in maniera significativa a determinare una situazione ormai insostenibile, ed è su queste cause che è stato basato il confronto tra Regione e Università. E poi ancora, i percorsi formativi universitari che negli ultimi anni hanno trascurato la disciplina dell’Estimo, sfornando laureati privi delle competenze necessarie a controllare gli aspetti economici connessi con il processo edilizio, per finire agli uffici tecnici degli enti locali, in primis dei Comuni, privi delle necessarie figure e competenze, o di un adeguato supporto, in grado di garantire la qualità della spesa nel settore delle Opere Pubbliche”.

 

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