Esportazione salumi negli Stati Uniti, la denuncia di Coldiretti Calabr

Coldiretti: un’altra occasione persa e una beffa per la Calabria.     “Gli Stati Uniti dopo quindici anni  autorizzano l’export per salami e salumi made in Italy a breve stagionatura, ma la Calabria, che ha 4 Dop riconosciute (soppressata, capocollo, salsiccia, pancetta)  su un totale di 18 (tra Dop e Igp) a livello nazionale  rimane tagliata fuori”. Questo l’amarissimo commento di Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria  alla notizia che “l’autorità statunitense per la sicurezza degli animali e delle piante”(Aphis)  ha aperto le porte all’export dei salumi. Per noi purtroppo non sarà così! Non siamo regione riconosciuta ufficialmente indenne dalla vescicolare suina e quindi è stato ritenuto che “le misure di sorveglianza, prevenzione e controllo attuate non sono sufficienti per ridurre al minimo la probabilità di introdurre Malattia Vescicolare Suina (MVS)  negli Stati Uniti”.  Da tempo e con documenti ufficiali – continua Molinaro – avevamo chiesto alle autorità sanitarie regionali di lavorare per avere l’accreditamento, ma nonostante le assunzioni di veterinari nella sanità pubblica il problema non è stato risolto. A pagarne le spese, è l’immagine della Calabria stessa ma soprattutto i produttori ed una filiera che conta su cica 450 addetti con un fatturato di oltre 350milioni di €uro l’anno che potevano sfruttare una opportunità importantissima dando davvero corpo alla internazionalizzazione delle imprese e non fare sull’argomento solo convegni e, per rimanere nella lingua inglese: words, words, words (parole, parole, parole). I responsabili di tutto questo, di una vera caporetto per le nostre produzioni di eccellenza, è giusto che ne traggano le dovute conseguenze e non aspettandosi il responso elettorale, perché da troppo tempo stiamo denunciando l’indifferenza della Giunta Regionale su questi ed altri argomenti.  Continuare a pensare che la sanità è fatta solo da ospedali, cliniche, fondazioni e quant’altro di per se cose importantissime,  e non anche di sanità veterinaria che è stata sottovalutata, ha contribuito a dare questo risultato.  Oltre al danno ci sarà la beffa – conclude Molinaro  – i cittadini statunitensi continueranno a mangiare la soppressata calabrese taroccata.

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