Il Sindaco di Cassano All’Ionio Papasso ha scritto all’Assessore Regionale alla Cultura rispondendo all’Articolo sui Lavori al Parco Archeologico di Sibari

CASSANO ALL’IONIO (CS) – Il primo cittadino di Cassano All’Ionio, con una garbata  lettera, ha scritto all’Assessore Regionale alla Cultura, Mario Caligiuri. per chiedere spiegazioni sulle progettazioni inerenti i  lavori di sistemazione del Parco Archeologico di Sibari, annunciati stamani dallo stesso a mezzo stampa, e che sarebbero in avanzata fase, si legge:  «Leggendo sulla stampa di oggi le Sue comunicazioni  circa le progettazioni riguardanti gli interventi previsti per la sistemazione dell’Area Archeologica di Sibari,  che sarebbero in fase avanzata, sono rimasto alquanto sorpreso e costernato – ha esordito il Sindaco Giovanni Papasso – rivolgendosi direttamente all’Assessore Caligiuri – Al di là dell’articolo di stampa, infatti, avrei preferito ricevere  una Sua garbata risposta alle mie note, con le quali La sollecitavo ad attivarsi per individuare nuove risorse economiche, utili al completamento dei lavori di ripristino del sito, considerata l’urgenza di far uscire l’Area Archeologica di Sibari, devastata dall’esondazione del Crati di gennaio u.s., dalla fase emergenziale per restituirla alla completa fruizione di turisti e studiosi. Il mio sfogo non vuole essere occasione per polemizzare – ha tenuto a precisare il primo cittadino di Cassano All’Ionio – poiché ritengo necessario ed indispensabile il concorso ed il sinergico apporto di tutte le Istituzioni per ridare splendore all’area archeologica più vasta ed importante della Calabria. Per quanto riguarda il “Piano Barca” sono perfettamente consapevole dei passi compiuti da Invitalia, circa la progettazione degli interventi previsti per la sistemazione dell’Area Archeologica dell’antica Sibari e sono a conoscenza che, al riguardo, si sono tenute anche delle conferenze di servizio. Ciò che mi preme sottolineare è il fatto che l’Area Archeologica di Sibari non può attendere, nello stato in cui versa, l’avvio e la conclusione di opere di grande portata. Infatti, da contatti con la Soprintendenza ai Beni Archeologici, mi risulta che grazie alle risorse economiche fino ad ora stanziate, si è proceduto solo parzialmente ad eliminare il fango che ricopriva il sito, che è stato aperto in minima parte al pubblico. Servono risorse ancora più ingenti per asportare completamente il fango e ripristinare gli impianti – ha tenuto a dire il Sindaco – per superare definitivamente la fase emergenziale e riportare gli Scavi allo stato in cui erano prima dell’esondazione del Crati per poi, in tutta serenità e tranquillità, pensare ad interventi  in grado di proiettare a livello europeo e mondiale la loro valenza storica e culturale. Concorderà con me che i proclami non servono a nulla e che, invece, occorre calarsi nella realtà delle cose, prediligendo la politica della concretezza».

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