Silvia Aiello e Stefania Giovinazzo, due talenti calabresi tra i professionisti della moda

Silvia Aiello
Silvia Aiello

COSENZA (CS) – Il talento di Silvia Aiello e Stefania Giovinazzo ha dato il colore dell’Italia alla China Fashion Week. Le due ragazze, che hanno conseguito il titolo di stilista di moda all’Accademia New Style di Cosenza, hanno portato le loro creazioni su una delle passerelle più esclusive al mondo.

Era il 1997 quando Pechino si affacciava con una settimana nella moda su uno scenario di capitali già consolidate nel settore. Con oltre trecento stilisti provenienti da tutti i continenti la Mercedes – Benz China Fashion Week si conferma ancora quest’anno l’evento di moda più importante dell’area Asia –Pacifico. La settimana è stata caratterizzata da incontri tematici, forum di discussione e, ovviamente, sfilate che hanno presentato le novità per la primavera-estate 2016.

In questa realtà prestigiosa, aperta ai professionisti del settore si sono accesi i riflettori anche per le due ragazze calabresi che hanno avuto wdwwl’opportunità di vedere i loro modelli sfilare in una cornice di altissimo livello. Quelli cinesi sono stati sicuramente giorni che hanno cambiato la vita e la visione del mondo ad Aiello e Giovinazzo, talenti indiscussi, già noti in Italia per la partecipazione a tanti concorsi nazionali e vincitrici di numerosi riconoscimenti.

E proprio nel corso della partecipazione al concorso, “Imbastire un sogno. Cucire un’idea”, indetto per il settimo anno dalla Confartigianato di Prato insieme al Salone Orafo OroArezzo, le due stiliste, il 24 settembre scorso, hanno vinto l’opportunità di vivere da protagoniste la China Fashion Week.

Motivazione, talento e un’ottima formazione sono stati solo alcuni degli ingredienti che hanno permesso a Silvia Aiello e Stefania Giovinazzo di vivere un’esperienza straordinaria. «Partecipare a questo evento ha rafforzato la formazione delle stiliste – a parlare così Franca Trozzo, direttrice dell’Accademia New Style – sono orgogliosa di Silvia e Stefania perché so dei sacrifici e dell’impegno che hanno messo nei loro studi, come so che la loro ambizione creativa vede in ciò non un punto di arrivo, ma uno splendido punto di partenza».

 

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