«Filice inadeguato», il Cds Unical chiede dimissioni del Pro-Rettore

RENDE (CS) – Venti di tempesta all’Unical. La rappresentanza studetesca in seno a Consiglio degli studenti boccia senza mezzi termini la politica del Centro Residenziale. Queste le falle della struttura d’Ateneo secondo la maggioranza del CDS, presieduto da Domenico Tulino: «Ogni giorno più di 2.000 Studenti sono ospitati…a casa loro!”, così recita lo slogan del Centro Residenziale, il quale, però, non corrisponde nei fatti a quello che realmente accade. Bandi scritti male e interpretati peggio (lo scorso anno per la prima volta nella storia dell’Unical è stata annullata una graduatoria di borsa di studio che vedeva, a causa di fantasiose interpretazioni, l’esclusione dalla stessa di circa 700 studenti, successivamente reintegrati solo dopo il forte intervento della nostra rappresentanza); sistemi d’informazione inefficienti (a partire dal sito web che puntualmente non viene aggiornato per finire al personale che molto spesso si presenta impreparato, determinando così uno stato di caos e incertezza che ormai da anni caratterizza l’operato del C.R.); perenni ritardi nell’erogazione delle borse di studio agli studenti (è da un anno circa che gli studenti beneficiari attendono ancora l’erogazione della borsa di studio dell’a.a. 2015/16 e il rimborso delle relative tasse d’iscrizione, generando così notevoli disagi agli studenti ed alle loro famiglie); consegna degli alloggi che arriva puntualmente solo dopo l’inizio delle lezioni (spesso occorrono anche 2 o 3 mesi per il completamento delle procedure d’assegnazione, così, molti studenti sono costretti a enormi sacrifici ed il più delle volte anche a rinunciare agli alloggi universitari, i quali in molti casi si presentano fatiscenti e in condizioni di estremo degrado igienico-sanitario); mancanza totale di sicurezza  nei quartieri residenziali, che versano in situazioni di totale abbandono, registrando sistematicamente episodi di violenza, furti e danneggiamenti; studenti internazionali volontariamente ghettizzati e vessati con buona pace del progetto di integrazione culturale e di internazionalizzazione del Campus. Queste rappresentano solo alcune delle maggiori criticità, alle quali vanno aggiunte molteplici altre situazioni a dir poco imbarazzanti, che negli ultimi tre anni hanno segnato la vita del Centro Residenziale. Un esempio su tutti: la mancata elaborazione del mav per il pagamento della prima rata relativa all’a.a. 2015/16, strategicamente pianificata dal C.R., per risparmiare, da un lato, i costi di emissione dei bollettini così da far gravare sulle tasche degli studenti le spese di commissione bancaria e, dall’altro, indurre in maniera strumentale quest’ultimi a richiedere una carta prepagata con uno specifico istituto bancario. Tutto ciò ha inciso e continua ad incidere in maniera negativa e spesso determinante sulle carriere degli studenti, ma, probabilmente, chi si trova nelle posizioni di governo nemmeno si rende conto della gravità delle ricadute che alcune scelte determinano».

«Come rappresentanti degli studenti, per la fiducia, la responsabilità e il mandato che ci sono stati conferiti lo scorso naggio da migliaia di nostri colleghi – si legge nella lunga nota -, riteniamo tutto questo inaccettabile ed in questa sede esprimiamo tutto il nostro disappunto per il fallimentare indirizzo politico che in questi anni il Pro-Rettore Filice ha improntato al Centro Residenziale. Una politica di gestione dettata da mere logiche di bilancio, con continui tagli ai servizi residenziali e l’utilizzo sistematico di cavilli burocratici per prelevare maggiori risorse agli studenti. Una linea cinica e spietata, priva di qualsiasi sensibilità umana che considera gli studenti alla stregua di freddi numeri da computare in funzione di logiche contabili. Una politica basata più sull’immagine che sulla sostanza, volta esclusivamente all’ostentazione in salsa social, con tanto di comunicati e selfies,  di risultati poco significativi quali ad esempio: posizioni in classifiche CENSIS (guardandosi però bene dal palesare che i parametri analizzati in questa classifica sono solo quantitativi e non qualitativi e che tre anni fa eravamo in posizioni migliori); oppure l’avvio di servizi quali: Bike sharing, lavanderie, ecc., che sono serviti solo da specchietto per le allodole e dei quali ora però non si vede più traccia».

Infine la richiesta di dimissioni di Filice: «Crediamo, pertanto, che alla luce di questo oggettivo e sconcertante quadro, constatato sul campo dall’utenza reale, sia arrivato il momento in cui ognuno con onestà e umiltà si assuma le proprie responsabilità. Lei Prof. ha sempre detto che, qualora avesse ravvisato una sua incapacità a gestire i processi, per l’amore profondo che prova per questa Università e per il rispetto che nutre nei confronti dei suoi datori di lavoro…gli Studenti!, sarebbe stato il primo a farsi da parte. Ecco Prof. ora sono proprio quegli stessi studenti che lei tanto rispetta e ama a chiederle di fare un passo indietro, rassegnando le proprie dimissioni dall’incarico che ricopre e dare così corso ad una nuova stagione al Centro Residenziale, con l’auspicio che questa volta possa davvero trattarsi di una radiosa primavera, nella quale lo studente venga considerato il fulcro delle scelte e dell’azione politica e non l’origine dei problemi».

Convocata per domani mattina alle 11 una conferenza stampa presso la sala stampa dell’Aula Magna.

 

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