Alluvione, la Sibaritide è esclusa dai risarcimenti

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ROSSANO-CORIGLIANO (CS) –  Il 28 Luglio scorso il Consiglio dei Ministri approva una delibera, in attuazione della Legge di Stabilità 2016, attraverso la quale stanzia 800 milioni di euro finalizzati al riconoscimento di contributi per i danni subiti dalle abitazioni private e dalle attività economiche a causa di calamità, individuando 40 eventi di natura meteo-idrogeologica verificatisi in Italia dal maggio 2013 ad oggi. Solo uno in Calabria: quello che nel Novembre 2015 ha colpito la Locride. E la Sibaritide, i comuni di Rossano e Corigliano, le centinaia di famiglie che hanno perso tutto a causa del terribile nubifragio del 12 agosto 2015? Sono stati esclusi dal piano di risarcimento previsto dal CdM. Il Presidente Oliverio, dando manforte all’impegno assunto dal capo della Protezione civile regionale di recuperare questa grave défaillance, intervenga presso il Governo Renzi affinché vengano assunti immediati provvedimenti. I ritardi, eventualmente determinatisi nelle passate gestioni della ProCiv calabrese, non possono di certo determinare ulteriori penalizzazioni ad un territorio come la Sibaritide già di per sé danneggiato dall’inefficienza della macchina burocratico-amministrativa.

A sollevare la questione che, di fatto, apre l’ennesimo contenzioso tra i cittadini della Sibaritide e le Istituzioni, è il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, preoccupato di come potrebbe concludersi la fase risarcitoria per le migliaia di cittadini dell’Area urbana. Lo stesso presidente nazionale del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, nelle prossime ore, presenterà una specifica interrogazione consiliare per chiedere alla Giunta ed al Governatore Oliverio di assumere impegni certi sul risarcimento degli alluvionati dell’Area urbana Corigliano-Rossano. La Sibaritide – dichiara amareggiato Graziano – devastata lo scorso anno da una violenta alluvione, rimarrà senza risarcimento. Se è per colpa dell’inefficienza dell’apparato burocratico-amministrativo regionale che, a suo tempo, non è stato in grado di fornire documentazione sufficiente affinché nel provvedimento ministeriale venisse inserito anche l’evento calamitoso del 12 agosto 2015, non ci può essere alcuna giustificazione per questo ultimo e clamoroso mancato riscontro per le popolazioni dell’alto Jonio calabrese. Viene spontaneo, allora, chiedersi cosa hanno sortito tutti i sopralluoghi effettuati nel post alluvione di un anno addietro e perché non sono state prese in considerazione le migliaia di domande risarcitorie, corredate per come richiesto da perizia.

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Il silenzio assordante calato attorno a questa vicenda – aggiunge Graziano – mentre le comunità di Rossano e Corigliano si apprestano a ricordare il primo anniversario del dramma, lascia non poche preoccupazioni e alimenta l’indignazione dei cittadini che, attraverso il comitato di difesa, hanno presentato in più occasioni numerose istanze di chiarimento. Alle quali, ad oggi – scandisce – non è pervenuta alcuna risposta. L’auspicio è che attorno a questa vicenda, dai contorni poco chiari, si faccia subito chiarezza. Ma, principalmente, che la Regione Calabria si faccia garante dei diritti e della tutela delle vittime delle due terribili alluvioni dello scorso anno, nella Locride e soprattutto nella Sibaritide, per come assicurato dal capo della ProCiv calabrese Carlo Tanzi. Diversamente, sarebbe – conclude il Segretario questore – un atto di ingiustizia inammissibile e senza precedenti che alimenterebbe, ancora di più, il già diffuso malessere presente tra la gente contro le Istituzioni.

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