“Amici dell’Università della Calabria” in udienza dal Papa. Il racconto di Mons. Selis

COSENZA – L’Associazione Internazionale ha organizzato un viaggio a Roma per partecipare sabato 9 aprile all’udienza Giubilare di Papa Francesco, al quale sarà consegnato il cofanetto con i tre volumi “La Storia dell’Università della Calabria: dalla legge istitutiva alla sua realizzazione – “Un sogno che si avvera”, di Aldo Bonifati, pubblicati dalla Pellegrini Editore, in segno di uno stretto legame, con radici profonde e lontane, tra la Chiesa e la stessa Università, iniziato nel 1971 grazie a dei rapporti tra Sua Santità, Paolo VI, il Ministro alla Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, l’Arcivescovo di Cosenza, Mons. Enea Selis, e il Rettore, prof. Beniamino Andreatta.
A raccontare l’inizio di questo rapporto, è Mons. Augusto Lauro, Vescovo emerito di San Marco Argentano – Scalea, che nel 1971 ricopriva l’incarico di Vicario generale della Diocesi cosentina che stava per ricevere come Arcivescovo Mons. Enea Selis.
“La nomina di Mons. Enea Selis ad Arcivescovo di Cosenza – ci racconta Mons. Lauro – è avvenuta quando era vescovo assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica di Milano, a cui il Papa Paolo VI lo aveva nominato nel 1968, al tempo della contestazione giovanile che aveva interessato anche l’Università Cattolica. Certamente questa sua esperienza nell’Università Cattolica ha motivato la sua designazione ad Arcivescovo di Cosenza, ove doveva nascere la nuova Università della Calabria”.
“Per quanto è a mia conoscenza – ci dice ancora il Vescovo Emerito di San Marco Argentano/ Scalea – Mons. Selis ricevette la lettera della sua designazione ad Arcivescovo di Cosenza dalle mani del cardinale Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano, e giunto a Roma fu informato che un mese prima l’on. Riccardo Misasi, allora ministro della Pubblica Istruzione e deputato cosentino, era stato ricevuto in udienza privata dal Papa Paolo VI a cui aveva chiesto che il nuovo Arcivescovo di Cosenza, la cui sede era vacante da qualche mese, fosse sensibile ai problemi universitari perché a Cosenza stava per sorgere la nuova Università della Calabria. Paolo VI conosceva molto bene Mons. Selis, perché prima di diventare Papa avevano lavorato insieme nella FUCI e nel Movimento dei Laureati di Azione Cattolica”.
Proseguendo il suo racconto Mons. Augusto Lauro ci puntualizza che: “Con il prof. Beniamino Andreatta ci fu piena intesa perché Mons. Selis era consapevole dell’importanza dell’Università, tanto che nell’omelia del suo ingresso a Cosenza aveva messo in evidenza la tradizione culturale della città, che aveva mantenuto in vita l’Accademia cosentina e che ora stava per fondare la sua università che darà alla città e alla regione nuovo prestigio”.
“Per Mons. Selis l’Università fu fra i primi impegni pastorali e, assecondato dal Rettore Andreatta, chiamò per l’assistenza spirituale dell’Università la comunità dei Padri Dehoniani perché particolarmente impegnati nell’apostolato intellettuale. Ricordo che nei primi tempi dell’ istituzione dell’Università, ero allora l’assistente diocesano della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, le associazioni parrocchiali furono informate dell’importanza per i giovani della nascente Università della Calabria. Ricordo anche che i primi iscritti presero con serietà la partecipazione all’Università, tanto che il prof. Andreatta in una conversazione personale, espresse la meraviglia, in quel tempo di contestazione giovanile, che i giovani avevano assunto un comportamento di comprensione e di collaborazione nelle difficoltà e disfunzioni proprie degli inizi dell’Università”.
“Anche se non ho seguito molto da vicino le fasi di sviluppo dell’Università, ho ammirato, sentendone gli echi da Mons. Selis, le non comuni qualità culturali e professionali del prof. Andreatta, con la nota propria delle persone di genio, di distrazioni qualche volta eclatanti”.
Incontrare Papa Francesco con la consegna dei tre volumi, che raccontano i primi quarant’anni di storia dell’Università della Calabria, è come dare visibilità a queste radici di rapporti proseguiti nel tempo con gli incontri e gli attestati di merito che sono arrivati da Sua Santità Giovanni Paolo II, in occasione del suo viaggio a Cosenza il 6 ottobre 1984 e dell’udienza privata dell’otto settembre 2004, nell’auditorium Paolo VI; come da parte di Sua Santità, Benedetto XVI, che il 2 maggio 2007, in una Piazza San Pietro gremita si intrattenne con il responsabile dell’ufficio stampa dell’Università, Franco Bartucci, e con il Presidente del Progetto Magellano, Salvatore La Porta, per uno scambio di doni con al centro il ricordo della figura del prof. Beniamino Andreatta, scomparso il 26 marzo 2007. Un rapporto e un dialogo proseguito negli anni dagli Arcivescovi che si sono succeduti nella diocesi cosentina, dopo Mons. Enea Selis, Dino Trabalzini, Giuseppe Agostino, Salvatore Nunnari, per finire con l’attuale presule, Mons. Francesco Nolè, che sebbene insediatosi da pochi mesi nella città Bruzia non ha trascurato di dare spazio alla missione iniziata dai suoi predecessori nel rapporto con il mondo universitario del campus di Arcavacata.

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