Atlante Infanzia di Save the Children: quasi 1 minore su 3 a rischio povertà

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Ph. @Save the Children

ROMA – Bambini senza. Senza riscaldamento. Senza pasti adeguati. Senza continuità nell’istruzione. Senza giochi e spazi adatti. Ma con capacità di resilienza. Su loro è incentrato ‘Bambini, Supereroi’, il 7°Atlante dell’Infanzia (a rischio): in Italia quasi 1 minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale. La mappatura è stata redatta dall’associazione Save the Children e quest’anno, per la prima volta, viene pubblicata da Treccani.

In 48 mappe e 280 pagine di analisi, attraversa l’Italia per fotografare i gravi disagi dei minori che, in generale, nel Belpaese si caratterizzano per i dati negativi: 485.780 bambini nati registrati all’anagrafe nel 2015 («un livello di guardia mai oltrepassato dall’Unità d’Italia»), tasso di natalità che si abbassa sempre più (8 nati ogni 1.000 residenti nel 2015), peso specifico dei minorenni sulla popolazione passato dal 17% del 2009 al 16,5% attuale.

L’Atlante a cura di Giulio Cederna, con scatti di Riccardo Venturi, sarà in libreria da dicembre. Il progetto rientra nella campagna ‘Illuminiamo il futuro’ promossa da Save the Children con lo scopo di «contribuire a debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030».

 

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Ph. @Save the Children

I dati – Secondo i dati Istat, in Italia la povertà assoluta colpisce più di 1,1 milioni di minori. L’incidenza è più grave nel Mezzogiorno: affligge più di una famiglia con bambini su 10 (10,9% contro l’8,6% di famiglie in povertà assoluta al Nord). Nelle Regioni del Nord, a essere maggiormente colpite sono le famiglie di immigrati.

Tale condizione di povertà si ripercuote su bambini e ragazzi: «i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa – sintetizza la nota di Save the Children – Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi».

Per quanto riguarda l’istruzione, il 14,7 % di giovani tra 18 e 24 anni lascia gli studi e si ferma alla licenza media (in Calabria il dato è del 16,1%). Le competenze minime in matematica non sono raggiunte da 1 alunno di 15 anni su 4, quelle in lettura da 1 su 5. Quanto ai figli di genitori con un titolo di studio basso, 6 bambini e ragazzi su 10 rischiano povertà ed esclusione sociale.

Anche per il tempo libero, l’Atlante di Save the Children registra delle carenze: «1 bambino su 20 non possiede giochi a casa o da usare all’aria aperta, mentre più di 1 su 10 non può permettersi di praticare sport o frequentare corsi extrascolastici». A rischio pure la sicurezza: «5,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni, inoltre, vivono in aree ad alta e medio-alta pericolosità sismica». Queste ultime comprendono anche la Calabria dove città come Reggio Calabria e Cosenza ricadono nella zona ad alta pericolosità, rileva l’Atlante Infanzia.

 

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Ph. @Save the Children

Welfare insufficiente e superpoteri – La mappatura di Save the Children si sofferma anche sulla scarsa efficacia del welfare in Italia, agli ultimi posti in Europa: «gli interventi di welfare messi in campo dal nostro Paese per il 2014 sono riusciti a ridurre il rischio di povertà per i minori di 18 anni di soli 10 punti percentuali (dal 35% al 25%)». Contro la media europea del 15,7%.

A tali disagi e carenze sembrano fare da contraltare i propositi e le considerazioni degli stessi ragazzi. Save the Children, infatti, li ascolta nei laboratori sui superpoteri condotti «con 130 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 22 anni impegnati nel Movimento Sottosopra, che raccoglie i giovani per Save the Children», racconta Raffaella Milano (direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children).

Qualcuno vorrebbe «clonare il materiale scolastico cosicché gli studenti non abbandonino la scuola», qualcun altro «trasformare le materie a scuola e utilizzare metodi più concreti». O ancora, dai laboratori è emerso il desiderio del potere di «manipolare il pensiero e la mentalità della gente per sconfiggere la camorra» o del teletrasporto «per viaggiare senza problemi economici» o della visione del futuro «per combattere bulimia e ogni disturbo alimentare».

 

Rita Paonessa

 

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