Pino Capalbo

Bando Borghi, comuni annunciano ricorso. Capalbo: «Dalla Regione Calabria manovre poco trasparenti»

ACRI (Cs) – A seguito dell’approvazione, di ieri, del decreto dirigenziale che finanzia 100 milioni di euro a favore di 73 Comuni in relazione all’”avviso pubblico per il sostegno di progetti di valorizzazione dei borghi della Calabria”, oggi si registrano le prime reazione dei sindaci dei comuni interessati. Con il decreto viene approvata la graduatoria definitiva delle domande ammesse alle agevolazioni e di quelle ammesse ma non agevolabili per carenza di risorse, con i relativi punteggi e con l’indicazione dell’importo ammesso a finanziamento, comprensivo di quota regionale e dell’eventuale cofinanziamento. «Mi aspetto – aveva detto ieri il presidente f.f. Spirlì – che i sindaci si attivino al più presto per dar vita ai progetti. La fase dei controlli propedeutici alla sottoscrizione della convenzione avverrà quanto prima, dopodiché “a tutto cantiere” per i lavori».

Le parole di Pino Capalbo

A farsi portavoce del malcontento di alcuni sindaci è il Primo cittadino di Acri, Pino Capalbo. Queste le sue dichiarazioni:

«Erano 359 le proposte progettuali ammesse al finanziamento per il recupero dei borghi calabresi: con un colpo di spugna é stato deciso che saranno solo 73.
Non si comprende quale sia stato il criterio utilizzato che ha permesso di stravolgere la graduatoria ed escludere quindi chi era già risultato meritevole di finanziamento.
Quello che doveva essere innanzitutto un investimento culturale per l’intera Calabria, si traduce in campagna elettorale: il (decaduto) governo regionale, anziché preoccuparsi delle emergenze quali l’attuazione del piano anti Covid, punisce la maggioranza dei progetti positivamente valutatati dalla precedente Amministrazione.
La scellerata scelta di ribaltare il tutto ha mortificato il lavoro svolto dai singoli comuni i quali, per poter partecipare al bando, avevano impiegato tempo e risorse nella progettazione delle proposte, ma soprattutto ha arrecato ingenti danni ai tanti privati che hanno già investito in elaborazione di progetti e nell’ideazione di soluzioni: infatti il bando prevedeva anche la possibilità di ottenere il finanziamento a lavori già iniziati purché fossero adeguatamente certificati. Qualcuno dovrà rispondere alle tante iniziative imprenditoriali che nel frattempo si erano avviate al potenziamento e qualificazione di ricettività extralberghiera ed alla  qualificazione delle strutture della ristorazione di qualità e del sistema dei servizi turistici.
Pertanto, molti sono i comuni che si stanno adoperando per promuove un’azione congiunta e avviare un ricorso verso quanto deciso negli ultimi giorni da parte dell’attuale Presidente f.f. Spirlì».

Tra i primi firmatari ci sono:

Acri, Mottafollone, Piane Crati, Civita, Lungro, Morano Calabro, Zumpano, Santo Stefano di Rogliano, Aprigliano, Rota Greca, Firmo, Tarsia, Laino Borgo, Belsito, Castiglione Cosentino, Fuscaldo, Rose, Cerisano, San Donato di Ninea, Lattarico, Malvito, Paterno Calabro, Bonifati, Mormanno, Montegiordano, Parenti, Cropalati, San Marco Argentano, San Basile, Marzi, Mangone, Carolei, Nocara, Castrovillari, Luzzi, Cellara, San Pietro in Amantea, Bonifati, Pietrapaola, Plataci, Montegiordano, Rogliano, Calopezzati, Santa Sofia d’Epiro, Colosimi, Trebisacce, Caloveto, San Martino di Finita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *