Cittadinanza Onoraria a Mons. Marcianò, Oliverio, “E’ un figlio che semina in situazioni difficili”

CATANZARO «La decisione del Consiglio comunale di Rossano di conferire la cittadinanza Onoraria a Mons. Santo Marcianò, già arcivescovo della diocesi Rossano-Cariati, ed oggi Ordinario Militare nazionale,  è un atto che esprime profonda sintonia con il sentire dell’intera comunità rossanese e calabrese».  E’ quanto afferma il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, commentando la scelta compiuta dal sindaco di Rossano in piena sintonia con l’assise cittadina e con le popolazioni della  diocesi di Rossano-Cariati, di assumere un atto di profondo riconoscimento nei riguardi di un presule che, prima di essere chiamato direttamente dal Santo Padre a ricoprire una funzione di grande responsabilità e prestigio nazionale ed internazionale, ha saputo guidare la comunità diocesana con grande amore, autorevolezza e concretezza. «La città di Rossano e l’intera diocesi –aggiunge Oliverio- non hanno dimenticato. E’ questo il significato profondo dell’alto riconoscimento conferito a Mons. Marcianò. Ricordo benissimo il momento in cui egli venne a Rossano per assumere la funzione di guida della chiesa locale. Ero ancora Presidente della Provincia di Cosenza e, in quella occasione, accompagnai mons. Nunnari che non solo era ed è legato da una profonda amicizia con Mons. Marcianò, ma con lui ha fatto un tratto importante del suo impegno pastorale a Reggio Calabria. In quell’occasione egli mi disse che quel giovane vescovo avrebbe lasciato un segno profondo nella diocesi di Rossano-Cariati e, più in generale, nella vita della Chiesa calabrese. Oggi devo dare atto a mons. Nunnari che quelle parole furono profetiche. Mons. Marcianò, lo dico senza alcuna retorica perché non ce n’è assolutamente bisogno, ha saputo essere punto di riferimento importante per la città di Rossano e per l’intera diocesi, interpretando appieno la sofferenza, i bisogni e le ansie dei più deboli ed assumendo atti importanti ed estremamente concreti come l’apertura delle mense per i poveri. Così come ha interpretare anche le ansie di crescita e di rinnovamento di questa città, valorizzandone al massimo il patrimonio culturale  e religioso. Penso, in particolare, al Codex Purpureuus Rossanensis, che è diventato patrimonio dell’umanità. Per questo motivo ringrazio la città di Rossano che, In un momento difficile come quello in cui viviamo, in cui la perdita della memoria spesso è prevalente, ha saputo riconoscere atti e gesti che meritano di essere ricordati e custoditi nel cuore di ognuno».  «La mia presenza alla cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria a mons. Marcianò –prosegue il Presidente della Giunta regionale- ha avuto il significato non solo di rendere omaggio ad un atto di grande valore simbolico,  ma anche e soprattutto per dire che la Calabria riconosce in mons. Marcianò un figlio che, anche dalla funzione delicata che è stato chiamato a svolgere e che esprime i valori che il nostro Paese ha saputo seminare nel mondo attraverso tanti militari che si trovano ad operare in situazioni difficili, non per combattere la guerra ma per difendere la pace, continua a svolgere un compito delicato e prezioso».«In nome di queste ragioni -conclude il Presidente Oliverio- sento di poter affermare che la Calabria intera è fiera ed orgogliosa di avere un figlio come mons. Marcianò e si riconosce pienamente nel gesto del Consiglio comunale e della città di Rossano. Attraverso questo suo figlio prediletto la nostra regione esprime l’immagine migliore della profondità e della interiorità degli alti valori umani e morali di cui è portatrice e di cui deve continuare ad essere testimone nel mondo».

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