Cosenza, festa per i 202 anni dell’Arma dei Carabinieri

carabinieri2COSENZA – Si è celebrato questa mattina nella storica Caserma “P.Grippo” di Cosenza il 202° annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Una ricorrenza che cade tradizionalmente il 5 giugno poiché lo stesso giorno del 1920 venne concessa alla Bandiera dell’Arma la prima Medaglia d’Oro al Valor Militare per il comportamento dei Carabinieri nel corso della prima guerra mondiale. L’istituzione dell’Arma dei Carabinieri risale al 13 luglio 1814 con le Regie Patenti. Il 24 gennaio 1861 il Corpo fu trasformato in Arma, ed acquisì la posizione di “prima Arma” nel nuovo Esercito nazionale. La cerimonia si è svolta nell’ex convento dei Carmelitani Scalzi, la cui costruzione risale al 1500 e che nel 1933 fu destinato definitivamente a sede della Caserma “Paolo Grippo” dei Carabinieri. Nell’austero edificio erano allocati all’origine i Comandi di Divisione, poi Gruppo e Comando Provinciale,  e ora Compagnia e di Stazione. Una manifestazione sobria nella forma, ma piena di significato emotivo nel ricordo di tutti quei militari dell’Arma che hanno sacrificato la propria vita per la Patria.

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A presiedere la cerimonia il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Fabio Ottaviani. Hanno partecipato: Gianfranco Tomao, Prefetto di Cosenza, il Questore Luigi Liguori,  Marisa Manzini, Procuratore Capo della Procura di Cosenza e Monsignor Francesco Nolè Arcivescovo Metropolita di Cosenza, e le numerose Autorità militari e civili della Provincia. Nell’occasione è stato schierato una rappresentanza di militari in Grande Uniforme Speciale e di Comandanti di Stazione della Provincia. Erano presenti i rappresentanti delle 20 Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri e quella delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, il gonfalone della Provincia di Cosenza e quello del Comune di Cosenza, e il Antonio Ferri, Presidente dell’Associazione Carabinieri in congedo di New York, inoltre una rappresentanza del Consiglio di Base della Legione Calabria. Sono state consegnate numerose ricompense a militari che si sono distinti in particolari operazioni di polizia. A seguire,  la Biblioteca Nazionale di Cosenza ha presentato la mostra bibliografica e documentaria dal titolo: “Cosenza e la Caserma Paolo Grippo tra storia, arte e memorie”, che è stata inaugurata nel Salone di Rappresentanza della Caserma “Paolo Grippo”. L’esposizione, curata da Elvira Graziani e Annamaria Santoro,  in collaborazione con Emanuela Bottalico, Filippo Tocci, Franco Imbrogno e Maria Gorizia De Rose,  è stata articolata in due sezioni, precisamente:

  1. La storia dell’Arma dei Carabinieri;
  2. Cosenza e la Caserma “Paolo Grippo” tra storia arte e memorie.

Nella prima sezione sono state esposte opere monografiche di grande spessore,  testate di quotidiani nazionali e riviste specializzate  retrospettive e correnti, che  illustrano la  storia appassionante di duecento anni dell’Arma dei Carabinieri, dalla sua fondazione nel 1814 fino ai nostri giorni. Un omaggio e un ringraziamento sentito all’Istituzione che, con spirito di sacrificio, anche della vita, ha fatto e continua a fare dell’Italia un’unica  grande Nazione. La  seconda Sezione  ripercorre le vicende storiche della città di Cosenza e del complesso del Carmine, oggi sede della prestigiosa caserma “Paolo Grippo” dal Cinquecento ad oggi. E’ un viaggio nella memoria, attraverso una campionatura di veri e propri capolavori  d’arte libraria, posseduti dalla Biblioteca Nazionale di Cosenza. Edizioni antiche e rare, pubblicazioni moderne e contemporanee documentano e coniugano passato e presente,  al contempo aprono «le porte dorate di un immenso sapere sommerso», evocato dai contenuti culturali di eminenti autori. L’intento della mostra è portare alla conoscenza di un più vasto pubblico “questo sapere nascosto”, risvegliando, specialmente nei giovani e negli studenti un nobile antico sentimento: l’amore per il libro, testimone e protagonista dell’evolversi del pensiero e della storia, fonte insostituibile di cultura e di informazione della memoria e del sapere. Nella società dell’immagine e delle tecniche informatiche sempre più sofisticate ed immediate, il libro «resta lo strumento di un momento di sapienza e, particolarmente il miglior portatore di scienza».

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