Cosenza, convegno sulla salute del bambino nei primi 1000 giorni di vita

COSENZA – Il prossimo 25 novembre a partire dalle 10 nella Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza si terrà il convegno organizzato dall’Associazione Infanzia e Adolescenza “G. Rodari” dal titolo “Il diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario (art. 24 convenzione Onu 1989) nei primi 1000 giorni di vita dei bambini e delle bambine: le buone pratiche”. Tra gli altri, vi prenderanno parte, Graziano Di Natale, presidente della Provincia di Cosenza; Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza; Monica Zinno, presidente dell’Associazione Infanzia e Adolescenza “G. Rodari”; Anna Domenica Mignuoli, presidente del Collegio Ostetriche; Maria Enrica Bettinelli, Senior Advisor Baby Friendly Community iniziative Unicef; Gianfranco Scarpelli, Direttore U.O.C di Neonatologia e Tin, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile A. O. Cosenza e presidente in Calabria della Società italiana di Neonatologia; Mario Marino, direttore Spisal servizio prevenzione, igiene e sicurezza e luoghi lavoro Asp Cosenza-Tirreno; Pino Monti, responsabile medico centro vaccinale Crotone e Riccardo Fatarella, dirigente generale dipartimento Tutela della salute Regione Calabria.

«Nei primi mille giorni che vanno dalla gestazione ai due anni di vita – ha affermato Monica Zinno – si costruisce buona parte del futuro di un individuo. L’influenza dello stile di vita dei genitori e del contesto ambientale nella primissima infanzia hanno un ruolo chiave nel determinare lo stato di salute negli anni a venire, ed è sempre nei primi due anni di vita il “periodo d’oro” in cui è possibile fare un’efficace prevenzione delle malattie. Dopo, i giochi sono fatti e tutto è molto più complicato. Stimoli ambientali negativi per il feto come l’obesità e il diabete della futura mamma, il fumo (anche passivo), l’esposizione ad aria malata e altri inquinanti ambientali nei piccoli, lo stress fisico e psicologico possono aumentare il rischio di sviluppare, da adulti, malattie non trasmissibili come quelle cardio-cerebro-vascolari, metaboliche, respiratorie e patologie oncologiche. I primi mille giorni di vita sono la reale frontiera della nuova bio medicina. Il meccanismo epigenetico che entra in gioco nei primi anni di vita è semplice e determinante: durante la vita fetale e dopo la nascita riceviamo messaggi dall’ambiente esterno, come le sostanze chimiche con cui entriamo in contatto, gli alimenti, lo stress materno. Tutto questo, attraverso meccanismi di adattamento, può “modificare” il nostro programma genetico: una volta impostato da piccolissimi, non cambia più. Per questo – ha concluso – se l’ambiente è sbagliato, ne pagheremo le conseguenze nell’arco della vita. L’attenzione alle disuguaglianze in salute è presente nel Piano Nazionale Prevenzione (2014-2018) e si è tradotto nei Piani Regionali Prevenzione nonché nel IV Piano Nazionale d’azione per l’Infanzia. Tuttavia, appare evidente quanto il diritto alla salute sia lontano dall’essere garantito in modo omogeneo in tutto il territorio».

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