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L’appello dei ciechi alla politica: “Ricordarsi dei bisogni del sociale

COSENZA – Il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Cosenza, Giuseppe Bilotti, in occasione della campagna elettorale per le amministrative di maggio a Cosenza, invita tutti i candidati a non dimenticare il sociale.  “Il momento delle prossime amministrative – scrive il Presidente Bilotti –   in tutti noi ha creato un’occasione di riflessione e d’intervallo per riflettere sul prossimo tour politico, in modo positivo, con manifestazioni di condivisione e volontà concrete e risolutive, atte a soddisfare le molte esigenze del mondo delle difficoltà, in un contesto di promozione delle politiche sociali necessarie alla comunità”. Il  presidente Bilotti sottolinea il fine che anima l’azione dell’Unione Ciechi: interpretare le necessita’ e le aspirazioni della maggioranza delle persone con difficolta’ e in particolare dei ciechi,  attraverso la promozione di iniziative utili ad offrire quell’immagine corretta dei portatori di disabilita’ visiva e a favorirne la piena integrazione nel tessuto sociale e lavorativo.

”Tutto cio’ – sottolinea il Presidente Bilotti –   dovrebbe stimolare le istituzioni al riconoscimento dei numerosi problemi della categoria e non solo, suggerendone, finalmente, anche una giusta soluzione”.

“Carissimi amici e politici – continua Bilotti –  il nuovo itinerario delle politiche sociali della nostra Regione deve partire e unirsi con l’esistente proiettato in un futuro nuovo e propositivo.

La “CURA” del sociale è il superamento delle difficoltà che lo circondano. Non è mai un processo compiuto. La sua qualità deve essere ancora migliorata, le sue dimensioni accresciute e la sua conoscenza dovrà illuminarci la mente per ogni decisione che andremo a prendere.

La nostra – conclude il Presidente dell’Unione Ciechi di Cosenza –  è un’opera che abbraccia le varie problematiche ed apre la strada alla programmazione dei prossimi anni dando la possibilità di giudicare e, quindi rafforzare la scelta di starci vicini e sostenerci nel duro cammino, un cammino per conquistare i nostri diritti sempre più difficili da raggiungere e sempre più calpestati dalla non curanza e dalla indifferenza”.

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