Legambiente: neve e gelo ma continuano caccia e bracconaggio

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La legislazione vigente in materia venatoria prevederebbe il divieto di caccia quando il suolo è innevato: Legambiente Calabria e la Stazione Ornitologica Calabrese hanno invece rilevato casi di trasgressione alle norme, anche grave con episodi di bracconaggio, e auspicano che le attività venatorie vengano temporaneamente sospese.
Neve e gelo imperversano in tutta la Calabria e con le basse temperature e i terreni ricoperti dalla neve e dal ghiaccio numerose specie di uccelli e mammiferi selvatici faticano a reperire cibo e rifugio, condizioni che spesso risultano fatali. Se si aggiunge il fatto che gli animali in queste condizioni tendono a spostarsi e concentrarsi in aree normalmente non vocate, alimentandosi anche in pieno giorno e in aree aperte, lasciando tracce ben visibili, il “normale” prelievo venatorio risulta di gran lunga più impattante.
«Visto il perdurare delle precipitazioni nevose, crediamo – affermano gli esperti di Legambiente Calabria e della Stazione Ornitologica Calabrese – che sia indispensabile concedere alla fauna selvatica un periodo di tregua, considerato che, per i suoli innevati (anche parzialmente), sia la legge quadro n. 157/92 sulla caccia (articolo 21, lettera m), che il calendario venatorio 2016/2017 della Calabria, prevedono il divieto di caccia».
Gli episodi di bracconaggio segnalati in questi giorni alle rispettive sedi delle associazioni evidenziano, ancora una volta, la mancanza di etica e sensibilità in alcune frange del mondo venatorio. «Considerate le norme, ci auguriamo – dichiarano Legambiente Calabria e della Stazione Ornitologica Calabrese – che ci sia buon senso da parte dei cacciatori e rispetto per i divieti. Chiediamo ai preposti uffici regionali provvedimenti urgenti, contando sull’intensificazione di controlli e sanzioni per i trasgressori».

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