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«Ma quale Buona Scuola?», la protesta degli studenti di Scienze della Formazione Primaria Unical

RENDE (CS) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta degli studenti iscritti al 5° anno del Corso di laurea a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria.

«In questi giorni è sempre più accesa la protesta di noi studenti iscritti al corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (Nuovo Ordinamento) contro l’eventuale decisione dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Quest’ultimo si riunirà giorno 15 Novembre 2017 per approvare o meno la richiesta dei diplomati magistrali (ante 2001/2002) di essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (GAE). Questo attribuirebbe loro più diritti e agevolazioni di chi, come noi, ha dedicato anni della propria vita allo studio di didattiche varie, ore di tirocinio, studi pedagogici e psicologici necessari alla buona crescita psicologica, fisica e conoscitiva dei bambini dell’infanzia e della primaria, oltre che a migliorare le capacità di insegnamento. L’offerta formativa, del nostro corso di laurea, cita testualmente che si intende: “promuovere attitudini e competenze caratterizzanti il profilo professionale di una figura di insegnante competente sul piano dei saperi relativi all’infanzia e ai suoi processi di crescita e di sviluppo. Il corso di laurea magistrale è, pertanto, indirizzato a sviluppare le competenze socio-psico-pedagogiche, didattiche, disciplinari, gestionali e deontologiche necessarie per la progettazione e realizzazione di percorsi formativi, nonché per la valutazione di risultati di apprendimento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria”.

Tutto ciò aumenta vertiginosamente lo sgomento di noi laureati e/o laureandi in scienze della formazione primaria (nuovo ordinamento) che ci vedremmo scavalcati da chi finora ha dedicato la sua vita a tutt’altro. Da chi, dopo un diploma conseguito nel periodo antecedente al 2002, non ha mai avuto alcun rapporto con le scuole, con bambini e con l’insegnamento. Da chi, negli anni postumi al diploma, non ha mai conseguito alcun corso di aggiornamento e formazione che potesse dar loro competenze nuove che vengono richieste oggi dalla scuola ai docenti.

Alla luce di tutto questo, ciò che noi chiediamo è il nostro inserimento nelle graduatorie ad esaurimento e il  riconoscimento di un punteggio più elevato in graduatoria che sottolinei la differenza tra chi ha conseguito una laurea abilitante e chi un diploma magistrale.

Nell’insegnamento non si può vedere il frutto di una giornata di lavoro. È invisibile e rimane così, forse per venti anni. Che frutti si potranno raccogliere da chi, per decenni, ha seminato altro o niente?»

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