Natuzza Evolo

Natuzza, Paravati attende con gioia l’inizio del processo di beatificazione

PARAVATI (VV) – Sarà la spianata della Villa della Gioia di Paravati ad accogliere la moltitudine di fedeli che arriveranno per l’inizio del processo di beatificazione di Natuzza EvoloLa decisione del vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, S. Ecc. Mons. Renzo – come si legge in una nota ufficiale diramata dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali – tiene conto infatti dell’alto numero di presenze previste da tutta Italia. Tantissimi sono infatti i figli spirituali di Mamma Natuzza sparsi anche oltre il territorio regionale che parteciperanno alla cerimonia di insediamento del Tribunale diocesano, preceduta dalla celebrazione eucaristica, avrà luogo dunque sulla spianata della Villa della Gioia di Paravati, sabato 6 aprile alle ore 17.

Accoglienza, fede e impegno cristiani

Un gesto carico di accoglienza e disponibilità da parte del vescovo, profondamente legato alla spiritualità di Natuzza, ma un gesto che fa sperare anche che le parole del Cardinale Stella, prefetto della Congregazione per il clero, indirizzate pochi giorni fa ai soci fondatori della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, siano approvate dai componenti dell’ente morale di Paravati con responsabilità, fede e impegno per giungere «quanto prima a un accordo pacifico, continuando a tessere le opportune relazioni con il Vescovo diocesano al quale spetta sempre l’ultimo discernimento».

Verso una giornata storica

Il 6 aprile è dunque un giorno atteso e desiderato che scriverà una pagina della storia della Chiesa e della vita della Chiesa con l’insediamento del Tribunale diocesano deputato a istruire una formale inchiesta sulla vita, le virtù e la fama di santità di Natuzza Evolo, preziosa figura di santità dei nostri giorni che ha accolto e accettato sempre la sofferenza.

Al Tribunale diocesano istituito dal vescovo, spetta pertanto il delicato compito di seguire la fase diocesana della causa di beatificazione, ed è composto oltre che dal postulatore don Enzo Gabrieli, del clero dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, nominato già quasi cinque anni fa, anche da don Francesco Vardè in qualità di giudice delegato per conto del presule, don Francesco Sicari che svolge le funzioni di notaio, Francesco Reda notaio aggiunto e don Saverio Di Bella con il ruolo di promotore di giustizia.

La madre di tutti

Ovviamente se da una parte aprire una causa non è un’anticipazione di beatificazione, dall’altra sappiamo che Dio avrà accolto Natuzza da subito in Paradiso: lei che con la grande semplicità di donna analfabeta ma dalla grande fede offriva alle folle di persone che si rivolgevano a lei carezze e preghiere, accogliente e disponibile ad ascoltare tutti si definiva verme di terra e raccomandava sempre di seguire la volontà di Dio, lei che amava così tanto Gesù da offrire il suo costato, le sue mani e i suoi piedi, un fiore di cielo che amava i suoi giovani e a loro indicava Maria come esempio da seguire, come Amore da cui ispirarsi, come manto in cui cercare un sicuro rifugio.

«Natuzza è già santa» disse infatti Mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, durante i funerali della mistica di Paravati, morta a 85 anni proprio nella ricorrenza della festa di tutti i santi del 2009, è necessario pertanto adesso vivere questo tempo di grazia con gioia e conversione quotidiana perché come diceva Mamma Natuzza: «Gesù ci vuole tutti santi».  

Nadia Macrì

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