“Nessun pericolo radioattività”, la Provincia di Catanzaro smentisce l’eco mediatica

La Provincia di Catanzaro si mobilita al fianco di cittadini, amministratori, associazioni e Istituzioni affinché <>, si possa contribuire a riabilitare l’immagine della nostra regione che oggi risulta seriamente compromessa dopo le trasmissioni televisive nazionali relative al riscontro di presunti livelli elevati di radioattività lungo la Costa Jonica Catanzarese.
Il consiglio provinciale di Catanzaro, convocato dal presidente Enzo Bruno, su richiesta di consiglieri di maggioranza e minoranza in merito alle preoccupanti problematiche ambientali emerse nei giorni scorsi nel territorio tra Montauro e Soverato, questa mattina ha affrontato la questione in maniera approfondita ascoltando anche la relazione del fisico dell’Arpacal Salvatore Procopio che, nell’illustrare i dati scientifici raccolti sulla spiaggia di Calalunga, ha ribadito come non esiste alcun rischio per la salute pubblica e i valori di radioattività rilevati non solo sono in linea con i valori medi riscontrati nel resto della zona, ma anche con tutta la Calabria. Al termine del dibattito, il presidente Bruno ha assicurato che l’Ente è pronto ad istituire un tavolo permanente con gli attori coinvolti per monitorare la situazione, valutando anche se effettivamente sussistono le condizioni per la configurazione del reato di procurato allarme, sottoponendo al consiglio un documento che è stato approvato all’unanimità.
<>. Il presidente Bruno ha ricordato anche l’esito della riunione che si è tenuta in Prefettura il 24 novembre scorso, convocata dal prefetto Latella proprio per discutere della problematica emersa nel corso della trasmissione televisiva “Le Iene” sulla possibile presenza di sostanze pericolose in alcune aree dello Ionio Catanzarese, nello specifico sulla spiaggia di Calalunga a Montauro.
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LA RELAZIONE DEL FISICO SALVATORE PROCOPIO
Il fisico Salvatore Procopio, autorevole tecnico dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, parla di <>. Procopio ha effettuato i sopralluoghi immediatamente dopo l’eco mediatica prodotta da un servizio della trasmissione televisiva Le Iene su Italia1, aveva infatti provocato l’allarme dell’opinione pubblica, effettuando approfondimenti sui luoghi dell’inchiesta per conoscere la verità dei dati analitici, ma conosce bene quei territori e i dubbi che periodicamente emergono da quelle spiagge. Prima di tutto, viene sottolineato, che la radioattività è un fenomeno naturale, esistono in natura materiali che rilasciano delle particelle radioattivi: essa proviene anche in parte dai raggi cosmici e in parte della crosta terrestre. Dalla relazione di Procopio, illustrata ai consiglieri provinciali e al pubblico presente con slides esplicative, emerge che i valori emersi dalle rilevazioni campali, il livello di radioattività <>. I risultati delle misurazioni svolte sul luogo, quindi, “descrivono un sito privo di interesse radiologico. Le misure realizzate a contatto stabiliscono che l’area è priva di contaminazione radiometrica. Una radioattività naturale di questo tipo, così come risulta da indagini già effettuate sulla costa ionica ed in particolare nell’area di nostro interesse, si può spiegare con la presenza, nella sabbia silicea di una densità volumetrica importante, nell’ordine dei 100–500 g/cm3, di un minerale denominato monazite ricco di radionuclidi capostipiti delle catene naturali: uranio 238 (238U) e torio 232 (232Th). Si esclude dunque la presenza di radionuclidi di origine antropica.

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