Niente soldi per il conservatorio di Musica Popolare, Gatto ne spiega i motivi

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CATANZARO – C’era una volta il Conservatorio di Musica Popolare da realizzare nella sede dell’ex Istituto Rossi, prestigioso e storico edificio nel cuore del Capoluogo di Regione, grazie ad un progetto proposto dall’Associazione Arpa e finanziato dal Ministero dei Beni culturali, denominato “Musica, Memoria, Multimedia”. E oggi non c’è più. I duecento mila euro stanziati a seguito dell’avviso pubblico “Giovani per la valorizzazione dei Beni pubblici” si sono volatilizzati a causa “dell’immobilismo dell’Amministrazione comunale di Catanzaro”.Il consiglio comunale, infatti, non è riuscito ad approvare nei tempi richiesti dal Ministero competente la rimodulazione della pratica in sede di consiglio, un atto fondamentale per completare l’iter amministrativo avviato con la richiesta dell’associazione Arpa di costituire una nuova associazione temporanea di scopo con il Comune di Catanzaro e l’atto di concessione del nuovo bene individuato ai fini del completamento della procedura, l’ex Istituto Rossi.Il progetto infatti, nato nel Comune di Isca sullo Jonio e gestito dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, ha dovuto subire un lungo iter di riapprovazione, conclusosi positivamente l’11 novembre 2016, e andava perfezionato entro il 12 dicembre 2016 con l’invio dei documenti di competenza comunale. I pochi giorni di proroga concessi per il perfezionamento dell’iter amministrativo sono aumentati a dismisura, pena il decreto di decadenza dal beneficio dell’ammissione al finanziamento pubblico già previsto in favore dell’Arpa. La “prima seduta utile”, quella invocata nel corso dell’incontro con il sindaco Sergio Abramo dopo la sollecitazione dei capigruppo comunali, il cui verbale doveva essere richiamato nella delibera ma di cui non vi è traccia, non è mai arrivata dal quel 27 dicembre in cui si erano assunti in tale direzione per tranquillizzare le cinque associazioni costituite, assieme al Comune, nell’associazione temporanea di scopo che avrebbe dovuto gestore il progetto. E questo nonostante l’apprezzamento del sindaco, che aveva parlato di “condivisibilità del progetto”. L’indignazione e la rabbia per la perdita di una importante opportunità di sviluppo culturale ed economico per la città di Catanzaro è stata esternata da Danilo Gatto, rappresentante dell’associazione Arpa, titolare del progetto, tenuta questo pomeriggio nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro. Presenti molti rappresentanti di associazioni culturali della città e i consiglieri comunali di opposizione Antonio Giglio, Nicola Ventura e Vincenzo Capellupo. «Ritengo che questa condotta del presidente del Consiglio comunale Ivan Cardamone non sia stata casuale, ma causale: a causa di che cosa non lo so, so di certo che le associazioni che rappresento hanno avuto un grosso danno – ha affermato Gatto -. Vedremo come potrà essere ristorato. Intanto spero che non sia stata la mia storia personale ad aver causato tutto ciò (Danilo Gatto ha ricoperto il ruolo di assessore allo Sport nella Giunta di centrosinistra guidata da Rosario Olivo in quota Rifondazione comunista). Bastava dire di no nel momento in cui l’Associazione Arpa ha richiesto al Comune di subentrare quale associato esterno ad Isca sullo Ionio, mettendo a disposizione con delibera, una porzione dell’ex orfanotrofio “Rossi”. “Ma anche il presidente del Consiglio comunale era consapevole del fatto che i termini per completare l’iter con la delibera di consiglio approvata non si sarebbero prolungati all’infinito”, dice ancora Gatto. L’ultima comunicazione – la prima è datata 9 gennaio – tra Comune e Arpa risale al 7 marzo scorso, mentre la delibera di competenza del consiglio è rimasta in attesa di essere inserita al primo consiglio utile per settimane, nel corso delle quali le convocazioni delle riunioni del consesso non sono mancate».

 

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