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Ospedale di Acri, Capalbo: «Realizzare 30 posti di terapia intensiva qui comporterebbe una minima spesa»

ACRI (CS) – Torna prepotentemente di attualità l’Ospedale cittadino di Acri. Già considerato da molti, in queste settimane concitate di emergenza sanitaria, quale possibile valido presidio sanitario per la lotta al coronavirus, a parlarne oggi è il sindaco di Acri Pino Capalbo che ha spiegato come, da quando é stata dichiarata l’emergenza sanitaria, si stia spendendo ininterrottamente affinché l’ospedale Beato Angelo venga inserito nella rete degli ospedali Covid o, in subordine, renderlo disponibile per decongestionare la struttura di Cosenza ospitando i pazienti ospedalizzati non Covid. 

«Mi sono rivolto – scrive Capalbo – alla Presidenza della Regione Calabria, al Presidente del Consiglio Conte, ai Ministri della Sanità, delle Finanze e degli Interni, a commissari e sub commissari coinvolgendo ALI, Deputati, Senatori e l’intero Consiglio del Comune di Acri nonché ai colleghi sindaci dei territori confinanti col nostro. Continuerò, continueremo. Realizzare 30 posti di terapia intensiva con la diagnostica che abbiamo qui ad Acri, comporterebbe una minima spesa.
Ben vengano i contributi di tutti. La sanità non ha colore politico».

 

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