Sangineto, il racconto dell’attesa manifestazione “L’urlo di Angelo”

SANGINETO (CS) – Si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri sera, con raduno innanzi alla casa comunale in via Matteotti, il pacifico corteo in ricordo di Angelo, il cane torturato e ucciso da quattro ragazzi. La notizia ha da subito scosso l’opinione pubblica, non solo perché l’animale è stato barbaramente appeso ad un albero per il collo e poi ucciso a sprangate in testa da quattro ragazzi del luogo, ma anche perché il tutto è stato filmato e diffuso in rete sui diversi social network. L’episodio ha ovviamente sconvolto tutti i volontari delle diverse associazioni animaliste, che si sono attivate immediatamente con la creazione di una pagina facebook e con una raccolta firme, guadagnando un’immensa solidarietà non solo locale ma addirittura nazionale. Contro i quattro ragazzi, infatti, è stata lanciata una petizione on line con l’idea di richiamare l’attenzione sull’applicazione delle pene previste dal Codice penale, che punisce il reato per uccisione di animali – o il maltrattamento degli stessi – con degli articoli ben precisi.

In prima linea le diverse associazioni operanti su tutto il territorio, in particolare: l’associazione Anima Randagia (Catanzaro), Lega nazionale per la difesa del cane (Soverato), Le palle di pelo (Siderno – RC), Cuore Randagio (Cetraro – CS), Navetta 102 (Scalea – CS), Frida controllo e tutela randagismo (Mirto – CS), Maidasoli (Lamezia Terme – CZ), F.I.A. (Morano Calabro – CS), ENPA sez. Pizzo (Vivo Valentia), Croce del sud (Rende – CS), Anime Randagie (Bovalino – RC), Dog Italy (Amantea – CS), Battito Animale (Santa Sofia d’Epiro – CS), Dammi una zampa (Corigliano Calabro – CS), Adozioni Argo (Cirò Marina – KR), AIC Adottami in Calabria (Cosenza), Heidi: una vita da cani (Rossano – CS), OASI Rifugio Crotone (Crotone), Razza Bastarda (Delegazione San Vincenzo la Costa – CS), Facciamo Branco (Rossano – CS), OIPA sezione Cosenza (Cosenza), Animalisti italiani sezione Reggio Calabria (RC), ENPA sezione Castrovillari (CS), Gli amici zampeleste (Vibo Valentia), LNDC e Rifugio Fata (Lamezia Terme – CZ), A.D.A. Un mondo di aiuto (Praia a Mare – CS), Le impronte del cuore (Cosenza), LAV sezione Vibo Valentia (VV), Animal Amnesty (Cosenza).

«Quello che abbiamo saputo – affermano le ventinove associazioni calabresi – è che Angelo è stato torturato e poi ucciso. Messa una corda al collo il piccolo Angelo è stato sollevato da terra e preso a bastonate. Nessun gemito usciva dalla sua bocca, nessun urlo di dolore fuoriusciva dai suoi polmoni… ma solo una coda che scodinzolante dava l’impressione di continuare a fidarsi di chi ha causato tanto dolore». I volontari delle associazioni, provenienti da tutte le province calabresi, guidate dalla portavoce Francesca Console, presidente dell’associazione Anima Randagia di Catanzaro, hanno così deciso di unirsi per urlare “Giustizia per Angelo”. Il corteo, infatti, che ha preso il nome de “L’urlo di Angelo”, si è strutturato con un’altissima partecipazione di persone provenienti dalle diverse regioni italiane, dimostrando come la nostra penisola sia decisamente contro la violenza sugli animali. Una dimostrazione di affetto verso il povero Angelo, velata da una Calabria portavoce arrabbiata – ma soprattutto indignata – per l’accaduto. A sottolineare l’importanza della manifestazione anche le parole di qualche giorno fa dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla che, dopo aver annunciato di costituirsi parte civile al processo contro i quattro responsabili, ha dichiarato: «Chi vorrebbe minimizzare questo gesto crudele e ingiustificabile come una bravata giovanile, non ne coglie appieno le possibili conseguenze. L’unica strada da percorrere è la severa condanna».

Antonio Dimartino

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