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Il Comune di Rogliano la approva manovra finanziaria

ROGLIANO (CS) – Il Consiglio Comunale di Rogliano, nella seduta scorsa, ha approvato a maggioranza, con la sola astensione del Consigliere Sicilia del Gruppo Consiliare di Minoranza “un’Altra Rogliano”, la manovra tariffaria per il 2019.

Una manovra tariffaria complessiva di circa 1.852.253,00 euro , con la quale sono state confermate tutte le aliquote, tranne la Tari che ha avuto una notevole riduzione. Una riduzione importante, si legge nella nota del Comune di Rogliano, dopo le polemiche dell’anno scorso, per i cittadini che vedranno ridursi le loro bollette mediamente del 15%.

È stato sottolineato dai banchi della maggioranza consiliare, con gli interventi del delegato al Bilancio Bernaudo, l’Assessore all’Ambiente Altomare e del Vicesindaco Sicilia, che la riduzione è frutto di un lavoro miticoloso che è stato raggiunto grazie al lavoro di tutti, e, soprattutto dei cittadini sensibili al tema della raccolta differenziata.

La seduta ha registrato importanti dichiarazioni del Sindaco in ordine alla nuova configurazione del Presidio Ospedaliero “Santa Barbara”. Rassicurazioni sul futuro del nosocomio roglianese giunte dopo le proficue interlocuzioni con i vertici dell’Azienda Ospedaliera, in particolare con il Direttore Generale Achille Gentile.

Il Sindaco ha inoltre dichiarato di mettere in campo tutta una serie di iniziative, al fine di informare la cittadinanza tutta sulla questione sanità in generale. Messaggio accolto positivamente anche dal Gruppo “Un’Altra Rogliano”. Indisponibile invece ad ogni forma di dialogo politico il Gruppo “Esserci per Fare”

Mobbing lavorativo: quando si configura?

Come è noto il termine mobbing trae origine dal verbo inglese “to mob” traducibile nell’assalire, nell’aggressione e venne coniato dall’etologo Konrad Lorenz per descrivere un particolare comportamento aggressivo tra individui della stessa specie, con l’obbiettivo di escludere un membro del gruppo.

Tale concetto esprime in maniera efficace l’intensità della violenza di quei comportamenti posti in essere nell’ambito lavorativo finalizzati – attraverso una violenza psicologica graduale e sistematica – all’emarginazione, all’isolamento fino, nei casi più gravi, al totale annientamento del lavoratore costretto alla fuoriuscita dall’azienda.

In buona sostanza, lo scopo del mobbing è quello di eliminare una persona scomoda, distruggendola psicologicamente tanto ad indurla alle dimissioni.

Dal punto di vista prettamente giuridico, i parametri normativi elaborati in tema di configurabilità del mobbing lavorativo dalla giurisprudenza di legittimità, prevedono che debbano ricorrere i seguenti elementi:

  1. a) una serie di comportamenti di carattere persecutorio-illeciti o anche leciti, se considerati singolarmente e che, con intento vessatorio, siano posti in essere contro la vittima in modo miratamente sistematico e prolungato nel tempo, direttamente da parte del datore di lavoro o di un suo preposto o anche da parte di altri dipendenti, sottoposti al potere direttivo dei primi;
  2. b) l’evento lesivo della salute, della personalità o della dignità del dipendente;
  3. c) il nesso eziologico tra le descritte condotte e il pregiudizio subito dalla vittima nella propria integrità psico-fisica e/o nella propria dignità;
  4. d) l’elemento soggettivo, cioè l’intento persecutorio unificante di tutti i componenti lesivi.

A confermarlo è stata la Corte di Cassazione con la recente sentenza del 20 dicembre 2017, n. 30606, la quale, in linea con le pronunce dei Giudici di merito, ha ritenuto sussistenti simili indici nella condotta di un datore di lavoro che modifichi il proprio atteggiamento nei confronti di un dipendente, in seguito alla scelta di quest’ultimo di rivolgersi ad un’organizzazione sindacale per la tutela dei propri diritti. Nella vicenda al vaglio della Corte era stato accertato, infatti, che il lavoratore era stato spostato di reparto senza alcuna giustificazione ed era stato emarginato con l’intento di indurlo a rassegnare le dimissioni.

Nello specifico, i Giudici della Suprema Corte hanno ribadito che, ai fini della sussistenza di mobbing, rilevano i comportamenti di carattere vessatorio con intento persecutorio messi in atto dall’azienda o da altri dipendenti ed hanno chiarito che  un uso eccessivo del potere disciplinare per estromettere il dipendente è qualificabile come mobbing.

Tra l’altro, sempre in merito al rapporto tra esercizio del potere disciplinare e condotta datoriale mobbizzante, la Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata con l’ordinanza n. 28098 del 2017, ritenendo che l’irrogazione di sanzioni disciplinari possa qualificare una condotta di mobbing nel caso in cui abbia il carattere di sistematicità.

In realtà, già molti anni prima la Corte Suprema si era espressa in tal senso con la sentenza n. 6907 del 20 marzo 2009. Nello specifico gli ermellini avevano confermato la sussistenza di mobbing alla constatazione dell’irrogazione di una serie di serrati provvedimenti disciplinari (giudicati ex post infondati o eccessivi) adottati al mero fine di pervenire, in una valutazione complessiva degli stessi, al licenziamento di un dipendente (poi effettivamente avvenuto). La vicenda aveva visto una lavoratrice subire, nell’arco di cinque mesi circa, sette provvedimenti disciplinari, mentre all’ottavo (considerando l’aggravante della recidiva per il pregresso) la stessa veniva licenziata. 

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Avv. Luca Gencarelli

Edifici deteriorati e responsabilità per mancata esecuzione dei lavori condominiali

Il presente articolo riprende alcuni temi dalla relazione dal titolo “Responsabilità dell’amministratore nell’omissione della manutenzione” svolta dall’autore in occasione della giornata di studio “Dal fascicolo del fabbricato alla manutenzione programmata” tenutasi il 31.01.2018 presso l’Università della Calabria.

Da qualche tempo si sente parlare sempre più spesso del “fascicolo del fabbricato”.

Si tratta di una sorta di carta d’identità degli edifici, la cui introduzione è allo studio del legislatore, tanto che già diversi disegni di legge, per vari motivi non approvati, ne hanno delineato le caratteristiche, a partire dal contenuto, fino all’obbligatorietà o meno della relativa adozione.

Una delle funzioni del cosiddetto fascicolo del fabbricato è proprio quella di individuare, assieme alle caratteristiche costruttive, le criticità degli edifici, anche nell’ottica di prevenire i danni – se non i veri e propri disastri – dovuti all’incuria in cui versano le strutture che hanno già qualche anno sulle spalle.

In attesa di una norma che imponga ai proprietari di eseguire un’analisi degli immobili, in ambito condominiale purtroppo capita spesso di trovarsi di fronte a questioni di un certo rilievo concernenti lo stato del fabbricato. Non è infrequente, infatti, imbattersi in edifici, pur fondamentalmente integri dal punto di vista della statica complessiva, che presentano però degli elementi, ornamentali, accessori o di rifinitura, pericolanti. Si va dal classico intonaco in fase di distacco, ai cornicioni o alle solette dei balconi ammalorati.

Chi deve prendersi cura di affrontare e risolvere il problema? In che modo? Quali sono le responsabilità dell’amministratore e quali quelle del condominio e dei singoli proprietari?

Non è possibile rispondere esaustivamente in questo spazio a tutti gli interrogativi, ma possiamo tentare di tracciare alcune linee basilari.

Intanto, come è ovvio, il condominio è responsabile, sia penalmente che dal punto di vista del risarcimento civile, per i danni che possono derivare dalla rovina di strutture di natura condominiale (tipico il caso dei cornicioni), mentre la responsabilità rimane dei singoli quando il bene, pur inserito nell’edificio, è di proprietà individuale. V’è poi la responsabilità dell’amministratore, che sui beni comuni deve vigilare.

Il discorso si complica quando i necessari lavori di manutenzione delle parti comuni non vengano approvati ovvero, una volta approvati, non vengano eseguiti (magari a causa della carenza di copertura finanziaria). Il rischio di questa impasse è piuttosto elevato. Si consideri, ad esempio e limitandosi al profilo penalistico, che nel caso tipico della caduta di calcinacci che provochi lesioni personali, in applicazione dell’art. 590 del codice penale, si può anche incorrere nella condanna della reclusione fino a due anni.

Spesso in condominio si tende a minimizzare il problema, ritenendo che tocchi all’amministratore attivarsi per risolvere la questione. Quest’ultimo, però, se è vero che ha l’obbligo di compiere gli atti conservativi relativi alle parti comuni dell’edificio (art. 1130 c.c.) e che può ordinare lavori di manutenzione straordinaria a condizione che rivestano carattere urgente (e in tal caso deve riferirne nella prima assemblea: art. 1135 c.c.), non è invece tenuto ad anticipare le somme all’uopo necessarie e quindi nulla può essergli imputato dal condominio ove manchino i fondi nelle casse condominiali.

In capo ai singoli condomini, d’altro canto, permane l’obbligo, ribadito più volte dalla Corte di Cassazione Penale, di rimuovere la situazione pericolosa anche nel caso di mancata formazione della volontà assembleare che consenta all’amministratore di adoperarsi al riguardo.

E’ evidente, insomma, che anche in ambito condominiale la problematica non deve essere sottovalutata.

Avv. Cosmo Maria Gagliardi

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Il sindaco Altomare interviene sullo sviluppo dell’area urbana cosentina

ROGLIANO (CS) – “Esprimo il mio plauso e quello, unanime, dell’amministrazione comunale di Rogliano all’iniziativa avviata dai colleghi sindaci di Mangone, Belsito, Cellara, Figline Vegliaturo e Santo Stefano di Rogliano per lo sviluppo di Piano Lago e per la soluzione delle sue problematiche, dalla necessità di un’adeguata infrastrutturazione dell’area industriale, alla regolazione dell’area urbana, al potenziamento dei servizi in funzione dei collegamenti con l’area urbana di Cosenza, al rafforzamento dei sistemi di sicurezza pubblica. Sono le parole di Giovanni Altomare, sindaco di Rogliano che interviene sul tema dello sviluppo dell’ area urbana sud cosentina. “Si tratta di tematiche che, da più tempo, sono all’attenzione delle amministrazioni del comprensorio e che, nello stesso tempo, rappresentano motivi di attenzione e di lavoro per la mia compagine amministrativa, impegnata a dare continuità ai percorsi già segnati in passato. L’idea della metro-tranvia nacque come metropolitana leggera da queste parti ed è diventata progetto di prossima attuazione, tanto che oggi può essere una prospettiva concreta destinata a determinare le giuste sinergie con l’area urbana Cosenza – Rende. Certo il discorso va ampliato nel quadro di una pianificazione, che abbia il sostegno della Regione, della Provincia, del Comune di Cosenza e nella logica della posizione baricentrica del Savuto, tra la città capoluogo e il Lametino, tra la Sila e il mar Tirreno, vale a dire di tutto un territorio che di per sé è una risorsa da utilizzare con la più vasta partecipazione dei soggetti istituzionali interessati. Va apprezzata e condivido pienamente l’esigenza di governare l’espansione urbanistica in atto, che ha praticamente legato tutti i centri dello stesso hinterland e che deve rispondere a criteri di efficienza, se è vero come sarà vero che quest’area urbana diventerà, prima o dopo, una città. – Infine il sindaco Altomare rivolge un appello: “affinché si uniscano gli sforzi al fine di dare il giusto riscontro alle popolazioni che avvertono sempre più l’esigenza di dare una svolta ai destini di questa zona”.

La tutela ambientale al centro del primo seminario 2018 di Pol Day

I controlli in materia sulla gestione e l’abbandono dei rifiuti, le tecniche operative della polizia ambientale, la nuova disciplina sui rifiuti saranno alcuni dei temi che martedì 30 gennaio, saranno affrontati durante il seminario dei POL DAY 2018 “Tutela ambientale”, nell’ambito delle iniziative di Pol –Italia.

L’adesione al seminario ha raggiunto un alto numero di iscritti provenienti dal tutto il sud Italia, e sarà tenuto dal dott. Giuseppe Aiello, uno dei maggiori esperti in materia di Polizia Ambientale, tutela Ambientale e gestione dei rifiuti, docente per la scuola di Formazione giuridica “Diritto Italia” e per la scuola regionale di Polizia Locale della Campania.

Pol- Italia e Pol Day 2018 sono eventi organizzati da Beta Professional Consulting.

La manifestazione è stata patrocinata dalla Provincia di Cosenza, Comune di Rende, Università della Calabria, ANCI e dall’ANVU.

Il seminario si terrà per l’intera giornata a Rende presso il Museo del Presente.

La squadra di sci del Cruc Unical porta a casa 10 medaglie

RENDE (CS) – Sono 10 le medaglie (1 oro, 5 argenti e 4 bronzi) portate a casa dal Circolo Ricreativo dell’Università della Calabria di ritorno dal 34° Campionato di sci per dipendenti universitari “Angelo Pupilla”, che si è svolto in Val di Fassa dal 21 al 28 gennaio 2018.

Tra i 20 atenei partecipanti, la squadra di sci dell’Unical, oltre a schierare atleti di ottima preparazione, si è contraddistinta per il grande affiatamento del gruppo.

Nonostante numerose defezioni dell’ultimo momento che hanno limitato le potenzialità della squadra, gli atleti calabresi si sono confermati ai vertici dello sci di fondo nazionale conquistando un terzo posto nella tecnica classica, ad un soffio dalla fortissima Camerino, ed un primo posto assoluto tra le università del sud e delle isole, davanti alla blasonata Catania. Particolarmente brillanti le prestazioni del capitano Gudrun Wiesel, a medaglia sia in discesa che nel fondo, di Nicola Folino e Gianluigi Greco nel fondo, quest’ultimo all’esordio nei campionati ma già tra i big della disciplina, e di Cesare Oliviero Rossi nella discesa.

Esprime soddisfazione il presidente del CRUC Alessandro Sole per i risultati raggiunti: “Il lavoro di ricostruzione della squadra di sci continua a dare i frutti meritati. Al di là dei risultati tecnici individuali e di squadra, sempre di buon livello, quello che mi fa più felice è aver visto un gruppo coeso, nel quale nessuno si è sentito una comparsa, che vive l’impegno agonistico con serietà e passione, ma che, smessi sci e scarponi, sa anche stare insieme e divertirsi, sapendo cogliere in pieno lo spirito di queste manifestazioni. Abbiamo bisogno di questo buon “stare insieme” e di portarci dietro le amicizie che si creano o si consolidano in eventi come questi, convinti che ne gioverà anche la nostra vita lavorativa. La simpatia e l’affetto che riscuotiamo dagli altri circoli, poi, sono le medaglie che non potremo mai esporre nella nostra bacheca, ma che ci rendono ugualmente orgogliosi”.

Il capitano Wiesel si dichiara invece “contenta per il risultato personale ma soprattutto perché la squadra, che mi assegnato questo ruolo di r sponsabilità, ha rappresentato al meglio i valori del nostro ateneo. Lavoreremo sin da subito per recuperare gli infortunati ed avvicinare tanti altri colleghi a questo fantastico gruppo e a questo meraviglioso sport”.

La squadra CRUC – UNICAL ha schierato in questo campionato i medagliati Nicola Folino, Vincenzo Gallelli, Gianluigi Greco, Sergio Rinaldi, Giovanna Rotella, Francesco Rovense, Vincenzo Spina e Gudrun Wiesel, gli esordienti Mariano Davoli, Antonella Guzzo, Romilda Mazzotta, Graziella Sicoli, e i veterani Nicola Leone, Mario Lombardi, Maria Mazzuca, Massimo Migliori, Cesare Oliviero Rossi, Maurizio Rija, Francesco Scarcello, Damiano Silipo, Domenico Umbrello e Gaetano Zimbardo. A completare il gruppo i fratelli Giovanni e Paolo Tenuta, di cui sentiremo parlare nelle prossime edizioni, e Gaetano Guardasole.

Su Repubblica gli “squali” del DIBEST dell’Università della Calabria

RENDE (CS) –  Il gruppo di ricerca squali del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria è protagonista di un articolo comparso in prima pagina sul sito di Repubblica. L’articolo riguarda i risultati promettenti ottenuti al termine della recente campagna condotta in  Madagascar, che ha visto la partecipazione dei due responsabili scientifici dottor Emilio Sperone e il professore Sandro Tripepi e di sette studenti del Corso di Laurea in Scienze Naturali dell’Università della Calabria. Il gruppo è stato coordinato dal centro studi squali di Massa Marittima ed ha visto anche  il coinvolgimento dell’Università di Napoli Federico Secondo e dell’Ispra di Livorno. I risultati della ricerca, che sembrerebbero risolvere uno dei quesiti principali inerenti l’ecologia alimentare dello squalo balena, saranno presentati al prossimo congresso mondiale dedicato agli squali che si svolgerà nella prima settimana di giugno in Brasile.  In quella occasione sarà presentata l’idea progettuale di un software che sarà realizzato dal DiBEST in collaborazione con il  Dipartimento di Matematica ed Informatica dell’Università della Calabria e che mira a permettere il riconoscimento delle pinne dorsali degli squali attraverso delle semplici fotografie. 
Al seguente link è possibile leggere l’articolo dedicato da Repubblica a queste scoperte scientifiche. 
 
 

Assemblea nazionale della FLC CGIL, la Camusso chiude i lavori

RENDE (CS) – Grande manifestazione quella che si è svolta nei giorni scorsi presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria.

I lavori dell’Assemblea nazionale della FLC CGIL incentrata sull’Università sono stati conclusi il 24 gennaio dalla segretaria generale dellaCGIL Susanna Camusso.

 La Flc Cgil ha voluto dedicare alla questione Università due giorni intensi di riflessione a Cosenza a due anni di distanza dall’iniziativa che si svolse ai primi di ottobre del 2015 presso l’Università Roma Tre.

 Si è trattata di una ulteriore occasione per rilanciare la discussione pubblica sullo stato dell’Università e per riproporre al dibattito pubblico alcune delle riflessioni che in questi anni la FLC ha avanzato come sindacato.  “La scelta dell’Unical – come ha affermato Francesco Sinopoli in un suo recente articolo sull’ Huffington post – non è casuale. Nella nostra regione il bisogno di rinnovamento rappresenta una delle priorità assolute da perseguire. Gli effetti della crisi hanno inciso profondamente sulla qualità della vita e sulle condizioni di lavoro e di studio. Le nuove generazioni, dove il tasso di disoccupazione supera il 50%, sono le più colpite. Dalla Calabria, quindi, e dalle condizioni disagiate del mezzogiorno, bisogna ripartire per un rinnovamento radicale nel nostro sistema universitario”. Durante le due giornate dell’Unical è intervenuto il rettore Crisci oltre a studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo, lettori e rappresentanti istituzionali.

Mal’essere o essere? Al Tau l’Amleto tra rap e “napoletano”

RENDE (CS) – Mettere in scienza l’Amleto è senza dubbio un atto di grande fatica, perché rischi di lasciare sempre qualcosa che l’Autore inglese non ha voluto tralasciare, perché rischi di “sporcare” l’opera con qualcosa che ne danneggerebbe la sua natura.

I tentativi poi di tradurlo in un’operazione contemporanea alza maggiorente l’asticella ed il rischio si fa ancora più grande. Eppure l’attualità della sofferenza di Amleto la riscontriamo ancora oggi come ieri. L’aspetto più intimo del dolore di un uomo che oscilla tra dubbi e irresolutezze, si coglie ieri come si coglie oggi.

Ma sul palco del TAU dell’Università della Calabria c’è qualcos’altro, oltre al dolore intimo del protagonista c’è una messa in scena che tiene conto dell’opera specchio in cui tutti ci ritroviamo. Un’opera che manifesta più che l’essere o il non essere, il malessere del dilemma che Davide Iodice rintraccia nei quartieri di Napoli.

Mal’Essere è infatti il dramma ideato da Davide Iodice che ne cura anche drammaturgia e regia, <<una dolorosa necessità, un modo per riflettere e dire una parola mia su Napoli. In questo tempo di “paranze de criature” e di “criature morti ammazzati”, di padri che mandano – ancora – i figli alla strage, nell’Elsinore dove vivo, tra Forcella e Sanità, qui mi riappare l’ombra di Amleto, qui sento che non è una questione dell’essere o non essere ma di mal’essere, nel senso doppio della nostra lingua che dice insieme di persona cattiva ma anche di un profondo scoramento, esistenziale: essere o non essere il male, piuttosto».

Il napoletano è la lingua che in mano dei rapper campani traduce una delle opere forse più discusse delle tragedie shakesperiane dando voce all’incertezza di un destino che non sa scegliersi, alla lacerazione tra contrastanti impulsi psicologici, storici, culturali, dove l’inazione del protagonista invita da una parte ad indagare l’agire umano, dall’altro a cogliere le angosce del passaggio di un’epoca . Una tragedia che, attualizzata, si consuma nei quartieri periferici e che i rapper, con rabbia e amore, hanno tradotto gridando i dolori di una vita in bilico tra l’essere e mal’essere con grande impegno e responsabilità.

Ancora una volta sono loro a chiudere lo spettacolo con la canzone siamo tutti Ofelia, la giovane vittima di una società violenta che muore senza capire i motivi della tanta cattiveria.

Tuttavia Ofelia non muore perché nella speranza di una voglia di riscatto c’è una Napoli buona che vede sbocciare come un candido fiore, nei sobborghi abbandonati, la voglia di non darsi per vinto.

Bravissimi tutti i giovani attori Salvatore Caruso, Luigi Credendino, Veronica D’Elia, Angela Garofalo, Francesco Damiano Laezza, Marco Palumbo, Antonio Spiezia

Lo spettacolo è stato accompagnato dalla musica dal vivo e con i rapper attori Gianni ‘O Yank De Lisa, Vincenzo Oyoshe Musto, Paolo Sha One Romano, Damiano Capatosta Rossi, Peppe Oh Sica.

Mentre la riscrittura in napoletano è di Gianni ‘O Yank De Lisa (Fuossera), Pasquale Sir Fernandez (Fuossera), Alessandro Joel Caricchia, Paolo Sha One Romano, Ciro Op Rot Perrotta, Damiano Capatosta Rossi.

Visite fiscali, cosa cambia?

E’ entrato in vigore il decreto Madia che ha stabilito le ore di reperibilità per i dipendenti pubblici, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 (anche nei giorni non lavorativi e festivi).
Nel settore privato, invece, le vecchie fasce orarie per i controlli rimangono invariate: le visite fiscali avranno luogo dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, per un totale di 4 ore. I controlli nel privato non vengono quindi equiparati al pubblico, come invece suggerito dal Consiglio di Stato.
Secondo quanto prevede l’articolo 2, le visite fiscali possono essere effettuate “con cadenza sistematica e ripetitiva, anche in prossimità delle giornate festive e di riposo settimanale”. E può essere richiesta dal datore di lavoro pubblico, “fin dal primo giorno di assenza dal servizio per malattia” attraverso un canale telematico messo a disposizione dall’Inps.
Sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i dipendenti con “patologie gravi che richiedono terapie salvavita; causa di servizio riconosciuta” con riferimento alle prime tre categorie della Tabella A allegata al decreto del presidente della Repubblica 30 dicembre 1981 n. 834 o a patologie della Tabella E dello stesso decreto; “stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%”.

Avv. Antonio Nappi