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D’Ascola in Senato sugli incidenti stradali: “è un fatto volontario l’assunzione di sostanze stupefacenti e alcoliche”

Roma ( Rm) – “L’assunzione di sostanze stupefacenti o alcoliche è un fatto volontario da parte di chi poi,  si ponga alla guida”. Lo dichiara Nico D’Ascola, presidente della Commissione Giustizia del Senato nel corso del suo intervento in aula sul ddl che introduce il reato di omicidio stradale e lesioni personali stradali. “Il fatto volontario determina un elemento soggettivo o, per meglio dire, è sorretto da un elemento soggettivo, che non possiamo ostinarci a considerare soltanto colposo, bensì intermedio tra il dolo e la colpa. Se vogliamo essere realisti, chi si ponga alla guida di un’autovettura in queste condizioni, è chiaro che accetta un rischio, perché non soltanto sono noti gli effetti conseguenti all’ingestione di queste sostanze, ma anche le conseguenze connesse alla guida, da parte di un soggetto che si sia volontariamente posto nella condizione che considera la norma. Non dobbiamo – prosegue D’Ascola-  nemmeno trascurare di considerare che, a differenza della categoria generale del delitto colposo d’evento, la violazione della regola cautelare costituisce essa stessa un reato, tanto che gli articoli 186, 186-bis e 187 del codice della strada sanzionano queste condotte indipendentemente dall’essersi un evento verificato in conseguenza della loro realizzazione. Devo anche dire che non è sufficiente che l’evento si sia prodotto per effetto della violazione volontaria della regola cautelare; occorre anche che esso sia dipeso da una condotta colposa. La verità è che non soltanto è necessario che la regola cautelare sia violata, e che quindi taluno volontariamente accetti il rischio delle conseguenze di una guida compiuta in stato di ebbrezza alcolica o di stupefazione, ma per giunta che abbia compiuto una manovra la quale di per sé stesso meriti una censura sul piano delle categorie generaliste della colpa (imprudenza, imperizia o negligenza). Se sulla funzione preventiva della pena – continua il presidente – c’è qualcuno in grado di stabilire di quanto decresca un reato per effetto di un certo quantum di incremento sanzionatorio, questa persona meriterebbe una medaglia, perché sarebbe capace di previsioni straordinarie, saremmo al limite della profezia. Non vi è però dubbio che l’effetto dissuasivo che noi dobbiamo riconoscere agli incrementi sanzionatori, funziona in questo caso proprio perché la regola cautelare di base violata, funziona in quanto la disobbedienza è di tipo volontario. Se invece fosse una violazione soltanto colposa, è chiaro che il rimprovero incrementato dal punto di vista sanzionatorio funzionerebbe in maniera assolutamente ridottissima, cioè l’agente dovrebbe in un certo senso rappresentarsi anteriormente i rischi connessi a determinate condotte imprudenti. Abbiamo una violazione della regola di base – conclude D’Ascola –  che è volontaria: allorquando taluno assume sostanze alcoliche o stupefacenti lo fa volontariamente, e allora qui c’è, sia pure residualmente, la possibilità che l’incremento sanzionatorio abbia effettivamente una efficacia dissuasiva”.

Rossano, al via la sosta a pagamento allo Scalo

ROSSANO (Cs) –  Al via, nelle prossime settimane, la sperimentazione su 255 aree di sosta a pagamento nel centro urbano dello Scalo. È quanto stabilito dal Commissario straordinario Aldo Lombardo che con apposita delibera consiliare, recepito anche il parere positivo degli uffici comunali e della Polizia municipale, ha approvato il disciplinare per l’individuazione delle aree da destinare alla sosta a pagamento.

“Il provvedimento – si legge nella Delibera – nasce dalla necessità dell’Ente di razionalizzare la disciplina delle aree pubbliche di sosta per gli autoveicoli, anche in ragione del fatto che la congestione della viabilità è dovuta essenzialmente alla concentrazione dei flussi di traffico sulle vie centrali dello Scalo. Da qui l’intenzione, appunto, di creare una maggiore fluidità al transito dei mezzi proprio attraverso una regolamentazione più stringente dei parcheggi. In realtà, nelle zone individuate – è scritto ancora nel dispositivo – sussistono condizioni e motivazioni di carattere ambientale ed economico per le quali appare opportuno procedere alla individuazione di alcune aree del centro abitato da destinare alla sosta a pagamento, così come del resto è previsto dalle normativa in materia.”

Queste le aree individuate con le relative riserve in cui poter parcheggiare senza acquistare il ticket.

Parcheggio Ospedale “Giannettasio” – Ex delegazione Municipale (Piazza Montalti), 75 posti auto all’aperto con più ingressi. Le aree libere sono individuate in Via Rizzo Corallo, Via Ippocrate, Viale Michelangelo, Via Borelli, Via Paramati, Via Caccuri, Via Malpighi, Via Morgagni e Via Spallanzani.

Parcheggio Via Nazionale (fino ad incrocio con Viale De Rosis) in parallelo su due file, 77 posti auto. Le aree libere sono individuate in Largo Firenze, Via Milano, Via Torino, Via Trieste, Via Napoli, Via Taranto, Via Battisti, Via Foscolo, Via Leopardi e Viale De Rosis).

Parcheggio Via Margherita (fino ad incrocio con Via Nazionale/Via Busento) in parallelo su due file, 103 posti auto. Le aree libere sono individuate in Largo Colombo, Via Carducci, Via del Murialdo, Piazza Guagliardi, Via I Margherita, Largo Firenze, Piazza Bologna).

Le modalità di parcheggio saranno regolate con il sistema del “Gratta&Sosta” attraverso l’acquisto di un ticket che sarà facilmente reperibile all’interno delle attività commerciali operanti nelle aree dello Scalo interessate dal programma. I tempi e i modi di attuazione del provvedimento, inoltre, saranno discussi dal Commissario straordinario e dagli uffici, nei prossimi giorni, nel corso di un incontro con gli esercenti e le associazioni di categoria mirato a evidenziare l’opportunità e la convenienza di attivare i parcheggi a pagamento anche sotto il profilo commerciale. In quanto, attraverso questa regolamentazione, si favorirà anche una più equa concorrenza tra i negozi e sicuramente una migliore disciplina del traffico.

Perciaccante presidente Mezzogiorno ANCE, soddisfatti Mazzuca, Alessio e Sposato

Un coro di consensi giunge il giorno dopo l’elezione del numero uno di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante a presidente del Comitato Mezzogiorno e Isole dell’Ance, l’Associazione nazionale dei Costruttori Edili. Soddisfazioni giungono dal presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca e dai presidenti degli enti bilaterali in edilizia, Santino Alessio, alla guida della Cassa Edile Cosentina e Gianfranco Sposato, presidente dell’Esec, Ente scuola per le maestranze in edilizia. Il mondo dell’impresa ed il comparto edile si congratulano con l’imprenditore Perciaccante per il nuovo prestigioso incarico ricevuto a rappresentante per il Sud di uno dei comparti economici più importanti. “E’ una nomina – dichiara il presidente Natale Mazzuca – che va a rafforzare la presenza degli industriali meridionali nell’ambito del sistema Ance che aderisce a Confindustria e che premia le capacità manageriali e l’impegno di un imprenditore calabrese molto attivo e stimato dai colleghi per competenza e rigore morale. Siamo certi che rappresenterà al meglio le ragioni degli imprenditori e della capacità delle imprese di creare ricchezza ed occupazione, non solo per il settore ma per tutta l’ampia filiera che lo stesso è in grado di attivare, soprattutto nel territorio dove si realizzano le opere ed in tempi assolutamente più brevi che per qualsiasi altro tipo di investimento”. Il Presidente della Cassa Edile Cosentina, Santino Alessio, ha evidenziato che “siamo convinti che il contributo di idee e di operosità che il collega Perciaccante saprà dare, imprimerà un ulteriore impulso alla ricerca di soluzioni capaci di dare risposta alle molteplici questioni che affliggono le nostre imprese. Il momento che stiamo vivendo impone comportamenti e capacità di incisione straordinari, prontezza nel suggerire soluzioni innovative e percorribili, rigore nel praticarle”. Il presidente dell’Ente Scuola, Gianfranco Sposato, ha formulato i “migliori auguri di buon lavoro al presidente Perciaccante che premia la competenza e la capacità dimostrata nel corso della sua esperienza maturata tanto in ambito professionale che associativo. Un patrimonio di competenze al servizio della collettività e del sistema imprenditoriale con un occhio particolare verso il Mezzogiorno che ha bisogno come non mai di politiche concrete per nuovi investimenti in infrastrutture e di misure più vicine alle piccole e piccolissime aziende che ne caratterizzano il tessuto economico”.

Termalismo, Lione chiede a Oliverio un incontro tematico

CATANZARO – Dopo che nei giorni scorsi il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, aveva dichiarato la volontà dell’Ente regionale di voler investire, attraverso i fondi comunitari, nel settore del termalismo, l’amministratore delle Terme Sibarite, Mimmo Lione chiede allo stesso Oliverio un incontro tematico sul termalismo in Calabria . “Una struttura, la nostra, di proprietà regionale, che si contraddistingue per la vastità dei servizi di eccellenza: dal reparto riabilitativo alla consulenza medica, passando per la fangoterapia, la fangobalneoterapia, le cure inalatorie, le cure balneoterapiche vascolari, fisioterapia e le piscine termali riabilitative. Un luogo che ha tutte le capacità per potersi espandere sempre di più – ha proseguito il Presidente Lione –, sino al raggiungimento di nuovi obiettivi, elementi che possono aumentare la visibilità dello stabilimento, tanto da poterlo sfruttare come vero e proprio attrattore turistico sul territorio”. Sarebbe opportuno dar vita in Calabria a un vero e proprio distretto termale, che metta insieme gli effetti curativi delle acque termali, la cura del benessere e l’offerta turistica, sostenendo il comparto termale, quale settore strategico dell’offerta turistica e territoriale locale, per i molteplici effetti connessi al termalismo terapeutico, al comparto sanitario, occupazionale, culturale e sulla promozione complessiva del territorio. “Rilanciare il termalismo come cuore pulsante del benessere psicofisico – conclude Mimmo Lione nella sua dichiarazione –significherebbe apportare alla nostra regione, nel campo turistico e non solo, una nota di valorizzazione dei territori”. Per questa ragione, Lione si propone come interlocutore del Presidente Oliverio, al quale propone un incontro a breve favorendo la partecipazione di tutte le realtà termali calabresi, per discutere concretamente su idee progettuali di riposizionamento competitivo, con proposte solide e credibili che possono consentire alla Regione di attivare sin da subito dei nuovi bandi POR (così come, ad esempio, stanno già facendo altre regioni italiane come il Lazio) attinenti alle esigenze di reindustrializzazione del territorio e del termalismo calabrese.

Coldiretti preoccupata scrive alla Regione: “senza fondi gli agricoltori sono al collasso”

 

Catanzaro ( Cz) – “Migliaia di imprenditori agricoli al collasso, per il mancato pagamento degli aiuti Comunitari relativi alla Domanda Unica (saldi 2015 e pregressi) e del PSR (saldi 2014 e 2015) ed, è inaudito che, a pagare il prezzo dei ritardi e dell’inefficienza, siano le aziende di una regione che si è organizzata e ha investito da anni dotandosi di un proprio Organismo Pagatore ma purtroppo non riesce a raggiungere uno stato di efficienza tale di assicurare l’erogazione in tempi certi”. E’ quanto afferma in una nota la Coldiretti, che di tale stato di cose è molto preoccupata ed ancora una volta, con una lettera al Presidente Oliverio e al Dirigente del Dipartimento Agricoltura Salvino e di ARCEA Nicolai sollecita l’improcrastinabile necessità di “sbloccare le liquidazioni considerato che le risorse da erogare sono in cassa”. Il rammarico  – si legge nella lettera – è che in Europa e in ambito Nazionale, si approvano misure straordinarie di sostegno per l’agricoltura, ma, la nostra Regione, restituisce con la chiusura del PSR al 31/12/2015, circa 30milioni di euro solo di quota FEASR che, sommati al cofinanziamento nazionale e regionale, diventano circa 50milioni di euro di fatto non liquidati alle aziende agricole”. Con chi prendersela allora se non con l’inefficienza della burocrazia, in particolare dell’Organismo Pagatore, dove  – scrive Coldiretti – si annidano le  responsabilità esclusive di questo danno che pagano solo gli agricoltori”  La soluzione bisogna assolutamente trovarla e pertanto Coldiretti propone di porre in essere un “ determinato e convinto”  coordinamento tra Dipartimento Agricoltura e ARCEA con eventualmente la rimozione di chi ha generato e continua a produrre danni agli agricoltori e questo  – continua la lettera – anche per migliorare la futura gestione dell’Agenzia, nell’interesse dell’agricoltura calabrese”. Si, il futuro anche prossimo preoccupa e non poco  l’organizzazione. Infatti l’interveto risolutivo  con l’immediato pagamento dei premi, procedendo in contemporanea e  senza indugio  alla rivisitazione organizzativa, delle competenze e quant’altro necessario per assicurare un più dinamico svolgimento del ruolo di Organismo Pagatore da parte di Arcea, risulta  – conclude la lettera – di straordinaria importanza se collegato all’attuazione del nuovo PSR 2014-2020 che “non vorremmo che prendesse avvio senza le gambe necessarie per camminare che deve assicurare anche, se non soprattutto, ARCEA”.

 

 

Referendum trivellazioni, a Lamezia assemblea regionale NoTriv

LAMEZIA TERME (CZ) – Lungo la strada che ci condurrà al 17 aprile 2016 a votare SI al referendum per fermare le trivellazioni in mare, abrogando la norma che non riconosce alcuna scadenza ai titoli di ricerca e di estrazione degli idrocarburi concessi entro le 12 miglia, i movimenti No Triv calabresi invitano tutti i cittadini liberi, i movimenti impegnati nella tutela ambientale e politica del territorio e gli organi di stampa all’Assemblea Regionale che avrà luogo venerdì, 4 marzo 2016, alle 17 e 30, presso il Parco Peppino Impastato di Lamezia Terme.

All’adunanza saranno presenti il costituzionalista Enzo di Salvatore, estensore dei quesiti referendari e co-fondatore del Coordinamento Nazionale No Triv, e i parlamentari calabresi Paolo Parentela e Celeste Costantino.

Ricetta digitale si, ma non in Calabria! Parola a Guglielmelli (Audio)

Dal primo marzo sarebbe dovuta entrare in vigore la nuova ricetta medica digitale che avrebbe dovuto sostituire il blocchetto rosso. Ma in Calabria il sistema non è ancora partito. Sul tema abbiamo intervistato Paolo Guglielmelli esponente del Sindacato Medici Italiani

 

L’On. Covello: “La recessione è finita, ora serve una terapia shock per la Calabria”

ROMA – “I dati diffusi dall’Istat, premiano l’azione del governo e la sua politica economica. Il PIL del 2015 è cresciuto. A inizio del 2015 si era immaginato la crescita del +0,7%. La crescita è stata invece del +0,8%. Meglio delle previsioni. Il Governo Monti aveva chiuso con -2,3%; il Governo Letta con -1,9%. Il deficit è sceso per la prima volta da anni sotto il 3%: quest’anno si è raggiunti il 2,6% (miglior risultato degli ultimi dieci anni). E nel 2016 scenderà ancora. Il boom del JobsAct è impressionante: in quasi due anni, mezzo milione di posti di lavoro stabili in più. E INPS ricorda come siano aumentati i contratti a tempo indeterminato nel 2015 di  764.000 unità”. E’ quanto dichiarato dalla parlamentare Stefania Covello  in una nota stampa, citando i dati Istat.  “La lotta all’evasione ha portato nel 2015 14,9 miliardi nelle casse dello Stato.Si tratta delle somma più alta, mai riportata nelle casse dello Stato. Cottarelli aveva proposto 20 miliardi di spending. In due anni abbiamo fatto tagli per 24,9 miliardi, di cui la stragrande maggioranza a livello di governo centrale”. Grande quindi la soddisfazione di Stefania Covello, all’indomani dei dei dati pubblicati dal MEF. “Il 2016 – prosegue- dovrà essere l’anno in cui si avvia la riduzione delle tasse e si interverrà anche sul cuneo fiscale.
Ci attendiamo anche interventi mirati per la questione meridionale che preoccupa sempre di più. In particolare sarà necessario un intervento forte sulla Calabria che si è confermata come la regione più povera d’Italia e fra le più povere d’Europa. Questa condizione non è più sostenibile. Soprattutto per i giovani che non trovano più lavoro e sono costretti ad emigrare. Dobbiamo assolutamente fermare questo drammatico fenomeno”. 

Candelise ( RSU Regione Calabria) a Carlo Tansi: “basta sotterfugi, vogliamo certezze”

Catanzaro ( Cz) – “Quando il dott. Tanzi fu incaricato di assumere la direzione della Protezione Civile della Regione Calabria, – ha dichiarato Candelise membro RSU Regione Calabria- tutti, dipendenti e cittadini comuni, lo accogliemmo quasi come un santo guaritore in cui confidare per la risoluzione dei molteplici problemi che esistevano nel settore di Protezione Civile e portatore idee innovative e risolutive nella gestione delle mille criticità che il territorio calabrese non si è mai fatto mancare. Amaro, molto amaro, è stato lo scontro con la dura realtà, laddove ci siamo dovuti nostro malgrado arrendere all’evidenza dei fatti ossia che il dott. Tanzi ha come suo unico fine quello di apparire il più possibile sui media a scapito del buon funzionamento del Settore di Protezione Civile”. “Tali affermazioni – ha proseguito sempre Candelise – sono purtroppo suffragati da atti amministrativi e dichiarazioni oramai di pubblico dominio quotidiano. Ultimo l’episodio clamoroso  che ci ha fatto letteralmente saltare dalla sedia è il DDG n. 1513 del 25 febbraio 2016 proposto dal dott. Tansi con cui, pur mantenendo aperti gli uffici di Crotone e Vibo Valentia, li relega di fatto ad un ruolo veramente minimalee di scarsa utilità ai rispettivi territori di competenza dimenticandosene, con assoluto dimenticanza del passato, che sono da sempre stati primo tassello nel mosaico della gestione delle emergenze”. “A tale circostanza – ha aggiunto  ancora Candelise – che ha oramai creato uno stato incancrenito di malessere ed agitazione in noi lavoratori diciamo basta. Basta davvero. Questa mortificazione, così tremenda, la sentiamo sulle nostre spalle e rappresenta, per certi versi, la sconfitta di noi tutti. Occorre, oggi più che mai, che il dott. Tansi faccia chiarezza subito, basta sotterfugi. I lavoratori di Crotone e Vibo Valentia hanno il pieno diritto di sapere quale sarà il loro futuro. Tale stato di cose, che sta rapidamente giungendo al culmine di tolleranza, ove non si dovesse riscontrare una immediata e tangibile inversione di rotta nell’operato del dott. Tanzi, tra cui l’urgente rettifica del DDG 1513/2016, vedrà questa RSU obbligata a farsi portavoce delle rimostranze dei lavoratori i quali non ci limiteremo a indignarci, ma intendiamo darci da fare e per realizzarlo siamo pronti a mobilitarci anche attraverso forme di manifestazione collettiva e di protesta. La mia straordinaria esperienza come lavoratore della Protezione Civile  non può rischiare di dare più spazio alle vergogne e alle reiterate nefandezze consumate in questi giorni dal dott. Tansi cui rivolgo un accorato appello affinché, attraverso un forte senso di responsabilità, possa porre fine a questo stato di confusione e incertezza ormai consolidate”

Il gruppo SEL provincia di Cosenza presenta a Corigliano “Green Factor Calabria”

Corigliano Calabro ( Cs) – Il 5 e 6 marzo a Corigliano, al Centro D’Eccellenza in via Machiavelli, avrà luogo Green Factor Calabria, la tappa calabrese di un percorso nazionale di approfondimento sulle tematiche ambientali, che si era svolto nei mesi scorsi a Pescara, Genova e Padova. Si tratta di una due giorni di discussioni, ragionamenti e proposte che hanno come argomento centrale l’ambiente ed il rapporto con l’uomo. Green Factor è diventato in pochi mesi il principale evento sull’ambiente nelle sue mille faccettature con al centro l’ascolto e il confronto tra esperti, cittadini, comitati, politici. Rappresenta un nuovo inizio di un percorso interrotto da troppo tempo tra la società e la politica, in generale e in particolare rispetto alle tematiche ambientali. Siamo orgogliosi del fatto che già alla quarta tappa si è riusciti a pensare ad un evento del genere nella nostra Calabria e in provincia di Cosenza. La discussione sarà suddivisa in una prima parte con tavoli tematici (dissesto idrogeologico, acqua, parchi e aree protette, governante del territorio;  agricoltura e sostenibilità; Referendum sulle trivellazioni; servizi, rifiuti, sviluppo urbano e mobilità sostenibile, ecomafie). Ai tavoli, che saranno coordinati da Fernando Pignataro, Franco Barletta, Sergio Paciolla e Antonio Guerriero, sono previsti interventi estremamente qualificati, tra i quali quelli del Sen. Massimo Veltri, di Massimo Covello, Mimmo Pappaterra, Paolo Cappadona, Leo Autelitano, Cosimo Esposito, Daniele Torchiaro, Felice Santarcangelo, Antonio Castrofino, Angelo Broccolo, Antonello Palummo, Maria Murante (segretaria SEL Basilicata), Gianpaolo Schiumerini,Salvatore Iazzolino, Fernando Miletta, Gianfranco Costa, Vincenzo Casciaro, Danilo Tucci e tantissimi altri. Domenica si svolgerà una seconda parte di dibattito in seduta plenaria, che partirà con le relazione dei coordinatori dei tavoli tematici, alle quali seguiranno gli interventi programmati di varie figure istituzionali ed esperti. Parteciperanno all’iniziativa le deputate Serena Pellegrino (Vice Presidente Commissione Ambiente) e Celeste Costantino (Commissione Antimafia), Luca Casarini e Maria Pia Pizzolante (coordinamento nazionale Sel), Gianni Speranza (Responsabile Mezzogiorno Sel), Angelo Sposato (Segretario Generale CGIL comprensorio), Vincenzo Casciaro (Segretario FILT-CGIL comprensorio), Mimmo Pappaterra (Presidente Parco del Pollino), Massimo Veltri (Docente UNICAL), Felice Santarcangelo (Movimento No triv), Salvatore Martilotti (Esperto di pesca), Franco Mazzei (CIA) e numerose associazioni come quella per il No alla discarica di Celico e movimenti NO-Triv. Le conclusioni saranno affidate a Marco Furfaro responsabile ambiente Sel. L’intenzione dell’iniziativa è quella di dare la possibilità di confrontarsi su tematiche specifiche su cui, da anni, manca totalmente il confronto tra istituzioni e territori, dalla questione trivellazioni, che rischia di distruggere un intero ecosistema e compromettere irrimediabilmente l’economia della Piana di Sibari, alla gestione dei rifiuti che, per altre vie, potrebbe causare danni ancora peggiori. Un confronto che vuole mettere in contatto tra loro le tante espressioni di protesta e di allarme che, da Celico a Scala Coeli, chiedono solo il rispetto di chi, in questa terra ci vive e ci vorrebbe vivere bene. Inoltre, dalla Calabria, terra di emergenze, crisi ambientali e dissesti del territorio si vuole dare un contributo di idee e progetti per il rilancio di una politica di sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale, che sociale ed economico, che sia tra le priorità assolute della nuova Sinistra Italiana.