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Castrovillari, oggi la fiaccolata contro il terrorismo

CASTROVILLARI (CS) – Per riflettere sulla strage di Parigi, ricordare le vittime del raid terroristico, per affermare il ruolo insostituibile della pace, del dialogo , della libertà, per affrontare questa terribile sfida con la voglia di continuare a costruire un mondo all’altezza della nostra umanità con la certezza della speranza che è in noi, la città di Castrovillari, in provincia di Cosenza, venerdì 20 novembre, dalle ore 19, vivrà una fiaccolata che  partirà  da  piazza Matteotti (ex mercato coperto) per ritornarvi, dopo aver proseguito su  viale della Libertà, via XX Settembre, corso Garibaldi, corso Luigi Saraceni, via Roma, e via Domenico Camporota.12243055_1749205358641842_6616238522568746737_n

Al momento, organizzato dai quartieri 3 – 7 e 9 di Castrovillari, con la collaborazione del Comune, saranno a fianco dei cittadini, delle associazioni, delle rappresentanze politiche e religiose, il Vescovo della Diocesi di Cassano all’Ionio, mons. Francesco Savino, ed il Sindaco, Domenico Lo Polito, oltre al presidente del Consiglio Piero Vico con altri consiglieri.

Ivana Grisolia promotrice del momento e rappresentante del Quartiere n.3 in una dichiarazione stampa ha sottolineato la portata dell’iniziativa per ciascuna persona e per come starci davanti.  Chiaro che è una provocazione al nostro essere per capire come stare di fronte alla realtà.

Un fatto, quello di Parigi nella spirale del terrorismo, che non conosce rispetto né per le persone, né per i bambini, né per le donne, né per la cultura,  né per parole come dialogo, apertura, confronto e molte altre che rischiano di perdere il loro valore e divenire puri suoni verbali, perché “il cuore dell’uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo” richiamava Giovanni Paolo II. Per questo la situazione esige un profondo ripensamento da parte di tutti ed una posizione chiara di fronte a sé ed alla storia.

#SilentWalk, una Marcia Silenziosa per tutte le Vittime del terrorismo

silent walkCOSENZA – Gli studenti internazionali dell’Università della Calabria, con un invito aperto a tutti gli interessati, purché non prestino simboli di alcuna appartenenza politica, hanno deciso di organizzare una marcia silenziosa a Cosenza “Corso Mazzini”, venerdì 20 novembre a partire dalle ore 12:00, per dimostrare la propria solidarietà alle vittime di tutto il mondo e sottolineare la differenza tra Islam e ISIS.

“Dopo il successo della nostra marcia Silent Walk all’Università, si è deciso di estenderla al cuore di Cosenza per far arrivare le nostre idee a tutta la popolazione cittadina e non solo agli universitari. Noi ci siamo uniti tutti come musulmani, cristiani, indù e atei per un messaggio unico: la pace, e la convivenza di tutti i popoli. Il nostro è un messaggio di solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici di tutto il mondo, e intende sottolineare che c’è una differenza molto profonda tra Islam e ISIS. “Il terrorismo non ha una religione né una nazione” è il titolo che abbiamo scelto per la nostra marcia. Il silenzio che abbiamo voluto per essa è stato scelto per il rispetto alle vittime ed è anche un modo per dichiarare che noi condividiamo il loro dolore. Non siamo un’organizzazione, non abbiamo nulla a che fare con la politica, ma siamo semplicemente studenti indipendenti che hanno vissuto insieme e sono diventati amici, anche se proveniamo da diverse culture, diversi paesi e diverse religioni. Ci muove tutti un senso di fratellanza e amicizia nato qui nel campus della nostra Università.”

Per ulteriori informazioni, contattare la mail ufficiale: silentwalkinternational@gmail.com

#silentwalk

 

Consorzio di Bonifica, nuovo Piano sistemazione alvei: 16 comuni interessati

consorzio bonifica catanzaroLa Giunta Regionale presieduta da Mario Oliverio, ha approvato il piano degli interventi per la sistemazione idrogeologica e idraulica degli alvei prevedendo nuove azioni in prosecuzione a quelle già avviate. Per il Consorzio Ionio Catanzarese si tratta complessivamente di una assegnazione di 2milionisettantottomila €uro. E allora: pronti via. Al gran completo, la Deputazione del Consorzio presieduta da Grazioso Manno presenti Gaetano Costa, Pasquale Greco e Antonio Iamello ha deliberato gli interventi che, afferma Manno “incideranno in modo determinante sulla pulizia di fossi e canali proseguendo una attività di prevenzione, che il Consorzio, in questi anni ha continuamente assicurato anche attraverso una stretta sinergia con le Amministrazioni Comunali”. Quelli deliberati dalla Regione Calabria, sono interventi per la mitigazione del rischio, di manutenzione ordinaria, di idraulica forestale, di rinaturazione, e di ripristino della sezione idraulica. Essi ricadono nei comuni di Belcastro: bacino Arango per complessivi 3km, Botricello: bacino Arango Case Botro per 1,5 km, Cropani: Crocchio per 1,8 km;; Sersale: Scilotraco per 2 km; Sellia Marina: Scilotraco,Uria per 4,3 km; Zagarise: Uria per 2,5 km; Simeri Crichi Fegato per 2,0 km; Borgia: Corace e Burrone Vallo per 3,0 km; Caraffa di Catanzaro: Castaci per 1,0 km; Catanzaro Corace, Castaci e Mosca per 4,5 km; Gimigliano Corace per 1,5 km; Petrizzi: Beltrame per 4,5 km; Stalettì: Caminia e Vulcano per 4,5 km; Davoli: Ancinale per 2,0 km; Guardavalle: Borgorosso per 2,0 km; Satriano: Ancinale per 4,3 km. In totale quindi questi interventi ricadranno su 16 comuni per un totale di 46,4 km. Sono interventi incisivi che sicuramente, come già accaduto, contribuiscono alla mitigazione del rischio idrogeologico. “Non bisogna abbassare la guardia. Questa – conclude Manno – è la strada che dobbiamo perseguire con sempre maggiore efficacia poiché la programmazione e un buon lavoro risultano essere le armi vincenti per armonizzare le esigenze ambientali perché l’estremizzazione degli eventi meteo non aspetta, e vi è urgente fabbisogno di sicurezza idrogeologica per la quale il Consorzio continuerà ad essere in prima fila.

A Castrovillari una fiaccolata per dire no al terrorismo

CASTROVILLARI (CS) – Il capoluogo del Pollino scende in strada con una fiaccolata per le vittime degli attentati di Parigi e contro il Terrorismo in una iniziativa curata dai quartieri 3,7 e 9 con l’apporto del Comune.12277098_1513330715631344_272588319_n

Per riflettere sulla strage di Parigi, ricordare le vittime del raid terroristico, per affermare il ruolo isostituibile della pace, del dialogo , della libertà, per affrontare questa terribile sfida con la voglia di continuare a costruire un mondo all’altezza della nostra umanità con la certezza della speranza che è in noi, la città di Castrovillari venerdì 20 novembre, dalle ore 19, vivrà una fiaccolata che  partirà  da  piazza Matteotti  per ritornarvi, dopo aver proseguito su  viale della Libertà, via XX Settembre, corso Garibaldi, corso Luigi Saraceni, via Roma, e via Domenico Camporota.

Al momento, organizzato dai quartieri 3 – 7 e 9 di Castrovillari, con la collaborazione del Comune, parteciperanno cittadini, associazioni, rappresentanze politiche e religiose, e tra gli altri  il vescovo della Diocesi di Cassano all’Ionio, mons. Francesco Savino, ed il Sindaco, Domenico Lo Polito.

Ivana Grisolia promotrice del momento e rappresentante del Quartiere n.3 in una dichiarazione stampa ha sottolineato la portata dell’iniziativa per ciascuna persona e per come starci davanti.  Chiaro che è una provocazione che nessuno di noi può evitare.

A Castrovillari si insediano i Comitati di quartiere

CASTROVILLARI (CS) – E’ stato fissato per il prossimo sabato 21 novembre , alle ore 18, nella sala 14 del Protoconvento Francescano, l’insediamento ufficiale dei Direttivi dei nove Comitati di Quartiere.castrovillari
Tutti i neo componenti eletti con Delibera consiliare n. 38 del 29 ottobre u.s. sono stati, infatti, convocati dall’Ufficio Elettorale del Comune di Castrovillari al fine di formalizzare la loro nomina e di procedere alle successive determinazioni in merito alla loro organizzazione.

“Children’s day” a Villapiana

ristorante-trattoria-casalnuovo-childrens-day-gallery0VILLAPIANA (CS) –  Il 20 novembre  prossimo, dopo il successo della prima edizione, torna a grande richiesta la serata “Children’s Day, piccoli chef” in occasione della “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, presso la Trattoria Casalnuovo nel Comune di  Villapiana. Lo  chef Lorenzo Filardi, entusiasta di questo progetto, aprirà le porte della sua cucina ai bambini.Tema di questo laboratorio sarà la preparazione della pizza. Come lo scorso  anno, i “piccoli chef per un giorno”, avranno la possibilità di mettere le mani in pasta in piena libertà al fine di imparare giocando. Lo chef  Lorenzo Filardi, ha deciso di porsi in controtendenza rispetto a molti ristoranti italiani ed esteri “childfree”, cioè  “liberi da bambini”.

Durante il pomeriggio, mentre i bambini parteciperanno alla cooking class insieme allo chef, ai genitori verrà offerto un aperitivo di benvenuto; in contemporanea potranno assistere a un talk dedicato al mondo del bambino in età prescolare. A parlare di questo tema  sarà la dott.ssa Mariagrazia Scarnecchia, psicologa e psicoterapeuta che ha lavorato per più di vent’anni con bambini e adolescenti, a Novara prima e a Napoli poi. Al termine del laboratorio di cucina e per tutta la serata, i piccoli potranno godere della compagnia delle ragazze di “Mamma che Birba”, un giovane gruppo di educatrici e animatrici dal grande successo tra i piccoli, che durante la cena potranno continuare a divertirsi grazie a una serie di attività ricreative pensate dalle animatrici. Partner sarà la Casa Editrice Aljon.

Il laboratorio si concluderà con il taglio della torta e la consegna degli attestati di partecipazione a alla cooking class e foto ricordo.

Anna Maria Schifino

A Rossano reazioni alla strage di Parigi

I drammatici attentati di Parigi del 13 novembre hanno certamente avuto un effetto dirompente nella vita di tutti. Quattro dei ventuno terroristi islamici detenuti nel carcere di Rossano hanno esultato alla notizia degli attentati di Parigi, gridando “Viva la Francia libera”. Verranno per questo rafforzate le misure di sicurezza del carcere per scongiurare eventuali attacchi esterni, attraverso un rafforzamento del sistema di video sorveglianza ed un pattugliamento costante del perimetro della struttura. La notizia riguarda i terroristi di Al Qaeda detenuti nella sezione speciale denominata “Alta sicurezza 2”. “L’espresso” aveva definito a marzo di quest’anno la struttura detentiva come la “Guantanamo” italiana, oggetto di varie interrogazioni parlamentari a causa delle pessime condizioni igienico-sanitarie in cui vivono i reclusi. Qualche mese fa, nove dei terroristi avevano incontrato la deputata del Pd Vincenza Bruno Bossio e le avevano confermato che veniva quanto meno rispettato il loro diritto alla preghiera.Carcere-di-Rossano

Nelle stesse ore all’Università della Calabria numerosi studenti musulmani si sono ritrovati sul ponte Bucci per una manifestazione spontanea di cordoglio per le vittime francesi, che si è tradotta in una “marcia silenziosa”, proprio per mostrare la differenza fra Islam e terrorismo. Non solo, nella nostra regione il pregevole lavoro dell’amministrazione comunale di Riace ha mostrato come si possa convivere con gli immigrati, spesso di fedi diverse, pacificamente.

Eppure, non suscita particolare sorpresa che dei condannati per terrorismo internazionale, reato gravissimo, possano avere espresso anche in modo plateale, la loro soddisfazione per gli attentati di Parigi. Nel caso di Rossano i soggetti coinvolti sono stati tutti condannati per terrorismo, quindi è evidente che anche se il regime carcerario al quale sono sottoposti è maggiormente restrittivo, non è stato avviato un percorso di reinserimento e i quattro detenuti che inneggiano alla jihad non hanno cambiato opinione, né hanno colto la gravità delle loro affermazioni. Tra l’altro la stampa nel dare la notizia ha spesso confuso i termini jihadisti e musulmani che non sono la stessa cosa, anzi.

Gli attentati di Parigi hanno provocato una reazione anche nella nostra regione e sono il frutto della deviazione di una sparuta minoranza sunnita che sta provocando vittime in primo luogo nei territori degli stati mediorientali e africani. In Iraq, i reduci del regime di Saddam Houssein si sono autoproclamati Stato Islamico e stanno agendo per far crollare i cosiddetti broken state, letteralmente “stati rotti”, come la Libia che di fatto non esiste più, la Siria, dove da 4 anni è in corso una guerra civile e l’Iraq, dove di fatto è nato l’Isis in opposizione al governo di Bagdad instaurato dopo la fine della guerra dagli Usa e dai loro alleati.

ppph: Domenico tulino
ppph: Domenico tulino

I combattenti dello Stato Islamico sarebbero 70.000 (secondo i dati forniti da lettera43.it aggiornati al febbraio di quest’anno che cita come fonte un rapporto dell’Onu), fra i quali ci sono circa 16mila jihadisti stranieri, provenienti da 80 paesi. Di questi, una cinquantina sono italiani. Isis coinvolge solo lo 0,0046% dei musulmani nel mondo, però certamente potrebbe diffondersi se non si affronta il problema politico che riguarda il Medioriente.

La lotta a Isis sul terreno è condotta dai Curdi, popolo disseminato fra vari stati, dagli sciiti che sono il 35% della popolazione irachena e dai Siriani, sia l’esercito fedele a Hassad che i ribelli fra i quali c’è una guerra civile in corso. In questi paesi, e in quelli limitrofi, il prezzo in termini di vite umane a causa degli attacchi terroristici e della guerra è altissimo. L’Isis «ha risorse finanziarie, vende il petrolio a somme inferiori, poi si aggiungono i rapimenti, il traffico di droga e, nel caso libico, la tratta delle persone», questo quanto ha affermato Romano Prodi in una sua recente intervista. In questo momento Isis controlla un territorio popolato da 6 milioni di persone ed ha a disposizione l’oro nero dei pozzi petroliferi, vale a dire un bilancio annuale superiore al mezzo miliardo di dollari.

Gli attacchi al Museo Ebraico di Bruxelles del maggio 2014 (4 morti) e quello alla redazione del periodico satirico Charlie Hebdo (17 vittime), oltre a quello sventato dai passeggeri del treno Amsterdam-Parigi ad agosto, hanno confermato la minaccia costituita dai militanti dell’Isis europei rientrati nei paesi di origine dopo essere stati addestrati in Iraq e Siria. Le stragi del 13 novembre mostrano che l’obiettivo dello Stato Islamico è quello di portare la guerra nel cuore dell’Europa. Colpiti tre luoghi simbolo della gioia di vivere dei francesi: un teatro, alcuni ristoranti e bar, lo Stade de France che questa estate incoronerà i futuri campioni d’Europa. Questo attentato ha reso chiunque un bersaglio: anche una giovane dottoranda alla Sorbona impegnata nel sociale, come la nostra connazionale Valeria Solerin.

Il presidente francese Hollande ha dichiarato che la Francia colpirà duramente i terroristi. I raid su Raqqa, capitale dello Stato Islamico, sono iniziati già domenica notte. Riusciranno ad evitare i civili, già sotto il giogo dell’Isis, o la soluzione sarà peggiore del male che già li ha duramente colpiti? Il problema è che questo tipo di reazioni spesso non risolve il problema, ma peggiora la situazione, come accaduto dopo la sciagurata iniziativa presa dai francesi contro la Libia di Gheddafi. “Occorre una grande strategia politica” ha dichiarato ieri Matteo Renzi. Stamattina, tuttavia, senza ulteriori discussioni, è stato accordato l’appoggio militare alla Francia da parte dell’Unione Europea. Questa decisione coinvolgerà tutti gli italiani, anche i calabresi, perché si tratta di una guerra e sarà necessaria una grande presa di coscienza di tutti noi per capire se sia opportuno partecipare alla missione militare.

Papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa ha detto che “utilizzare il nome di Dio per giustificare la violenza è una bestemmia”. Chiunque lo faccia. Antoine Leiris,francese, che ha perso sua moglie nella strage del Bataclan venerdì scorso ha scritto una bellissima lettera in cui dice“non vi farò il regalo di odiarvi, sarebbe come cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete”.

Roberta Parisi

Castrovillari si illumina contro il terrorismo

CASTROVILLARI (CS) – A pochi giorni dall’attacco terroristico che ha sconvolto la Francia, anche Castrovillari vuole ricordare le 129 vittime degli attentati rivendicati dall’Isis in vari punti della città di Parigi (tra cui al Bataclan). L’Europa intera è ripiombata di nuovo nel terrore. E così, una piccola realtà calabrese ai piedi del Pollino, dopo una settimana, ha deciso di accendere la luce di una fiaccola, anzi di tante fiaccole, per dire “no” al terrorismo. L’iniziativa è a cura dei quartieri 3 – 7 e 9 – e dei loro rappresentanti -di Castrovillari, con la collaborazione del Comune guidato da Mimmo Lo Polito. 12277098_1513330715631344_272588319_n

La fiaccolata, in programma per venerdì 20 novembre, partirà da Piazza Giacomo Matteotti alle ore 19. Proseguirà, poi, per Viale della Libertà, Via XX Settembre, Corso Garibaldi, Corso Luigi Saraceni, Via Roma, Via Domenico Camporota, fino a tornare alla piazza di partenza, dove si concluderà la manifestazione. Parteciperanno le associazioni cittadine, istituzioni politiche e religiose, il vescovo della Diocesi di Cassano all’Ionio, mons. Francesco Savino. Le fiaccole saranno fornite dagli organizzatori.

«Abbiamo sentito il bisogno – ha commentato Ivana Grisolia, rappresentante del quartiere n. 3 e promotrice dell’evento – di condividere quello che è il dolore di tutti, in questo delicato momento storico. E’ importante – ha sottolineato – che anche una piccola realtà cittadina si fermi e lasci spazio alla riflessione. E vogliamo farlo senza colori e appartenenze politiche. Uniti per la pace». Un’unica luce contro il terrorismo.

Rilanciare il turismo montano con l’ippovia, proposta per il Parco del Pollino

CASTROVILLARI (CS) – Il rilancio del turismo montano nel territorio del Parco del Pollino attraverso il progetto dell’ippovia e il ruolo centrale del Pianoro di Novacco nel Comune di Saracena, Paese del Moscato Passito. È, questo, il tema della conferenza stampa che si terrà domani, mercoeldi 18 Novembre, alle ore 16, a Castrovillari, presso il Palazzo Gallo, in Via Garibaldi, sede del Parco del Pollino. Pollino

All’incontro con gli operatori della stampa prenderanno parte il Sindaco di Saracena Mario Albino Gagliardi Sirio Fracassi, responsabile Nazionale del Circolo Equestre Le Cerque, Equi.Country, ed il Presidente del Parco Mimmo Pappaterra.

 Masistro diventerà la base di arrivo e partenza del progetto “Ippovia del Pollino”, la prima nel territorio calabro-lucano. Grazie all’Ippovia i territori del Parco Nazionale del Pollino, per la prima volta, saranno fruibili a cavallo e si potranno riscoprire attraverso un’esperienza unica.

Un itinerario da percorrere a cavallo, attraversando i faggeti ed i sentieri a quota 1715 metri d’altezza per raggiungere boschi, superare colline e valli, costeggiare laghi e fiumi e raggiunge luoghi culturali come aree archeologiche, costruzioni e dimore storiche, borghi e centri storici anche affacciati sul mare.

condotta idrica, l’allarme del Sindaco Abramo che rilancia la Diga Melito

consorzio bonifica catanzaroCATANZARO – L’allarme del sindaco della città capoluogo di Regione Sergio Abramo sulla situazione critica della condotta Alli-Santa Domenica che assicura l’acqua potabile a Catanzaro ripropone di grande attualità il rifinanziamento e completamento della diga di Gimigliano sul fiume Melito. Di questo ne è sempre più convinto il presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese Grazioso Manno. “Completando la diga – afferma perentorio Grazioso Manno – si pensa e si costruisce il futuro infatti, la realizzazione della Diga, consente di superare tutti i problemi di approvvigionamento idrico non solo della città di Catanzaro, primo fra tutti quello che riguarda l’alimentazione dell’impianto di potabilizzazione di Santa Dominica attraverso la condotta dell’Alli che come ha ben messo in evidenza Abramo è soggetta a criticità evidenti. Ma l’ultimazione e realizzazione dell’invaso sul fiume Melito, influisce in modo determinante sull’approvvigionamento idropotabile della Calabria Centrale, che oggi si basa su un articolato sistema acquedottistico alimentato da pozzi, invasi artificiali, sorgenti e derivazioni fluviali che complessivamente ammontano a oltre 1700 l/s medi annui, corrispondenti a circa 55 milioni di metri cubi annui. Basti pensare che la Diga Melito, può da sola invasare 80milioni di metri cubi di acqua annui. . Avere nel medio termine la possibilità di derivare per gli usi idropotabili ma anche irrigui ed idroelettrici una cospicua parte dei deflussi – continua Manno – dalla diga Melito, consentirà l’alimentazione della città capoluogo tramite una condotta a caduta che elimina i sollevamenti necessari ad alimentare i serbatoi della rete idrica urbana. Questo, è un evidente vantaggio anche in termini economici poiché equivale ad un risparmio annuale di svariati milioni di €uro sui costi dell’energia elettrica che vengono spesi per alimentare le pompe di mandata. Allo stesso modo – prosegue – e con analoghi risparmi economici, la realizzazione della diga Melito, permette di eliminare le prese dei pozzi in subalvea del Fiume Corace che a loro volta devono essere sollevate per alimentare la città. Insomma, il completamento della Diga sul Melito, visti gli innegabili vantaggi che offre, deve essere una priorità all’interno del piano di un efficiente sistema idrico in una zona importante della regione che – come afferma il sindaco Abramo – presenta forte criticità nell’approvvigionamento dell’acqua. Alla luce delle forti e decise affermazioni del sindaco Abramo oggi è il momento giusto per rifinanziare l’opera anche perché questo significa costruire un futuro positivo per un ampio sistema civile ed economico e non correre il rischio di avere le stessa drammatica emergenza che in questi giorni ha avuto la città di Messina. Voglio ricordare – insiste Manno – che la dismissione dei campi pozzi ubicati in prossimità della costa, non esenti da problemi gestionali, da cospicui oneri legati al consumo di energia elettrica e da vulnerabilità correlata all’antropizzazione dei bacini idrologici di riferimento, si potrebbe determinare un deficit idrico di ben 22milioni di metri cubi di acqua Il Consorzio , a salvaguardia delle opere, attraverso il proprio Ufficio Tecnico, ha predisposto gli atti progettuali di revisione dell’opera definendo appositi schemi sia con SoRiCal che con l’Assessorato ai Lavori Pubblici della regione Calabria e quindi è nelle condizioni di riappaltare l’opera. Davanti ad una situazione di questo tipo – conclude Manno – occorre che tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali con determinazione si impegnino a fare in modo che questa opera infrastrutturale, peraltro segnalata come strategica dal Presidente Mario Oliverio, sia inserita tra le opere primarie da rifinanziare