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Carabinieri contro un’auto sulla 106. Un morto

ROCCELLA JONICA (RC) – Tragico incidente stradale sulla statale 106 tra Roccella Jonica e Marina di Gioiosa. Per cause in corso di accertamento un’auto dei carabinieri ha impattato contro una Seat Toledo con a bordo due persone. Il guidatore, Domenico Ciccarello, 62 anni di Milano è morto. Ferita in modo non grave la moglie. Il traffico è stato interrotto in entrambi i sensi di marcia e deviato sulle arterie secondarie.

Muore neonato a Cosenza. Aperta un’inchiesta

COSENZA – Soltanto dopo l’autopsia disposta dai magistrati, sarà possibile individuare le cause per le quali un neonato ha perso la vita poco dopo il parto avvenuto nella clinica Sacro Cuore di Cosenza. La tragedia si è consumata martedì 26 luglio, in mattinata. Secondo quanto si è appreso, la madre è stata sottoposta a taglio cesareo, ma il piccolo, un maschietto, presentava gravi criticità che ne hanno reso necessario il trasferimento d’urgenza presso la terapia intensiva neonatale dell’ospedale dell’Annunziata. Il cuore del neonato però, ha cessato di battere poco dopo. I genitori hanno presentato subito un esposto in Procura. Il procuratore capo Mario Spagnuolo, ha aperto un fascicolo e ha delegato la polizia che ha già acquisito tutta la documentazione necessaria per accertare le cause del decesso. La vicenda, particolarmente delicata, viene seguita dai magistrati con estrema attenzione e riservatezza. Si sta inoltre procedendo a sentire i genitori e altri familiari per cercare di ricostruire le ultime fasi di vita del piccolo e il momento del parto.

Tessere elettorali rilasciate su delega. Sei avvisi di garanzia

COSENZA – Sei avvisi di garanzia sono stati notificati dai carabinieri della compagnia di Cosenza, diretti dal comandante provinciale Mirko Verdicchio agli ex consiglieri comunali Roberto Sacco e Giuseppe Mazzuca, alla responsabile dell’Ufficio elettorale di Palazzo dei Bruzi Maria Molezzi, agli impiegati comunali Giovanni Mirabelli e Leonardo Corina ed a Carlo Pirrone. Tutti e sei sono accusati di aver commesso irregolarità nella consegna delle tessere elettorali in occasione delle ultime amministrative. Secondo le indagini, coordinate dal procuratore capo Mario Spagnuolo e dall’aggiunto Marisa Manzini e condotte dal sostituto Antonio Bruno Tridico, i dipendenti comunali avrebbero rilasciato certificati elettorali sulla base della presentazione di alcune deleghe sulle quali non sarebbero state effettuate le opportune verifiche. Nella notte tra il primo ed il due giugno i militari dell’arma effettuarono un blitz nell’ufficio di Via Bengasi per verificare se fossero state presentate delle deleghe irregolari per il ritiro di tessere elettorali intestate a cittadini di nazionalità straniera. L’inchiesta è stata avviata dopo la denuncia presentata da un cittadino rumeno che, recandosi all’ufficio elettorale per il ritiro della propria tessera, la stessa era già stata rilasciata attraverso una delega che egli non aveva mai sottoscritto. Non vi sarebbero comunque ripercussioni sull’esito del voto.

Cosenza, trentunenne muore giocando a calcetto

COSENZA – Commozione e clamore ha destato a Cosenza la prematura scomparsa di Armando Zicarelli, giovane imprenditore trentunenne e papà di una bimba piccola, avvenuta mentre stava giocando una banale e allegra partita a calcetto fra amici a Mendicino. La vittima, nota nel capoluogo bruzio per essere titolare di una yogurteria in centro, sarebbe morta per un aneurisma cerebrale.

Già diversi i messaggi di cordoglio e di vicinanza alla  famiglia lasciati da amici e conoscenti sul profilo social della vittima, per una perdita inaccettabile.

Vicenda Padre Fedele, esposto contro suor Tania per calunnia

COSENZA – Potrebbe finire sotto processo per calunnia e falsa testimonianza suor Tania Alesci, la grande accusatrice di Padre Fedele che spedì l’ex frate francescano alla sbarra sostenendo di aver subito più volte violenza sessuale. L’avvocato Eugenio Bisceglia, legale di Padre Fedele, ha depositato un esposto in tal senso presso la Procura di Cosenza che ha provveduto ad aprire un fascicolo. Mario Spagnuolo, procuratore capo della città dei Bruzi, ha sottolineato che si tratta di un atto dovuto. Sarà il pm Antonio Bruno Tridico a seguire la vicenda e ad avviare gli accertamenti del caso. Come si ricorderà, suor Tania accuso Padre Fedele di averla più volte violentata all’interno dell’Oasi francescana, struttura di accoglienza per senza tetto e disagiati situata in via Montagna a Cosenza. Secondo quanto ipotizzato dall’avvocato Bisceglia, suor Tania avrebbe sempre mentito, anche nel corso della fase dibattimentale del processo. L’esposto era stato preannunciato dal legale all’indomani della sentenza della Cassazione che ha prosciolto Padre Fedele da ogni accusa.

Roma, operazione Dia contro organizzazione criminale. A capo legale cosca Grande Aracri

ROMA – Gli investigatori del Centro Operativo di Roma della Direzione Investigativa Antimafia hanno eseguito numerosi provvedimenti di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti dei presunti componenti di una organizzazione che pratica usura e riciclaggio nel territorio romano. Effettuate numerose perquisizioni a commercianti, gente comune, ma anche esponenti politici.

Per gli investigatori, a capo dell’organizzazione criminale c’era l’avvocato Benedetto Giovanni Stranieri, ex maresciallo dei carabinieri e oggi legale del boss di ‘ndragheta Nicolino Grande Aracri, già arrestato nel gennaio 2015 nell’ambito dell’inchiesta ‘Aemilia’.

Deferito un uomo che appiccava un incendio

COSENZA – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Longobardi e Cetraro hanno deferito all’autorità Giudiziaria un uomo di Cetraro per il reato di incendio boschivo. Un’accurata indagine, svolta dal personale della Forestale, e supportata dall’aiuto di alcuni cittadini, ha permesso di identificare l’autore di un incendio. Le indagini del Corpo Forestale hanno accertato la responsabilità dell’uomo che è stato quindi deferito. Il Corpo Forestale dello Stato è particolarmente impegnato in questo periodo nell’attività di coordinamento delle operazioni di spegnimento degli incendi nella vasta Provincia di Cosenza. Attività che prevede una importante attività investigativa e di repertazione. A tal riguardo, nelle scorse settimane a Castrovillari, lungo la strada che porta verso il Comune di Frascineto, un uomo di Castrovillari è stato deferito per incendio colposo su fondi rustici.

Giovanni Scalzo accusato di truffa aggravata ai danni di Ente Pubblico

LAMEZIA TERME (CZ) – L’ex segretario di Lamezia Terme del Nuovo PSI e attuale governatore di un’associazione di volontariato che si occupa di assistenza e di protezione civile, Giovanni Scalzo è stato accusato, a conclusione delle indagini, dalla Procura della Repubblica di Lamezia di truffa aggravata ai danni di Ente Pubblico, e segnatamente della Provincia di Catanzaro. I fatti contestati a Scalzo sono risalenti alla fine del 2014 quando pattuglie della Guardia di Finanza effettuarono un “blitz” negli uffici distaccati di Lamezia del settore politiche agricole della Provincia, uffici ubicati nella sede di Via Anile a Nicastro. Il blitz fu in chiave antiassenteista e in quella circostanza anche un’altra persona, come l’ex Sindaco di Pianopoli Rodolfo Cuda, poi denunciato a piede libero, non fu trovato al posto di lavoro nonostante risultasse la timbrature del badge. Ora, dopo la chiusura delle indagini, potrebbe esserci la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero ed, eventualmente, il processo a carico di Scalzo. (f.c.)

Ph. www.gazzettadelsud.it

Sequestro cava, Spagnuolo: «Trovata realtà simile a quella di Vibo»

Sequestro cava 5COSENZA – «Speravo che i problemi ambientali fossero rimasti tutti a Vibo Valentia. Venendo a Cosenza, purtroppo, ho trovato una realtà che non è molto dissimile. Dunque procediamo seguendo un protocollo di lavoro che abbiamo sperimentato positivamente altrove». A affermarlo il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, in merito al sequestro da parte dei carabinieri di una cava abusiva sulle sponde del fiume Arvo, in Sila. Il provvedimento è stato emesso a causa del grave pericolo di crollo del costone di una montagna sotto il quale era stata ricavata la cava abusiva per l’estrazione di inerti. Le indagini sono state avviate sulla base di una denuncia di Legambiente. «C’è stata – ha proseguito Spagnuolo – una profonda sinergia con le forze dell’ordine e con le associazioni ambientaliste. Qui si è mossa Legambiente, che ringrazio, e ci sono state altre associazioni e cittadini che ci hanno stimolato su casi di questo genere». L’indagine ha portato alla denuncia di un imprenditore di San Giovanni in Fiore, accusato di avere realizzato la cava abusiva in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, oltre che del parziale crollo del costone di montagna in cui è stata realizzata la cava e della situazione di pericolo che ne è derivata. «Questo imprenditore – ha concluso Spagnuolo – era già noto per altri fatti simili e chi viola più volte il territorio dovrebbe essere messo nelle condizioni di non farlo più. Questo non si fa applicando la sanzione penale, ma impedendogli di avere un’impresa che realizza questo tipo di attività. Cosa che è di competenza delle autorità dello Stato, alle quali segnaleremo quanto si è verificato».

Sequestrati beni ad un falso cieco

CATANZARO – A partire da marzo del 2012, a seguito di alcune segnalazioni circa la gestione abusiva di animali ovi-caprini a ridosso del centro abitato di Badolato, nella frazione marina, e di incendi dolosi di sterpaglie, i militari della locale Stazione dei Carabinieri hanno aperto delle indagini e scoperto il responsabile. Si trattava di Andrea Gallelli, classe 1933, pensionato. I militari constatavano presso l’I.N.P.S., con assoluto stupore, che l’anziano uomo risultava essere cieco assoluto dal 1982. Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Catanzaro permettevano di accertare, attraverso apposita attivita operata dai Carabinieri di Badolato, anche mediante servizi di osservazione per intere giomate, che il pensionato si muoveva a piedi da solo, anche su strada impervia e senza alcun ausilio, sino a raggiungere il fondo agricolo dallo stesso gestito. Galelli, procurandosi l’ingiusto vantaggio della percezione sin dal dicembre 1982, percepiva una pensione per invalidità civile, comprensiva di indennità di accompagnamento, pari all’importo di euro 1.116,41 mensili. I finanzieri hanno così ricostruito le possidenze economico-patrimoniali del falso cieco sottoponendole all’Autorità Giudiziaria per la successiva richiesta di sequestro preventivo.