Archivi categoria: Cronaca

Incendiati cinque mezzi nel crotonese

TORRE MELISSA (KR) – Un incendio avvenuto la notte scorsa a Torre Melissa, nel crotonese, ha distrutto cinque autocompattatori e due automobili. Sul posto non sono state trovate taniche. La causa del rogo, secondo gli investigatori, è presumibilmente dolosa. I mezzi erano di proprietà della società Derico New Geo che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani nella zona ed erano parcheggiati in un piazzale dell’azienda. L’intervento dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Crotone, arrivati con due squadre e cinque automezzi, ha evitato che le fiamme si propagassero ad altri mezzi parcheggiati nel piazzale ed al capannone dove si effettua la lavorazione dei rifiuti. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Torre Melissa e da quelli della Compagnia di Cirò Marina.

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Sbarco Crotone, fermato scafista

CROTONE – Il presunto scafista di una delle imbarcazioni soccorse pochi giorni fa, giunto sabato scorso a Crotone con 377 migranti ed un cadavere a bordo, è stato sottoposto a fermo. Nouraldin Adam, 33enne sudanese, grazie alle indagini del personale della squadra mobile di Crotone, coadiuvato dai  finanzieri della Sezione operativa navale di Crotone, è stato identificato come l’uomo che era al timone di uno dei gommoni. Adam è stato indicato da alcuni migranti che hanno segnalato anche un secondo presunto scafista che è stato denunciato. Dalle indagini è emerso che il cadavere recuperato non era riconducibile agli interventi di soccorso prestati in mare ai migranti in quanto il corpo era già in avanzato stato di decomposizione. (foto di repertorio)

Sequestrata cava abusiva sul lago Arvo. Rischio crollo montagna

Sequestro cava  2SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Questa mattina i carabinieri del Nucleo patrimonio culturale di Cosenza, in collaborazione con i militari della stazione di San Giovanni in Fiore, hanno sequestrato una cava abusiva sulle sponde del lago Arvo, in località Ponente. Il provvedimento è stato emesso dal Gip Giuseppa Ferrucci su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, alla luce del grave pericolo di crollo del costone di montagna sotto il quale era stata ricavata la cava abusiva per l’estrazione di inerti. Le indagini hanno preso il via da un esposto di legambiente, che aveva segnalato la gravità della situazione, è sono state dirette dal sostituto procuratore, Maria Francesca Cerchiara, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto, Marisa Manzini, e la direzione del procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo. Denunciato il proprietario del terreno un 78enne, imprenditore, di San Giovanni in Fiore, che dovrà rispondere della realizzazione e della gestione di una cava abusiva in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, nonché del crollo parziale del costone di montagna Sequestro cava 1dove è stata realizzata la cava e della conseguente situazione di pericolo venutasi a creare. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa organizzata presso la Procura della Repubblica presso il tribunale di Cosenza alla presenza del procuratore capo, Mario  Spagnuolo. Legambiente Calabria ha espresso soddisfazione: «Il sequestro della cava e la denuncia del proprietario del terreno, a seguito di indagini nate da un nostro esposto, confermano che le attività di escavazione sono state eseguite in maniera illegale, pregiudicando anche la stabilità del costone della montagna, zona a vincolo paesaggistico. Ora la magistratura dovrà accettare la complicità e le responsabilità dell’ufficio tecnico comunale e le coperture politiche che hanno permesso, e ancora permettono, a questi imprenditori, di devastare l’ambiente e operare in maniera illegale, ma sotto gli occhi di tutti.Legambiente sarà parte civile nel procedimento giudiziario a carico dei responsabili e di tutti, politici e tecnici, che si sono resi complici di questi abusi».

Escursionista infortunato su Pollino, salvato dal Soccorso alpino

SAN LORENZO BELLIZZI (CS) – Personale della Stazione Pollino del Soccorso alpino della Calabria ha effettuato un intervento per soccorrere un escursionista pugliese di 43 anni infortunatosi mentre effettuava una discesa nelle gole del Raganello nei pressi di una cascata, nel territorio di San Lorenzo Bellizzi. L’escursionista, che si è fratturato una gamba, è stato stabilizzato da un medico del Soccorso alpino. Nell’intervento di soccorso, rivelatosi particolarmente complesso, sono state impegnate 18 unità di personale del Soccorso alpino.

Incidente stradale a San Fili sulla ss. 107

IMG-20160724-WA0013SAN FILI (CS) – Cinque persone ferite, di cui almeno tre, due uomini e una donna trasportati in codice giallo all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. E’ il bilancio di un grave incidente stradale verificatosi nella serata lungo la statale 107, in prossimità di un rettilineo al km.19, nei pressi dello svincolo di San Fili. Due i veicoli coinvolti: una Ford IMG-20160724-WA0009Fiesta e una Toyota Aygo. Le due vetture viaggiavano entrambe verso Cosenza quando, per cause in corso di accertamento sono finite contro un muretto di cemento che delimita la IMG-20160724-WA0008carreggiata. Sul posto personale del 118 e agenti della polizia Stradale. Noteveli disagi per la circolazione. Istituito un senso unico alternato. Si sono formate lunghe code anche in virtù del rientro verso Cosenza dalle località balneari del Tirreno cosentino.

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Furto di legna nel Parco del Pollino

ROTONDA (PZ) – Sono stati sorpresi all’interno del Parco Nazionale del Pollino mentre tagliavano furtivamente della legna. Per quattro persone, una di Lungro e tre di Acquaformosa è scattata su disposizione del Magistrato di turno la denuncia per furto,danneggiamento e deturpa,mento di bellezze naturali. I quattro sono stati fermati dal personale del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di S.Donato Ninea, dipendente dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Rotonda, in località “Chialamenta” di Acquaformosa, area  in cui è presente un bosco di alto fusto di Faggio ricadente nel perimetro del Parco Nazionale del Pollino. Gli Agenti della Forestale durante un controllo hanno sorpreso i quattro mentre stavano sezionando con la motosega due piante di faggio precedentemente abbattute, pronte per essere  caricate su una pedana di un trattore per poi essere trasportate a monte dov’era posteggiato un rimorchio già carico nella maggior parte di legna. Si è quindi subito provveduto all’identificazione delle persone, risultate sprovviste di ogni tipo di autorizzazione, al deferimento delle stesse e al sequestro del legname e della motosega che era servita a danneggiare le piante oggetto del furto. Il materiale legnoso su disposizione del Magistrato di turno è stato consegnato all’ente proprietario nella fattispecie il comune di  Acquaformosa.

Ordigno dinanzi a ingresso palestra Esprit, lievi danni

LAMEZIA TERME (CZ) Una delle più note palestre di Lamezia, la Esprit, che si trova a Nicastro in via Pietro Nelli, poco sotto il rilevato ferroviario della tratta Lamezia-Catanzaro Lido, è stata oggetto la scorsa notte, presumibilmente, di “attenzioni” da parte della banda delle intimidazioni. Una lattina di polvere pirica è esplosa intorno a mezzanotte all’ingresso della palestra. L’esplosione, tuttavia, non ha provocato danni al cancello d’ingresso. Secondo quanto è stato appurato dagli agenti del Commissariato di Lamezia della Polizia di Stato, esplodendo, la lattina ha provocato una fiammata, immediatamente spenta da alcuni vicini tramite un apposito estintore. (f.c.)

Oliverio attento alle esigenze del Banco Alimentare

Falcone banco alimentareIl presidente della Regione Mario Oliverio ha accolto le pressanti richieste di sostegno a favore del Banco Alimentare della Calabria. Come si ricorderà, nei giorni scorsi il Presidente del Banco Alimentare, Franco Falcone, era tornato a rivolgersi pubblicamente alle Istituzioni calabresi e, in primis, alla Regione per ribadire la necessità di un immediato intervento pubblico a favore del Banco che, con sempre maggiore fatica e sacrificio, tenta di soddisfare le esigenze crescenti delle migliaia di famiglie che vivono in Calabria in condizione di povertà e di forte disagio sociale. A seguito di questo ennesimo appello, il presidente della Giunta regionale giovedì scorso ha incontrato, presso la Cittadella regionale, il presidente Falcone al quale ha ribadito la vicinanza personale e del governo regionale alla “mission” che il Banco Alimentare svolge da oltre un ventennio in Calabria, assicurando la predisposizione di una serie di azioni immediate volte a sostenere le esigenze del Banco e dei suoi volontari. «Il presidente Oliverio, coerentemente con quanto aveva già fatto da presidente della Provincia di Cosenza –ha affermato Franco Falcone- ha dimostrato grande sensibilità verso la nostra azione di volontariato, comprendendo appieno le difficoltà, le ristrettezze economiche e la carenze di mezzi in cui siamo costretti ad operare quotidianamente. In conseguenza di ciò ha manifestato la propria volontà ad aiutarci a risolvere una tra le questioni più gravi che ci assillano: la necessità, cioè, di mantenere, in forma stabile e definitiva, l’attuale sede centrale del Banco Alimentare di Montalto Uffugo, per la quale abbiamo da tempo ricevuto l’avviso di sfratto. na esigenza, la nostra, legata anche alla posizione strategica in cui è ubicata la sede di Montalto, che dista circa due chilometri dallo svincolo dell’autostrada Sa-Rc, ma anche dalla versatilità della struttura, che risulta la più adeguata al tipo di servizio da noi svolto. Comprese appieno le nostre ragioni, il Governatore della Calabria ha, quindi, chiesto ai dirigenti regionali degli uffici preposti di attivare tutte le procedure necessarie per lo stanziamento dei fondi occorrenti a risanare il contenzioso in essere già entro i prossimi giorni, così da poter proporre il provvedimento in uno dei prossimi Consigli regionali già fissati per il mese di agosto. E’ inutile sottolineare -ha concluso il presidente del Banco Alimentare calabrese- che siamo rimasti molto soddisfatti dell’attenzione che il governo regionale ha voluto rivolgere all’azione di contrasto alla povertà che il Banco Alimentare porta avanti da anni insieme a 601 enti socio-assistenziali accreditati. Grazie, presidente Oliverio, a nome di tutti i nostri quattromila volontari, ma soprattutto, grazie a nome delle oltre 114 mila persone che in questi anni abbiamo sostenuto e aiutato. A questi ultimi, se il provvedimento sarà approvato dal Consiglio Regionale per come mi auguro, si darà ancora una volta la possibilità di poter continuare a ricevere un sollievo alle condizioni di estremo disagio e sofferenza con cui ogni giorno sono costretti a fare i conti».

Ritrovato senza vita l’uomo di Rose scomparso il 19 luglio

Bruno-Gencarelli-2COSENZA – Si sarebbe suicidato Bruno Gencarelli, l’uomo originario di Rose, di cui non si avevano più notizie dalla sera del 19 luglio quando, a bordo della sua Fiat Panda nera si era recato in Sila ad accudire alcuni animali di sua proprietà. Il suo corpo è stato rinvenuto dai carabinieri della stazione di Rose all’interno del veicolo in contrada Donna Rumi di Rose. Secondo quanto si è appreso Gencarelli aveva una corda intorno al collo e nell’abitacolo sarebbe stata rinvenuta anche una bombola di gas. Nelle ricerche, oltre alle forze dell’ordine, erano state impiegate anche diverse unità della Protezione Civile. Nel primo pomeriggio di questo afoso sabato 23 luglio la vicenda è giunta al suo triste epilogo. (La foto in evidenza è di repertorio).

Sorpresi in piantagione canapa indiana, due arresti

CANDIDONI (RC) – Due persone Vincenzo Stilo, di 67 anni, già noto alle forze dell’ordine, e un bracciante agricolo di 26 anni originario del Burkina Faso del quale non sono state rese note le generalità, sono state arrestate dai carabinieri a Candidoni, con l’accusa di coltivazione, produzione e traffico di sostanza stupefacente. I due sono stati sorpresi dai militari all’interno di una piantagione con 1.380 fusti di canapa indiana ubicata in un terreno nei pressi del fiume Mesima. Le piante, alte in media un metro e mezzo, erano in pieno stato vegetativo, per un peso complessivo di 270 chili. I militari, nel corso di una perquisizione in un terreno adiacente, hanno trovato un caseggiato adibito a laboratorio per l’essicazione e il confezionamento della droga. Nella struttura sono stati trovati 190 chili di marijuana già essiccata e suddivisa in 15 sacchi di plastica. C’erano anche bilance, buste in cellophane e lampade alogene. Le piante sono state distrutte.