Archivi categoria: Cronaca

Autostrada bloccata tra Rogliano ed Altilia in direzione Sud

ROGLIANO – A causa di un incidente lungo la Salerno-Reggio Calabria sulla corsia sud tra gli svincoli di Rogliano e Grimaldi, è bloccata l’autostrada con uscita consigliata a Cosenza nord sulla 107 verso Paola e successivamente sulla statale 18 verso Falerna oppure a Rogliano con rientro ad Altilia. Secondo quanto si è appreso, ad ostruire la sede stradale è un autoarticolato finito di traverso all’altezza di una curva subito dopo lo svincolo di Rogliano. Non ci sarebbero feriti. Sul posto gli agenti della polizia stradale ed il personale dell’Anas per i rilievi del caso e per rimuovere i mezzi incidentati. Si sono formate lunghe code in attesa che la carreggiata venga sgombrata.

(foto Fabio Sinatra – Cosenza App)

Picchia e minaccia convivente, arrestato marocchino

polizia 1CATANZARO – Un uomo, originario del Marocco, O.H., 27enne, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali volontarie aggravate e resistenza aggravata a pubblici ufficiali dagli agenti delle volanti della Questura di Catanzaro. I poliziotti sono intervenuti in un appartamento del centro della città dal quale si sentivano provenire le grida di una donna. Giunti sul posto, gli agenti hanno bloccato l’uomo che, con fare minaccioso, continuava ad avere un atteggiamento violento nonostante fosse già presente un agente che, pur se libero dal servizio, era intervenuto. Secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo, aveva iniziato a discutere con la compagna per poi malmenarla e offenderla per futili motivi. Per non fare sentire le urla della donna, l’uomo ha alzato il volume dello stereo, ma le grida sono state comunque udite dai vicini che hanno chiamato il 113.

Petilia, denunciati tre pescatori di frodo

PETILIA POLICASTRO (KR) – Tre persone sono state denunciate a Petilia Policastro dagli uomini del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Crotone. I tre, tutti originari di Mesoraca, sono stati sorpresi durante un servizio di controllo sulla sponda di un corso d’acqua, mentre erano intenti a pescare trote di frodo, utilizzando un generatore di corrente elettrica. Alla vista dei forestali hanno tentato di sbarazzarsi di un cesto contenente le trote pescate e dell’attrezzatura utilizzata per tramortirle.
I tre pescatori di frodo sono stati denunciati per pesca con l’uso della corrente elettrica, danneggiamento di acque pubbliche, uccisione di specie animali e introduzione di mezzi di distruzione in area protetta.

Il pescato è stato quindi distrutto mentre l’attrezzatura è stata posta sotto sequestro.

Operazione “Acqua Chiara” sulla Soakro, 15 indagati

CROTONE – I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Crotone, su disposizione della Procura della Repubblica di Crotone, hanno notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 15 amministratori della Soakro spa, società per la gestione del servizio idrico nella provincia di Crotone. Diversi i reati contestati: si va dalle false comunicazioni sociali all’abuso d’ufficio e per finire alla bancarotta fraudolenta. L’operazione denominata “Acqua chiara” è stata coordinata dalla Procura della cittadina pitagorica. Sono stati rilevati una serie di affidamenti illegittimi nel periodo 2011-2015. Sarebbero stati stipulati diversi contratti di cottimo fiduciario e lavori di somma urgenza, che non potevano essere essere considerati singolarmente e che, superando il limite di 40 mila euro, andavano concessi attraverso le normali procedure e nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e parità di trattamento. Il totale dei contratti illegittimi ammonta a oltre 1,6 milioni di euro. (foto di repertorio)

‘ndrangheta, 10 fermi per concorso esterno in associazione mafiosa

REGGIO CALABRIA – Un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria è in corso nelle province di Reggio, Roma, Milano, Brescia e Crotone, per l’esecuzione di 10 fermi emessi dalla Dda e di numerose perquisizioni. Tra gli indagati dirigenti e funzionari pubblici e imprenditori. I reati sono concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, truffa, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, intestazione fittizia di beni e estorsione aggravata dal metodo mafioso. A Reggio Calabria operava un “comitato d’affari” composto da dirigenti e funzionari pubblici e imprenditori, capace di gestire la “macchina amministrativa comunale” nell’interesse della ‘ndrangheta. Il comitato, aggirando la normativa antimafia, riusciva ad orientare la concessione di appalti multimilionari in favore di holding imprenditoriali riconducibili alle cosche. E’ quanto emerso dall’inchiesta “Reghion”, condotta dai carabinieri del Reparto operativo dal 2013 e che ha portato a 10 fermi. Nell’operazione, a due società operanti nel settore della depurazione delle acque e di fornitura di servizio idrico integrato, è stata contestata la responsabilità amministrativa da reato. Beni per un valore di circa 42,5 milioni di euro sono stati sottoposti a sequestro preventivo dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nel corso dell’operazione “Reghion” che stamani ha portato al fermo di 10 persone tra le quali dirigenti e funzionari pubblici e imprenditori. In particolare sono state sequestrate 15 società, con relativo patrimonio aziendale o quote societarie, e due esercizi pubblici riconducibili ad alcuni degli indagati. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10,40 al Comando provinciale dei Carabinieri.

Incidente a Mormanno, muore un motociclista

incidente-motoUn motociclista, Giuseppe Regina, di 34 anni, e’ morto la notte scorsa in un incidente stradale a Mormanno. L’uomo, a bordo della sua moto, per cause in via di accertamento, affrontando una curva ha perso il controllo del mezzo. Sbalzato di sella Regina è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 ed i carabinieri della Compagnia di Castrovillari per i rilievi. Regina era il figlio di Domenico, sindacalista della Cgil funzione pubblica.

Estorsione a giornalisti, nuovi guai per Piero Citrigno

COSENZA – Nell’ambito del procedimento che vede alla sbarra Piero Citrigno, imputato per violenza privata commessa ai danni del giornalista Alessandro Bozzo morto suicida il 15 marzo del 2013 nella sua abitazione di Marano Marchesato, il pubblico ministero Maria Francesca Cerchiara, nel corso della sua requisitoria, ha chiesto la condanna dell’ex editore di Calabria Ora a quattro anni di carcere. Si tratta del massimo della pena applicabile per questo tipo di reati. Ma la notizia del giorno è un’altra: il pm infatti, contestualmente e d’intesa con il procuratore capo Mario Spagnuolo e con l’aggiunto Marisa Manzini, ha chiesto anche la trasmissione degli atti per procedere contro Citrigno per altri reati che sarebbero emersi durante il dibattimento. In particolare, secondo quanto riferito dallo stesso Spagnuolo, «la Procura valuterà se procedere d’ufficio per gravi fattispecie di reato commessi ai danni non soltanto di Alessandro Bozzo ma anche di altri giornalisti».

Omicidio Acri, Spagnuolo: «Delitto efferato»

COSENZA – Il procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala Livatino del tribunale, ha reso noti i particolari dell’efferato delitto consumatosi ad Acri sabato scorso, dove una badante di nazionalità bulgara di 58 ani è stata uccisa a coltellate da Angelo Brogno, 78 anni, l’anziano che doveva accudire. Brogno aveva a proprio carico già una condanna in primo grado per aver tentato di abusare nel 2012 di un’altra badante. Inoltre era stato rinviato a giudizio per un altro reato sempre di natura sessuale. Spagnuolo ha parlato di scena del delitto traumatica, con diverse coltellate inferte alla vittima. Al fianco del procuratore anche i magistrati Marisa Manzini e Donatella Donato, oltre ai militari dell’arma dei carabinieri, guidati dal comandante provinciale Fabio Ottaviani. «La donna – ha spiegato Spagnuolo – aveva anche ferite da difesa oltre a quattro ferite gravi, di cui una al basso ventre che avrebbe reciso l’arteria femorale. Il corpo è stato rinvenuto fuori dall’abitazione, nella quale c’erano moltissime tracce di sangue. Le porte della casa non presentavano segni di effrazioni. L’aggressione potrebbe essere avvenuta in cucina. Identificata la possibile arma del delitto. E’ stato il presunto aggressore a chiamare i carabinieri, facendosi trovare nei pressi del cadavere, seduto su una panchina, ferito». L’uomo è stato poi portato in ospedale dove è attualmente piantonato.

Madre e figlio con la droga in casa, arrestati

VIBO VALENTIA – Una donna e suo figlio sono stati arrestati e posti ai domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia con l’accusa di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari della Compagnia vibonese hanno fermato per un controllo Giuseppe Fortuna, di 32 anni, già noto alle forze dell’ordine. Visto il nervosismo dell’uomo, i militari hanno deciso di compiere una perquisizione nella sua abitazione. Una volta giunti nei pressi della casa i carabinieri si sono accorti che la madre di Fortuna, Mariuccia Franza, 59 anni, aveva gettato un involucro dalla finestra. Recuperato il pacchetto i militari hanno trovato all’interno 175 grammi di marijuana. Altri 5 grammi della stessa sostanza sono stati trovati nell’abitazione.

Ph. www.ansa.it

Corigliano, Misura cautelare in carcere per il terzo scafista dell’ultimo sbarco di migranti

CASTROVILLARI (CS) – La Polizia di Stato della Questura di Cosenza, sotto la direzione del Questore Liguori, ha eseguito, nella tarda serata di ieri, un’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti del somalo Xasan Cusman, 28 anni, per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

La misura cautelare in carcere, eseguita dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cosenza, è la conseguenza delle serrate indagini che la notte dello scorso 30 giugno portarono al fermo di Xasan ad opera della stessa Squadra Mobile in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto di Corigliano.

Trattasi quindi dell’esecuzione della misura cautelare in carcere per il terzo scafista dello sbarco di migranti avvenuto qualche giorno fa nel porto di Corigliano Calabro.

Continua anche in queste ore l’incessante attività d’indagine dei poliziotti della squadra Mobile di Cosenza nel contrasto allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina.