Archivi categoria: Cronaca

Paura in centro a Reggio, un toro scorrazza per le vie cittadine

REGGIO CALABRIA – Un pomeriggio di terrore quello che hanno vissuto oggi gli abitanti di Reggio calabria. In pieno centro, un toro, fuggito da non si da dove, ha scorrazzato tranquillo per le vie cittadine. Tanta paura, ma anche diversi danni: molte le auto presenti sul suo percorso, partito dalla zona del palazzo di giustizia, che sono state danneggiate. L’animale, tuttavia, è stato poi abbattuto dalle forze dell’ordine nell’area del Consiglio regionale, a causa dell’impossibilità di bloccarlo in altro modo. L’allarme è stato dato da alcuni cittadini, in un fuggi fuggi generale, e ben presto sono intervenute le forze dell’ordine, insieme ai vigili del fuoco, ai veterinari dell’Azienda sanitaria e agli uomini del Corpo forestale. Ogni tenativo di condurre il toro in un’area isolata è stato vano, da qui la decisione di abbatterlo, quando l’animale, dopo aver danneggiato molte vetture nella sua camminata da una parte all’altra della città, è entrato nel parcheggio del Consiglio regionale.

 

‘ndrangheta, Corte d’Appello conferma confisca beni per 18 milioni

TORINO – Confermato dalla Corte d’appello di Torino il sequestro di beni per 18 milioni di euro a scopo di confisca nei confronti degli esponenti della famiglia torinese Marando, storicamente legata alla ‘ndrangheta. Secondo le indagini della Dia del capoluogo piemontese il patrimonio sarebbe stato acquisito attraverso il reimpiego dei flussi di denaro provenienti dal narcotraffico. Tra i beni confiscati ci sono abitazioni, ville e terreni che si trovano in Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria intestati a prestanome riconducibili alla cosca Marando. La Corte ha accolto anche il ricorso presentato dalla Procura di Torino e ha disposto la confisca della villa di Volpiano in cui è avvenuto, nel giugno 1997, il triplice omicidio dei fratelli Antonio e Antonino Stefanelli e di Francesco Mancuso. Per l’accaduto Domenico Marando è stato condannato all’ergastolo.

Un arresto per furto di energia elettrica

MELITO PORTO SALVO (RC) – I carabinieri di hanno arrestato un commerciante di 60 anni, già noto alle forze dell’ordine, per furto aggravato. A seguito di una verifica effettuata nell’esercizio commerciale dell’uomo è stato trovato un magnete posizionato sul misuratore di energia elettrica che ne alterava il funzionamento, non contabilizzando i consumi. Si stima un danno cagionato alla società erogatrice di circa 30 mila euro. Il sessantenne è stato posto ai domiciliari.

La ‘ndrangheta progettava un attentato contro la Manzini

VIBO VALENTIA – Alcune cosche di ‘ndrangheta avevano progettato di uccidere i magistrati Marisa Manzini e Giancarlo Bianchi «per la loro azione incisiva contro il clan Mancuso». A riferirlo stamani, nel corso del processo “Purgatorio” che vede imputati, con le accuse a vario titolo di associazione mafiosa e concorso esterno, l’ex dirigente della Squadra Mobile di Vibo Valentia, Maurizio Lento, il suo vice, Emanuele Rodonò, e l’avvocato Antonio Carmelo Galati, è stato lo stesso Lento durante l’esame cui è stato sottoposto dal pm della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo. L’imputato ha fatto riferimento, in particolare, ad «un’intensa attività investigativa» che riguardava Salvatore Bonavota, esponente dell’omonimo cosca di Sant’Onofrio, ed altre persone, dalla quale era emerso il progetto di attentato di danni di Marisa Manzini, ex pm della Dda di Catanzaro ed attuale procuratore aggiunto a Cosenza, e di Giancarlo Bianchi, presidente della sezione penale del Tribunale di Vibo, a capo del collegio che nel 2008 emise la prima sentenza di condanna contro la cosca Mancuso.

Donna scomparsa, incontro tra i pm di Reggio Calabria e Vibo

VIBO VALENTIA – I magistrati delle Procure di Vibo Valentia e di Reggio Calabria si sono incontrati per fare il punto sugli elementi emersi dall’inchiesta sulla scomparsa a Nicotera di Maria Chindamo, l’imprenditrice agricola di 44 anni di Laureana di Borrello (Reggio Calabria) di cui non si hanno notizie dal 5 maggio scorso. L’azienda agricola di Maria Chindamo ha sede a Limbadi e per questo motivo la donna si recava spesso nel Vibonese. Il marito dell’imprenditrice si è suicidato lo scorso anno e da allora Maria Chindamo ha assunto la gestione dell’azienda agricola di famiglia. Sull’esito dell’incontro tra i pm viene mantenuto uno stretto riserbo. Si fa sempre più concreta, comunque, la possibilità che Maria Chindamo sia stata uccisa, anche se sul movente dell’omicidio non sarebbe ancora emersa alcuna ipotesi plausibile. In ogni caso, è certo che la spiegazione della scomparsa della donna sia da cercare in fatti accaduti a Laureana di Borrello e nelle vicende familiari pregresse della donna.

Cosenza, operazione anticrimine dei Carabinieri

COSENZA – Operazione anti crimine del comando provinciale carabinieri di Cosenza, guidato dal colonnello Fabio Ottaviani. Nell’ambito dei servizi disposti per contrastare quei delitti che maggiormente incidono sulla sicurezza dei cittadini come rapine, furti in appartamento, scippi, spaccio di sostanze stupefacenti, alle prime luci dell’alba i militari hanno svolto un servizio di controllo del territorio in questo Capoluogo bruzio, nelle aree sensibili della città in particolare presso l’accampamento Rom di Via Reggio Sequestro 2Calabria e del Centro Storico. Cinquanta i carabinieri impegnati con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori del Gruppo Operativo Calabria di Vibo Valentia, delle unità cinofile e dei Reparti Speciali. Uno spiegamento che ha permesso un controllo capillare del territorio con la creazione di molteplici posti di blocco nelle principali arterie di comunicazione, oltre a numerose ispezioni dei soggetti sottoposti a misure cautelari o di prevenzione. Inoltre, gli uomini della Benemerita, avvalendosi di etilometri e “drug test” in dotazione, hanno effettuato diversi accertamenti finalizzati a verificare lo stato psico-fisico degli automobilisti in transito. Nel corso del servizio, sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria 7 presone già note alle forze dell’ordine, responsabili a vario titolo di inosservanza degli obblighi imposti dell’Autorità Giudiziaria, evasione, porto ingiustificato di armi e oggetti atti ad offendere, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono state segnalate, alla Prefettura di Cosenza, altre sette personeSequestro gomme carabinieri trovate in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente per uso personale (hashish-marijuana), nel corso dei controlli alla circolazione stradale, mentre erano alla guida del veicolo. Nella
baraccopoli di via Reggio Calabria, in un’intercapedine in legno tra due baracche è stato rinvenuto un fucile da caccia automatico marca Benelli calibro 12, con nove cartucce dello stesso calibro, in ottimo stato, risultato in seguito rubato in una abitazione di un pensionato di Castiglione Cosentino. Nello stesso luogo sono state trovate avvolte in un cellophane delle dosi per complessivi 33 grammi di eroina e un bilancino di precisione. Ulteriori 33 grammi di marijuana sono stati rinvenuti al Centro Storico all’interno di un atrio condominiale. I carabinieri infine, nel corso del sevizio hanno fermato un furgone con alla guida un rumeno, con all’interno 120 pneumatici nuovi, asportati nella notte nel Crotonese. L’uomo è stato deferito alla Magistratura per furto. Nel complesso sono stati controllati 20 veicoli e 40 persone e sono state effettuate 15 perquisizioni-ispezioni personali e veicolari.

Blitz della Finanza a Palazzo dei Bruzi. Sequestrato un computer (VIDEO)

COSENZA – La Guardia di finanza ha compiuto una perquisizione nella sede del Comune di Cosenza nell’ambito di un’inchiesta della Procura nella quale sono indagate sei persone con l’ipotesi di abuso d’ufficio. L’inchiesta riguarda gli affidamenti diretti fatti dall’Ente negli ultimi quattro anni per lavori di importo inferiore ai 40 mila euro. Le indagini riguardano anche appalti che sarebbero stati divisi in più tranche per ridurne l’importo. Un avviso di garanzia è stato notificato a Carmine Potestio, capo Gabinetto dell’ex sindaco Mario Occhiuto; ai dirigenti comunali Domenico Cucunato e Carlo Pecoraro; al responsabile della ditta Medlabor Antonio Scarpelli ed agli imprenditori Francesco Amendola e Antonio Amato. In Comune i finanzieri hanno acquisito numerosa documentazione e sequestrato 15 computer. Perquisizioni sono state eseguite dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria anche nelle case e negli uffici degli indagati. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini.

Le Fiamme Gialle a Palazzo dei Bruzi

COSENZA – Corruzione e abuso d’ufficio. Sarebbero questi i reati alla base dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Cosenza che ha portato le Fiamme gialle ad acquisire nuovi documenti negli uffici di Palazzo dei Bruzi. Le indiscrezioni in merito dal Palazzo di Giustizia filtrano col contagocce, ma fonti qualificate vicine alla Procura riferiscono che l’attività posta in essere dai finanzieri sarebbe legata alle procedure di affidamento diretto da parte del Comune di Cosenza, di lavori per importi anche molto consistenti, anche se frazionati per evitare di ricorrere alla gara d’appalto prevista dala legge. Secondo alcune agenzie giornalistiche risultano iscritti nel registro degli indagati Carmine Potestio, già capo di Gabinetto dell’ex sindaco Mario Occhiuto, il dirigente Domenico Cucunato, l’ingegnere Carlo Pecoraro ed i titolari della ditta Medlabor, nota alle cronache per la vicenda delle luminarie di Natale.@ 

Rapina in banca, i carabinieri avviano le indagini

www.ansa.it
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RICADI (VV) –  Incappucciati e armati di pistola, due banditi hanno atteso fuori dalla Banca di Credito Cooperativo di Santa Domenica di Ricadi l’arrivo degli impiegati e li hanno costretti ad aprire la porta, introducendosi poi nella banca  dove hanno compiuto la rapina che ha fruttato un bottino ammontante a 150.000 euro. I rapinatori si sono poi allontanati a bordo di un’automobile, non si sa ancora se condotta da un complice o meno.Sulla rapina hanno avviato indagini i carabinieri della Compagnia di Tropea.

Vibo, oltre due milioni di euro illegalmente percepiti dallo Stato

Il Comando Provinciale di Vibo Valentia, nell’ambito di un piano nazionale avviato dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, teso al controllo della corretta erogazione di contributi comunitari nel settore agricolo, ha effettuato, in ambito locale, 160 controlli, riscontrando numerose irregolarità. L’ attività ha consentito di rilevare l’illecita percezione di 2,2 milioni di euro di contributi e di segnalare all’Autorità Giudiziaria 77 soggetti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, falsità materiale in atti pubblici. Assai variegate sono risultate le condotte poste in essere dagli indagati. Sono state, infatti, scoperte istanze di accesso ai contributi firmate da persone decedute; contratti di affitto di terreni in cui una delle parti contraenti è risultata deceduta in epoca antecedente alla stipula; finanziamenti ottenuti grazie all’utilizzo di falsi titoli su particelle catastali di terreni pubblici e, addirittura, finanziamenti ottenuti da soggetti sottoposti a misure di prevenzione antimafia o utilizzando terreni agricoli confiscati alla criminalità organizzata. In diversi casi le condotte illecite rilevate sono state realizzate grazie al coinvolgimento di alcuni centri di assistenza deputati ad istruire le pratiche (tra gli indagati figurano 12 soggetti che operano, con varie qualifiche, in tali centri) che, con riferimento ai contributi erogati a soggetti deceduti, hanno falsamente predisposto Domande Uniche di Pagamento recanti date successive a quelle del decesso dei titolari delle imprese beneficiarie delle provvidenze pubbliche, mentre nei casi in cui i finanziamenti sono stati concessi su Particelle Pubbliche non hanno effettuato i controlli preliminari di pertinenza. Oltre alle violazioni penali, in relazione alle quali sono state avanzate all’A.G. proposte di sequestro preventivo per oltre 2 milioni di Euro, sono stati altresì segnalati alle Autorità Amministrative 32 soggetti (per violazioni amministrative quantificate in oltre 113 mila Euro) ed alla Corte dei Conti 40 responsabili di danni erariali quantificati in circa 150 mila euro.