Archivi categoria: Cronaca

Crotone, truffa all’Unione Europea scoperta dalla Finanza

CROTONE – La Guardia di finanza di Crotone ha segnalato alla Procura regionale della Corte dei conti il titolare di un’azienda agricola per un danno erariale pari a 174 mila euro. Secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri l’impresa ha beneficiato di un finanziamento pubblico ma dall’analisi della documentazione, è emersa la truffa ai danni dell’Unione Europea. In particolare attraverso l’esame della posizione dei due fornitori dell’azienda sono state scoperte irregolarità relative al mancato pagamento di Iva per 100 mila euro e l’illecito incasso di un contributo relativo ad un finto disoccupato agricolo.

Cosenza, sottrae la carta di credito a un sacerdote per giocare on line

COSENZA – Ha sottratto la carta di credito a un sacerdote per pagare dei giochi on line. Per questo motivo il pm di Cosenza Donatella Donato ha chiuso le indagini, coordinate  dal procuratore capo Dario Granieri, nei confronti di Domenico Anghelone, 39enne di Reggio Calabria. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe più volte utilizzato la carta di credito in uso a un parroco che svolge la sua missione anche nel carcere di Cosenza. Anghelone, ex detenuto, veniva ospitato nella casa canonica di Lattarico, in cui il religioso esercita il suo sacerdozio. Il parroco, in un primo momento, aveva accolto il 39enne al quale faceva da guida spirituale per condurlo sulla retta via, ma dopo alcuni episodi di furto lo aveva allontanato dalla casa canonica. Nell’ottobre del 2015 il sacerdote denunciò ai carabinieri di Lattarico degli ammanchi sulla sua carta di credito dalla quale erano sparite delle somme usate per pagare dei giochi online. Dalle indagini, avviate dai carabinieri, si è risalito al numero di cellulare di Anghelone dal quale venivano effettuate le ricariche per i giochi on line usando la carta di credito del parroco sottratta illecitamente al sacerdote.

Intimidazione a Callipo, ferma condanna di Oliverio. Tutti i messaggi di solidarietà

CATANZARO – Il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, esprime profondo sdegno e ferma condanna per il vile attentato compiuto da ignoti contro il “Popilia Country Resort”di proprietà dell’imprenditore Pippo Callipo.
“Questo ennesimo, deprecabile atto intimidatorio – afferma Oliverio, in una nota – indica la gravissima emergenza che, in questo momento, vive la nostra regione in termini di sicurezza, di rispetto della legalità e delle regole democratiche. Non passa giorno che amministratori, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e cittadini onesti entrino nel mirino della criminalità e siano fatti segno di soprusi, vessazioni, minacce e attentati. La misura è, ormai, colma! La solidarietà non basta più. Occorre passare dalle parole ai fatti. L’allarme criminalità che oggi si vive nella nostra regione deve diventare questione nazionale. Pur con tutti gli sforzi che compiono ogni giorno, le istituzioni calabresi non hanno mezzi e strumenti sufficienti per far fronte all’escalation criminale. Insieme ad esse e a tutte le forze politiche, sociali e democratiche presenti sull’intero territorio regionale, deve intervenire lo Stato.
Il “caso Calabria” deve avere massima priorità nell’agenda del governo e nell’impegno delle autorità nazionali competenti. I cittadini onesti, che rappresentano la stragrande maggioranza di questa regione, esigono risposte adeguate ed urgenti”.
“Nel rinnovare la mia vicinanza e la mia solidarietà a Pippo Callipo –conclude il Presidente- auspico provvedimenti adeguati e risposte forti che ridiano al più presto la necessaria serenità e sicurezza a quanti, in Calabria, combattono quotidianamente in prima linea per affermare il cambiamento e difendere legalità e democrazia”.

Ma ad esprimere solidarietà al noto imprenditore calabrese non è solo il Governatore Oliverio.

Fai Cisl e Rsu di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia –– “Intendiamo esprimere la piena  vicinanza e solidarietà all’imprenditore Pippo Callipo, ai suoi familiari e ai suoi dipendenti, per il vile atto intimidatorio subito”. E’ quanto scrivono congiuntamente in una nota la segreteria della Fai Cisl di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia e le Rsu dell’azienda “Giacinto Callipo Conserve”. “Si tratta dell’ennesimo atto criminale ai danni di un imprenditore – prosegue la nota – che ha saputo creare negli anni una realtà di assoluta eccellenza nel settore agroalimentare, creando economia e lavoro sul territorio anche in altri ambiti, come quello turistico, con lo splendido resort fatto bersaglio la scorsa notte di colpi d’arma da fuoco. Il fatto che il cav. Callipo abbia già dichiarato di voler andare avanti con coraggio, è la chiara dimostrazione di quanto tenga a questa terra, trovando piuttosto nuovi stimoli e ulteriore determinazione nel portare avanti la sua idea d’impresa sana, innovativa, improntata al rispetto della legge e dei diritti dei lavoratori. Auspichiamo che si faccia luce al più presto su questo nuovo episodio intimidatorio,  e che le istituzioni si impegnino concretamente per garantire la sicurezza dell’imprenditore, dell’attività delle sue aziende e di tutti i dipendenti. Noi  – conclude la nota – saremo impegnati in questa battaglia, al suo fianco, come ieri, oggi e anche nel futuro, apprezzando da sempre la sua tenacia, la sua ricerca del dialogo sociale e la sua visione di grande imprenditore al servizio di una Calabria che vuole emergere dal buio dell’illegalità”. ENZO BRUNO

Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro – “Atti distinti, colpi di arma da fuoco esplosi contro il Popilia Country Resort del noto imprenditore, già presidente di Confindustria, e lettere minatorie inviate a un giovane sindaco, fra i più apprezzati in Italia, che hanno una comune matrice: scoraggiare il percorso di rinnovamento e rilancio della nostra splendida ma martoriata regione, che cercano di attuale con legalità e trasparenza nei diversi fronti di competenza – ha detto il presidente della Provincia di Catanzaro -. Si tratta, quindi, dell’ennesimo tentativo di condizionamento su cui gli inquirenti e la magistratura siamo certi riusciranno a fare luce, e che nel frattempo inquieta e preoccupa le forze sane dei settori dell’imprenditoria, della politica, del mondo delle professioni e del sociale, della cultura e del volontariato, impegnati quotidianamente in prima fila per contrastare l’arroganza del malaffare e della prepotenza criminale. Le istituzioni e la società civile sono chiamate ancora una volta, e con ancora più determinazione, a fare fronte comune per affiancare quanti come Callipo e Falcomatà non si lasciano intimidire nell’attuazione di quelle politiche di cambiamento che hanno come fine ultimo ed esclusivo il bene comune”. Crisci-Gino-Mirocle

Gino Mirocle Crisci, rettore dell’Unical“E’ un atto gravissimo, contro uno degli imprenditori calabresi più dinamici e capaci, peraltro validissimo componente del consiglio di amministrazione dell’Ateneo, che si è sempre distinto per coraggiose battaglie a favore della legalità, impegnandosi energicamente per l’affermazione di valori e principi indispensabili per qualunque serio progetto di rinascita culturale, economica e sociale della regione.  A Callipo, a nome degli studenti, dei docenti e del personale tecnico-amministrativo dell’Università della Calabria, esprimo i più sinceri sentimenti di solidarietà e di affettuosa vicinanza, in questo difficile momento, che saprà certamente affrontare con l’energia e la determinazione di sempre. Callipo ha al suo fianco tutti i cittadini – e sono la più parte – che, come lui, credono nello Stato, nelle istituzioni, fiduciosi che ogni tentativo di intimidazione, di condizionamento, di violenza ai danni delle persone oneste e perbene è destinato a fallire miseramente”.

Michele Lico, presidente Camera di commercio vibonese e Unioncamere Calabria – “Di fronte a queste deprecabili e intollerabili forme di violenza e di minaccia –ha dichiarato Lico- che si assommano a quelle già in passato subite dallo stesso Pippo Callipo e di cui, con frequenza, sono fatti oggetto anche altri imprenditori della nostra terra, esprimiamo preoccupazione e forte indignazione anche per l’ulteriore stato di difficoltà e di resistenza a cui sono costretti imprenditori e lavoratori, professionisti, istituzioni e cittadini in un territorio che già versa in una difficile situazione di disagio economico e sociale. Quello ai danni del Cav. Callipo è un gesto tanto più grave perché colpisce, un uomo e un imprenditore fortemente impegnato e motivato, che crea occupazione ed economia, e che con capacità, coraggio e determinazione ha saputo raggiungere traguardi di successo, nelle sue attività economiche come in campo pubblico e sociale, che ha raccolto consenso e stima rafforzando la rappresentatività dell’imprenditoria calabrese ai più alti livelli associativi e che con le sue imprese è risorsa ed eccellenza della nostra provincia e di tutta la Calabria, contribuendo a diffondere, in Italia e all’estero, un’immagine  positiva di qualità e operosità. Alla solidarietà si accompagna la consapevolezza e la certezza che le forze dell’ordine, attraverso la loro attività investigativa, sapranno fare piena luce su questi ignobili ed infami episodi che rappresentano il male oscuro della società e che gli imprenditori sani e i cittadini onesti condannano, rifiutano e isolano, resistendo e andando avanti con volontà e tenacia. A Pippo Callipo e ai dipendenti della sua azienda, ma anche a tutto il sistema produttivo  e alla società vibonese, l’invito a non scoraggiarsi e a fare squadra perché questi vili atti scuotano le coscienze per generare una civile reazione di contrasto contro ogni atteggiamento contrario alla civile convivenza e contro ogni vile tentativo di demotivare chiunque tenti, con impegno e fiducia, di rialzare le sorti di questo territorio con il lavoro e il sacrificio quotidiano, affermando la cultura d’impresa, e pratiche di rispetto, civiltà e legalità”

 

Agguato a Reggio Calabria, un morto e un ferito

REGGIO CALABRIA – Agguato nella notte a Calanna, un centro dell’hinterland di Reggio Calabria. Un uomo, Domenico Polimeni, di 48 anni, con precedenti di polizia, è stato ucciso in un agguato che ha coinvolto anche  Giuseppe Greco, di 46 anni, che si trovava insieme a Polimeni. Sul fatto di sangue indaga la Squadra mobile di Reggio Calabria sotto le direttive della Dda. Secondo quanto si è appreso Polimeni e Greco sono stati feriti mentre erano affacciati ad un balcone. A sparare dalla strada è stata una persona armata di fucile, giunta su posto a bordo di un’automobile che si è poi allontanata. L’ipotesi che appare più verosimile è che l’obiettivo dell’agguato fosse Giuseppe Greco e che Polimeni sia stato coinvolto nell’episodio solo perché si trovava insieme al pentito. Giuseppe Greco è stato ricoverato negli “Ospedali riuniti” di Reggio  in gravi condizioni. Aveva iniziato a parlare con i magistrati nel marzo 2013, ai quali aveva riferito alcuni fatti e dinamiche della ‘ndrangheta reggina, poi nel maggio 2015 svanì nel nulla, non comparendo in un processo dove doveva essere sentito. Le sue dichiarazioni erano importanti perché ritenuto uno dei capi delle cosche a Calanna, centro a nord di Reggio Calabria. Infine nell’ottobre scoro, durante un processo, dichiarò di non voler più collaborare con la giustizia. Sul caso, il procuratore della città dello Stretto, Federico Cafiero De Raho, si dice preoccupato: «Leggere questo episodio come un fatto isolato sarebbe un grave errore. Il tentato omicidio di Greco va inserito in un quadro più ampio, che ha a che fare con gli episodi, anche di sangue, che stiamo registrando a Reggio Calabria dove c’è un fermento criminale che non possiamo ignorare». Da mesi, a Reggio Calabria si contano omicidi, ferimenti e gambizzazioni che hanno insanguinato diversi quartieri della città. Meno di una settimana fa, l’imprenditore edile Sebastiano Morabito è stato ferito alla testa nel quartiere di Gallina da un sicario che ha tentato di ucciderlo sparando con una carabina di precisione. Un mese fa invece, nello stesso quartiere, è stato ucciso Giovanni Vilasi, imprenditore edile ritenuto vicino alla cosca Libri. Gli hanno sparato in pieno giorno, nei pressi di una scuola. Sempre a Gallina, poche settimane prima un altro imprenditore, proprietario di un supermercato, è riuscito a sfuggire a chi lo voleva morto, ma in tutta Reggio da mesi si registrano attentati, intimidazioni, ordigni lasciati anche in pieno giorno di fronte ad attività commerciali, e colpi di pistola esplosi contro vetrine e saracinesche.  Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha convocato per il, 5 aprile, alle ore 17, Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica “per un ulteriore esame dello stato dell’ordine e della sicurezza pubblica -è detto in un comunicato – nel capoluogo e nella provincia, anche in relazione ai recenti eventi”. All’incontro parteciperanno il Procuratore della Repubblica, titolare della Direzione Distrettuale Antimafia, il Questore e i Comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza.

Incidente sulla ss 107 tra San Fili e Paola. Quattro feriti il bilancio. Strada riaperta al traffico

COSENZA – E’ di cinque autovetture coinvolte e quattro feriti il bilancio di un incidente stradale che si è verificato sulla statale 107 tra Paola e San Fili, all’altezza delle gallerie gemelle. Il traffico è stato deviato per circa due ore sul vecchio percorso della Crocetta in entrambe le direzioni. Soltanto alle 19.10 la polizia stradale ha provveduto a riaprire l’importante arteria. Sul posto anche il personale del 118, i vigili del fuoco e il personale Anas. Ancora in corso di accertamento le cause del sinistro che ha coinvolto una Seat, una Bmw serie 3, una Mercedes Classe A, una Ford Mondeo e una Fiat Punto. Dei quattro feriti, tre sono finisti all’ospedale di Paola mentre una quarta persona, rimasta intrappolata tra le lamiere e liberata dai vigili del fuoco, in condizioni più gravi ma non in pericolo di vita, è stata trasportata all’Annunziata di Cosenza.

Incidente sulla ss 107 tra San Fili e Paola. Quattro feriti il bilancio. Strada riaperta al traffico

COSENZA – E’ di cinque autovetture coinvolte e quattro feriti il bilancio di un incidente stradale che si è verificato sulla statale 107 tra Paola e San Fili, all’altezza delle gallerie gemelle. Il traffico è stato deviato per circa due ore sul vecchio percorso della Crocetta in entrambe le direzioni. Soltanto alle 19.10 la polizia stradale ha provveduto a riaprire l’importante arteria. Sul posto anche il personale del 118, i vigili del fuoco e il personale Anas. Ancora in corso di accertamento le cause del sinistro che ha coinvolto una Seat, una Bmw serie 3, una Mercedes Classe A, una Ford Mondeo e una Fiat Punto. Dei quattro feriti, tre sono finisti all’ospedale di Paola mentre una quarta persona, rimasta intrappolata tra le lamiere e liberata dai vigili del fuoco, in condizioni più gravi ma non in pericolo di vita, è stata trasportata all’Annunziata di Cosenza. P

Intimidazione a Pippo Callipo. 11 colpi di pistola contro il “Popilia country resort”

MAIERATO (VV) – L’ennesima intimidazione sciocca la Calabria. Vittima, questa volta, Pippo Callipo, il titolare dello stabilimento omonimo per la produzione del tonno. Infatti, ignoti hanno sparato 11 colpi di pistola contro il cancello d’ingresso del “Popilia country resort”, una struttura che sorge su una superficie di 140 ettari a Maierato, lo stess luogo in cui ha sede l’industria di Callipo. Denunciato il fatto ai Carabinieri, Callipo ha poi incontrato il Prefetto di Vibo Valentia, Carmelo Casabona. A proposito del vile atto subito, Pippo Callipo, che è anche presidente della “Volley Tonno Callipo”, squadra militante nel campionato de A1 maschile di pallavolo, ha dichiarato: “Undici colpi di pistola non ci fanno arretrare di un millimetro. Andremo avanti con le nostre aziende e con i nostri riferimenti certi, che sono le forze dell’ordine ed il Prefetto di Vibo Valentia. É un episodio che non so spiegarmi perchè non ho ricevuto alcuna richiesta estorsiva, nè segnali di ostilità. Comunque, io resto in Calabria”.

Immediate le risposte di solidarietà da parte del mondo politico e non solo. Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia Calabria, ha espresso la sua vicinanza all’imprenditore calabrese, stigmatizzando l’intimidazione come ” l’ennesima dimostrazione che qualcuno in Calabria crede di poter condizionare con gesti vili, che rappresentano l’anti-Calabria, il percorso di legalità e l’impegno per la nostra terra di quanti combattono quotidianamente contro il sottosviluppo, contro l’incultura dell’impresa, contro quelle condizioni che fanno della regione che abitiamo un esempio di ‘calimero’ italiano”. La Santelli ha concluso il suo messaggio di solidarietà ribadendo la sua volontà di sollecitare nuovamente in Parlamento “lo Stato a far sentire la sua presenza in Calabria, al di lá dell’antimafia di facciata perché noi calabresi siamo più forti di chi violenta la nostra identità ma le vittime non devono essere abbandonate a se stesse in una giungla in cui dimostrare ogni giorno il proprio coraggio”.

Anche Unindustria Calabria, l’unione degli industriali calabresi, ha espresso “solidarietà, sconcerto e sdegno” per quanto accaduto, affermando con forza la necessità di “recuperare e testimoniare a tutti i livelli la trasparenza, il rispetto delle regole e il rispetto assoluto della legalità”, auspicando che “la coscienza civile spazzi definitivamente dal nostro territorio questa cultura del sottosviluppo e della condanna a ruoli di marginalità”.

Ai messaggi di conforto si aggiunge anche quello di Ernesto Magorno, segretario regionale del Partito Democratico, che ribadisce anch’egli l’importanza delle istituzioni che debbono manifestare la propria presenza in maniera concreta per quanti “sono impegnati in prima fila per rispondere alle istanze delle proprie comunità senza compromessi con quella criminalità organizzata che cerca di condizionarli in maniera pesante”. Gli hanno fatto eco Wanda Ferro, coordinatrice regionale di Forza Italia che parla di Pippo Callipo come di un “esempio di imprenditoria sana che fa male alla criminalità organizzata”, continuando che “il coraggio e la tenacia di Callipo devono essere da stimolo per le istituzioni” e anche Luigi De Rose, coordinatore di Forza Italia Giovani Calabria.

Serata shock al Rendano di Cosenza. Fotoservizio di Aldo Fuoco

Il racconto della drammatica serata del Teatro Rendano attraverso gli scatti di Aldo Fuoco (Fotostudio Reflex di Mendicino).

Il foyer prima dello spettacolo
Il foyer prima dello spettacolo

 

Le hostess accolgono il pubblico
Le hostess accolgono il pubblico

 

Artisti pronti ad andare in scena
Artisti pronti ad andare in scena

 

In sala prende posto anche Mario Occhiuto
In sala prende posto anche Mario Occhiuto

 

Quasi pronti per andare in scena
Quasi pronti per cominciare

 

Il pubblico prende posto
Il pubblico prende posto

 

Si apre il sipario
Si apre il sipario, alcune fasi dello spettacolo

 

Lo spettacolo 2Lo spettacolo 3Lo spettacolo 4

Lo spettacolo

 

 

 

 

 

 

Inizia lo sgombero
Inizia lo sgombero

 

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Gli spettatori lasciano il teatro

 

L'arrivo della polizia
L’arrivo della polizia

 

Gli artificieri dei vigili del fuoco

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Non c'è alcuna bomba, gli artisti tornano a sorridere
Non c’è alcuna bomba, gli artisti tornano a sorridere

Allarme bomba, salta il debutto del Francesco De Paula, l’amarezza di Marco Simeoli (Audio)

COSENZA – Era iniziata da circa venti minuti la rappresentazione al Teatro Rendano di Cosenza del Francesco De Paula, in scena al teatro di tradizione della città dei Bruzi in prima nazionale in occasione del seicentesimo anniversario dalla nascita del santo taumaturgo. Improvvisamente però si sono accese le luci in sala. I vigili del fuoco hanno invitato i presenti ad allontanarsi ordinatamente e ad uscire. Poco prima infatti era giunta una telefonata che avvertiva della presenza di una bomba. Lo sgombero è stato effettuato nel giro di pochi minuti, in maniera ordinata, con qualche isolato caso di attacco di panico. Gli spettatori si sono riversati nella piazza antistante il teatro. E’ giunta anche la polizia che ha proceduto allo sgombero della piazza stessa. La rappresentazione è stata annullata. Fiorenza Gonzales ha raccolto la testimonianza del regista Marco Simeoli, molto amareggiato per l’accaduto.

I vigili del fuoco, dopo aver ispezionato il teatro, hanno accertato che si è trattato di un falso allarme. Gli attori della compagnia sono stati invitati a rientrare per recuperare le proprie cose. Spettacolo rinviato a domenica pomeriggio alle ore 16.  Il questore di Cosenza, Luigi Liguori, parlando con l’Ansa, si è dissociato dall’iniziativa dei vigili del fuoco sostenendo di non essere stato avvertito e che, nel caso, avrebbe agito diversamente non facendo sgombrare il teatro.

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Allarme bomba – Evacuato il Teatro Rendano. Duro il Questore: “Non bisognava sgomberare”

COSENZA – Era iniziata da circa venti minuti la rappresentazione al Teatro Rendano di Cosenza del Francesco De Paula, in scena al teatro di tradizione della città dei Bruzi in prima nazionale in occasione del seicentesimo anniversario dalla nascita del santo taumaturgo. Improvvisamente però si sono accese le luci in sala. I vigili del fuoco hanno invitato i presenti ad allontanarsi ordinatamente e ad uscire. Poco prima infatti era giunta una telefonata che avvertiva della presenza di una bomba. Lo sgombero è stato effettuato nel giro di pochi minuti, in maniera ordinata, con qualche isolato caso di attacco di panico. Gli spettatori si sono riversati nella piazza antistante il teatro. E’ giunta anche la polizia che sta procedendo allo sgombero della piazza stessa. La rappresentazione è stata annullata, si attende l’arrivo degli artificieri. Fiorenza Gonzales ha raccolto la testimonianza del regista Marco Simeoli, molto amareggiato per l’accaduto: “Una serata così attesa, così bella, un’opera prodotta qui in Calabria, con tanti calabresi in un teatro splendido come il Rendano è stata rovinata da questo che si profila essere una sorta di macabro scherzo. Allora lancio a tutti un appello, quello di ritrovarci qui domani, tutti uniti, perché questo spettacolo deve andare avanti, con un messaggio forte di presenza. Credo che quest’allarme non sia reale, spero che non sia reale. Sicuramente è una cosa molto triste”. I vigili del fuoco, dopo aver ispezionato il teatro, hanno accertato che si è trattato di un falso allarme. Gli attori della compagnia sono stati invitati a rientrare per recuperare le proprie cose. Spettacolo rinviato a domani pomeriggio alle ore 16.  Il questore di Cosenza, Luigi Liguori, parlando con l’Ansa, si è dissociato dall’iniziativa dei vigili del fuoco sostenendo di non essere stato avvertito e che, nel caso, avrebbe agito diversamente non facendo sgombrare il teatro.

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