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XIV Stagione Teatrale di Castrovillari, Concerto piano e violino rimandato al 5 maggio

CASTROVILLARI (CS) – A causa dell’indisponibilità del violinista Alessandro Acri, il  concerto per piano e violino a cura del Conservatorio Giacomantonio di Cosenza, previsto per oggi, 28 aprile alle 18,30,  sarà spostato a  domenica prossima, 5 maggio, sempre alle 18,30. La serata, al Teatro Sybaris, sarà ad ingresso libero

TRIBUTO A LEONARD COHEN, A Rovito una serata dedicata al grande cantautore canadese

Lunedì 29 aprile alle ore 20.30 al Teatro Comunale la città di Rovito e Ugo Caruso omaggiano il grande Leonard Cohen, dedicandogli il quinto incontro di “Ombre Sonore”Sarà infatti proiettato I’m  your man (Usa, 2005) documentario d’autore firmato da Lian Lunson, che si compone di un concerto-tributo al grande artista canadese in cui Nick Cave, Martha Wainwright, Teddy e Linda Thompson, Kate e Anna McGarrigle, Antony Hegarty, Julie Christensen, etc. – senza contare l’affettuosa dedica degli U2- ripropongono il suo sublime e sterminato songbook (“Suzanne”, “Bird on the Wire”, “Sisters of Mercy”, “A bunch of lonesome heroes”, “Famous Blue Raincoat”, “So long Marianne”, “Chelsea Hotel”, “Story of Isaac”, “Midnight”, “Seems so long ago Nancy”, “Tower of song”, “Hallelujah”, “First we take Manhattan”, “I’m your man”, “The future”, etc.), alternato ad una lunga intervista in cui Cohen, poeta e scrittore ancor prima che musicista, racconta le sue molte vite. Le origini ebraiche, l’infanzia a Montreal, i primi romanzi e le raccolte di liriche, il periodo nell’isola greca di Hidra, la lunga bohème newyorkese al Greenwich Village, gli anni da impenitente seduttore, il successo tardivo e la partecipazione al raduno dell’Isola di Wight, i disegni, Nashville e Los Angeles, la stagione buddista, la resurrezione creativa. Il documentario dunque può essere visto pure come una sorta di autoritratto del più enigmatico, indecifrabile, affascinante songwriter di sempre, un artista unico e incomparabile, sospeso tra la dissoluzione del vecchio mondo e l’incerto dischiudersi del nuovo, eternamente diviso tra estasi e tormento e attratto fino all’ossessione dall’amore, sacro e profano che sia. Il film tenta di offrire una chiave per decifrare il denso universo dell’autore fatto di simboli e visioni in cui si confondono storie fantastiche e personali e in cui si riflette la sua molteplice identità culturale di ebreo, di canadese, di seguace dello zen. Un percorso lungo cui seguire l’uomo con “l’impermeabile blu”, il dandy che canta con quella sua inconfondibile voce grave, solenne, profonda, da “scantinati della melodia”, la sua inesausta ricerca della bellezza condotta fino allo stremo attraverso l’amore per le donne innanzitutto ma pure laddove di solito non ci si spinge, nei territori inesplorati dello spirito. Alla fine emerge la sua impossibilità a non scrivere canoni. Esse sono per Cohen la magica medicina contro il mal di vivere eppure allo stesso tempo, lucidamente, un semplice, umano sfogo, inevitabile quanto vano.

“Ci sono artisti che oltre a piacerti o influenzarti possono cambiarti la vita, la visione del mondo, l’universo estetico, come accadde a me con Leonard Cohen negli anni ’70”: spiega cosi U. Caruso il motivo del tributo a L. Cohen.

Regia e sceneggiatura: Lian Lunson. Prodotto da Lian Lunson e Mel Gibson. Paese: Usa, 2005. Con Leonard Cohen, Martha Wainwright, Teddy Thompson, Linda Thompson, Nick Cave, Kate McGarrigle, Anna McGarrigle, Beth Orton, Rufus Wainwright, Antony Hegarty , Jarvis Cocker, The Handsome Family, Perla Batalla, Julie Christensen, The Edge, Bono, Adam Clayton e Larry Mullen Jr.

Le Arti del Gesto/ Le trasversali della creazione artistica

Nello Costabile

La Residenza teatrale “Le Arti del Gesto” che opera su Cotronei organizza dal 28 aprile al 2 maggio prossimi una rassegna dal titolo “Incontri internazionali di arti performative” . La rassegna mette in collegamento artisti calabresi con artisti internazionali al fine di creare incontri, scambi, collaborazioni. I gruppi presenti vanno da i Na’Im a Danilo Montenegro ai Taranta Terapy, la cui esibizione sarà affiancata da artisti quali i Zirkus Meer (Austria),The Pirate Ship (Bergamo ) e, soprattutto, dal più grande maestro vivente del teatro balinese I Made Djimat, accompagnato dal musicista I Wayan Koplin, virtuoso degli strumenti tradizionali delle orchestre balinese.

Il programma:
Domenica 28 aprile alle ore 20,30 aprirà la manifestazione la stretto band dei TAKABUM e a seguire in Piazza municipio il Zirkus Meer proveniente dall’Austria.
Lunedì 29 alle ore 20,30 piazza municipio si esibiranno i Zirkus Meer e a seguire il gruppo dei Na ‘Im in concerto.
Martedì 30 sempre alle ore 20.30 in piazza municipio dopo i Zirkus Meer Il cantastorie Danilo Montenegro in concerto con il suo gruppo.
Mercoledì 1 maggio alle ore 20.30 nel teatro comunale la Tri Pusaka Sakti Arts Foundation presenterà “Teatro, musica e danza dall’isola di Bali” con il maestro I Made Djimat , Enrico Masseroli e i Wayan Koplin e il Gamelan Gong Cenik.
Giovedì 2 maggio chiuderà  la rassegna il concerto dei Taranta Terapy.

“Per trovare lavoro in Italia bisogna trovarlo all’estero”

Dario De Luca e Omissis mini Orchestra. Foto di Angelo Maggio

Cosenza – Musica e parole, suoni e voce, strumenti e corde vocali; un tutt’uno di emozioni e sensazioni, un agglomerato di esperienze vissute e condivise per mettere in scena, al teatro Morelli, “Morir sì giovane e in andropausa” della compagnia Scena Verticale. Uno spettacolo di teatro-canzone scritto a quattro mani da Giuseppe Vincenzi e Dario De Luca, uno spettacolo che ha riportato alla luce le falle di una società ormai in cancrena, in rovina, una società colpita da fobie, incompetenza e inadempienza; una società ormai consumata da un male incurabile e non estirpabile. L’Italia è ormai diventata un corpo inerme, infetto e la politica ne è la causa prima.

Uno spettacolo di denuncia e di intolleranza che ha mescolato insieme la voce e la recitazione di Dario De Luca con i virtuosismi e le sonorità pungenti, ammalianti, a volte quasi “stridenti”, dell’Omissis mini Orchestra. Un venerdì sera puntellato di sarcasmo e pungente contestazione nei confronti di una classe politica che naviga nell’oro e nuota tra privilegi e rimborsi, tra macchine blu e talk show a cui presenziare; politici corrotti, accomodanti e, troppo spesso, raccomandati. “I politici si sono mangiati l’Italia” – ha ripetuto quasi a cantilena Dario De Luca – “perché non dovrebbero anche mangiarsi gli italiani?”

E noi? Noi incassiamo i colpi di una società ormai in malora; lottiamo, gridiamo, scioperiamo, ci incateniamo per riscattare la nostra dignità, per far rispettare l’articolo 1 della Costituzione ma i nostri sforzi sono vani perché i politici sono intenti a mettere in scena teatrini, alterchi e lotte per poltrone da ottenere.

Uno spettacolo, quello di ieri sera, che ha rimarcato il malessere di un’intera società; giovani troppo inesperti per ottenere lavoro, esodati troppo esperti ma, allo stesso tempo, troppo vecchi per essere riassunti, universitari affamati di una cultura che ormai non dà più da vivere e pensionati che non riescono più a sopravvivere.

Con il sarcasmo di chi la sa lunga Dario De Luca ha dato voce all’affollata platea, ad ogni singolo individuo, ad ogni anima in pena che non spera più nella redenzione. Siamo un popolo di disoccupati, cassaintegrati, precari in continua lotta tra la vita e la morte, siamo un popolo senza più Santi in paradiso, senza più la forza di gridare al miracolo, siamo giovani senza futuro perché, quei settantenni sempre verdi che amano la propria poltrona, ce l’hanno rubato, confiscato, defraudato.

Si è riso di gusto ieri sera, si è riso tra parole recitate e note cantate, il pubblico si è divertito vagliando l’idiozia della nostra società che ci rende ridicoli agli occhi dell’intera Europa; si è riso tra acclamazioni e fragorosi applausi perché siamo ormai stanchi di piangere, si è gioito e sogghignato perché ormai è l’unica cosa gratis che ci è rimasta.

Annabella Muraca

Il 3 maggio la “prima” di “Scanderbeg”, l’opera con la quale chiude la 53ma stagione lirica del Teatro “Rendano”

Cosenza – Un vero e proprio evento chiuderà il 3 e il 5 maggio la 53° stagione lirica del Teatro “Rendano” di Cosenza. Di scena il dramma in musica “Scanderbeg”, composto da Antonio Vivaldi e rappresentato per la prima volta nel 1718 al Teatro della Pergola di Firenze. La riproposizione dell’opera a Cosenza segna una importante e virtuosa collaborazione tra il Teatro “Rendano” diretto da Isabel Russinova, il Teatro Nazionale dell’Opera di Tirana, palcoscenico della prima rappresentazione di questa produzione nel novembre del 2012, e l’Opera Academy di Verona che, su commissione del teatro albanese, ha realizzato il progetto artistico con il coinvolgimento degli allievi dei master di specializzazione dell’accademia veronese.

Dell’opera “Scanderbeg” gran parte della musica originale andò perduta, mentre il libretto, di Antonio Salvi, poeta di corte del granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici, sopravvisse interamente. Grazie al raffronto di documenti d’epoca, si accertò che quattro arie con recitativo vennero scritte dalla mano di Antonio Vivaldi. Al compositore Francesco Venerucci è toccato il compito di sottoporre a revisione le quattro arie “vivaldiane” e un certosino lavoro di restauro e di vera e propria reinvenzione della musica per tutta la copiosa parte rimanente. Al musicologo e saggista Quirino Principe, invece, quello, lungo e faticoso, di rielaborare interamente il libretto di Salvi, rendendolo più comprensibile e lasciando inalterati solo rari versi.


A Tirana l’opera è stata rappresentata in occasione del centenario dell’Indipendenza dell’Albania dalla secolare soggezione all’Impero Ottomano, proclamata il 28 novembre 1912.Grazie a questa operazione di ritrovamento, recupero, rielaborazione e quasi re-invenzione testuale oggi “Scanderbeg” può essere rappresentata, dopo Tirana, al Teatro “Rendano” di Cosenza.

Al centro del dramma in musica vivaldiano, la figura dell’eroe albanese Giorgio Castriota Scanderbeg, nato a Croia nel 1405, prima valoroso soldato al servizio dei Turchi, per qualche tempo orientato verso la religione islamica, poi tornato al cristianesimo. Scanderbeg fu condottiero del suo popolo e tessitore dell’identità nazionale albanese. “Difendendo la propria terra – scrive Quirino Principe – Scanderbeg difese l’Europa cristiana e civile e in questo suo ruolo raggiunse una statura politica e morale fra le maggiori della storia europea, tanto che la sua grandezza fu ricordata con evidenza anche fuori del vecchio Continente.”

Doppia la dimensione storica assegnata a Scanderbeg dallo stesso Principe: “come campione del cristianesimo dinanzi all’espansionismo islamico e come eroe nazionale d’Albania”.

Due le rappresentazioni previste al “Rendano”: la “prima” venerdì 3 maggio, alle ore 20,30 (turno A di abbonamento) e la replica domenica 5 maggio, alle ore 17,00 (turno B di abbonamento).

L’Orchestra, il coro e il corpo di ballo sono quelli del Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto di Tirana. Stesso discorso per i cantanti: Armand Likaj (nel ruolo di Scanderbeg), Emiljana Palushaj (Doneca), Ogert Islami (Aroniz), Erlind Zeraliu (Ormondo), Edvin Kastrati (Amurat II), Ivana Hoxha (Asteria) e Klodian Kacani (Acomat).

Maestro Concertatore e Direttore d’Orchestra Zhani Ciko, che del Teatro dell’Opera di Tirana è anche sovrintendente; maestro del coro è Dritan Lumshi. La regia è di Giorgia Guerra, ripresa da Ada Gurra. Maestro del ballo e coreografo, Lino Privitera.

A firmare le scene Andrea La Cagnina, mentre le proiezioni video sono di Florian Canga e i costumi di Claudia Yanina Fascio.

Biglietti in vendita sia al botteghino del “Rendano” che all’agenzia Inprimafila di viale degli Alimena.

Nel fine settimana doppio appuntamento per la XIV Stagione Teatrale Castrovillarese

CASTROVILLARI (CS) – Teatro e Musica nel cartellone della XIV Stagione Teatrale Comunale, con un doppio appuntamento  per il fine settimana al Teatro Sybaris. Sabato 27, alle 21,00, la Compagnia Mediterranea porta in scena “La vita va presa con filosofia”, scritto, diretto e interpretato da Pippo Infante, che sulla scena sarà accompagnato dalla fisarmonica di Camillo Maffia. Il titolo dello spettacolo fa parte di quello che è il pensiero classico dei macchiettisti napoletani del periodo della rivista. Lo spettacolo, un inno alla positività, ripercorre alcuni momenti di vita partenopea e vuole essere un omaggio al grande Nino Taranto. Domenica 28 alle 18,30 il teatro lascia spazio alla magia della musica eseguita da un’affiatata ensemble del Conservatorio  “Stanislao Giacomantonio”  di Cosenza. La serata, ad ingresso libero,  si presenta di sicuro interesse per gli appassionati. Pagine celebri composte da giganti della musica, rivissute attraverso il dialogo tra il pianoforte di Angelo Luigi Marino e il violino di Alessandro Acri, elementi che lasciano preannunciare forti e coinvolgenti emozioni. Saranno eseguiti: La Preghiera (Camillo Sivori), Concerto per violino e orchestra op. 77 e Sonata per violino e pianoforte in re minore op. 108  (Johannes Brahms),   Liebesleid e Schön Rosmarin (Fritz Kreisler ),  Polonaise de concert” op.4 (Henryk Wieniawski). E come sempre, quando le luci si spengono sul palcoscenico del Teatro Sybaris, lo spettacolo si sposta ne “La Sartoria”, suggestivo punto di approdo di persone e di idee. Nel cuore del centro storico, “La Sartoria” è un posto off, originale, a cominciare dal nome, nato per accogliere pubblico e teatranti, che qui si intrattengono piacevolmente a chiacchierare e discutere sullo spettacolo appena finito per poi spaziare. Magari sorseggiando un bicchiere di ottimo vino locale e degustando pietanze della tradizione castrovillarese, non disdegnando però le contaminazioni di terre lontane.

Presentata la seconda edizione di Gerace Libro Aperto

Da sinistra: Luca Marturano, Giuseppe Raffa, Franco Arcidiaco

REGGIO CALABRIA – È stata ufficialmente presentata la seconda edizione di Gerace Libro Aperto, la rassegna regionale di editoria che dal 27 aprile al 1° maggio trasformerà ancora una volta la millenaria Città dello sparviero nel cuore pulsante della cultura libraria calabrese. La Sala della Biblioteca del Palazzo della Provincia di Reggio Calabria ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dell’evento: al tavolo dei relatori, il Presidente della Provincia reggina, Giuseppe Raffa, il Consigliere Comunale di Gerace con delega alla Cultura, Luca Marturano, e il direttore della casa editrice Città del Sole, Franco Arcidiaco.

«Che quello culturale sia un comparto in sofferenza è sotto gli occhi di tutti… – ha esordito Arcidiaco – Basti pensare che in Calabria si registra purtroppo il più basso indice di lettura d’Europa. Insieme all’Amministrazione Comunale di Gerace, abbiamo però voluto continuare ad andare contro tale tendenza, intensificando le energie rivolte ad avvicinare la gente al mondo del libro: il primo risultato raggiunto è stato quello di aver raddoppiato il numero di editori che parteciperanno alla seconda edizione di ‘Gerace Libro Aperto’, con la concreta possibilità di incrementare notevolmente anche le presenze di pubblico all’evento».

«Fieri dell’ottimo riscontro registrato, non solo in termini di presenze, in occasione della prima edizione di ‘Gerace Libro Aperto’, abbiamo avuto il coraggio di ripeterci», ha detto poi Luca Marturano. «Sì, ho detto proprio ‘coraggio’ – ha proseguito il giovane consigliere con delega alla Cultura del Comune di Gerace – perché è quello che ci vuole a puntare sulla cultura in un momento storico così difficile sul piano finanziario per gli enti locali. Ma con la seconda edizione di ‘Gerace Libro Aperto’ non ci siamo solo voluti ripetere; abbiamo infatti cercato di risolvere alcune criticità emerse durante l’edizione d’esordio dello scorso anno e nel contempo abbiamo puntato al maggiore coinvolgimento dei giovani e dei giovanissimi nell’evento, ad esempio indicendo una gara di lettura cui prenderanno parte gli alunni delle scuole medie ed elementari di Gerace».

È stato quindi il Presidente della Provincia di Reggio Calabria a prendere la parola, congratulandosi con gli organizzatori dell’evento per gli intenti perseguiti: «La fame di cultura che la nostra comunità avverte – ha detto Giuseppe Raffa – trova delle risposte in occasioni come quella offerta da ‘Gerace Libro Aperto’, dove l’amore per la lettura quale prassi per acquisire conoscenze e per crescere moralmente, si fonde con la valorizzazione del ruolo e del patrimonio culturale di Gerace e del comprensorio: è per questo che l’Amministrazione Provinciale ha voluto assicurare attenzione, condivisione e sostegno economico all’iniziativa».

Archiviata la conferenza stampa di presentazione, l’appuntamento è ora a Gerace, in uno degli angoli più suggestivi di Gerace, il chiostro del Complesso Monumentale di San Francesco d’Assisi. Gli spazi espositivi saranno aperti al pubblico a partire dalle ore 16 di sabato 27 aprile, e nei giorni seguenti dalle ore 10 alle ore 21. Il programma dettagliato è consultabile sul sito istituzionale del Comune di Gerace (www.comune.gerace.rc.it) e sulla pagina Facebook dell’evento.

Un’occasione non solo per gli appassionati di libri, ma per tutti i turisti che vorranno curiosare tra presentazioni di libri, reading estemporanei, aperitivi letterari, esibizioni musicali e teatrali. L’edizione 2013 di Gerace Libro Aperto infatti potrà contare sulla collaborazione delle principali realtà dell’associazionismo culturale del territorio, quali il Caffè Letterario Mario La Cava, LocriTeatro, I Presìdi del Libro-Locride, l’Associazione Italiana Sommelier-Locride, e le associazioni culturali “Anthesterie”, “Francesco Perri” e “Battente Italiana”. Numerosi saranno poi gli ospiti musicali che si esibiranno nell’ambito di Gerace Libro Aperto: Peppe Platani e Manuela Cricelli, i Loukritia, Francesco Loccisano, Sandro Sottile, Fabio Macagnino, e la partecipazione straordinaria di Otello Profazio nel corso della presentazione del libro di Sharo Gambino.

 

“La finestra del cielo” si apre sul Rendano per un grande evento di fede e cultura, nel nome di Giovanni Paolo II e Natuzza Evolo

COSENZA – Giovanni Paolo II il 22 ottobre 1978, durante la celebrazione d’apertura del suo ministero come Pastore Universale della Chiesa, dinanzi a più di trecentomila persone, pronunciava in italiano l’omelia della Messa. Celebre rimane il passaggio:  

“Aprite, spalancate le porte a Cristo. Al suo potere di salvazione, aprite i confini degli Stati, i sistemi economici e politici, i vasti campi della cultura, della civiltà e del progresso. Non temete…….”.

Quel messaggio è diventato un manifesto spirituale per tutti i credenti, e guida progetti e azioni della “Corale interparrocchiale Regina Coeli” che, protagonista del recital “Finestra del cielo” sulla vita, le opere e il pensiero di Giovanni Paolo II, nell’evento “Testimoni di fede”, sposa il momento della rappresentazione teatrale ad una occasione di profonda spiritualità.

Il progetto si appresta a calcare il palcoscenico più importante della città, quello del Teatro Rendano dove, sabato 27 aprile alle ore 18, si offre come una grande festa di fede e cultura a quanti, attraverso la loro partecipazione, potranno così contribuire ad un gesto di beneficenza nei confronti della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati.

È una straordinaria rete di solidarietà quella materializzatasi questa mattina nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi per la presentazione dell’evento. Fini tessitrici due donne, da anni tra le più attive protagoniste della vita sociale e culturale della nostra città: Angela Gatto, oggi presidente dell’Associazione culturale di matrice cattolica “Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia”, Anna Maria Odoardi, coordinatrice diocesana dei cenacoli di Natuzza Evolo. Su tutti la benedizione dell’Arcivescovo, Mons. Salvatore Nunnari, presente attraverso il suo delegato don Mario Merenda, che lascia ai presenti la sua riflessione sulla preghiera “chiave del mattino e catenaccio della sera” diceva Gadhi, “medicina che guarisce” nel pensiero della nostra Natuzza. L’Amministrazione comunale, presente nell’evento con il patrocinio, è rappresentata dall’assessore Alessandra de Rosa; ma sono tante le maglie di questa rete, fatta anche del sostegno di sponsor privati, tutti nel nome della vicinanza al progetto di Natuzza Evolo, quello che ‘vide’ in vita e che oggi si sta realizzando nella sua Paravati. Padre Michele Cordiano, direttore nazionale dei cenacoli di preghiera “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, ci racconta di come il disegno di Natuzza, a favore dei più deboli, stia prendendo corpo.

“Intorno a Natuzza c’è sempre un aura particolare” – commenta l’assessore De Rosa, portando ai presenti il saluto del primo cittadino. “E’ anche dalla preghiera che viene forza alle nostre azioni amministrative”, afferma, auspicando che “nella partecipazione all’evento la città trovi una guida oltre che un momento di profonda spiritualità”.

“Ho toccato con mano il grande affetto che si muove intorno a Natuzza. C’è un popolo di Natuzza” – le fa eco Angela Gatto. Che non risparmia nessuno nei suoi ringraziamenti, “perché – sottolinea – ci siamo ritrovati in tanti e tutti entusiasti intorno a questa straordinaria occasione di spiritualità e cultura che l’Associazione sposa e realizza nell’alveo dell’Anno della Fede”. La grande gioia che sottende all’evento si avverte tutta anche nelle parole di Anna Maria Odoardi, tra l’altro veterana del “Convegno di cultura Maria Cristina di Savoia”, alla quale piace evidenziare quanto sia “significativa la collaborazione con le istituzioni” soffermandosi sulla “grande passione di questi giovani della Corale che rappresentano senz’altro un modello da esaltare, assolvendo alla funzione di faro per tanti altri giovani, purtroppo deviati”. Il suo pensiero va poi a Natuzza, al ricordo della sua conoscenza personale di colei che definisce “esempio di donna calabrese che ha racchiuso in sé i valori della mamma di famiglia”.

Sarà festa il 27 aprile al Teatro Rendano mentre i Cenacoli della Provincia di Cosenza, veri presìdi di fede e fraternità ,  si stanno organizzando per partecipare al ricordo corale di uno dei più straordinari esempi di cristianità del nostro secolo. Teatro Rendano, 27 aprile ore 18.00, ticket € 10,00.

Compagnia lametina de “I Vacantusi”

LAMEZIA TERME (CZ) – Cala il sipario su “Vacantiandu 2012”, la rassegna in vernacolo che in appena due anni ha conquistato non solo i cuori dei lametini, varcando i confini regionali e imponendosi nel panorama nazionale. Oggi alle 20.30 al teatro Politeama (dopo gli appuntamenti di sabato e domenica scorsi) terza serata con la commedia “Le bugie sono come le ciliegie, una tira l’altra” scritta dallo sceneggiatore fiorentino Daniele Nutini e liberamente riadattata dal regista Mario Maruca. Sul palco gli attori della compagnia teatrale “I Vacantusi” che, con impegno, dedizione e tantissimo entusiasmo, propongono una commedia brillante, incassando grandi consensi di pubblico e di critica, oltre ad avere realizzato un cartellone impeccabile. Una commedia interpretata brillantemente da tutti gli attori in scena, reduci da un  laboratorio teatrale che li ha visti impegnati per oltre 150 ore durante l’anno.  Impeccabile anche la scenografia (che è stata curata da Camillo Benzo e Vincenzo Grande), i costumi (di Stefania Frustaci) e le musiche (Camillo Benzo): nulla è lasciato al caso e niente è improvvisato.

Dimostrazione tangibile dell’impegno e del livello elevato di uno spettacolo che niente ha da invidiare  alle commedie di prosa tradizionali.
Protagoniste della commedia sono le bugie che, con fine e pungente ironia, riescono a raccontare alcuni aspetti della società, come la scarsa libertà della donna, la credulità degli uomini e l’autorità dei padri. Il tutto, con una comicità che non è mai chiassosa e grossolana, ma cerca soprattutto gli intrecci convenzionali, i luoghi comuni del ridicolo per cogliere le caratteristiche della maschera della commedia. Il risultato è un’opera col suo “castigare ridendo mores”, macchina comica per eccellenza fatta di battute, recitazione.  movimenti, costumi,  gesti,  abilità mimica,  tempismo coi suoi dialoghi ricchi di doppi sensi,  battute,  espressioni colorite e abilità mimiche indispensabili per gli intrecci che arricchiscono la trama.
Protagonista è l’ex negoziante arricchito che si è ritirato in campagna Nicola (Nicola Morelli), che vive la doppia vita di onesto padre di famiglia e di viveur nei locali più alla moda di Napoli.

Un  uomo che ha costruito tutta la sua vita familiare fingendo di avere un figlio a Napoli, escamotage grazie al quale è riuscito per tanti anni ad avere soldi dalla moglie Carmela (Rosa Aiello) e a scappare spesso nel capoluogo campano dove spendeva le risorse familiari sfacciandosi per uno scapolo d’oro con il nome di Michele Trapano. Un castello di bugie che crea un circolo vizioso, all’interno del quale vengono inghiottiti anche l’amico Pasquale (Walter Vasta) e sua moglie Gina (Maria Perri), dato che sarà costretto ad aiutare Nicola, coprendo le sue magagne e suscitando però le ire della sveglia moglie. Il castello di bugie di Nicola comincia a sgretolarsi con l’arrivo di Giorgino Parigi (Gianfranco Scardamaglia) che in passato aveva avuto contrasti con Nicola per via di “amanti comuni”: caso vuole che Giorgino si innamori della figlia di Nicola, Rosetta (Sabrina Pugliese), conosciuta durante una festa a Catanzaro. Ad ingarbugliare ancora di più la vicenda, il papà di Giorgino, Giorgio (Vincenzo Muraca) che vorrà fittare un villino di proprietà di Nicola a Magolà, per vivere liberamente la sua liaison extraconiugale con Fanny (Daniela Muraca). In scena anche bambinone Paolino (Paolo Morelli), nipote di Nocola, innamorato non corrisposto da Rosetta, le parenti di Giorgino, Loretta (Carolina Talarico), Natalina (Angela Gaetano) e Laura (Rita Scalzo). Alla fine tutti si ritrovano a casa del protagonista, a brindare al nuovo matrimonio tra Rosina e Giorgino, e nonostante le grossolane e continue bugie, Nicola riesce a farla franca e scamparla.

A conclusione dello spettacolo,  introdotto dalla giornalista Ketty Riolo, sono intervenuti il regista Mario Maruca, che ha curato il laboratorio teatrale e a spiegato l’impegno profuso da tutti i componenti del gruppo. “Un  lavoro a cui si sono dedicati con impegno e sacrificio, iniziando dalle basi della comunicazione e che ha dato i suoi risultati come dimostra lo spettacolo andato in scena. Ho puntato sulla riscoperta dell’intelligenza emotiva attraverso cinque ambiti di conoscenza al fine di conoscere e saper gestire al meglio le proprie emozioni gettando le basi per solide relazioni sociali ed emotive”. A fine serata l’associazione ha anche annunciato a chi verrà devoluto in beneficenza parte dell’incasso della rassegna: l’associazione di volontariato “Sincronia” costituita da persone con disturbi psichici, loro familiari, amici ed operatori del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp e presieduta da Renato Nunnari.

Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore

COSENZA – Nella prestigiosa Sala delle Udienze di Palazzo Arnone, sede della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza, è stata celebrata la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. Hanno partecipato all’iniziativa, moderata dallo scrivente: Adriano Ritacco, presidente nazionale della Federazione Italiana dei Club e Centri Unesco; Rosanna Caputo, storico d’arte in servizio presso la Soprintendenza BSAE della Calabria; Rita Fiordalisi e Adele Bonofiglio, funzionari MiBAC e Mario Vicino, autore di alcuni volumi sul patrimonio artistico calabrese.