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Presentato il cast del sesto concorso per interpreti di musica leggera

COSENZA-E’ ufficiale il cast di big del sesto concorso per interpreti di musica leggera italiana, che si terrà al cinteatro Garden di Rende il 25 maggio. Si tratta di Simona Benci (Dirotta su Cuba), Sonohra, Laura Bono, Paolo Vallesi, Federico Stragà, Gianni Fiorellino, Stefano Borgia e Alessio Ventura. Gli otto artisti affiancheranno in un duetto gli otto ragazzi selezionati in tutta Italia in questi mesi. Allo stato dell’arte un solo posto è già stato assegnato grazie al gemellaggio artistico con il concorso per nuove voci di Pier Roberto Pascuzzo, gli altri sette verranno fuori dai 50 che sono arrivati ai boot camps di formazione del 13 e 14 aprile. La due giorni, trasmessa in diretta web da Mmasciata.it e in degli appositi speciali da Metrosat tv, vedranno la partecipazione di discografici, vocal coach e addetti del settore. “Anche se i vincitori delle passate edizioni sono arrivati ai talent più famosi come Amici e XFactor, quello a cui puntiamo noi non è dare celebrità, noi vogliamo aiutare un’artista a formarsi in tutti i livelli”. Così ha esordito Cecilia Cesario, madrina de La Voce Produzione e ideatrice del concorso nella presentazione del concorso alla stampa. “Vogliamo fornire ai ragazzi che vogliono intraprendere questa strada tutti i mezzi necessari per avere un impatto più consapevole in un mondo crudele come questo, dargli quelle possibilità che spesso al Sud non ci sono”.

Mostra litografica dei paesaggi calabresi di Edward Lear

GERACE (RC) – Il Museo Civico Archeologico di Gerace si arricchisce di nuovi elementi espositivi: da oggi sarà infatti possibile ammirare la mostra litografica dei paesaggi calabresi disegnati da Edward Lear.

Nato a Londra il 12 maggio 1812, Lear fu un prolifico scrittore – 146 pubblicazioni, tra cui il celebre “The Book of Nonsense” –, grande umorista, apprezzato pittore in grado di dare lezioni di pittura persino alla Regina Vittoria, e collaboratore in qualità di illustratore del celebre ornitologo John Gould. Lear trascorse inoltre buona parte della propria esistenza a viaggiare, legandosi in particolar modo all’Italia. Nel 1837, infatti, visita Roma, poi – tra il 1842 e il 1846 – si muove tra l’Abruzzo, il Molise e la Ciociaria. Nel 1847 è la volta della Calabria: il progetto di visitare l’intera regione viene però forzatamente riveduto a causa dei moti che infiammano Reggio nell’ottobre di quell’anno, consentendo a Lear di muoversi solo nella provincia reggina. Risalgono ad allora i suoi due brevi soggiorni a Gerace – il primo della durata di due giorni, il secondo di tre –, ospite di Giacomo Scaglione. «Ogni roccia, santuario o palazzo sembra colorato e fatto apposta per gli artisti e l’unione delle linee realizzate dalla natura e dall’arte è semplicemente deliziosa»: ecco come apparve Gerace agli occhi di Edward Lear.

Il paesaggio geracese dell’epoca è però solo uno dei protagonisti della mostra permanente e gratuita allestita all’ingresso di Palazzo Tribuna – sede del Museo Civico Archeologico di Gerace – dal professor Ferdinando Scaglione in collaborazione con l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Varacalli. Oltre a quello della Città dello sparviero, le diciotto litografie concesse da Scaglione ritraggono infatti i paesaggi di Scilla, Palmi, Bagnara, Reggio Calabria e perfino del popolare Santuario della Madonna di Polsi.

Una nuova tappa – da non perdere – nel suggestivo tour delle bellezze geracesi.

Nuccio Ordine su Rai Educational, da Augias e a Uno Mattina

RENDE (CS) – Ci sarà anche il prof. Nuccio Ordine, docente di Letteratura italiana e storico delle idee dell’Università della Calabria, tra gli ospiti dello Speciale dedicato a “L’Europa dei filosofi”, che il prossimo 9 aprile, alle 20, inaugurerà su Rai Educational la terza serie del programma “Zettel, Filosofia in movimento”.

Lo Speciale, che si struttura intorno ad una lunga conversazione tra Maurizio Ferraris e Umberto Eco, comprende interventi di filosofi come Emanuele Severino, intervistato dal filosofo Luca Taddio, giuristi come Werner Gephart, ed epistemologi come Michel Serres, membro dell’Académie Française e Professore all’Università di Stanford, intervistato dal filosofo tedesco Kurt Hilgenberg.

Gli impegni televisivi del prof. Ordine continueranno il 16 aprile, alle 12,45, nella trasmissione “Le Storie”, condotta da Corrado Augias (si tratta del recupero della puntata rinviata lo scorso marzo per le elezioni del nuovo Parlamento), che sarà dedicata al “Don Chisciotte”, volume della collana di Classici europei edita da Bompiani e curata dallo stesso docente dell’Unical.

Il 18 aprile, infine, il prof. Ordine sarà ospite della seguitissima trasmissione “UNO MATTINA”, dove parlerà sulle biblioteche del Sahara.

Intanto, continua a riscuotere consensi e a registrare lusinghieri giudizi critici l’ultima fatica di Nuccio Ordine “L’utilité de l’inutile”, edito da Belles Lettres.  Dopo le positive recensioni al volume del settimanale “Marianne” e del mensile “Service Littéraire”, tra i più letti in Francia, anche il prestigioso quotidiano spagnolo “El Pias” si è occupato del libro di Ordine con un articolo firmato da Jordi Llovet, tra i più importanti intellettuali catalani.

Al Teatro Sybaris Primo Appuntamento con la XIV Stagione Teatrale Comune di Castrovillari

Egidia Bruno

CASTROVILLARI (CS) – Finalmente ci siamo, mercoledì 3 aprile alle 21,00, il Teatro Sybaris con “W l’Italia.it…noi non sapevamo” aprirà per la quattordicesima volta il sipario della Stagione Teatrale Comunale. La rassegna in programma fino al 18 maggio, nel suggestivo scenario del Protoconvento francescano, offrirà un cartellone variegato di programmazione che vedrà in scena dieci spettacoli, un concerto e una sezione matinée dedicata al Teatro Scuola. Fortemente voluta dal sindaco Mimmo Lo Polito e da tutta l’Amministrazione municipale della città del Pollino, la XIV Stagione teatrale comunale, rappresenta un’ampia riflessione che tiene conto del valore sociale del teatro e della sua incommensurabile capacità di parlare alle comunità. Grande attenzione sarà anche rivolta al teatro ragazzi, nel segno evidente del valore didattico e formativo delle rappresentazioni, che guardano con particolare considerazione al mondo giovanile. Si inizia, come dicevamo, mercoledì 3 aprile, a partire dalle 21, con “W L’Italia.it … Noi non sapevamo”, scritto da Egidia Bruno e Marie Belotti, diretto ed interpretato da Egidia Bruno, accompagnata dai canti di Francesca Breschi. Lo spettacolo classificatosi terzo al premio internazionale “Teatro dell’inclusione”, dedicato a Teresa Pomodoro, è un’orazione civile, un canto struggente e appassionato, uno spettacolo di “contro-informazione”, un’“urgenza teatrale” di raccontare le origini di quella che Pasquale Villari, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato e altri chiamarono la “questione meridionale”. Dai dati del 2010 dell’Unione delle Camere di Commercio risulta ancora oggi che il Meridione ha il 31% d’infrastrutture in meno del Settentrione. Ma sono in pochi a sapere che è a partire dall’Unità d’Italia che la forbice tra Nord e Sud cominciò ad allargarsi. W l’Italia.it… Noi non sapevamo indaga sul nostro presente partendo proprio dalla questione meridionale, dalle sue contraddizioni e dal prezzo pagato dagli abitanti del Sud per un’unità per certi versi più subita che auspicata. Lo spettacolo si impegna a togliere il velo che ammanta gli aspetti più controversi della conquista dell’Italia meridionale.  “Dietro le tante retoriche dell’arretratezza del Regno Borbonico – spiega Egidia Bruno – in pochi sanno che, sotto quello stesso regno, in Calabria sorgeva uno dei più grandi impianti siderurgici d’Italia; che la flotta navale borbonica era seconda solo a quella inglese; che da Gallipoli, in Puglia, partivano, verso il mondo intero, navi cariche di olio d’oliva, richiestissimo per uso industriale; che Napoli era una delle città più all’avanguardia d’Europa, seconda forse solo a Parigi; che il primo tratto ferroviario costruito in Italia fu quello tra Napoli e Portici. Pochissimi Italiani sanno che il “brigantaggio” fu una vera e propria guerra di resistenza ai Piemontesi, organizzata con propri eserciti e strategie da guerriglia e non, come i libri di storia insegnano, solo un fenomeno di avanzi di galera al soldo dei Borboni per permettere loro di tornare sul trono. Quasi nessuno sa, inoltre, che la grande emigrazione dal Sud Italia iniziò a seguito dell’Unità nazionale e non prima”. Uno spettacolo sulle vicende di ieri ma con lo sguardo rivolto all’attualità.

EGIDIA BRUNO: Lucana di nascita, bolognese per studi (laurea D.A.M.S. e diploma di recitazione Scuola Galante Garrone), vive e lavora a Milano.  Ciò che finora ha caratterizzato il suo percorso di attrice-autrice è sicuramente la trasversalità: dal teatro di prosa tradizionale a quello di narrazione (“Memoria del fuoco”, regia di Marco Baliani), e quello per ragazzi (“Bambine”, regia di Maria Maglietta, Premio E.T.I. ‘96); dalla televisione (Rai 2, “Pippo Chennedy Show”) al cinema (“Del perduto amore”, regia di Michele Placido); dalla radio al cabaret. Nel ‘98 firma insieme a Riccardo Piferi, autore di Paolo Rossi, il suo primo monologo “Io volevo andare in America e invece so’ finita in India”. Nel 2001 debutta “Non sopporto le rose blu” nato dalla collaborazione con Marie Belotti e Romeo Schiavone. È nel gruppo di C.U.L.T. la “satira politica” di Zelig insieme ad Antonio Cornacchione e Maurizio Milani. Nel 2002 vince il Premio Massimo Troisi con il racconto “La mascula”, che diventa il suo terzo monologo con la regia e le musiche di Enzo Jannacci. Nel 2006 insieme a Marisa Miritello scrive e interpreta “Antigone 2000 d.C… ‘natraggedia”.

“Roccu U Stortu” Inaugura la Residenza Teatrale del Morelli

COSENZA – Scena Verticale riapre il sipario sulla nuova stagione del Teatro Morelli. Una fiducia che si rinnova, considerato che già l’anno scorso il Sindaco Mario Occhiuto volle affidare all’affermata associazione calabrese  di produzione teatrale l’organizzazione della stagione. Quest’anno c’è una marcia in più, il riconoscimento da parte della regione Calabria del titolo di residenza teatrale, conquistato dal progetto “More – La scena contemporanea a Cosenza”, firmato da Scena Verticale ed in partenariato con l’Amministrazione comunale che, per tre anni, farà del Morelli il crocevia del meglio della produzione nazionale di teatro contemporaneo.

Ma “More” va oltre la rappresentazione proponendosi, come è nello spirito delle residenze teatrali, quale occasione di incontro e confronto nel teatro e sul teatro, una messa a fuoco della produzione teatrale, dei suoi protagonisti e dei suoi meccanismi.

E ‘Focus’ è il tema della primissima fase del progetto, quella che a partire dal prossimo 5 aprile darà spazio ad alcune delle realtà più significative del teatro calabrese ed alle esperienze teatrali di artisti calabresi trapiantati fuori regione.

È il caso di Teatro Studio Krypton, diretto da Giancarlo Cauteruccio, che inaugura il “Focus Calabria” venerdì 5 aprile (ore 21.00) con il riallestimento di una sua produzione storica, quel “Roccu u stortu”, nel 2001 diretto ed interpretato da Fulvio Cauteruccio, che con questo spettacolo si impose all’attenzione del pubblico e della stampa, portando il personaggio del contadino calabrese su importanti palcoscenici e prestigiosi festival per ben tre anni.

Lo spettacolo incrocia l’esperienza drammaturgica di Francesco Suriano, autore segnalato con questo testo al Premio Riccione Teatro 1999, con la maturità artistica raggiunta da Fulvio Cauteruccio che a distanza di dodici anni ridà voce alla storia rabbiosa e coinvolgente del contadino calabrese Roccu, che va in guerra, la Prima Guerra Mondiale, per un pezzo di terra.

Ma Roccu è anche un bracciante che vive della raccolta d’olive, è uno storico che racconta, in perfetto italiano, una terribile cronaca di guerra, una infame e ben documentata epopea. Infine Roccu è “u stortu”, lo scemo del villaggio, l’uomo che ha subito un danno e che ha urgenza di parlare. Lo fa attraverso un lungo assolo interiore fitto di proverbi, filastrocche e canzoni. Il racconto di uno spirito libero che compone un violento attacco all’ordine militare in guerra e al governo dei Savoia, rigenerando al tempo stesso il dialetto in un idioma assolutamente contemporaneo.

Come in seguito tutti gli spettacoli programmati nel “Focus Calabria”, anche questo sarà preceduto dall’incontro con la Compagnia che si terrà il giorno prima della rappresentazione, in questo caso giovedì 4 aprile alle ore 18.00 nel Ridotto del Teatro Morelli.

Già in vendita abbonamenti e biglietti, che prevedono tariffe scontate per le seguenti categorie: under 26 e over 60, studenti UniCal, abbonati alla stagione del “Rendano”. Prezzo base: € 10,00 posto unico.

PUNTI VENDITA E ORARI BIGLIETTERIA
InPrimafila
Via F. Alimena 4/b
Tel. 0984/795699
Ore 09.30 – 13.00 / 16.30 – 19.30
Prevendita online www.inprimafila.net

Teatro Morelli
Via Lungo Busento Oberdan, 1
Tel. 0984/793639 – 389/9232141
venerdì dalle 18.00 alle 20.45
info@progettomore.it
www.progettomore.it

Cineforum Rovito: “I colori della passione” di Lech Majewski

Martedì 2 aprile, al Cineforum di Rovito, ore 20:30, proiezione del film “I colori della passione” di Lech Majewski.

Il film si ispira a questa concezione e segue un percorso che racconta le esperienze frammentarie di una manciata di personaggi oggetto delle dissertazioni e degli studi dello stesso Bruegel (che sullo schermo ha il volto di Rutger Hauer) impegnato nella progettazione e nella realizzazione de La salita al Calvario: la Passione di Cristo – ambientata nelle Fiandre cinquecentesche occupate dalle sanguinose armate spagnole – reca in sé gli interrogativi dell’artista sul tema dell’immortalità, del sacrificio, della disperazione e delle speranze turbate, in uno schema decisamente poco conciliante che anzi fa della sofferenza la propria cifra distintiva. D’altronde la forza contemporanea di Bruegel sta proprio nella sua attenzione al “disinteresse” e al profondo egoismo che permea la natura umana ed è da questo approccio umanissimo ai soggetti che Majewski pare attingere nella costruzione della sua trasposizione.

 

Dopo essere stato presentato alla National Gallery di Londra, al Louvre, alla Biennale di Venezia, al MOMA e in alcune occasioni festivaliere (non ultima il Sundance Film Festival), The Mill and the Cross è arrivato sugli schermi italiani con l’obiettivo di coinvolgere gli spettatori in un viaggio “nella Storia e nelle storie”: il  progetto lessicalmente sembra avvicinarsi più alle forme della videoarte che non all’esperienza filmica vera e propria, in una sorta di rielaborazione del concetto di cinema come affresco in movimento. Non sono rari nella storia della Settima Arte esperimenti di contaminazione fra pittura e rivisitazione cinefila (basti pensare fra gli altri a Tarkovskj, Sokurov e Greenaway): Majewski dà vita a un viaggio labirintico nella “visione dell’artista”, in una sorta di astrazione spaziale nel quale raccontare il ruolo dello sguardo, dal pittore allo spettatore. La vita e la morte si contrappongono in una danza statica dallo stile estremo e particolare, la sua compenetrazione di suggestioni riesce a non presentarsi come esercizio formale fine a se stesso ma trova nella sua asciuttezza estetica un ulteriore punto di forza emotiva: nella tumultuosa, tragica e banale quotidianità dei numerosissimi personaggi dipinti da Bruegel la sofferenza di Cristo e il suo sacrificio passano inosservati, grazie alla rivoluzionaria gestione dei nuclei d’azione propria del fiammingo, evidenziando infine la fragilità dell’individuo e la schiavitù della repressione (fisica e spirituale). Il viaggio di Majewski procede oltre la cornice, nella straniante sequenza di chiusura che finalmente conduce lo spettatore fuori dalla tela, arretrando sempre di più nell’inquadratura fino ad abbracciare la sala del Kunsthistorisches Museum di Vienna dove è custodito Salita al Calvario in un risveglio lento e al contempo lacerante.

“Pastori in condominio e nuove transumanze” all’Unical

Cosenza – “Pastori in condominio e nuove transumanze” è il titolo di un ciclo di incontri organizzati dalle associazioni Linea Jonica e Radici Calabre in collaborazione con la Cattedra di Etnologia dell’Università della Calabria. Il primo seminario, Quattro corde e un terzino, i suonatori di chitarra battente in Calabria, si terrà mercoledì 3 Aprile alle ore 17:00 presso l’aula Mario Alcaro dell’Unical. Nel corso dell’incontro si parlerà dei suonatori di chitarra battente di ieri e di oggi e dei molteplici stili di canto polivocale legati a questo strumento. Ad aprire i lavori sarà Vito Teti (ordinario di Etnologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical). A seguire la relazione di Valentino Santagati (musicista e ricercatore nonché autore del volume A catarra dò vinu), e gli interventi di Salvatore Megna (musicista “tradizionale” e voce storica del gruppo Re Niliu), e di Mimmo Audino (“albero di canto” badolatese e fondatore del gruppo Marasà).

Sarà inoltre allestita una mostra con i vari modelli di chitarra diffusi in Calabria, con pezzi dei fratelli De Bonis, di Concesso Cannatelli e di altri apprezzati chitarrari. “Pastori in condominio e nuove transumanze” nasce da un’idea di Alessio Bressi, dell’Associazione Linea Jonica che ha trovato l’autorevole sostegno del prof. Vito Teti e si propone di portare direttamente gli addetti ai lavori (ricercatori e operatori culturali ) a contatto diretto con gli studenti affinché siano rese pubbliche le esperienze maturate sul campo della ricerca antropologica in Calabria e le sue connessioni con il mondo delle “operazioni culturali” che nel corso di questi anni sono state realizzate sul territorio.

Il prossimo incontro, previsto per il mese di maggio, sarà dedicato alla lira calabrese. A relazionare sarà Ettore Castagna, conoscitore della lira bizantina, strumento popolare ad arco del Mediterraneo orientale. Seguiranno un appuntamento interamente dedicato alla zampogna con Sergio di Giorgio e Paolo Napoli, uno sulla documentazione etnografica e sugli archivi con Angelo Maggio ed uno sui Folk Festival con Francesco Lesce e Danilo Gatto. Se si è scelto questo titolo, “Pastori in condominio e nuove transumanze”, è per evidenziare l’estrema difficoltà di trovare oggi un legame diretto fra i luoghi di appartenenza e le forme espressive. In un mondo globalizzato neppure i linguaggi della tradizione stanno più al loro posto: essi camminano sulle gambe di giovani che ancora emigrano e di anziani che al freddo dei monti hanno preferito il tepore degli appartamenti.

Ai nastri di partenza la XIV stagione teatrale comunale di Castrovillari

Castrovillari (Cs) – Ai nastri di partenza la XIV Stagione Teatrale Comunale che animerà il capoluogo del Pollino da mercoledì 3 aprile a sabato 18 maggio. Un mese e mezzo di programmazione che vedrà in scena al Teatro Sybaris del protoconvento francescano dieci spettacoli, un concerto e una sezione dedicata al Teatro scuola.

La XIV Stagione si presenta con una formula teatrale che vede in scena una serie di compagnie con spettacoli dal forte impatto emozionale, tra riflessione civile, ironia e poesia, affiancate dalle numerose compagnie locali che, a diversi livelli, testimoniano da anni il grande fermento culturale della cittadina del Pollino. Con la consapevolezza che l’arte, la cultura, la bellezza sono indispensabili per uscire tutti insieme dalla crisi attuale, una Stagione Teatrale che punta molto sul coinvolgimento delle scuole e dei giovani e che, mantenendo contenuti i prezzi dei biglietti (sette euro per la platea e cinque per la galleria) vuole dare un’opportunità a tutti di fruire dell’arte teatrale.

Il cartellone completo dal 3 aprile al 18 maggio 2013


Lo spettacolo che apre la stagione, 
mercoledì 3 aprile alle 21,00, è “W l’Italia.it…noi non sapevamo, di Egidia Bruno e Marie Belotti, diretto e interpretato da Egidia Bruno, con i canti di Francesca Breschi. Il monologo dell’attrice lucana è un’orazione civile, uno spettacolo di “contro-informazione”, “un’urgenza teatrale” di raccontare le origini di quella che Pasquale Villari, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato e altri chiamarono la “questione meridionale”.

Giovedì 11, alle 21,00, la Compagnia Ragli presenta “L’Italia s’è desta- un piccolo (falso) mistero italiano” scritto e diretto da Rosario Mastrota con Dalila Cozzolino, testo finalista al Premio Hystrio.Attraverso la storia di Carletta, la scema del paese, si racconta la crudezza di una realtà intrisa di ‘ndrangheta.

Si prosegue domenica 14 aprile alle 18,30 con la pluripremiata compagnia Scena Verticale. In scena Dario De Luca e la Omissis Mini Orchestra in “Morir sì giovane e in andropausa – atto unico in 7 quadri e canzoni”. Un progetto con canzoni dalle liriche semplici e con monologhi dal linguaggio chiaro per una sintesi poetica che sia efficace, diretta, in qualche modo quotidiana.

Il 18 aprile alle 21,00 tocca all’associazione culturale Zahir con “#Neoeroina”, scritto e diretto da Ernesto Orrico. Sulla scena Maria Marino da voce e corpo ad una ballata pop, offrendosi con disincanto e ambizione agli occhi degli altri, senza temerne il giudizio. È il ritratto, senza pietà e né moralismi, di una condizione – quella femminile – che non vuole più essere una “condizione” ma una realtà, fatta di corpo, azioni e pensieri.

Castrovillari millenaria” della compagnia “Un Sorriso per la città”, è lo spettacolo di sabato 20 aprile, uno spaccato di una famiglia (tipo) di Castrovillari spiata nel suo vivere quotidiano, alle prese con questioni che agitano e tramano la nostra attualità civile.

La stagione continua mercoledì 24 aprile con “L’apocrifo – ovvero Demas il ladrone buono e il suo incontro con Gesù” di e con Fabio Pellicori e con le musiche eseguite dal vivo da Franco Iannuzzi, Camillo Maffia e Nunzio Seminara. Lo spettacolo di “Chimera” cerca di raccontare, nel modo più fedele possibile ai testi sacri, attraverso la vita di Demas, il ladrone buono che viene crocefisso con Gesù, la vita dello stesso Gesù.

Da sabato 20 a lunedì 29 aprile ci saranno le matinée dedicate alle scuole. “Il Sogno di Carlotta” e “Medico per forza” sono gli spettacoli scelti dal Teatro della Sirena di Giuseppe Maradei. Nel primo rivive nel sogno di una fanciulla l’incubo dell’uomo moderno alle prese con la catastrofe imminente che minaccia il pianeta e l’esistenza dell’umanità stessa.

Medico per forza”, invece, pone lo spettatore di fronte a questo interrogativo: Che cosa può accadere se un copione del grande Molière cade nelle mani di una brigata di comici “Italiani”? Il rigore letterario della parola scritta resisterà al mestiere, all’esuberanza ed alla naturale trasgressiva irriverenza della recitazione cosiddetta “all’antica italiana”?

Sabato 27 aprile la Compagnia Mediterranea omaggia Nino Taranto con “La vita va presa con filosofia”, scritto, diretto e interpretato da Pippo Infante, affiancato dalla fisarmonica di Camillo Maffia. Lo spettacolo, un inno alla positività, ripercorre alcuni momenti di vita partenopea.

Domenica 28, alle 18,30 ci sarà il concerto per violino e piano, a cura del Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza.

Occhi a perdere –incubo premonitore” è lo spettacolo di sabato 4 maggio alle 21,00, dall’Edipo Re sofocleo e da “Navi a perdere” di Carlo Lucarelli, la compagnia “La Buffa Agitatori culturali”, prende spunto dalla triste vicende della nave Jolly Rosso e lancia un monito: Come Edipo va incontro alla tragedia, giacendo con la madre e assassinando il padre, nonostante le avvisaglie di Tiresia e degli oracoli, così l’uomo contemporaneo va verso il disastro nonostante gli avvisi derivanti dalle sensibilità ecologiste.

Domenica 12 maggio alle 18,30, penultimo appuntamento con “’U Iettabannu” di Khoreia 2000, un tuffo nel passato, nel ricordo del civico banditore, tipico personaggio di ogni comunità cittadina. La vicenda si svolge tra le mura domestiche di una famiglia, i cui membri, maschere di una società meridionale, raggiungono, molto spesso e facilmente, il paradosso in un prontuario di situazioni comiche.

Chiude la XIV Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari il nuovo lavoro della compagnia “J Pirrupajini” dal titolo “Chjchiti juncu…ca a chjna passi…!!!”. Scritto e diretto da Mena Filpo è un lavoro che propone spaccati di vita contadina degli anni ’20 in modo umoristico ed altamente comico.

Il 6 Aprile al Sybaris la presentazione del lungometraggio di Mimmo pace sull’artista Andrea Alfano

Castrovillari (Cs) – Al teatro Sybaris, nel Protoconvento Francescano, sabato 6 aprile alle ore 16.30 si terrà la presentazione del lungometraggio sulla figura di Andrea Alfano. Con quest’opera Mimmo Pace si propone di celebrare e proporre alle nuove generazioni Alfano, ritrattista di Calabria nato a Castrovillari nel 1879 e morto a Roma nel 1967, contribuendo a diffondere il suo messaggio artistico, culturale e umano.

Un viaggio nella vita di Andrea Alfano, dove la creatività e la personalità dell’uomo e dell’artista, vengono espresse miscelando i fatti con i documenti e le opere.

Il lavoro è stato reso possibile anche per la collaborazione dell’attore Giuseppe Maradei, che con la sua esposizione accresce l’interesse del video, e dei docenti Adriana De Gaudio, fondamentale per la consulenza critico-letteraria, e Minella Bloise, quale voce narrante.

Alla proiezione del filmato, seguiranno alcuni contributi di riflessione sulla personalità creativa di Alfano che verranno moderati dallo storico dell’arte Gianluigi Trombetti e rappresentati dal Sindaco Lo Polito.

La Compagnia del Sorriso in Commissione Cultura

COSENZA – Un’avventura nata un po’ per passione, un po’ per gioco, ma anche per vincere una scommessa, quella di ribaltare i luoghi comuni sul quartiere di via Popilia e ribadire con fierezza l’appartenenza al territorio e alla sua matrice identitaria.

E’ l’esperienza delle mamme alla ribalta della Compagnia teatrale del Sorriso, un gruppo teatrale amatoriale, coordinato da Luisa Cinelli, un’insegnante di inglese che si occupa anche di regia, nato 4 anni fa, nell’ambito di un progetto PON avviato nel VII circolo didattico di via Giulia.

Dapprima il progetto era sorto per avvicinare le mamme alla scuola attraverso il teatro e in special modo attraverso uno spettacolo interpretato dai loro figli.

Poi la cosa piacque e piacque così tanto da invogliare a proseguire quel percorso in autonomia.

La peculiarità della Compagnia del sorriso è data dal fatto che dalle attrici alla regista sono tutte donne e, in barba ad ogni forma di superstizione, sono in tutto 17, tra casalinghe e ragazze del quartiere di via Popilia.

Le mamme alla ribalta della Compagnia del Sorriso sono state ricevute a Palazzo dei Bruzi in Commissione cultura.

All’incontro con le componenti della compagnia teatrale cosentina hanno partecipato, oltre al Presidente della commissione cultura Claudio Nigro e alla Vice Presidente Maria Lucente, anche il Presidente del Consiglio comunale Luca Morrone e i consiglieri comunali Francesco De Cicco, Mimmo Frammartino, Roberto Bartolomeo e Francesco Spadafora.

Tre le commedie portate in scena dalla Compagnia del Sorriso, diventate dei piccoli cult: “Biancaneve e i 4 nani” (rappresentato ben 11 volte), rivisitazione in vernacolo della celebre fiaba dei fratelli Grimm; “Nobili e povaromi”, rappresentato 4 volte e modellato su “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta e, infine, “Giulietta e Romeo” che ha riproposto il cavallo di battaglia di Shakespeare, cucinato in salsa cosentina.

La Compagnia del sorriso non si avvale di maestranze esterne, ma si occupa anche degli aspetti tecnici degli allestimenti: dalle scene ai costumi, dalle coreografie, alle musiche, alle luci. Tutto all’insegna del fai da te, affidato al buon senso e alla partecipazione volontaria delle donne del gruppo teatrale.

E’ sempre Luisa Cinelli che spiega come si sia appassionata al vissuto personale delle mamme-attrici. Un vissuto non facile da gestire e da capire, considerata la loro estrazione sociale.

“Mi sono incuriosita, ho trovato di fronte a me un bacino ricchissimo, fatto di donne spesso molto sole e con le quali ho avviato un rapporto di auto-mutuo soccorso che ha finito per contagiare anche me. Ora si è creata una bellissima rete sociale che in una società dove prevalgono gli individualismi è il sintomo di un agire controcorrente che funziona e dà buoni risultati.”

La compagnia non solo si autofinanzia, ma devolve ciò che incassa in beneficenza, cosa accaduta anche il 22 marzo scorso con la replica più recente dello spettacolo “Biancaneve e i 4 nani”, rappresentato al Palazzetto dello Sport di via Popilia.

Un esempio di inclusione sociale da seguire, che diverte chi ne è artefice, facendogli dimenticare i disagi di una vita ad ostacoli.