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A BREVE LE RIPRESE DEL VIDEOCLIP DEL GRUPPO MUSICALE ELECTRIC FLOOR

La regista Annalisa Macchione

Cosenza e la sua provincia saranno protagoniste del videoclip musicale del gruppo  Electric Floor, diretto dalla giovane regista  Annalisa Macchione.  Le attrici principali del video musicale, le cui riprese inizieranno il 23 marzo, saranno Simona Gangale e Noemi Mancini.

 Si tratta dell’ennesimo progetto filmico girato nel cosentino, uno straordinario territorio che da sempre completa il variegato mosaico di bellezze naturali e architettoniche della Calabria.

Prodotto dalla Daisy Production Films a low-budget, il videoclip metterà in scena la nuova canzone del gruppo musicale formato da Emanuele Chiarelli, Simone Pecora, Raffaello Garofalo e Mattia De Luca, anche loro  interpreti principali del video. Le location sono ancora top secret e saranno svelate solo all’ultimo.

Noemi Mancini

 <<Di sicuro girerò a Cosenza – scherza una sorridente Annalisa Macchione  – Amo troppo la mia città e ho già individuato delle location eccezionali, anche se non è stato difficile. Volevo ringraziare Emanuele, Mattia, Raffaello e Simone per questa bellissima opportunità. Oltre al videoclip girerò anche un video backstage dove mi divertirò a stuzzicare con domande e interviste doppie tutto lo staff. Ci sarà da divertirsi>>.

Le riprese partiranno il 23 e si concluderanno il 25 marzo 2013.

Lo staff è formato da giovani e volenterosi artisti calabresi. Il direttore della fotografia è Francesco Milito che lavorerà insieme a Bruno Bartolini. La fotografa ufficiale di scena è Federica Imbrogno che ha già lavorato con la Macchione nel cortometraggio “I Met Andy”. La parte del make up sarà affidata ad Angelica Mauro, mentre l’hair style sarà Emanuele Chiarelli. Il suono sarà curato dalla “The Box Studio” di Fabio Abate e Danilo Gentili.

Simona Gangale

Ciak, si gira!

Gaspare Guzzo Foliaro

All’Iti Mortati le giornate dell’arte e della creatività

Dal pennello ai colori, dalla creatività all’educazione. Tutto in due giorni. Professori e studenti impegnati nella stessa attività, con lo stesso obiettivo: insieme per ridipingere le pareti di alcune aule dell’Iti Mortati, plesso di via Elisabetta Noto, ad Amantea. Del resto, come dicono gli stessi professori, «la scuola deve essere maestra di vita. Deve fornire gli strumenti fondamentali per implementare, approfondire e modificare le conoscenze, senza accontentarsi di trasmettere agli allievi solamente un bagaglio di nozioni». Ed allora ecco le due giornate dedicate «all’arte e alla creatività» (venerdì 8 e sabato 9 marzo). Un appuntamento reso possibile grazie alla Max Meyer. L’azienda, specializzata nella produzione di pitture e vernici, gratuitamente ha messo a disposizione dell’Istituto i prodotti necessari per realizzare il lavoro. Le attività si sono svolte sotto la supervisione di personale specializzato per garantire il corretto utilizzo dei materiali in vista del risultato finale.

Grazie a questa iniziativa è stato così possibile coinvolgere studenti di età diverse, dai quattordicenni delle prime classi fino a quelli dell’ultimo anno. «E’ compito della scuola – proseguono i docenti – fare acquisire agli alunni il rispetto delle regole, degli spazi, degli oggetti che utilizzano durante la loro permanenza nell’edificio scolastico. Tra i traguardi che l’Istituzione ha prefigurato all’interno del Piano dell’offerta formativa, rientrano quelli di sostenere la cultura della solidarietà e della tolleranza, costruire l’identità personale, accrescere l’autonomia e l’autostima e valorizzare le capacità relazionali. Il dirigente scolastico Alisia Rosa Arturi, ha quindi autorizzato le due giornate dell’arte e della creatività per il raggiungimento di questi obiettivi».

Mostre: a Roma omaggio a Preti, il “Cavalier Calabrese”

A 400 anni dalla nascita del grande artista Mattia Presti, quindici artisti contemporanei – ognuno dei quali appartiene a orientamenti espressivi e generazioni diverse – si ispirano alla vita e alle opere del pittore seicentesco: è quanto propone la mostra “Omaggio al Cavalier Calabrese” voluta dal Consiglio di Stato e curata da Andrea Romoli Barberini. La rassegna è ospitata a Palazzo Croce Aldobrandini di Roma e si inserisce nel cartellone di vari eventi.

 

Yes we call, precari in cuffia

COSENZA – Videomaker, blogger, media attivista ma anche poeta e scrittore si tratta di Gabriele Fabiani che ieri all’interno della ricca programmazione della settima edizione della Settimana delle Biblioteche ha presentato in anteprima nazionale il suo ultimo libro “ Yes we call. Vita di un operatore call center” edito da Edizioni Periferia.

Un libro di inchiesta, di denuncia basato su quella che la sociologia chiama osservazione partecipata, Fabiani infatti diventa parte dell’argomento vivendo personalmente la tematica affrontata con uno spiccato sguardo critico. Una testimonianza unica ma identica per tutti, il simbolo di una successione di voci che raccontano una delle patologie dell’era moderna, il lato oscuro di quella che per molti rappresenta la normale quotidianità, l’incubo di ogni laureato contemporaneo, lavorare in un call center.

Inbound, outbound, co.co.co, telemarketing, provvigioni, licenziamento, sono i concetti cardini di una società in crisi con cui la nuova generazione ha necessariamente imparato a fare i conti e che Fabiani denuncia in un piccolo libro con un linguaggio fresco, acuto e comunicativo diventando quasi una sorta di manifesto di quella generazione vittima dello sfruttamento della manopera intellettuale.

Durante la presentazione si sono susseguiti alcuni interventi primo fra tutti quello dell’editore Pasquale Falco che ha evidenziato quanto la parola possa essere rivoluzionaria nella denuncia, ferendo chi deve essere ferito e ha condannato fermamente l’autocensura paragonandola a una desolante resa.

L’intervento dell’assessore provinciale al lavoro Giuseppe Giudicendrea si è incentrato sulle responsabilità che la politica deve prendersi per rimettere in moto la macchina degli investimenti reali e del mercato del lavoro che pur rimanendo flessibile non può continuare a condannare alla precarietà dell’esistenza.

L’ultimo intervento spetta ovviamente all’autore che spiega la triplice valenza di un libro che è di verità perché è autobiografico, di denuncia perché rivela le vessazioni di cui spesso gli operatori sono vittime, come il mobbing, e di richiesta perché si rivolge direttamente a chi ha l’obbligo di vigilare sul rispetto dei diritti umani che dovrebbero essere alla base di tutti i rapporti di lavoro.

Fabiani ringrazia i call center solo per aver trovato l’amore quello vero ma continua a lottare contro le fabbriche che producono precarietà perché vuole esortare tutti a liberarsi da questa nuova forma di alienazione mortificante, perchè vuole stimolare la fuga da una schiavitù fatta di obblighi e priva di tutele ma soprattutto continua a lottare affinchè la fatidica frase “si ma almeno lavoro” non diventi un modo per morire silenziosamente.

Gaia Santolla

Il mare delle tue labbra: inaugurazione della mostra di Mariano Filippetta

Cosenza – Sabato 9 marzo, alle ore 18:30, presso la sede dell’associazione Alt Art creazioni in corso, in via Longeni 25/bis, Arcavacata di rende (c/o Università della Calabria), sarà inaugurata la mostra di Mariano Filippetta, Il mare delle tue labbra.
“Il mare delle tue labbra” è il titolo della mostra, curata da Gianfranco Labrosciano con la collaborazione di Stefania Lecce, che si aprirà sabato 9 marzo alle 18.30 e vedrà protagoniste le opere di Mariano Filippetta, artista che vive e lavora tra Frosinone e Roma.

Le sue prime esperienze in campo artistico sono legate ad Achille Bonito Oliva che nel 1992 lo ha invitato a partecipare ad imprimatur, mostra di artisti inediti che si tenne a Milano. Da lì in poi ha collaborato con numerose gallerie d’arte, soprattutto romane. Nel 2011 Vittorio Sgarbi lo ha invitato a partecipare alla 54 biennale di Venezia. Ha al suo attivo numerosissime esposizioni nazionale ed internazionali. Le sue opere, realizzate con tecniche e materiali diversi, sono il frutto di riflessioni che partono dall’osservazione di oggetti di uso comune che vengono cristallizzati in forme tridimensionali in perfetto equilibrio con il colore e che diventano una finestra che accompagna lo sguardo dell’osservatore in una dimensione intima in cui si lascia spazio alle emozioni.

In occasione della festa della donna, contestualmente all’apertura della mostra, ci sarà un dialogo-dibattito tra il critico e l’artista che si confronteranno sul ruolo della donna nell’arte. La mostra potrà essere visitata, nei locali dell’associazione, fino al 23 marzo.

Sounds and Silence,di Peter Guyer e Norbert Wiedmer

Cosenza –  Cineforum Falso Movimento, al Teatro comunale di Rovito presenta, martedì 12 marzo alle 20.30,  Sounds and Silence, di Peter Guyer e Norbert Wiedmer.

Con Manfred Eicher, Arvo Pärt, Eleni Karaindrou, Jan Garbareck, Dino Saluzzi, Anja Lechner, Anouar Brahem, Gianluigi Trovesi, Marilyn Mazur, Nik Bärtsch, Kim Kashkashian, François Couturier

Fondata nel 1969 dal produttore Manfred Eicher, la ECM ha pubblicato un migliaio di album abbracciando generi musicali diversi, dal jazz alla musica antica e contemporanea, a musiche di varia provenienza geografica. Dopo aver costruito i primi successi ed essere arrivata alla notorietà in ambito jazz con gli album di musicisti come Keith Jarrett, Paul Bley, Jan Garbarek, Chick Corea, Pat Metheny e l’Art Ensemble of Chicago, l’etichetta bavarese ha infatti cominciato ad includere, nel suo catalogo, alla fine degli anni ’70, la composizione contemporanea.

La qualità degli album ECM si manifesta a tutti i livelli, dando risalto alle abilità musicali ma senza sottovalutare gli aspetti della produzione, del suono e della grafica. Tutto ciò è stato riconosciuto negli anni tramite i premi che l’etichetta ha ricevuto. Il background di Manfred Eicher, come musicista attivo sia in ambito classico che jazz, gli permette di intendere e interpretare i generi musicali attraverso una visione più ampia, tale da venir accreditato come il produttore adatto a dare, da un lato, “forma” alla musica improvvisata e dall’altro un’idea di flessibilità “improvvisativa” alle registrazioni di musica contemporanea.

I registi svizzeri Norbert Wiedmer e Peter Guyer hanno seguito per cinque anni Manfred Eicher durante le sessioni di registrazioni in tutto il mondo: il documentario che ne è scaturito, “Sounds and Silence”, è stato presentato al Festival di Locarno e in altri festival.

In un’ora e mezza sfilano musicisti e paesaggi di diverse parti del mondo: solo un piccolo assaggio della incredibile quantità di artisti che incidono per l’etichetta di Eicher.

Ci si sofferma su Arvo Pärt, Eleni Karaindrou, Dino Saluzzi, Anouar Brahem, Gianluigi Trovesi, Marilyn Mazur, Nik Bärtsch, Kim Kashkashian e Jan Garbarek. La prima sensazione che colpisce è la qualità audio e video del film:complici le musiche di Arvo Pärt, il primo personaggio ad essere presentato, e l’apertura è mozzafiato.

I dubbi che prima della visione erano prevedibili, un ritratto pomposo e agiografico del produttore, si stemperano abbastanza velocemente: come nei dischi, la preminenza è data alla musica e ai rapporti umani con i musicisti. Tutti gli altri musicisti che compaiono nel film lasciano una traccia.

La proiezione è prevista per martedì 12 marzo alle ore 20.30 presso i locali del Teatro Comunale di Rovito. Introduce Amedeo Furfaro.

 

“La Donna è Donna da subito”

Cosenza – Oggi è l’8 Marzo, è la festa di tutte le donne, è il giorno della mimosa, è il giorno in cui magicamente gli uomini si ricordano che non siamo solo fidanzate, mamme, nonne e mogli affaccendate; è il giorno in cui il mondo rimembra che dietro grembiuli, camici, scrivanie, tacchi e gonne ci sono Donne che amano e sanno amare, che spesso vivono dietro agli uomini ma sono più forti di loro, donne che, altrettanto spesso, sanno recidere con il passato e spezzare legami senza voltarsi indietro. Sì, le donne vengono offuscate dagli uomini ma per questo non significa che siano deboli, la donna parla e ti “spara” dritto al cuore, la sua parola arriva nei luoghi più reconditi dell’animo umano, con le sole parole, con un solo afflato le donne arrivano dove gli uomini, impotenti, solo con le mani riescono ad arrivare perché le donne “mancano, sanno mancare e fare più male”.

Oggi è l’8 Marzo, è la festa che non va festeggiata ma ricordata, è il giorno che, ogni anno, ci riporta al lontano 1911 in quella lugubre e fredda fabbrica di camicie dove centinaia di donne persero la vita a seguito di un incendio; è il giorno in cui le donne iniziarono, senza mai più smettere, a difendere e rivendicare diritti e pari opportunità; è il giorno in cui tutto ebbe inizio e nulla ebbe fine.

È l’8 Marzo e in città campeggiano locandine che invitano a partecipare a feste e festini, ragazzi piacenti e da copertina sono sbattuti lì su quel pezzo di carta di 1×1,70 metri per far “rifare” gli occhi alle graziose donzelle ma si dimentica, purtroppo, che noi non abbiamo bisogno di spogliarelli, feste in discoteca e soddisfacimenti sessuali; la nostra musica non è quella dello strip-tease ma quella dei flash mob con cui scendiamo in piazza e difendiamo i nostri diritti.

Il nostro fiore è la mimosa, a comporla sono delle palline di colore giallo intenso che si affiancano, si uniscono fino a riempire e ad illuminare un intero albero; ogni “fiore” giallo è una donna che allunga la mano verso un’altra e poi verso un’altra donna ancora così fino a creare un lungo serpentone di solidarietà, comunanza e sostegno; le donne sanno fare rete e sanno lottare per rendere più florido il proprio albero, la propria vita, la propria esistenza.

“La donna è donna da subito, un uomo è uomo prima, a volte dopo, a volte mai” cantava tempo fa Giorgio Gaber; la donna non è tale solo l’8 Marzo ma lo era ieri, lo è oggi, lo sarà domani, tra due giorni, tra quattro mesi, tra due anni; la Donna È, è verbo, presenza, essenza.

Annabella Muraca

Moda Movie: presto i nomi dei finalisti del Concorso Fashion Designer

COSENZA – E’ prevista per il prossimo 11 marzo la riunione che decreterà i nomi dei finalisti del Concorso Fashion Designer di Moda Movie. Alle ore 18 si riunirà la commissione bozzetti, la giuria che decreterà chi, tra i tanti giovani in concorso, prenderà parte alla fase finale del progetto. Quest’anno i creativi della moda sono stati invitati a rapportarsi con il tema Nature’s Glamour, una materia estesa, sconfinata, aperta, per sperimentare nuovi modi di vestire e nuovi stili di vita. Infatti, la nuova edizione del Festival dei creativi della moda, del cinema e delle arti è dedicata alla Natura che verrà scrutata attraverso l’estro degli artisti, esaltata nelle sue meraviglie, celebrata come entità da proteggere e amare.
Tra i numerosi bozzetti di moda arrivati da diversi paesi europei, la commissione dovrà selezionare i 15 finalisti che dovranno realizzare gli abiti per poi presentarli, dinanzi alla giuria tecnica internazionale, durante la Serata Evento Moda che si terrà il 10 giugno a Cosenza. Il concorso fashion designer di Moda Movie, ormai riconosciuto e apprezzato a livello europeo e non solo, rappresenta un eccellente punto di partenza per i giovani creativi in cerca di spazi di visibilità, confronto e crescita professionale.
Alla commissione bozzetti presenzieranno il direttore artistico e la progettista di Moda Movie, Sante Orrico e Paola Orrico, docenti di moda, esperti di sartoria, giornalisti, professionisti della comunicazione e del marketing; sono stati inoltre invitati i partner del progetto: l’Università della Calabria, la Fondazione Carical e la Camera di Commercio; e le istituzioni locali: la Regione Calabria, la Provincia

L’otto marzo ultimo giorno per visitare la mostra “La nave degli scugnizzi”

COSENZA – Ultimo giorno utile domani, venerdì 8 marzo, per visitare al convitto nazionale la mostra “La nave degli Scugnizzi”, promossa dall’Assessorato alla formazione della coscienza civica e alla scuola ed inaugurata la scorsa settimana.  La mostra, curata da Monia Valeriano, studiosa di Formia, racconta, grazie a una serie di bellissime foto in bianco e nero e ad altre testimonianze documentali, la storia della “Caracciolo”, una pirocorvetta a vela costruita nel 1867 e adibita a Nave Asilo nel 1913. La “Caracciolo” divenne, grazie alla dedizione assoluta di una grande educatrice come Giulia Civita Franceschi, figlia di uno scultore fiorentino trapiantato a Napoli, il luogo di una seconda nascita per tutti quei fanciulli abbandonati nelle strade della città di Napoli, dal 1913 fino  al 1928, tant’è che i suoi ospiti assunsero presto il nome di “caracciolini”. La giornata dell’8 marzo, che coincide con la chiusura dell’esposizione, offrirà ai visitatori spunti di riflessione sulla figura di questa coraggiosissima donna, Giulia Civita Franceschi, antesignana di un metodo pedagogico preso ad esempio anche da altri pedagogisti di fama, come Maria Montessori, Edouard Claparède ed Enrico Ferri.

Ai visitatori che intenderanno non perdersi domani l’ultima occasione per apprezzare le foto e gli altri pannelli che illustrano la “Nave degli Scugnizzi”, il percorso consigliato per raggiungere il Convitto nazionale, data la chiusura dell’ingresso principale, per alcuni lavori in corso su via Liceo, è quello degli Archi di Ciaccio da cui potranno accedere alla discesa che conduce al Liceo “Bernardino Telesio”. Da qui, attraverso la palestra del vecchio “Telesio”,  potranno poi accedere al Convitto.

Presentate alla Provincia le iniziative dell’8 marzo

COSENZA – Questa mattina l’Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili Maria Francesca Corigliano nella Sala degli Stemmi del palazzo della Provincia di Cosenza ha presieduto la conferenza stampa di presentazione di tutte le iniziative che, in occasione dell’8 marzo, celebreranno la donna non solo nella giornata di domani.

La Provincia seguendo la direzione delle politiche femminili ha stilato un programma di eventi che mira alla conoscenza di un pericolo sociale, tanto allarmante quanto ancora troppo ignorato, che è quello relativo alla violenza sulle donne, una sorta di sfida educativa e formativa che possa condurre a un reale cambiamento culturale, aprire gli occhi e abbattare quell’omertà simile a quella mafiosa tipica di chi finge di non sapere.

La prima iniziativa riguarda la nuova edizione del Premio giornalistio Maria Rosaria Sessa, in collaborazione con il Circolo della Stampa, rivolto agli studenti delle scuole secondarie che quest’anno saranno chiamati a realizzare un prodotto audiovisivo, un spot di 30 secondi circa, che affronti il problema della violenza di genere e in particolare dello stalking attraverso il linguaggio simbolico delle immagini. A breve è prevista l’uscita del bando che illustrerà nel dettaglio tutte le modalità di partecipazione e i migliori video verranno poi trasmessi dalle emittenti locali.

Dal 13 marzo in poi in alcune scuole delle provincia andrà in scena Donne mie, un recital di denuncia su storie autobiografice, su violenze realmente vissute per far capire ai giovani l’emergenza di questo problema attraverso lo strumento della poesia e della musica e verrà inoltre consegnato loro del materiale informativo fornito dalla Fondazione e dal Centro Roberta Lanzino.

Il 9 marzo saranno coinvolte le scuole di Lungro con un evento che segna la conclusione del progetto culturale Passi affrettati, uno spettacolo di Dacia Maraini tradotto interamente il lingua arbëreshë, che racconta di donne vittime di violenza familiare ma anche multiculturale.

Infine il 12 marzo lo stesso Assessore Corigliano presso la Biblioteca provinciale di Cosenza incontrerà le donne, ma anche tutte le persone interessate, per un’iniziativa di invito alla lettura, per far conoscere le opere letterarie che raccontano la figura femminile, per fornire tutte le informazioni relative alla modalità di acquisizione e consultazione gratuita dei testi ma soprattutto per evidenziare quanto sia necessario leggere per capire la realtà e per addestrarsi ad affrontarla meglio.

L’Assessore termina la conferenza dedicando questo 8 marzo a chi si trova sempre dalla parte sbagliata, alle bimbe rom, piccole donne dal destino già segnato e a tutte augura di essere sempre felici.

Gaia Santolla