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Presentazione “Vite bruciate” Sala Consiliare Provincia di Catanzaro

“Mi chiamo Italia. Perché? Perché sono in Italia. Ora che sono qui, in questo stupendo Paese, il mio pensiero va ai miei amici di sventura spagnoli che si trovano in quella Nazione, in quel posto, con quelle persone. La Spagna è una terra bellissima (…) ma come in alcuni Paesi esiste purtroppo la pena di morte, ma solo per noi (…). Sono solo un cane”. E’ l’incipit del commovente libro ‘Vite bruciate’ – editore Fernando Ciacci – che sarà presentato oggi dall’autrice Elvira Ciacci  presso la Sala Consiliare della Provincia alle ore 17,30; l’evento è in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale e sarà introdotto dalla presidente Wanda Ferro. ‘Vite bruciate’, è il racconto che Italia, una podenco (da ‘noi’ lo definiremmo ‘segugio’) che oggi ha circa 12 anni, fa della sua triste e terribile esperienza all’interno delle perreras spagnole. Per i molti che non lo sanno, le ‘perreras’ sono i ‘canili’ della Spagna, anche se definirli tali è un eufemismo: dopo aver letto il libro diElvira Ciacci. Possiamo stabilire con esattezza che le perreras sono  le camere della morte per i cani e gatti spagnoli. Quegli animali abbandonati, randagi, trovati feriti per strada, oanche ‘semplicemente’ portati lì dal padrone stanco del proprio peloso, trovano, nel giro di dieci giorni dal loro ingresso, la morte. Un ‘sistema’ adottato dai nazisti: senza acqua, senza cibo, senza cure, fino all’ingresso nelle camere a gas, e poi bruciati nei forni crematori. Un esperienza terribile, che i pochi cani e gatti che sono riusciti ad uscire dalla camera della morte, porta nell’anima, nel cuore per tanto tanto tempo. Elvira c’è stata, nelle perreras, ha portato via Italia e tanti altri tenta di salvarli collaborando con l’associazione ‘Vita- una zampa per la Spagna’ – a cui ha destinato gran parte del ricavato delle vendite del volume – ma per ogni anima non salvata, è sempre un’atroce sconfitta, soprattutto morale. Dieci giorni in realtà sono pochissimi per avviare le pratiche d’adozione, e il più delle volte il boia, con espedienti allucinanti e disumani, manda a morire – magari inventando morte ‘naturale’ – proprio quel cane o quel gatto per cui era giunta una richiesta. Cattiveria nella cattiveria. Ed Elvira se lo chiede, come sia possibile macchiarsi le mani di sangue innocente, e nella sua testimonianza – perché ‘Vite bruciate’ è proprio questo – sulla perreras, fa parlare anche lui, l’uomo che ha il compito di togliere la vita a centinaia di cani e gatti il cui unico sbaglio è quello di essere nati. Appuntamento oggi pomeriggio alle ore 17,30 presso la Sala consiliare provinciale, per inorridire su questa barbarie adottata in un Paese civilizzato, e per uscir fuori dall’incontro con la voglia di salvare questi piccoli detenuti in attesa di giudizio.

Solidarietà: realizzazione spot film e conferenza stampa con gli assessori Caligiuri e Corigliano

Domenica 24 Febbraio 2013 alle ore 17.00 presso il Centro di eccellenza di Corigliano Calabro ubicato in via Macchiavelli,

si terrà la conferenza stampa di presentazione dello spot promo-pubblicitario
del film “Giulia Montera, una vita spezzata” patrocinato dalla Regione Calabria e dalla Provincia di Cosenza.
 
Oltre ai numerosi attori dello Spot e del Film, saranno presenti l’assessore regionale Mario Caligiuri – assessore alla Cultura  e l’assessore provinciale cosentina Maria Francesca Corigliano – assessore alle Pari Opportunità.

Verso l’inaugurazione della stagione lirica del “Rendano” con l’omaggio a Verdi per il bicentenario della nascita

Cosenza – Memoria e  tradizione sono le parole guida della 53° Stagione Lirica sulla quale il Teatro “Alfonso Rendano” sta per aprire il suo sipario.

Una Stagione che realizza tre importanti progetti musicali. Il più articolato, quello dedicato a Pietro Mascagni nel 15o° anniversario della nascita, consegna allo storico teatro di tradizione del capoluogo bruzio l’onore e l’onere di essere la prima privilegiata vetrina delle celebrazioni mascagnane, in felice sodalizio con il Comitato per le celebrazioni del compositore toscano presieduto dalla nipote Guia Farinelli Mascagni.

Quattro le giornate – dal 14 al 17 marzo – nel corso delle quali, oltre alla messa in scena dell’opera più conosciuta e rappresentata di Mascagni che è “Cavalleria Rusticana”, il Rendano, nell’ottica di una stagione improntata alla memoria ed al recupero delle rarità, porta in scena “Parisina”, su libretto di Gabriele D’Annunzio tratto dall’omonimo poema di Byron. Il prologo sarà il 14 marzo al Museo dei Brettii e degli Enotri con la proiezione del rarissimo film restaurato “Rapsodia Satanica”, musicato proprio da Mascagni.

E di rarità si può parlare anche a proposito dell’opera “Skanderbeg” di Antonio Vivaldi, dramma in due atti che Quirino Principe rielabora nel testo, che è di Antonio Salvi,  mentre Francesco Venerucci ne restaura le parti superstiti della musica, oltre a completarla. L’opera, ispirata al condottiero e patriota Giorgio Castriota Skanderbeg, considerato un eroe nazionale in Albania per averla difesa dai tentativi di conquista dell’impero turco ottomano, è co-prodotta con il teatro di Tirana, dove è già andata in scena con ottime critiche per l’esecuzione dell’Orchestra di Tirana diretta da Zhani Cico, direttore artistico del teatro della capitale albanese e che salirà anche sul podio cosentino per dirigere l’orchestra “Alfonso Rendano”.

L’apertura ufficiale della 53° stagione lirica del “Rendano” è fissata per sabato 2 marzo, alle ore 20,30. Primo titolo in cartellone è l’Omaggio a Verdi che il teatro di tradizione cosentino, diretto da Isabel Russinova, propone in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi che si celebra proprio quest’anno, essendo il compositore di Busseto nato il 10 ottobre 1813.

L’Omaggio a Verdi – la vita, le lettere, l’amore” sarà replicato anche domenica 3 marzo, alle ore 17,00,

Per l’occasione, il “Rendano” e Isabel Russinova si sono assicurati il soprano Fiorenza Cedolins, una delle cantanti più richieste della scena lirica internazionale.

La Cedolins conquistò la ribalta nel ’95, vincendo il Concorso Pavarotti International. Fu Pavarotti a volerla al suo fianco per cantare, a Philadelphia, nel ’96, il terzo atto di “Tosca”, nel gala dei vincitori. In quella occasione venne notata da un’Agenzia italiana e proposta al Maestro Riccardo Muti per la “Cavalleria Rusticana” del Ravenna Festival 1996. Di particolare rilievo anche il suo sodalizio artistico con il direttore d’orchestra Daniel Oren.
L’orchestra “Alfonso Rendano” sarà diretta da Gianluca Martinenghi, collaboratore tra gli altri del maestro Gianandrea Gavazzeni. La regia è di Rodolfo Martinelli Carraresi.Nel cast dell’omaggio verdiano del Teatro “Rendano” di Cosenza oltre alla Cedolins,  anche il mezzosoprano Giuliana Castellani,della cui voce si dice un gran bene, tanto da essere segnalata come uno dei giovani talenti del panorama lirico nazionale.

Il programma musicale dell’Omaggio a Verdi prevede, nell’esecuzione della sola Orchestra, la sinfonia del primo atto dell’Aida, la sinfonia del primo atto del Nabucco e le sinfonie da “La Forza del destino”. Il soprano Fiorenza Cedolins eseguirà l’Ave Maria, tratta dall’Otello e le arie Pace, pace, mio Dio, da “La Forza del destino”, Nel dì della vittoria da “Macbeth” e la romanza Ritorna vincitor dall’Aida.

Al mezzosoprano Giuliana Castellani sono affidate le arie  La canzone del velo dal “Don Carlo” e la romanza Già dischiuso è il firmamento dal “Nabucco”.

La Stagione Lirica del Rendano aprirà poi una finestra sul mondo del balletto il 13 aprile, con il Gran galà che vedrà la partecipazione delle etoiles Sabrina Brazzo e Mick Zeni, primi ballerini del Teatro alla Scala.

Cerimonia di premiazione per i vincitori di “Per un pugno di libri”

“Quella crotonese e calabrese è una scuola d’eccellenza. Gli studenti del Liceo Classico Pitagora hanno dimostrato, oltre che preparazione, grande capacità di recupero. Hanno colto l’attimo fuggente”. Così Giovanni Lentini, assessore alla Cultura dell’Amministrazione provinciale presieduta da Stano Zurlo, ha esordito nell’aula Magna del “Pitagora” in occasione della cerimonia per premiare gli studenti della V^ D che hanno vinto la sfida nella popolare trasmissione televisiva “Per un pugno di libri” in onda su Rai 3.

Alla cerimonia hanno partecipato il prefetto Maria Tirone, il questore Finocchiaro ed i comandanti provinciali di Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Stradale, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Mario Caligiuri, il vicepresidente della Provincia Ubaldo Prati, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Angela Mazzeo, il dirigente del Pitagora Sabatino Naso. Gli studenti sono stati bravissimi anche perché negli ultimi minuti della trasmissione, condotta da Piero Dorfles e Veronica Pivetti ed andata in onda domenica 17 febbraio, hanno ribaltato l’esito della gara col punteggio di 41 a 34.

La cerimonia nell’aula Magna è stata caratterizzata dall’esecuzione di 2 brani musicali al pianoforte eseguiti dalla studentessa Mariagrazia Borgia. La Provincia ha premiato i 22 studenti, il dirigente scolastico e le docenti. Tutti si sono congratulati con i ragazzi per il risultato ottenuto. “Sono molto affezionato al Liceo Classico Pitagora –ha dichiarato il vicepresidente della Provincia Ubaldo Prati- perché ha studiato qui ed in queste aule ho tantissimi ricordi. Mi congratulo con voi studenti e sono estremamente contento ed orgoglioso per la vostra vittoria”. Particolarmente intenso l’intervento del prefetto di Crotone sul ruolo e la centralità della scuola nella società sottolineando i concetti della legalità, del rispetto dell’uomo e della solidarietà.

 

#Neoeroina di Ernesto Orrico, con Maria Marino, in questi giorni a Roma e Napoli

Nuove repliche e nuovi palcoscenici per #neoeroina, lo spettacolo del regista, autore e attore Ernesto Orrico, interpretato dall’attrice Maria Marino e prodotto dall’Associazione culturale Zahir.

Dopo i numerosi applausi raccolti in occasione della prima nazionale, andata in scena nel novembre scorso nell’ambito della rassegna “Il piacere della democrazia” (residenza teatrale del Piccolo Teatro dell’Università della Calabria), la pièce ha riscosso successo anche in occasione delle repliche di Crotone (Teatro della Maruca) e Reggio Calabria (SpazioTeatro), tra novembre e dicembre 2012. Nei prossimi giorni, inoltre, sono previsti due appuntamenti molto attesi: #neoeroina sarà ospitato venerdì 22 e sabato 23 febbraio rispettivamente a Roma, presso il Circolo degli Artisti (ore 20.30, Via Casilina Vecchia 42), e a Napoli, presso Esperimento20-Teatro dell’Anima (ore 20, c.so Vittorio Emanuele 87).

Lo spettacolo, per il quale Orrico si è avvalso della collaborazione drammaturgica di Vincenza Costantino e di quella artistica di Manolo Muoio, è una crudele e dolcissima ballata pop dal testo scarno, scurrile e delicato, concepita per un’unica voce fisica, quella di Maria Marino. Urlo del cuore, urlo dell’anima, specchio rotto di attrice che moltiplica i personaggi verso l’infinito del fuori palco. Voce di donna che ha smesso di interpretare il corpo che ospita – ospite indigesto -, che si sforza o s’illude di raccontare le storie che la vivono, la abitano, la consumano. #neoeroina tornerà a Cosenza, il 19 aprile, ospite del Franz Teatro

La Compagnia di flamenco “Sandra Galati” e la Compagnia di musical di Mirto Crosia protagoniste a ”Danza in fiera” a Firenze

MIRTO CROSIA (CS) – Stanno raggiungendo vette sempre più elevate la Compagnia di flamenco “Sandra Galati” e la “Compagnia di musical” di Mirto Crosia. I giovani danzatori, guidati rispettivamente dalla stessa maestra Galati, e dal maestro Davide De Giorni, hanno consolidato un’ottima performance e vengono apprezzati anche al di fuori dei confini regionali.
Il loro prossimo impegno sarà caratterizzato dalla partecipazione attiva a “Danza in fiera” un evento che per quattro giorni (dal 21 al 24 febbraio) a Fortezza da Basso – Firenze, riunisce tutte le anime del mondo della danza e del ballo, in un mix unico e inconfondibile, che coinvolge tutti i generi e gli stili: dal classico al contemporaneo, dal modern al tango, dall’hip hop al latino, dal country al musical, dalle danze etniche al valzer, dal burlesque al pilates, una disciplina perfetta per la preparazione alla danza.

I giovani ballerini di entrambe le compagnie frequentano in maniera assidua l’Associazione sportiva dilettantistica Accademia “New Eurodance” di Mirto Crosia, il cui direttore artistico è la stessa Sandra Galati. Un lavoro intenso e costante finalizzato a perfezionarsi sempre di più. In questi giorni alcuni docenti della “New Eurodance” impartiranno lezioni nel corso della “Danza in fiera”. Nello specifico, la stessa maestra Galati, darà lezioni di flamenco. L’insegnamento si articolerà sullo studio del compas (tempo musicale), tecnica dei piedi e delle braccia. Il maestro Davide De Giorni insegnerà musical, tramite il metodo  Strasberg (Actor’s studio di New York): è l’ innovazione del metodo Stanislavsky; quindi, l’approfondimento sullo studio del personaggio (musical Sister Act), del copione e della scena.  La nota maestra Antonella Di Lecce impartirà lezioni di danza classica, attraverso il metodo Vaganova. In particolare farà conoscere agli allievi gli esercizi preparatori di riscaldamento, sbarra e centro.

Nel corso della kermesse toscana, grazie a un’apposita selezione la compagnia di flamenco, formata, oltre che dalla stessa maestra Sandra Galati, da Antonio Cetera, Barbara Arci, Serafina Abruscia, Mariafrancesca Anastasio, è stata scelta fra le numerose compagnie  concorrenti, a partecipare alla seconda edizione di ”Metro Talent”, una prestigiosa vetrina, con una platea d’eccezione composta da personalità del mondo della danza, Direttori di Festival, di teatri, coreografi e responsabili di Metro.

La compagnia di Musical, il cui cast è formato da 13 artisti, guidati dal maestro Davide De Giorgi, parteciperà, attraverso apposite selezioni, egregiamente superate, alla 2°edizione di “Musical: il concorso”, dedicato al repertorio da Musical di tutte le epoche e rivolto a performer non professionisti. La giuria, sarà composta da personalità del mondo dello spettacolo e direttori di scuole di formazione professionale per artisti di musical.

La PFM in concerto ed è tutto esaurito

COSENZA – Il Teatro Rendano è pronto a vivere una grande serata all’insegna della buona musica d’autore, infatti giovedì 21 febbraio alle ore 21.00 arriva la PFM per un concerto dedicato al grande cantautore Fabrizio De Andrè.

La PFM eseguirà, con gli arrangiamenti originali, le canzoni che rievocano il fortunato tour dal 1979 , da “Via del Campo” a “Bocca di Rosa” fino ad arrivare a “Il Pescatore”.

La seconda parte del concerto sarà dedicato invece ai più grandi successi della band la cui carriera è stata contraddistinta dalla ricerca costante di nuove sonorità e contenuti.

Il grande evento organizzato dalla “Bonanno Entertainment” fa registrare ancora una volta il tutto esaurito.

Cineforum LiberalAmente: Non ci resta che piangere Di Massimo Troisi e Roberto Benigni

Giovedì 21 febbraio alle ore 21,30, presso la Sala Consiliare del Comune di Rogliano, verrà proiettato il film Non ci resta che piangere (1981) diretto da Massimo Troisi e Roberto Benigni, terzo cineappuntamento della rassegna cinematografica organizzata dall’Associazione Culturale “LiberalAmente” di Rogliano.

Saverio, maestro elementare e il bidello Mario, fermi con la macchina a un passaggio a livello eterno, cercano una via d’uscita d’emergenza, vengono sorpresi da un temporale e riparano per la notte in una vecchia locanda, dentro la quale si destano l’indomani inspiegabilmente immersi in un improbabile anno 1492. Tentano goffamente di assumere l’abbigliamento, il linguaggio e le usanze d’epoca e si trovano implicati in farsesche avventure, finché a Saverio spunta l’idea – visto che è l’anno 1492 – di correre in Spagna a fermare Cristoforo Colombo, per impedirgli di scoprire l’America, da cui vengono infiniti mali, a cominciare dal vezzo linguistico dell’ “okey” diffuso fra noi in maniera così pecoreccia. Nel tragitto incorrono in altre avventure, fra le quali l’incontro con un’amazzone di colore e poi con Leonardo Da Vinci, che tentano di erudire sulle novità scientifiche, con la loro saputa ignoranza anni ’80, per cui ritardano e arrivano a Palo dopo che Colombo è già salpato. Mentre, spompati, s’apprestano a ritornare sui propri passi, avvertono lo sbuffare e lo sferragliare di una locomotiva. Speranzosi, si precipitano verso i binari, sicuri di esser riapprodati al secolo XX, se non che dalla locomotiva si sporge compiaciuto Leonardo…che ha imparato la lezione. Veramente “non resta che piangere”.

Romeo e Giulietta secondo Marini al Rendano

Sul palcoscenico del Rendano nuova veste per Romeo e Giulietta: il capolavoro shakespeariano più riprodotto, forse più amato, rinasce a Cosenza con la  regia di Giuseppe Marini. L’originalità del regista risiede anche nell’aver portato sulla scena un cast di attori giovanissimi, con l’intento di  rappresentare meglio lo spirito della storia d’amore di due adolescenti veronesi, figli di due storiche famiglie rivali.  L’intreccio della storia, inoltre, viene spostato nel tempo. Romeo e Giulietta  vivono nella Verona dell’Ottocento, in luogo di quella medievale. I personaggi si snodano e si raccontano  nel periodo del pieno Romanticismo. L’opera teatrale sull’odiato Amore, proposta al pubblico in sala, appare fin da subito più moderna, di estremo impatto visivo ed emotivo. Si sente, nella ricostruzione dei personaggi, l’influenza che Marini coglie da Oscar Wilde e Goldoni.  Le scene di Alessandro Chiti, in quest’opera di ammodernamento, creano sul palco un teatro nel teatro. Non esiste qui la famosa balconata ma un palchetto con delle scale, dove gli attori si muovono in maniera molto disinvolta. Al cambio di scena e di musica lo sfondo del palco cambia colore di volta in volta (dal rosa passa al viola, poi al blu).  Le musiche originali di Marco Podda  danno alla rappresentazione un po’ di ritmo, a contrastare l’inizio piuttosto lento tra un cambio di scena e l’altro. Lo spettacolo si apre con un libro polveroso, che verrà per tutto il dramma consultato da Romeo nelle sue esposizioni sull’amore. Da questo particolare si evince chiara la volontà del regista di voler mettere in evidenza l’importanza dei versi, della poesia, della lettura trascurati nella nostra società multimediale. Emerge dallo spettacolo anche la freschezza e la bravura degli attori nel padroneggiare la scena. Romeo interpretato da Lucas Waldem Zanforlini, rappresenta il capriccio e l’innocenza della sua età, inghiottito da un turbinio d’amore, forse troppo grande per  lui : “Il mio unico amore viene dal mio odio”. Innamorato dapprima di Rosalina, incontra ad un ballo in maschera (inizio del caso e della malasorte) organizzato dai Capuleti, Giulietta e “un nuovo fuoco che spegne il vecchio”. Visione pura dell’Amore la sua: “In amore non esistono mura”. Romeo è anche preda dell’incoscienza e si macchia di un delitto. Uccide, in difesa del suo amico Mercuzio, il cugino della sua amata, Tebaldo, finendo così in esilio. In contrapposizione all’amore puro di Romeo sta la figura prepotente e straniante di Mercuzio, un attaccabrighe simpatico interpretato magistralmente da Mauro Conte. La sua è al contrario una visione materialista dell’amore, legato com’è alla bellezza esteriore. “L’amore è una cosettina […] è dei pazzi” ritiene. La morte di Mercuzio, per mano di Tebaldo, darà inizio ad una serie di morti a catena che porteranno alla distruzione definitiva della coppia. Giulietta interpretata da Eleonora Tata è apparsa inizialmente intimorita dal pubblico.  Quattordicenne, sottomessa ad un padre-padrone, promessa in sposa al duca Paride, si ribella alle imposizioni familiari e urla al mondo il suo amore sofferto e straziante. Emozionante e toccante come sempre la celebre frase: “Romeo, perché sei tu Romeo, rinnega tuo padre… lascia il tuo nome”. Nelle dinamiche del dramma prendono parte altri personaggi che potremmo definire messaggeri d’amore “utili” a spezzare il ritmo drammatico; concedono al pubblico qualche risata: la sgraziata bisbetica e volgare nutrice di Sonia Barbadoro accompagnata da un servetto veronese. Prima complice di Giulietta nel facilitare il suo rapporto d’amore con il suo Romeo, poi sostenitrice del duca Paride. Figura determinate nello sciogliersi delle dinamiche d’amore il confessore della coppia, frate  Lorenzo, interpretato da Fabio Bussotti che, esprimendosi con un vocabolario religioso e mistico, porta ad alcune sagge riflessioni.  Dapprima accusa Romeo di amare solo con gli occhi poi sarà lui stesso a dire a Giulietta: “Lì c’è un marito che vuole farti moglie”.  Il frate inoltre provocherà la morte apparente di Giulietta e quella reale di Paride e Romeo. Tante le scene sono ricche di pathos. Durante lo spettacolo la scena del primo bacio e quella della corsa al matrimonio (i due attori in scena corrono verso l’amore, cadendo più volte) coinvolgono il pubblico in maniera particolare.  Ma è la scena finale la più emozionante. Romeo, dopo aver ucciso Paride, prende tra le braccia una Giulietta apparentemente morta e la avvolge a sé, poi ingerisce il veleno, “goccia amica” e si suicida. Giulietta al suo risveglio trova il suo amato morto e decide di morire d’amore insieme a lui. La storia  di amore e odio si conclude con la successiva riappacificazione tra le due famiglie. Sul finale si ascoltano in sottofondo le parole del primo incontro tra i due: “Io raccolgo il frutto della mia preghiera. Ecco, le tue labbra hanno purgato le mie del loro peccato”. Romeo bacia Giulietta.

                                                                                                                                          Rossana Muraca