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Al “Rendano” per la stagione di prosa lo spettacolo Upupa” di Antonio Orfanò

La fonte di ispirazione è la commedia “Gli uccelli” di Aristofane, testo eternamente attuale, nonostante sia stata rappresentata per la prima volta nel 414 a.c.
Antonio Orfanò, autore dello script e regista di “Upupa – My dream is my rebel king” (Il mio sogno è il mio re ribelle), lo spettacolo che andrà in scena al Teatro “Rendano” di Cosenza sabato 26 gennaio (ore 20,30) e domenica 27 gennaio (ore 18,00) per la stagione di prosa diretta da Isabel Russinova, ne ha tratto spunto per una nuova rilettura che ha visto il suo debutto in prima nazionale a Taormina Arte per poi
essere rappresentata a Torino, per le Olimpiadi della cultura di Luca Ronconi, ed anche a Siracusa, Atene, Bruxelles e Parigi.
“E’ estremamente interessante – sottolinea il direttore artistico del “Rendano” Isabel Russinova – l’atmosfera  particolare di questo lavoro teatrale che risente della contaminazione di più linguaggi, restituendo uno spettacolo molto vicino al mondo fantastico.  Aristofane d’altra parte si presta molto a questa lettura, così  da affascinare anche un pubblico più giovane”.
La vicenda è arcinota e narra di due vecchi ateniesi, Pistetero ed Evelpide, che, stanchi e disgustati della loro patria (dove imperversano delatori e maniaci dei processi), decidono di emigrare. Guidati da una cornacchia e da un corvo, raggiungono Tereo, un uomo trasformato dagli dèi in upupa, e gli manifestano la loro intenzione di stabilirsi in un luogo dove poter vivere tranquilli. Anzi, Pistetero lancia a Upupa una proposta: fondare una città nell’aria, la cui particolare collocazione, tra cielo e terra, permetterà agli uccelli di comandare sugli uomini e diventare addirittura più potenti degli dei.
La regia e la sceneggiatura di Orfanò tracciano il percorso dell’uomo, dalla ricerca di libertà alla distruzione del sogno di un mondo ideale, Upupa appunto, che i protagonisti raggiungono a fatica. La distruzione di questo sogno è causata dal forte desiderio di potere, un potere ingannatore che si intrufola nel mondo “puro” e priva gli uomini dei propri sogni.
La critica che ha già recensito lo spettacolo di Antonio Orfanò (produzione della compagnia “La Chapliniana” di Roma in collaborazione con “Taormina Arte”) ne ha parlato come di “una parabola sulla fragilità dell’uomo con le sue debolezze. Una leggenda moderna su temi antichi dove comunque trionfa la fantasia.”
Secondo il regista Antonio Orfanò “Upupa è una metafora senza tempo, il simbolo della speranza di un mondo più bello, più armonioso. L’intreccio di stili e di miti è tale da disarmare qualsiasi spettatore, che sarà chiamato a sognare e riflettere.
Lo smarrimento, la confusione, l’incertezza, la violenza degli eventi –spiega ancora Orfanò – sollecitano la fuga e la ricerca, rimettendosi così all’immaginifico quale misterioso, ineluttabile e insopprimibile valore di vita: l’uomo, quindi, spiega le ali evadendo da una realtà limitata, dissacrata e mortificata, pensando a un “mondo ideale” come giusto e legittimo corrispettivo: questo luogo utopico è “UPUPA” dove il mondo degli uomini è visto dall’alto e con distacco.
In questo mondo ideale immagina di trovarsi, in una sequenza onirica, Pistetero per il quale “Upupa” è il rifugio, la speranza e il sogno dell’uomo e di ogni giovane in particolare.
Nel sogno tutto è perfetto, persino la malvagità del “Potere” è gentile: infatti, il “Potere” ingannatore s’intrufola nella nuova città e, servendosi dei propri poteri, abbaglia, avvince e priva Pistetero del proprio sogno.
Risvegliatasi l’antica coscienza che lo aveva portato ad “UPUPA”, Pistetero si avvede della distruzione del proprio “sogno”.
Ed è qui – spiega ancora Antonio Orfanò – che si entra nella seconda fase del dramma: la ribellione. Infatti Pistetero sciorina e brandisce la propria esplosiva e dignitosa ribellione: “Il mio sogno è il mio re ribelle” come creatura vivente nel miracolo di una nevrotica e scalpitante “fantasia-certezza” in cui si concretizza una funzione di immagini e finzioni.
Alla fine l’uomo, con la sua capacità di creatività e fantasia e il suo desiderio eterno e ineluttabile di sognare devono prevalere e sovrastare il reale.”
Al “Rendano” di Cosenza reciteranno, insieme ad Antonio Orfanò, anche Lorenza Caroleo, Andrea Niccolini, Francesco Maltese, Giuseppe Mortelliti, Alberto Calligaris, Giulio Fazio, Ilenia Dagostino ed Elisa Angelucci.
Biglietti in vendita sia al botteghino del teatro che all’agenzia Inprimafila di Viale degli Alimena.

POLIMATERICO – Esperienze sensoriali nelle arti visive contemporanee: sperimentazioni e prospettive

Lunedì 21 e martedì 22 gennaio prossimo, si svolgerà, a Cosenza, presso la Galleria Nazionale di Cosenza e il Laboratorio di Restauro della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria il progetto POLIMATERICO – Esperienze sensoriali nelle arti visive contemporanee: sperimentazioni e prospettive, a cura di Giuseppe Capparelli e Esperia Piluso del Centro Studi Storici e Umanisti della Città del Sole di Altomonte (Cosenza).
POLIMATERICO rientra fra i progetti di Art in Progress – Cantieri del Contemporaneo, l’evento biennale partito a fine novembre 2012 in collaborazione con la Soprintendenza BSAE della Calabria, la Provincia di Cosenza e il Comune di Marano Principato.
Il progetto intende affrontare il tema dell’accessibilità dei diversamente abili alla fruizione delle opere di arte contemporanea. Conoscere il medium materico per comprenderne meglio la matrice originaria di ogni opera. La conoscenza del polimaterismo, applicato all’esecuzione delle opere di arte contemporanea,  servirà a sciogliere le riserve sulle abilità messe in gioco da ogni singolo individuo cosicché tutto ciò che è tangibile attraverso i sensi si faccia arte e il messaggio diventi universale.
Il cantiere sperimentale di POLIMATERICO prevede due giornate di visita/laboratorio. Lunedì 21 gennaio 2013, nel Laboratorio di Restauro SBSAE Calabria, Marianna Fonzo, restauratrice di arte contemporanea, e Domenico Visciglia, restauratore SBSAE Calabria, illustreranno l’utilizzo dei materiali classici e contemporanei nell’arte con un’esperienza tattile e sensoriale. Martedì 22 gennaio 2013 è previsto, invece, un incontro/confronto con l’artista Gianfranco Grosso, che presenterà REGINA, una sua opera e parlerà del proprio lavoro e della propria esperienza di artista. Le conclusioni saranno tratte, dopo una visita nella Galleria Nazionale di Cosenza, da Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria.
POLIMATERICO verrà presentato alla stampa lunedì 21 gennaio alle ore 9.30 presso la Biblioteca del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza BSAE della Calabria in Via Grotte, 4 Cosenza alla presenza di Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria; Maria Francesca Corigliano, assessore Provincia di Cosenza; Nella Mari, referente Polimaterico, storico dell’arte Soprintendenza BSAE  della Calabria; Giuseppe Capparelli, presidente Centro Studi della Città del Sole; Gianfranco Grosso, artista e  Marianna Fonzo, restauratrice.

Il poeta cantautore Maurizio Esposito in Commissione Cultura

COSENZA – Maurizio Esposito è quel che si definirebbe un uomo semplice, ma dalle inesauribili risorse, che ha messo al servizio della collettività una versatilità sfociata in un’attività multiforme: cantautore, poeta e scrittore, ancora, però, alla ricerca della sua vera occasione per sfondare. Eppure c’era andato molto vicino quando per lunghissimo tempo ha accompagnato le tournèes, in giro per l’Italia, del cantautore Claudio Lolli. E’ in quel contesto che conobbe Paolo Capodacqua, uno dei collaboratori più stretti di Lolli ma anche traduttore ed interprete di George Brassens e autore delle musiche di alcune fiabe e filastrocche del grande Gianni Rodari. E a Capodacqua Maurizio Esposito chiese di firmare la prefazione del suo più recente libro di poesie, “Noi dal Sud”.

Alla schiera degli sconosciuti Maurizio Esposito appartiene quasi di diritto, tanta è la sua voglia di portare all’esterno le sue canzoni, come i suoi versi, intrisi le une e gli altri, di una profondità di pensiero di cui sarebbe ingiusto dimenticarsi, così come è altrettanto alto il rischio che il tempo per lui possa trascorrere invano.

E lo ha ben compreso la Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Claudio Nigro che ha invitato il cantautore e poeta cosentino a Palazzo dei Bruzi, ospite della collaudata rassegna “Nemo propheta in patria”.

Nel corso dell’incontro, relatore il consigliere Mimmo Frammartino, è stata ripercorsa la poliedrica attività di Esposito con particolare riferimento proprio alla raccolta di poesie “Noi dal Sud”, nella quale il poeta, con uno sguardo “onesto, sensibile e sincero”, come scrive Paolo Capodacqua nella sua presentazione, guarda oltre che alla sua terra, anche al mondo e alla cultura di un Paese, il nostro, del quale è importante recuperare, lungi da ogni operazione nostalgia, l’humus di quelle figure rappresentative di un’Italia coraggiosa e al tempo stesso fragile di cui si sono perse le tracce. E così prendono corpo “Era il 27 gennaio 1967”, dedicata al cantautore Luigi Tenco, o “Agostino”, in ricordo del capitano della Roma Di Bartolomei, che ha lasciato anzitempo la vita anche lui per scelta.

E’ un album di ricordi non ancora ingialliti, anzi più nitidi che mai, quello che Esposito ha sfogliato davanti alla commissione cultura che, all’unanimità, ha tributato un riconoscimento al poeta e cantautore che ha pubblicato anche il suo primo e finora unico disco, “Tra musica e poesia”, avvalendosi del prezioso apporto musicale dello “Squintetto”, il gruppo che lo accompagna e che ha curato gli arrangiamenti di questa produzione discografica.

A leggere le poesie o le canzoni di Esposito si ha quasi l’impressione che si respiri l’atmosfera della mitica Osteria delle dame di Bologna dove si davano appuntamento sia Lolli che Guccini. In verità, è un po’ tutta la produzione in versi del poeta cosentino che risulta impregnata di un richiamo romantico agli anni ’70, ed è questo che non gli fa accettare la nuda e cruda realtà dei nostri giorni e che gli fa desiderare un’altra Calabria, come il titolo di quella poesia intrisa di pessimismo in cui la nostra terra è tratteggiata come incapace di affrancarsi dalle sofferenze e difficoltà che la attanagliano. Per la profondità del pensiero, tra i tanti riconoscimenti che, nonostante tutto Maurizio Esposito è riuscito a portare a casa, ce n’è uno di cui va particolarmente fiero: la menzione speciale ottenuta alla V edizione del Premio Città di Casal di Principe, nel giugno del 2008.

 

 

Il Foyer del Teatro “Cilea” di Reggio Calabria ospita “Segni d’incontro”

REGGIO CALABRIA – Si terrà dal 26 gennaio al 10 febbraio 2013 presso il Foyer del Teatro Comunale “Francesco Cilea” di Reggio Calabria  la mostra di arte contemporanea “Segni d’incontro”.

L’esposizione, a cura della storica d’arte Martina Corgnati, riunisce alcune delle opere più celebri degli artisti Agostino Ferrari e Nja Mahdaouie tre opere a quattro mani (due realizzate in performance pubbliche a Reggio a dicembre, una a Tunisi), e arriva per la prima volta in Italia dopo il successo ottenuto al Centre National d’Art Vivant di Tunisi nel febbraio 2011, a poco più di un anno dall’avvio delle “primavere arabe”.

La mostra è inserita nella programmazione di Cofini, il Festival Internazionale delle Arti Visive del Mediterraneo promosso da Fondazione Horcynus Orca con Reves Aisb, Fondazione di Comunità di Messina, Associazione artistica Mana Chuma, Circolo del cinema Charlie Chaplin e Associazione culturale “Le rane” e finanziato dal Por Calabria linea di Intervento 5.2.2.4 – Azione per lo sviluppo dell’Arte Contemporanea.

Alt Art presenta la mostra “Running Shot. L’occhio fugace della donna contemporanea”

COSENZA – “Running Shot. L’occhio fugace della donna contemporanea” è il titolo della mostra fotografica tutta al femminile promossa dalla giovane associazione culturale Alt Arte Creazione, che intende farsi conoscere nel contesto culturale locale promuovendo l’incontro con le arti, lungo un continuo divenire aperto alla creatività.

La mostra sarà inaugurata il prossimo 20 gennaio e sarà aperta fino al 3 febbraio, mettendo a disposizione dei fruitori gli scatti delle artiste Daniela Attanasio, Roberta Fusco, Daniela Rende e Paola Scirchio. A fare da cornice alla mostra fotografica per le prossime tre domeniche, anche una rassegna musicale dal titolo Jazz#0, che ospiterà le performance di diversi artisti.

Il 20 gennaio, per la serata di apertura, si esibirà Alessandro Skanderbeg Solo (piano e voce) e, a seguire, il 27 gennaio sarà la volta di Massimo Garritano e Alberto La Neve (chitarra, sax e loops).

Un’ interessante performance tra arte e musica chiuderà la rassegna il 3 febbraio.

 

Storificio Cabret: Aperte le Iscrizioni ai Corsi di Scrittura Creativa, Narrazione per Immagini e Narrazione Orale

Lo Storificio Cabret è qualcosa di molto vicino a una scuola per narratori.

Dentro ci sono tre reparti: Inchiostri, Lenti e Altoparlanti e ognuno di questi associa la narrazione a un mezzo specifico. Nel Reparto Inchiostri c’è la narrazione scritta, in Reparto Lenti c’è quella visiva e in Reparto Altoparlanti quella orale. Come in ogni scuola ci sono dei corsi, base e avanzati e, come in ogni scuola, si può scegliere cosa seguire e cosa imparare (ah, non funziona davvero così nelle scuole?), a seconda dei propri gusti e delle proprie attitudini.

 Gli Status

Al posto degli scrutini finali c’è un attestato di partecipazione che, oltre a dire che hai frequentato il corso, ti assegna anche uno status. Segui bene: • Junior storyteller. Facile come bere un bicchier d’acqua. Segui un corso base e questo è il tuo status. • Senior storyteller. Rimbocchiamoci le maniche. Per essere Senior devi aver seguito almeno un corso avanzato. • Smart storyteller. Non tutti i corsi sono uguali. Alcuni danno degli status speciali.

Prova a pensare a un corso di narrazione transmediale. Ecco, ci stiamo pensando anche noi. Più impari, più porte si aprono. Più status hai, più sono i privilegi. Più sai, più ti diverti. Altro che scrutini. Alla fine dell’anno, poi, grande presentazione di tutti i progetti usciti fuori dai singoli corsi: una bella festa, ma con un’attenzione particolare verso i progetti che meritano di essere ampliati in futuro. Se è vero che “nessuno nasce imparato”, una volta che inizi, però, è difficile smettere.

Corsi in programma

Reparto Inchiostri: “La cassetta degli attrezzi” – Scrittura creativa . Reparto Lenti: “Racconti a fuoco” – Narrazione per immagini. Reparto Altoparlanti: “Facciamone un dramma” – Narrazione orale

Le iscrizioni ai corsi si chiuderanno il 28 gennaio. Tutte le informazioni su costi e modalità di iscrizione si possono trovare su www.circolocabret.com oppure telefonando allo 0984 1933300 in orario di segreteria.

Per chi avesse voglia di scoprire i corsi Cabret, il Circolo regala le lezioni zero. Non delle presentazioni dei corsi, ma delle lezioni vere e proprie. Basta prenotarsi con una mail a scuola@circolocabret. perché i posti sono limitati.

Le lezioni zero::

Racconti a fuoco (narrazione per immagini): il 18 gennaio alle 18:30 al Café Librairie in Via Idria.

La cassetta degli attrezzi (scrittura creativa): il 19 gennaio alle 15:00 alla libreria Ubik di Via Galliano.

Facciamone un dramma (narrazione orale): il 23 gennaio alle 20:30 all’ADAC di Viale Trieste.

Michelle Hunziker con l’One Woman Show “Mi scappa da ridere” il 2 Febbraio Al Rendano

COSENZA – Se esistesse una favola di Michelle Hunziker, comincerebbe certamente con una risata. Una risata così cristallina da scatenare un uragano, capace di trasportare lo spettatore in un mondo inatteso di aneddoti sorprendenti, dove nessuno – soprattutto lei – si prende mai sul serio. E’ da qui che nasce “Mi scappa da ridere”, lo spettacolo prodotto da Bibi Ballandi per la “Ballandi Entertainment” , portato in scena da Michelle e giunto alla sua terza edizione dopo il travolgente successo delle prime due.

“Mi scappa da ridere” sarà in scena il prossimo 2 febbraio (ore 21,00) al Teatro “Rendano” di Cosenza per la sezione “Celebrity” della stagione firmata da Isabel Russinova.
Nello spettacolo, dal carattere dichiaratamente autobiografico, è la stessa Hunziker a raccontare la “sua favola”. La sua vita reale, la sua infanzia, la sue passioni, i suoi principi azzurri si fondono a fantasia, invenzione ed immaginazione. Ne nasce uno show scoppiettante dove Michelle si mette in gioco del tutto: in versione intimista, sexy, umoristica, invecchiata, ritoccata chirurgicamente. E naturalmente anche cantante, ballerina e intrattenitrice. Per Michelle Hunziker, la risata è anche un modo di comunicare. E’ una sua caratteristica che prorompe, nella vita reale come nel lavoro, non solo nei momenti giusti ma anche in quelli meno adatti, come situazioni drammatiche o malinconiche. La risata è il suo mantra, una formuletta magica, il bidibi bodibi bu che spalanca le porte del suo carattere e della sua comunicatività.
“Mi scappa da ridere” è un “One Woman Show” dal ritmo incalzante e dall’impianto visivo di grande fascino e novità, che lo rendono unico ed originale come l’artista intorno alla quale è stato costruito.
Il supporto di mezzi tecnologici e visuali usati in modo narrativo ed interattivo, farà sì che la showgirl svizzera sia accompagnata, ora dal vivo, ora in maniera creativo- virtuale, dal corpo di ballo, dall’ orchestra, ma soprattutto da un intrigante personaggio critico e dissacratore, il Mago Forest, Grillo Parlante virtuale della  Hunziker. Con una scenografia ricca di ledwall ed ologrammi, la regia dell’one woman show è di Giampiero Solari. Lo spettacolo è scritto a più mani, da Riccardo Cassini, Francesco Freyrie, Piero Guerrera, Giampiero Solari e, ovviamente, dalla stessa protagonista Michelle Hunziker.

Le coreografie sono di Bill Goodson, le musiche di Leonardo De Amicis. I costumi sono di Grazia Materia; l’impianto scenico e le luci di Marcello Jazzetti, la regia video di Cristina Redini, gli abiti di scena di Michelle Hunziker sono di Elisabetta Franchi e di Celyn B.

“Upupa” di Antonio Orfanò in Scena il 26 e 27 Gennaio al Rendano

COSENZA – La fonte di ispirazione è la commedia “Gli uccelli” di Aristofane, testo eternamente attuale, nonostante sia stata rappresentata per la prima volta nel 414 a.c.
Antonio Orfanò, autore dello script e regista di “Upupa – My dream is my rebel king” (Il mio sogno è il mio re ribelle), lo spettacolo che andrà in scena al Teatro “Rendano” sabato 26 gennaio (ore 20,30) e domenica 27 gennaio (ore 18,00) per la stagione di prosa, ne ha tratto spunto per una nuova rilettura che ha visto il suo debutto in prima nazionale a Taormina Arte per poi essere rappresentata a Torino, per le Olimpiadi della cultura di Luca Ronconi, ed anche a Siracusa, Atene, Bruxelles e Parigi.
La vicenda è arcinota e narra di due vecchi ateniesi, Pistetero ed Evelpide, che, stanchi e disgustati della loro patria (dove imperversano delatori e maniaci dei processi), decidono di emigrare. Guidati da una cornacchia e da un corvo, raggiungono Tereo, un uomo trasformato dagli dèi in upupa, e gli manifestano la loro intenzione di stabilirsi in un luogo dove poter vivere tranquilli. Anzi, Pistetero lancia a Upupa una proposta: fondare una città nell’aria, la cui particolare collocazione, tra cielo e terra, permetterà agli uccelli di comandare sugli uomini e diventare addirittura più potenti degli dei.

La regia e la sceneggiatura di Orfanò tracciano il percorso dell’uomo, dalla ricerca di libertà alla distruzione del sogno di un mondo ideale, Upupa, che i protagonisti raggiungono a fatica. La distruzione di questo sogno è causata dal forte desiderio di potere, un potere ingannatore che si intrufola nel mondo “puro” e priva gli uomini dei propri sogni. La critica che ha già recensito lo spettacolo di Antonio Orfanò (produzione della compagnia “La Chapliniana” di Roma in collaborazione con “Taormina Arte”) ne ha parlato come di “una parabola sulla fragilità dell’uomo con le sue debolezze. Una leggenda moderna su temi antichi dove comunque trionfa la fantasia.” Secondo il regista Antonio Orfanò “Upupa è una metafora senza tempo, il simbolo della speranza di un mondo più bello, più armonioso. L’intreccio di stili e di miti è tale da disarmare qualsiasi spettatore, che sarà chiamato a sognare e riflettere.” Al “Rendano” di Cosenza reciteranno, insieme ad Antonio Orfanò, anche Lorenza Caroleo, Simone Francia, Emanuele Banchio, Giuseppe Mortelliti, Giulio Fazio, Erica Iannello, Stefania Piffano, Barbara Acora.

Al Rendano Arriva il Musical Shrek, l’Unico Orco che Non fa Paura ai Bambini

COSENZA – È l’unico orco che non spaventa i bambini, anzi, li diverte un mondo, perché è buono anche quando è burbero, perché è simpatico anche quando è un po’ sboccato, perché è tenerissimo quando si innamora della principessa Fiona e per lei sopporta (per un po’) anche le rigide regole della vita di Corte….troppo rigide per un Orco abituato alla libertà della sua palude!
Sì, è proprio lui, è “Shrek”, il personaggio dell’omonimo film di animazione, divenuta poi una saga firmata DreamWorks, perché ben quattro sono state le pellicole dedicate.

Al Teatro Rendano, tre gli appuntamenti con “Shrek il Musical”: mercoledì 23 e giovedì 24 gennaio alle ore 20.30; il 24 gennaio anche alle ore 9.30 per una recita riservata alle ultime due classi delle scuole primarie e alle scuole medie inferiori. Lo spettacolo coincide infatti con l’avvio della seconda edizione dell’iniziativa “Ogni luogo contiene segreti”, ideata e organizzata dall’assessore alla scuola Marina Machì per avvicinare i giovani al teatro, non solo in quanto spettatori, ma con un approccio diretto ai luoghi ed ai mestieri del teatro attraverso, ad esempio, l’incontro con le
maestranze durante la fase di allestimento dello spettacolo.

Le musiche, di Jeanine Tesori, sono eseguite dal vivo da una band di dieci elementi. Testi e canzoni sono di David Lindsay-Abaire. Nel cast troviamo, nel ruolo dei protagonisti, Alice Mistroni (Fiona) e Nicolas Tenerani (Shrek), due artisti che vestono il musical come una seconda pelle. Gli altri protagonisti, Emiliano Geppetti (Ciuchino), Piero Di Blasio (Lord Farquuad). Completano il cast Marco Stabile, Claudia Campolongo, Valentina De Giovanni, Giulio Pangi, Alessandro Arcodia, Manuela Tasciotti, Pasquale Girone Malafronte, Fiorella Nolis, Elisa Colummi, Marco Trespioli, Andrea Attila Felice, Davide Dal Seno, Daniele Derogatis, Michelangelo De Marco, Beatrice Baldaccini. La direzione musicale è di Dino Scuderi, scene e costumi di Luisa Spinatelli, coreografie di Valeriano Longoni.

Ancora un Fine Settimana di Saldi e Spettacoli Sull’Isola Pedonale di Cosenza

COSENZA – Un altro fine settimana di spettacoli attende i cosentini sull’isola pedonale di corso Mazzini. Momento di spensierato intrattenimento ma anche ulteriore elemento attrattore nel periodo dedicato ai saldi di fine stagione.

Il programma del prossimo week end propone, venerdì 18 gennaio, la musica folk di Fausto Guido, in piazza XI settembre alle 18. Alla stessa ora la centralissima piazza dell’isola pedonale ospita, sabato 19 gennaio, il Blues Band Trio in “Levee Hollers”.

La programmazione di domenica 20 gennaio comincia dal mattino con l’esposizione di moto d’epoca, ancora in piazza XI settembre (dalle 9 alle 13) mentre il pomeriggio torna la musica con il concerto di Francesca Guido (alle 18).

Appuntamento speciale dedicato all’intrattenimento dei più piccoli al teatro Morelli dove la rassegna domenicale “Famiglie a teatro” propone, alle 18, lo spettacolo “Ali Babà” della compagnia Granteatrino di Bari. Il costo del biglietto è di 5,00 euro.