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Mario Occhiuto consegna riconoscimento al giornalista Arcangelo Badolati

I genitori ne avrebbero voluto fare un principe del foro, essendo la sua una famiglia di avvocati e avendo dalla sua una laurea in giurisprudenza, ma il richiamo del giornalismo ebbe la meglio. Una passione nella quale si è tuffato a capofitto, anche a costo di dare qualche dispiacere iniziale, poi subito rientrato, ai suoi genitori.
Oggi Arcangelo Badolati è una delle prime firme della nostra regione, uno dei maggiori depositari di quel giornalismo d’inchiesta che continua a vederlo in prima linea nell’approfondimento dei casi più delicati di cronaca nera e dei misteri rimasti insoluti o ancora avvolti in impenetrabili porti delle nebbie e che, grazie alle sue riconosciute competenze, sorrette da un fiuto non comune, cerca di rendere meno inestricabili negli articoli pubblicati per “Gazzetta del Sud” di cui, da giornalista professionista, è caposervizio o in una copiosa attività da scrittore che conta già 13 titoli.
Alle sue inchieste, intrise di un forte impegno civile, e al complesso della sua attività giornalistica che gli ha già procurato molte soddisfazioni e tantissimi premi, il Sindaco Mario Occhiuto e la Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Claudio Nigro, hanno voluto attribuire un riconoscimento speciale.
La consegna del riconoscimento è avvenuta nel pomeriggio di oggi a Palazzo dei Bruzi nel corso di un’audizione della commissione cultura alla quale ha voluto partecipare personalmente il Sindaco Mario Occhiuto.
“Arcangelo Badolati – ha esordito il Sindaco Occhiuto – è una delle eccellenze del nostro territorio. Nei suoi scritti c’è il segno della ricerca e della elaborazione di competenze e professionalità, ma anche il segno dell’indagine giornalistica rigorosa e dell’articolazione di un pensiero che studia i fenomeni e li approfondisce. Badolati – ha continuato Occhiuto – anche se nato altrove in Calabria, deve essere considerato cosentino a tutti gli effetti, perché ha dato molto a questa città. Si è occupato degli aspetti meno edificanti della Calabria che hanno contribuito ad accrescere l’immagine negativa della nostra regione, ma se ne è occupato nel modo migliore, proprio attraverso la sua attività di studio e di ricerca. Un’attività portata avanti con grande spirito di sacrificio. Anche se Badolati ne ha avuti tanti e di superiori a questo, il riconoscimento della commissione cultura, che condivido pienamente ed al quale mi associo, viene dal cuore della nostra città e della nostra istituzione.”

Le “suore” di Sister Act insieme per beneficenza

Cosenza – Un teatro Morelli stracolmo, pulsante di energia e vivacità, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere grazie ad un pubblico prima silente e sommesso e poi sempre più chiassoso; i loro sussulti si sono trasformati in schiamazzi, l’attesa in impazienza fino ad una “deflagrazione” di applausi e richiami per riscaldare il “palco” e i suoi protagonisti. Ieri sera un pubblico “scalmanato” ha dunque invaso il teatro Morelli desideroso di assistere all’ultima replica del musical Sister Act portato in scena dalla Compagnia delle Alghe di Cerisano; una compagnia che si definisce amatoriale perché composta da attori non professionisti che, però, amano mettersi in gioco e coltivare le proprie passioni artistiche.

Un ritorno entusiasmante e divertente al famoso film di Emile Ardolino con la prorompente Whoopi Goldberg che, diventata una collaboratrice di giustizia e perseguitata dal suo amante Vincent La Rocca influente ricettatore e trafficante di droga, si rifugia in un convento e abbandona i suoi abiti succinti e paiettati per indossare la tunica e trasformarsi da Deloris Van Cartier, scatenata cantante dei casinò, a Suor

Marianna Esposito, interprete nel musical Sister Act

Maria Claretta che cerca di adeguarsi alle regole ferree del convento e della madre superiora.

Un gruppo coeso quello della Compagnia delle Alghe che tra canti, balletti e parti recitate ha fatto divertire e deliziare il pubblico sempre attento, sempre vigile ed interessato. Si è creata così

un’atmosfera calorosa, non solo per l’aria viziata ed irrespirabile all’interno del teatro dovuta all’alto numero di presenti in sala, ma anche per il fervido “dialogo” creatosi tra il pubblico e gli attori; ad ogni battuta degli interpreti non si è fatta di certo attendere la risposta del pubblico che ha espresso il suo consenso con applausi fragorosi e risate squillanti.

Uno spettacolo coinvolgente e sconvolgente ma, soprattutto, uno spettacolo di solidarietà per dare voce a chi voce non ha più; il musical ha registrato il tutto esaurito e i ricavati verranno utilizzati per portare a compimento un progetto messo in cantiere dall’A.S.M.I onlus (Associazione di solidarietà per la mobilità degli infermi) di Cerisano che concerne nell’acquisto di un’ambulanza attrezzata per il trasporto degli infermi.

La Compagnia delle Alghe ha così dimostrato che con il sorriso e la condivisione i problemi diventano meno pesanti e più sopportabili; il desiderio di aiutare il prossimo alberga in tutti i cuori e la voglia di fare beneficenza è ciò che ancora ci contraddistingue come esseri umani senzienti; la beneficenza è un anelito di vita a cui l’uomo si deve semplicemente abbandonare.

Muraca Annabella

 

“L’anello stregato di Mozart” di Maria Primerano

Un’affollata sala del Museo di arte contemporanea Marca a Catanzaro ha accolto la presentazione, in prima nazionale, de “L’anello stregato di Mozart” (Tullio Pironti editore, Napoli), divertissement della catanzarese Maria Primerano. Medico, giornalista e pianista classica, l’autrice ha illustrato il testo attraverso un interessante dialogo con il noto volto di Rai Uno, il giornalista Alberto Matano che ha saputo intrattenere i numerosissimi presenti focalizzando la discussione sugli aspetti più singolari e innovativi del libro. Con la proiezione di alcuni filmati tratti da opere teatrali e film la Primerano e Matano sono riusciti nel difficile compito di riportare il profilo curioso e accattivante del genio di Salisburgo, così come tracciato nel libro, un vero e proprio divertissement declinato tra ironia e comicità, sensualità e trasgressività. Vero carosello di immagini e personaggi, fatto di dame e cicisbei, aristocratici e plebei, “L’anello stregato di Mozart” condensa anni di ricerca e studio sull’epistolario della famiglia Mozart, lasciando emergere il lato burlesco e divertito del genio di Salisburgo, sicuramente insolito, cercando di definirne la personalità estrosa e sensibile al tempo stesso, analizzando il contesto della società in cui nacque e si formò, compresi gli aspetti culinari e la moda. E senza tralasciare amori e gelosie.

Alla serata, realizzata con il contributo della Provincia di Catanzaro – assente il presidente Wanda Ferro per motivi istituzionali, per l’ente intermedio era presente l’architetto Maurizio Rubino, dirigente del settore Cultura – e organizzata dalla sezione cittadina della Fidapa, presieduta da Giulia Audino, non è mancata la gradita presenza di un ospite d’eccezione, il maestro orafo Gerardo Sacco che per l’occasione ha realizzato in esclusiva un anello, chiaro riferimento al titolo, con lavorazione in metallo tipico dell’epoca, riportato sulla copertina dello stesso volume, che Maria Primerano ha indossato per l’intera serata.

Falso Movimento presenta Shame di Steve McQuenn

In questo ottavo incontro de ‘La Versione’, di apertura del nuovo anno – in linea con la politica di ‘Falso movimento’ tesa a non appiattirsi su temi concilianti, puntando invece a porre interrogativi (più che a dare risposte) – ho pensato di osare… e così di sottoporre all’attenzione del pubblico del cineforum (sempre interessato e sensibile ai temi forti e disturbanti) una pellicola che non lascerà indifferenti, e della quale nella scorsa stagione (in talk show e salotti della tv generalista) se n’ è parlato in maniera fuorviante.

Si tratta di Shame – secondo lungometraggio del regista Stevie McQueen – il quale non è un film scandalo sul sesso (semmai, paradossalmente, sulla sua mancanza) , e non è neanche un film sul narcisismo del trentenne bello e ricco, bensì è un film sull’assenza, sulla solitudine, la disaffezione, l’alienazione.

Il regista, anziché spiegare le mancate emozioni (come farebbe un presuntuso maestrino), ci fa invece vivere, in una New York patinata ma sempre luminosa e affascinante, il senso di vuoto e di mancanza del protagonista, attraverso la forza e potenza visiva delle immagini e della fotografia, in una parola: il cinema (a cui si associano le incantevoli e consequenziali Variazioni di Goldberg di J.S.Bach).

L’attore feticcio di McQuenn (un perfetto e alienato Michael Fassbender, fratello putativo di Bud Clay di The Brown Bunny, incontrato nel nostro primo appuntamento de ‘La Versione’) è Brandon, un giovane e benestante, con un lavoro trendy, un super-attico a Manatthan; veste bene, è bello e affascinante, fa jogging, frequenta ristoranti e locali di lusso.

L’atmosfera (adattata ai giorni d’oggi) sembra quella di “American Psycho” dello scrittore Bret Easton Ellis , in cui Paul è uno yuppie, che veste Armani, va in palestra, si cura con creme, ma è alienato e solo.

I tempi sono cambiati, è l’era di internet, che da formidabile strumento di comunicazione e conoscenza, è diventato, specularmente, un mezzo di alienazione, che Brandon sfrutta appieno, passando ore (sia a casa che al lavoro) su siti porno, scaricando di tutto e di più.

Il suo mondo è caratterizzato dal sesso sui siti; e quando passa dal virtuale al ‘reale’ lo fa con delle prostitute o con rapporti occasionali.

McQueen ci consegna dunque l’archetipo dell’individuo post-moderno, il quale, privo di basi culturali solide (Brandon infatti non si interessa a nulla) e di fiducia nel mondo, è incapace di vivere sentimenti reali.

Brandon è appunto uno zombie, che vive la sessualità nel suo aspetto più tragico, in un interscambio tra virtuale e reale volto a determinare solo disaffezione, e mai appagamento (sia fisico sia spirituale); vaga per la città, agisce meccanicamente, non dialoga, non comunica, non ha amici, nè interessi; esemplificativa è la scena di mancato sesso con una affascinante collega: non essendo virtuale e non essendo una prostituta, c’è la possibilità/rischio di aprirsi all’altro… e Brandon quindi fugge, così come fugge dal rapporto con la sorella Sissy (la Carey Mulligan di Drive, la ricordate?), che irrompe nella sua vita, chiedendo ospitalità.

Ma anche con la sorella, Brandon è incapace di intrattenere un rapporto reale; la rifiuta, le ripete che non può prendersene cura, la richiama alle sue responsabilità (pur sapendo che lui stesso non si è assunto la responsabilità più importante: affrontare l’esistenza)

L’approccio dei due è nettamente differente; ad un passato ingombrante (di cui non è dato sapere) rispondono, l’uno, attraverso un tenersi tutto dentro, che sfocia nel silenzio e in un sesso compulsivo, alienante e tutt’altro che poetico; l’altra per mezzo di gesti forti, grida, richieste esplicite di aiuto e comprensione.

I mondi dei due fratelli si toccano, ma non si incontrano; esploderanno entrambi, l’uno in senso fisico, l’altro sotto il profilo interiore (esemplificativa è una delle scene finali in cui l’espressione di Brandon, in un menage a troi sulle note di Bach, è di disperazione, anziché di piacere e godimento).

Shame – come anticipato – non è un film sul sesso.

E’ invece una pellicola sulla solitudine e sulla impossibilità di provare sentimenti; i movimenti meccanici dei rapporti sessuali, la fissazione per i siti porno e per i rapporti occasionali, sono solo un veicolo, non il tema (la disaffezione); tema che procede incessantemente e inesorabilmente – per mezzo del pedinamento dei gesti piatti e routinari di Brandon nei gironi infernali dello squallore – verso il suo epilogo: la doppia esplosione (di fratello e sorella), spunto forse (e si spera), di un nuovo inizio che magari cancellerà la vergogna (Shame) di non essere capaci di provare emozioni e sentimenti.

 

Il giovane scrittore e poeta Emilio Nigro ospite della Commissione cultura

Se hai dentro il fuoco sacro della scrittura non puoi tirarti indietro, neppure quando fai fatica ad andare avanti e a sbarcare il lunario per mancanza dell’opportunità che conta o del treno che speri possa passare per prenderlo al volo.

Un concetto che Emilio Nigro, giovane cosentino che nel campo della scrittura ha mostrato e continua a mostrare una grande versatilità fino a inventarsi poeta, drammaturgo, giornalista e più di recente critico teatrale, ha ben presente. Ed è proprio questo convincimento che lo ha spinto a proseguire nella strada intrapresa, piuttosto che battere in ritirata. Una perseveranza che gli è valso il Premio “Nico Garrone”, intitolato al critico teatrale di “Repubblica” scomparso qualche anno fa e padre del regista Matteo Garrone, autore del film “Gomorra”. Un importante riconoscimento, ottenuto per la sezione riservata ai critici più sensibili ai mutamenti del teatro, che Emilio Nigro ha ritirato nel luglio del 2011 a Palazzo Bizzarrini, a Radicondoli, dove si è tenuta la seconda edizione del premio.

Un riconoscimento che ha fatto scattare la scintilla dell’invito a Palazzo dei Bruzi nella Commissione  consiliare cultura, presieduta da Claudio Nigro, dove lo scrittore e poeta cosentino è stato ospite, nell’ambito dell’ormai collaudatissima iniziativa “Nemo Propheta in patria”.

A far da relatrice, dopo l’intervento introduttivo del Presidente Claudio Nigro, è stata la Vice Presidente dell’organismo consiliare Maria Lucente.

Per lei Emilio Nigro è “un giovane che si è sperimentato in diversi campi, mostrando un notevole eclettismo. Quella per il teatro è, però, divenuta col tempo la sua passione predominante. Ma Emilio Nigro – ha detto ancora la Lucente – è anche un poeta. Come l’artista che vuole sperimentare il linguaggio dell’animo e dello spirito, ha intrapreso diversi percorsi. Ciò che affascina è questa sua ricerca continua di percorsi razionali, ma anche emotivi. Notevole il suo bagaglio di esperienze.”

E Maria Lucente ha poi dato lettura di due poesie di Nigro, “Portici di stelle” e “Per ricordarmi di me”. Il rimpianto di Maria Lucente è che Emilio Nigro abbia un po’ abbandonato la sua vena poetica per dedicarsi più costantemente alla critica teatrale. “Sono certa, però – ha affermato infine la Lucente – che prima o poi vi farà ritorno, non appena avrà trovato una nuova musa ispiratrice.”

Autore di diversi libri, da “Incessanti maree silenziose”, del 2005, pubblicato dall’editore Falco, a “Elisir di luna”, pubblicato da Aletti nel 2007, a “Alterazioni di colore”, mandato in libreria dall’editrice Coessenza nel 2009, Emilio Nigro, ha catturato l’attenzione dei giurati del Premio Nico Garrone, colpiti dalla sua scrittura “sintetica, ma non povera, scevra da intellettualismi, secca, a volte persino epigrammatica, ma chiara, scorrevole e piacevole”.

“Scrivo da sempre – ha detto Emilio Nigro in commissione cultura– dopo aver ringraziato i componenti dell’organismo consiliare, anche e soltanto per il semplice ascolto. La scrittura mi accompagna da quando avevo 8 anni. Oggi ne ho fatto un vero e proprio mestiere, sperando che tutto questo riesca anche a farmi “campare”, oltre che riempirmi lo spirito, ma si sa che le difficoltà sono notevoli, mancando le grosse opportunità. Per questa ragione mi vedo costretto ad associare alla scrittura altre attività, come quella di organizzatore di eventi.”

Per fortuna la sua scrittura è riuscita a valicare i confini regionali ed ecco arrivare le importanti collaborazioni con “Hystrio”, insieme a “Sipario” una delle riviste più autorevoli della critica teatrale italiana, fondata da Ugo Ronfani, indimenticato critico teatrale e saggista, e attualmente diretta da Claudia Cannella.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche i consiglieri comunali Giovanni Quintieri e Mimmo Frammartino.

Quintieri ha rinvenuto in alcuni dei versi di Nigro richiami a Samuel Beckett, in qualche modo ritenuto figura alla quale lo scrittore cosentino si è molto ispirato per i suoi scritti.

Mimmo Frammartino ha poi definito la missione che si è assegnata la commissione cultura nel valorizzare i talenti della città e cioè far sì che possano emergere, ma anche far capire che è su queste risorse che bisogna investire. E Frammartino, che si è detto favorevolmente colpito della definizione che Nigro ha dato di sè “un nomade in cerca di pace”, lo ha spronato ad andare avanti, senza abbandonare il campo.

 

 

Arriva al Rendano il musical Shrek, l’unico orco che non fa paura ai bambini

È l’unico orco che non spaventa i bambini, anzi, li diverte un mondo, perché è buono anche quando è burbero, perché è simpatico anche quando è un po’ sboccato, perché è tenerissimo quando si innamora della principessa Fiona e per lei sopporta (per un po’) anche le rigide regole della vita di Corte….troppo rigide per un Orco abituato alla libertà della sua palude!

Sì, è proprio lui, è “Shrek”, il personaggio dell’omonimo film di animazione,  divenuta poi una saga firmata DreamWorks, perché ben quattro sono state le pellicole dedicate. Veri e propri kolossal se si pensa che i primi due film sono costati 60 milioni di dollari e, a livello mondiale, tutti e  quattro hanno totalizzato 200 milioni di entrate e 1,3 miliardi di dollari di incassi. Nel 2002, anno in cui è stata introdotta la categoria, “Shrek” è stato il primo film d’animazione premiato con l’Oscar. Nel 2005, si è classificato sesto tra i 100 migliori film d’animazione, dopo ‘I Simpson’, ‘Tom e Jerry’, ‘South Park’ e ‘Toy Story’…. e scoppia la shrekmania.

L’orco verde e malizioso – insieme alla sua esilarante banda di amici uscita dalle fiabe più famose, Pinocchio, i tre porcellini, il gatto con gli stivali, il pifferaio magico, Peter Pan, il brutto anatroccolo –   arriva in teatro nel 2008 in versione commedia musicale, targata USA, e presto diventa una tournée mondiale che attraversa le principali capitali europee. Di pochi mesi fa (ottobre 2012) il debutto a Milano della versione italiana, firmata dai registi Ned Grujic e Claudio Insegno, già definita il miglior musical del 2012, e poi via alla tournée che sta attraversando con grande successo lo stivale.

Al Teatro Rendano, doppio appuntamento con “Shrek il Musical”, nell’ambito della stagione teatrale allestita da Isabel Russinova, mercoledì 23 gennaio alle ore 20.30 e giovedì 24 gennaio (ore 9.30) per una recita scolastica, riservata alle ultime due classi delle scuole primarie e alle scuole medie inferiori. Lo spettacolo coincide infatti con l’avvio della seconda edizione dell’iniziativa “Ogni luogo contiene segreti”, ideata e organizzata dall’assessore alla scuola Marina Machì per avvicinare i giovani al teatro, non solo in quanto spettatori, ma con un approccio diretto ai luoghi ed ai mestieri del teatro attraverso, ad esempio, l’incontro con le maestranze durante la fase di allestimento dello spettacolo.

Unitevi allora alle avventure dell’eroe Shrek che, con il suo leale amico Ciuchino, tenta di salvare la Principessa Fiona, tenuta prigioniera in una torre da un terribile drago. Il terrificante segreto della Principessa trascinerà Shrek e il suo compagno in un’emozionante avventura. A tutto questo aggiungete Lord Farquaad, uomo di piccola statura alla ricerca di una sposa fedele che gli permetterà di diventare Re, oltre a tutti i personaggi fiabeschi che prenderanno vita sul palco, e otterrete la commedia musicale più divertente e romantica dell’anno.

Le musiche, di Jeanine Tesori, sono eseguite dal vivo da una band di dieci elementi. Testi e canzoni sono di David Lindsay-Abaire. Nel cast troviamo, nel ruolo dei protagonisti, Alice Mistroni (FIONA) e Nicolas Tenerani (SHREK), due artisti che vestono il musical come una seconda pelle. Gli altri protagonisti, Emiliano Geppetti (CIUCHINO), Piero Di Blasio (LORD FARQUAAD). Completano il cast Marco Stabile, Claudia Campolongo, Valentina De Giovanni, Giulio Pangi, Alessandro Arcodia, Manuela Tasciotti, Pasquale Girone Malafronte, Fiorella Nolis, Elisa Colummi, Marco Trespioli, Andrea Attila Felice, Davide Dal Seno,  Daniele Derogatis, Michelangelo De Marco, Beatrice Baldaccini. La direzione musicale è di Dino Scuderi, scene e costumi di Luisa Spinatelli, coreografie di Valeriano Longoni.

È iniziata la corsa al tagliando presso il botteghino del Rendano e l’agenzia InPrimafila. I prezzi: € 25 (poltrona), € 20 (palchi centrali), € 15 (palchi laterali) ed € 10 (galleria).

 

Corsi Professionalizzanti di Alta Qualifica al Conservatorio “Giacomantonio”

COSENZA – Nella costante ricerca di un competitivo incremento dell’offerta formativa e, con essa, delle competenze professionali di cui dotare i giovani musicisti per un loro efficace inserimento nel mercato del lavoro, il Conservatorio ”Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, ha ottenuto da parte della Regione Calabria l’approvazione di un importante progetto. Si tratta dei Corsi Professionalizzanti di Alta Qualifica nell’ambito artistico, musicale e coreutico.

Il progetto si inserisce nell’ambito del Piano Regionale per le risorse umane – Piano d’azione 2011-2013. In tale ambito, l’Amministrazione Regionale ha inteso sostenere la diffusione della cultura e della tradizione artistico-musicale-coreutica della Calabria, attraverso la realizzazione di percorsi formativi di alta qualifica, innovativi nei contenuti e nelle professionalita’, create in stretto collegamento con le dinamiche occupazionali e lo sviluppo economico regionale. I profili formativi previsti sono stati tre: 1) Profilo Solista/Camerista (dicembre 2012), in cui si sono succeduti Cristiano Burato e Bruno Canino (pianoforte); Alessandro Ciccolini (violino barocco); Stefano Grondona (chitarra); Cristiano Contadin (viola da gamba).

Pink Floyd protagonisti al Museo del Rock

CATANZARO – Il 2013 del Museo del Rock apre con un evento di qualità: protagonisti della scena saranno i mitici Pink Floyd, band londinese che ha scritto la storia del grande musica, agli inizi psichedelica e poi progressive, dagli anni sessanta e per i decenni successivi.

Il programma della serata, che avrà luogo sabato 12 gennaio a partire dalle ore 17.30, prevede una rivisitazione integrale di uno dei fenomeni più importanti della storia del rock.

Ad organizzare l’incontro è Mary Cosco, da sempre cultrice dei Pink Floyd, autentica e fervida appassionata. Durante la serata si avrà modo di rileggere la passione Pink Floyd attraverso la loro musica, tra storie ed aneddoti più o meno segreti, addentrandosi nelle curiosità del mondo collezionistico con visioni rare e meravigliose. Sarà anche l’occasione per ascoltare i loro vecchi cari vinili, ma sarà anche il momento per le interpretazioni live. La serata aprirà con la presentazione del libro dei Lunatics “Pink Floyd Storie e Segreti”, con l’intervento degli stessi autori, e dopo il dibattito ed il commento della Cosco, coadiuvata dall’ideatore del Museo del Rock Piergiorgio Caruso, si passerà all’ascolto del vinile rigorosamente d’epoca quale anteprima dell’esibizione dal vivo della cover band EVOLUTION PINK FLOYD, mirata a ripercorrere con il sound della band londinese gli stessi contenuti del libro.

A Cosenza i saldi si combinano con l’intrattenimento

COSENZA – Dopo le buone feste cosentine, in città arrivano i buoni saldi.

Come già fatto lo scorso anno, chiuso il programma delle festività natalizie l’Amministrazione comunale ne ha approntato un altro per la stagione delle svendite, con una serie di eventi che si svolgeranno nei fine settimana da qui a tutto febbraio.

“Si tratta – dice l’Assessore Luciano Vigna – di un’ulteriore iniziativa che persegue l’obiettivo di creare tutte le opportunità per dare sostegno alle attività commerciali ed artigianali del nostro territorio”.

Il primo week prevede tre appuntamenti musicali in piazza XI settembre, due manifestazioni in teatri cittadini e, inoltre, la possibilità di partecipare alla Marcia della Pace, organizzata dall’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.

Si comincia domani, venerdì 11 gennaio, con Effetti sonori in concerto in piazza XI settembre dalle 18 alle 20.

Sabato, dalle 16.45 i Broken Orange, sempre in piazza XI settembre, saranno in concerto fino alle 18.45, mentre alle 19 da qui partirà la Marcia della Pace. Da segnalare poi che alle 21, al Teatro Morelli, ci sarà lo spettacolo a pagamento Sister Act musica tour, per rilassarsi dopo un pomeriggio di spese certamente soddisfacenti.

Domenica 13 gennaio, ad intrattenere il popolo dello shopping sarà dalle 18.00 alle 20.00 l’ Una Tantum Live Band. Comincerà, invece, alle 16,30, la II edizione della sfilata Zonta, al cinema Italia Aroldo Tieri.

 

Dall’11 gennaio al 14 febbraio a palazzo Arnone “Learning by heart”

COSENZA – Dall’11 gennaio al 14 febbraio prossimo si terrà a Cosenza, Palazzo Arnone, sede della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza, Learning by heart, laboratorio didattico a cura di Claudia Zicari che coinvolgerà studenti dell’Università della Calabria. L’obiettivo di Learning by heart è la creazione di un archivio dinamico del sapere, testimonianza attiva di un bagaglio culturale nel quale riconoscersi.

Il laboratorio culminerà con l’allestimento di una mostra che sarà inaugurata il 14 febbraio 2013. L’iniziativa è parte integrante di ART IN PROGRESS – Cantieri del Contemporaneo, progetto POR realizzato in partenariato con la Provincia di Cosenza ed il Comune di Marano Principato.