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Mendicino, passi carrai, Gervasi replica al sindaco, «Mistificazione della realtà»

MENDICINO (CS) – La replica del consigliere di minoranza Francesco Gervasi non si è fatta attendere. Il sindaco Palermo, in una nota stampa ha dichiarato che «la tassa sui passi carrai è da imputare a Gervasi, Reda e Vena».

A tal proposito, il capogruppo di Avanti Mendicino vuole fare chiarezza.

«Mistificazione della realtà, ma i cittadini non abboccheranno a certe menzogne. La nostra proposta di apportare delle modifiche al Regolamento sulle Occupazioni di Suolo Pubblico per abolire i passi carrabili non voleva essere accolta dal Presidente del Consiglio e dal Segretario Comunale in quanto, a loro dire, formalmente incompleta,dichiara Gervasi –  anche se poi, dopo un imbarazzante scaricabarile sul da farsi e sulle decisioni da prendere, hanno dato il via alla discussione. La cosa ci ha lasciati assai perplessi perché in consiglio, quando se ne ha la volontà, rispetto ad una proposta, si possono portare emendamenti, la si può studiare, modificare, rinviare alle commissioni, ma NON CHIUDERSI A RICCIO e definirla irricevibile. In tal modo viene limitato e minato l’esercizio della democrazia!! La votazione (che illegittimamente ed in violazione del regolamento non voleva essere concessa da Presidente e Segretario poi ravvedutisi alla legge) ha visto SOLO I NOSTRI VOTI FAVOREVOLI».

«La maggioranza, pur riconoscendosi favorevole nel merito, si è astenuta. A mio avviso, – continua Gervasi – la discussione e la proposta avrebbero dovuto incontrare unanime condivisione e tutti insieme (e non solo noi) avremmo dovuto mostrare la piena disponibilità per lavorare al completamento dell’iter.
Ma purtroppo l’ego del sindaco, messo a dura prova per non aver potuto metterci il cappello sopra prima degli altri ed avere dunque la primogenitura sulla proposta lo ha portato a boicottare la proposta e a girare la frittata (in questo devo riconoscere è abilissimo), sostenendo che faranno analoga proposta in futuro..
Dunque, l’ego di Palermo viene prima degli interessi dei cittadini e prima dell’esercizio dei diritti democratici dei consiglieri… Ma state tranquilli, continueremo a vigilare e a denunciare tutte le irregolarità nel pieno ed esclusivo interesse della popolazione!! Ora speriamo che si dia seguito all’istruttoria della nostra proposta… Vi terremo aggiornati. Nel frattempo, per il teatrino che stanno facendo, con una fantasia straordinaria quanto menzognera, vi tranquillizzo, non si paga il biglietto, è gratuito!! Vi consiglio di riguardare la diretta streaming… fugherete ogni dubbio!!».

Gervasi, «Palermo pensi ai conti del comune invece di rivangare il passato»

MENDICINO (CS) – Riceviamo e pubblichiamo:

La situazione finanziaria e contabile del comune è grave e allarmante…condividiamo, al riguardo,  il post che il capogruppo di minoranza “Avanti Mendicino” Francesco Gervasi ha scritto sulla sua pagina Facebook.

«Rispetto alle nostre preoccupazioni sullo stato di salute finanziaria del comune, né l’Assessore al ramo Angelo Greco, né il Sindaco Palermo hanno riferito in aula quali progetti e idee hanno per scongiurare il dissesto. Palermo continua a parlare di colpe del passato e in maniera ossessiva di Gervasi. Si guarda bene di entrare nel merito della questione semplicemente perché non ha argomenti. Nel frattempo abbiamo 1.200.000€ di debiti con sorical, più di 1 milione di debiti con la Regione, mezzo milione con la Provincia di Cosenza. Inoltre pende sulle nostre teste un Decreto ingiuntivo di quasi 1milione per enel non pagata. Infine, il ricorso alle anticipazioni di cassa (sconfinamento con la banca) è arrivato alla cifra record di 1.500.000€ su un massimo di 1.900.000, LO SCONFINAMENTO PIÙ ALTO MAI REGISTRATO NELLA STORIA DEL COMUNE DI MENDICINO!!! Allora ribadiamo la domanda al Sindaco ed alla giunta: QUAL È LA RICETTA PER RISANARE L’ENTE?? Palermo ha il dovere di rispondere ai cittadini, evitando di addebitare le responsabilità al passato, perché il “passato” è parte integrante di “Insieme per Mendicino” che ha sostenuto il suo progetto: da Mario Crea a Mario Giordano e a Gino De Cicco. Si assuma le proprie responsabilità e dia una risposta ai cittadini».

 Francesco Gervasi 

CapoGruppo Avanti Mendicino

Mendicino, Palermo, «La tassa sui passi carrai è da imputare a Gervasi, Reda e Vena»

MENDICINO (CS) – Nel 2016 – ad un anno dall’insediamento della prima amministrazione Palermo – la Corte dei conti invitò formalmente il Comune ad introdurre i cosiddetti “Tributi minori” tra cui i passi carrai, l’imposta pubblicitaria e le pubbliche affissioni, a causa della situazione debitoria ereditata da chi aveva governato in precedenza.

«Mi stupisce la scarsa memoria di chi oggi è all’opposizione e ci chiede di abolire una tassa che abbiamo dovuto inserire per colpa loro quando erano alla guida della città, creando debiti su debiti» dichiara Antonio Palermo che interviene sulla richiesta della minoranza di voler abolire la tassa sui passi carrai.

«La precedente amministrazione, – aggiunge Palermo – della quale facevano parte Gervasi, Reda e Vena, hanno lasciato una situazione debitoria tale che la Corte dei conti ci obbligò a introdurre questi tributi. Ora, nel percorso faticosissimo di risanamento che anno dopo anno stiamo portando avanti, tra milioni di euro da ripianare, sempre minori entrate da parte dello Stato e la difficoltà dei cittadini di onorare puntualmente i tributi locali, siamo riusciti su proposta dell’assessore al Bilancio e di tutta la maggioranza ad evitare l’applicazione dei passi carrai per i motivi tecnici emersi in fase di verifica dell’emissione del canone, sbugiardando chi per un’intera campagna elettorale ha giocato sulla pelle dei cittadini generando paure e seminando rancore. Dunque, nonostante un’opposizione opportunista, miope, sterile, populista e demagogica, noi andiamo avanti per la nostra strada nell’esclusivo interesse della nostra città e dei nostri cittadini».

 

Roggiano, consiglieri si dimettono in massa, decade il sindaco

ROGGIANO GRAVINA (CS) – Decade l’amministrazione Comunale guidata da Ignazio Iacone a seguito delle dimissioni di massa presentate stamane da alcuni consiglieri comunali che hanno depositato nelle mani del Segretario Generale e del Prefetto di Cosenza la lettera di destituzione dall’incarico.

Oltre agli esponenti della minoranza Salvatore De Maio, Luigi Carlo Bruno, Tiziana Labrusciano e Francesca Ponticello, eletti sotto il simbolo di Insieme per Roggiano, hanno sfiduciato il sindaco anche quattro consiglieri entrati in consiglio con la lista Rinascita Democratica, risultata vincitrice alle votazioni del giugno 2016.

Si tratta di Ilenia Addino, Salvatore Lanzillotti, Massimiliano Trotta e Giuseppina Vano. Adesso la reggenza del comune sarà affidata ad un commissario di nomina prefettizia.

Avanti Mendicino, l’opposizione chiede la revoca dei passi carrabili

MENDICINO (CS) – Questa mattina il gruppo “AVANTI MENDICINO” ha depositato al protocollo del comune la richiesta di inserimento nell’O.d.G. del prossimo consiglio comunale la proposta di modifica all’art. 20 del “Regolamento per il canone di concessione degli spazi pubblici”.

Tale richiesta, da sottoporre all’approvazione del consiglio comunale, mira alla totale abolizione del canone per l’occupazione di suolo pubblico dei passi carrabili che molte polemiche aveva suscitato l’estate scorsa, quando i cittadini si erano visti recapitare dalla Andreani Tributi (la concessionaria per la riscossione dei tributi per il comune) avvisi di accertamento che, successivamente, in una delibera di giunta che ne sospendeva la riscossione, venivano definiti addirittura “non conformi” proprio da parte di chi ne aveva sostenuto e difeso per mesi la loro legittimità contro chi come le opposizioni dell’epoca e il Gruppo Pd li contestò da subito.

«Questa modifica – ci dice il capogruppo Francesco Gervasi – vuole porre fine alla querelle innescata la scorsa estate quando, riesumando appunto l’art. 20 di un regolamento del 1998, Andreani inviava ad ignari cittadini, in maniera indiscriminata, avvisi di accertamento per occupazione abusiva di suolo pubblico per gli sbocchi delle abitazioni private sulle strade pubbliche. La poco accorta Andreani, oltre a non rispettare alcune prescrizioni contenute nello stesso regolamento, riusciva persino a sbagliare la tariffa (che avrebbe dovuto essere di £30.000 e che al cambio attuale sarebbe stata di 15€ ma che la stessa concessionaria calcolò in 30€, raddoppiandola di fatto, ponendo in questo modo il Comune di Mendicino in una grave situazione allorquando tutti i destinatari avessero opposto resistenza davanti un giudice contro questo procedimento, innescando ulteriori esborsi in termini di spese giudiziarie».

«Venerdì – dichiarano i Consiglieri di “Avanti Mendicino” Gervasi, Vena Reda e Argento nella nota – vogliamo mettere un punto definitivo a questo assurdo balzello, anche perché, dopo la delibera di Giunta del 28 dicembre scorso che sospendeva il pagamento del Canone (e sottolineiamo Canone e non Tassa) fino al 30 giugno, la Giunta non si è ancora pronunciata, autorizzando, implicitamente Andreani a tornare alla carica per la pretesa del canone sui passi carrabili».

La nota chiude con «la speranza che venerdì in Consiglio Comunale ci sia l’unanime approvazione della nostra proposta, o quantomeno un atteggiamento coerente di quei consiglieri che, appena un anno fa, scrissero sui giornali la loro contrarietà a quella pretesa iniqua dai già vessati cittadini mendicinesi».

Elezioni Diamante, Magorno: «Vittoria dedicata ad Ernesto Caselli»

DIAMANTE (CS) – «Diamante ha deciso democraticamente di voltare pagina e con un risultato chiaro ed inequivocabile mi ha ridato la responsabilità e l’emozionante privilegio di essere Sindaco di questa meravigliosa e amata Città». Queste le prime parole di Ernesto Magorno neo sindaco eletto del comune di Diamante.

Il senatore ricorda poi Ernesto Caselli, improvvisamente scomparso durante la campagna elettorale

«Il mio primo pensiero va a Ernesto Caselli e a lui,  assieme a tutti gli uomini e le donne  della squadra di “Uniti per Te”,  dedico questa vittoria e l’impegno di far tornare a brillare la stella di Diamante realizzando quel progetto che insieme avevamo sognato».

«Ci sarà poco tempo per festeggiare – prosegue Magorno -, da subito sarò al lavoro per affrontare i problemi e le emergenze che in una città turistica come la nostra si presentano con la stagione estiva già ampiamente avviata. Desidero però ringraziare  di cuore tutti  gli elettori  che ci hanno dato fiducia e affermare  con  certezza  che da oggi sarò  il  Sindaco di tutti i cittadini di Diamante,  di Cirella e delle Contrade.  E’ per questo che a tutta la comunità cittadina, in ogni sua componente,  chiedo la massima collaborazione per affrontare con successo  il lavoro che ci attende e per riportare in alto Diamante  restituendole un futuro di fiducia e  ricco di speranza per le nuove generazioni».

Palazzo dei Bruzi, in Commissione Trasporti le questioni dell’Amaco

COSENZA –  Le questioni dell’Amaco, che nelle scorse settimane avevano agitato i lavoratori e le sigle sindacali, sono state affrontate nel corso di un confronto costruttivo propiziato dalla Commissione trasporti di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal consigliere comunale Gisberto Spadafora ed alla quale ha partecipato anche l’Assessore alla mobilità sostenibile Michelangelo Spataro.

Le problematiche sollevate dalle sigle sindacali, in primis dalla Uil trasporti e dalla Filt CGIL, riguardavano, in particolare, le indennità accessorie che non erano state ancora corrisposte da Amaco, la cessione del quinto dello stipendio ed il transito di dipendenti nella nuova società ASMC (Azienda dei servizi per la mobilità di Cosenza) e il successivo distacco nuovamente in Amaco.

La seduta è stata introdotta dal Presidente Gisberto Spadafora che ha auspicato un confronto costruttivo tra le parti volto a far tornare il sereno in azienda. Spadafora ha registrato “il forte impegno dell’Amministratore Unico Posteraro, considerate le  difficoltà oggettive ed importanti dell’azienda ed ha esortato a trovare un punto d’incontro per il buon andamento dell’Amaco e la salvaguardia dei lavoratori. C’è chi – ha aggiunto il Presidente della Commissione trasporti – non perde occasione per denigrare l’azione dell’Amministrazione comunale, ma il nostro impegno, anche rispetto alle questioni che attengono al trasporto pubblico locale, è massimo e continuerà ad essere tale senza cedimenti alle polemiche pretestuose”.

L’Amministratore Unico Paolo Posteraro ha risposto alle osservazioni dei sindacati sottolineando, rispetto alla cessione dei quinti dello stipendio che l’impegno che aveva preso personalmente, e cioè quello di mettersi in regola, non appena la Regione avesse riconosciuto i rimborsi per i contratti collettivi, per l’annualità 2018, è stato ampiamente rispettato. “La Regione – ha detto Posteraro – ha pagato il 28  giugno il 90% e noi abbiamo pagato il 100% delle cessioni dei quinti”.

Anche sul fronte dei buoni pasto, Posteraro ha rassicurato i sindacati: “abbiamo fatto un bonifico alla società che li eroga e stiamo aspettando che sblocchino la posizione”.

Sulla spesa, l’Amministratore Unico di Amaco è stato circostanziato fornendo i dati relativi al 2018: “spendiamo per il personale circa 6 milioni e 800 mila euro -ha detto, mentre la Regione, per i rimborsi dei contratti collettivi, dovrebbe versarci circa 720 mila euro, più del 10%. Noi abbiamo fatto fronte per tutto il 2018 e per i primi sei mesi del 2019 a tutti gli impegni, nonostante mancasse l’11% di quel che dovevamo percepire. La coperta, naturalmente, se si tira da una parte, è corta dall’altra. Potevamo non versare la tredicesima o saltare, ad esempio, una annualità di stipendio, ma abbiamo preferito garantire le retribuzioni nette ai dipendenti. Nonostante le inadempienze da parte della Regione, siamo, purtroppo, andati in ritardo con le cessioni dei quinti o con i ticket.

Sul transito dei dipendenti da Amaco ad ASMC, Posteraro è stato ancora più chiaro: “avevo assicurato che nessun dipendente sarebbe stato costretto a transitare in AMSC  e così nessun dipendente è stato costretto. Ci sono dei dipendenti, però, che di loro iniziativa hanno chiesto di transitare e sono stati accontentati”.

Su un ultimo punto sollevato dalle sigle sindacali, in un documento che era stato presentato alla commissione trasporti, e cioè la costituzione delle reti di impresa, ha aggiunto:

“l’Amaco ha proceduto alla costituzione di due reti di impresa, una con la partecipata ASMC, volta a razionalizzare l’impiego del personale, e l’altra con il Consorzio Autolinee, al fine di migliorare i servizi prestati all’utenza dell’area urbana”. E i sindacati hanno lamentato che su questo punto non c’era stata una discussione.

“Lo Statuto dell’Amaco- ha aggiunto Posteraro – attribuisce all’Amministratore unico i più ampi poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Nonostante questo, abbiamo, oltre a chiedere il via libera agli organi di controllo, per entrambe le reti di impresa, chiesto l’autorizzazione del Sindaco di Cosenza in  qualità di socio”.

Paolo Posteraro ha nel corso della commissione allontanato qualsiasi preoccupazione.

“Il contratto di rete – ha spiegato – non modifica lo status della società, né la compagine e i suoi rapporti giuridici, attivi e passivi. E’ un banalissimo contratto di diritto privato, tra Amaco e il Consorzio, e tra Amaco e  ASMC, che l’azienda ha sottoscritto praticamente a costo zero. Con ASMC è stato sottoscritto per migliorare la gestione del personale e delle infrastrutture che possediamo, con il Consorzio l’obiettivo è molto più semplice. Nel momento in cui ci avviamo verso la città unica, potremmo pagare lo scotto di avere due trasporti pubblici differenti. Per superare questo problema, abbiamo intrattenuto una fitta corrispondenza con Ferrovie della Calabria, ma quando ci siamo resi conto che l’integrazione con Ferrovie, che non è impossibile, è rimasta in una situazione di stallo, si è cercata l’unica soluzione alternativa e cioè con l’unico gestore privato che ha linee che combaciano con le nostre e che vanno a Rende, all’Unical e a Castrolibero, e cioè il Consorzio Autolinee. Questo non comporta né costi, né mutazione della situazione societaria, né trasferimento di dipendenti. In prospettiva, dovrebbe, invece, portare ad un piano di esercizio che sia congiunto e che elimini gli sprechi e i raddoppi di linea, andando  a vantaggio dell’utenza e della società stesse. Sarà tutto più razionale senza che Amaco ci rimetta un solo euro”.

Dopo Posteraro hanno preso la parola alcuni dei sindacalisti presenti.

Per Mario Litrenta, segretario di Uil trasporti “la verità non sta nelle parole dell’Amministratore unico, perché l’Amaco per 3 o 4 anni consecutivi ha chiuso il bilancio in negativo, mentre quest’anno Posteraro dice che lo ha chiuso con un attivo di 30 mila euro. Ma 30 mila euro – ha detto ancora Litrenta – non bastano neanche a pagare le quote sindacali che l’azienda si trattiene e non versa da due anni e mezzo a questa parte. L’azienda dovrebbe contattare periodicamente le RSA e dovrebbe avere un atteggiamento più trasparente ed aperto”

Il segretario della Filt Cisl, Mandoliti ha poi esternato alcune preoccupazioni per la salvaguardia dei livelli occupazionali. “Bisogna avere davanti la prospettiva di cercare di salvare il salvabile e varare la piattaforma contrattuale con l’azienda che metteremo alla votazione del personale. Occorre adoperarsi per il rilancio  dell’azienda”.

E’ stata poi la volta dei consiglieri Piercarlo Chiappetta, Luca Gervasi e Giuseppe D’Ippolito.

“Faccio politica secondo la mia coscienza – ha detto Piercarlo Chiappetta – e quando vedo qualcosa che non mi quadra, io non taccio, parlo. Non entro nel merito delle richieste dei sindacati, però devo esternare alcune mie perplessità personali”.

Le perplessità di Chiappetta si appuntano soprattutto sul dialogo avviato con il Consorzio Autolinee “che – ha detto – all’epoca del Bin bus per l’Università ha fatto le barricate. E’ chiaro che oggi – ha aggiunto – mi meraviglio quando vedo che stiamo costruendo un rapporto con il Consorzio autolinee e non con chi avrebbe meglio dialogato con noi. Il pericolo che noi corriamo è che questa società possa utilizzare le sue risorse economiche e patrimoniali per farsi forte sulla nostra azienda”. E Chiappetta si è detto favorevole a riavviare l’interlocuzione con Ferrovie della Calabria, alla luce del fatto che è stato nominato da poco un nuovo management.

Da Luca Gervasi è venuta, all’indirizzo dell’Amministratore Unico Paolo Posteraro solo una domanda: “quanti debiti ha l’Amaco e come possono essere recuperati?” pronta la risposta del numero uno dell’Amaco: “I debiti di Amaco sono indicati nel bilancio che è pubblico e che chiunque può consultare. Una parte dei debiti sono non scaduti e non lo saranno a breve scadenza (come i TFR), altri debiti li abbiamo nei confronti dell’erario, mentre tra i  debiti già scaduti ci sono  quelli verso i fornitori. Il resto sono debiti nei confronti degli enti di previdenza”.E Posteraro ha indicato tre modi per recuperarli: “non generando nuovi debiti e lo abbiamo fatto chiudendo il bilancio in utile, pagare il pregresso con l’avanzo di cassa e incassare i crediti incagliati. In questa direzione abbiamo incassato un milione e mezzo dalla Regione e 800 mila euro dal Comune.

Per il consigliere Giuseppe D’Ippolito “è importante invitare le sigle sindacali a trovare una possibilità di interlocuzione con l’azienda, ai fini del suo rilancio. Spero che il ritorno operativo dell’Assessore Spataro possa ricondurre la discussione nell’alveo politico. Dobbiamo valutare le possibilità di crescita dell’azienda e, ovviamente, la sua sopravvivenza che deve essere per tutti una sorta di stella polare”.

Le conclusioni sono state tratte dall’Assessore Michelangelo Spataro.

“L’Amaco è un’azienda alla quale teniamo molto. Da oggi in poi, l’Amaco, attraverso la sua società, può stringere accordi con l’Amministrazione ed avere in house affidamenti che altrimenti sarebbero dovuti andare a gara. Con molta tranquillità, ho assistito in maniera diretta alle vicende e dinamiche dell’Amaco e mi meraviglio che vengano fatte delle osservazioni sul lavoro dell’Amministratore Unico. Le ristrettezze economiche sono tali per tutti. Non dimentichiamo – ha aggiunto Spataro – i 900 mila euro di tagli lineari dalla Regione. Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione così strana da parte della Regione Calabria. Le Ferrovie della Calabria hanno avuto somme considerevoli.  Ferrovie ha portato a passeggio l’Amaco per un paio di anni. L’Amaco – ha proseguito l’Assessore Spataro – è un’azienda difficile che ha bisogno di tutte le forze in campo e tutti devono assicurare il massimo impegno. Occorre individuare un partner forte per essere competitivi sul mercato e non farsi trovare impreparati quando saranno bandite le gare. Ci vuole un progetto. Mi auguro che il futuro governatore della Calabria sappia affrontare anche questa problematica. Si deve badare a salvaguardare i livelli occupazionali e remunerare i dipendenti mensilmente”.

Movimento NOI chiede dimissioni consiglieri e commissariamento del Comune

COSENZA – Il Movimento NOI chiede ancora una volta ai Consiglieri del Comune di Cosenza le immediate dimissioni e produce nuova istanza al Ministero dell’Interno per chiedere che il Comune venga commissariato.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

«La situazione finanziaria descritta dai molteplici interrogativi posti dalla Corte dei Conti, non è il solo motivo, se pur gravissimo, per cui la Città necessita di tornare ad una situazione di normalità e di buon governo. Abbiamo assistito a gravi violazioni di legge che la Giustizia amministrativa, più volte, ha dovuto correggere, dall’ex Jolly Hotel, ad esempio, al caso dei Dirigenti comunali vincitori di concorso che per riavere ciò che a loro spetta di diritto ma che l’Amministrazione Occhiuto ha tolto, hanno dovuto fare ricorso alla Giustizia. Ricordiamo il vergognoso rimbalzo di responsabilità tra Consiglieri e Sindaco, durato mesi e mesi, sulla decisione in merito al “dove” dovesse sorgere il Nuovo Ospedale di Cosenza. Una situazione che ci espone al pubblico ludibrio nel momento tra l’altro peggiore per la Sanità calabrese. Ricordiamo lo scandalo della Metro, la sconcertante inversione a “U” dell’Amministrazione Occhiuto, dal NO deciso al SI e la negazione della Consultazione popolare richiesta da migliaia di Cittadini. Ma ricordiamo le numerose incompiute e tra esse il Parco Acquatico del Fiume Crati, letteralmente abbandonato e che avrebbe potuto creare lavoro nella Città, considerata tra le più povere d’Italia. E i BoCS Art, punta di diamante delle politiche culturali di questa Amministrazione, anch’essi abbandonati, per non parlare della Città Storica di Cosenza, abbandonata per circa dieci anni e sulla quale insiste la disumanità politica dell’attuale Amministrazione. Non fosse stato per il progetto COSENZA CRISTIANA voluto dal Movimento NOI, non sarebbero neanche giunti gli ormai noti 90 milioni di Euro destinati alla sua riqualificazione urbana sul quale progetto, proposto dal Comune al Ministro Alberto Bonisoli, pesano forti e gravi dubbi da NOI espressi chiaramente sul tavolo tecnico del Ministro e alPresidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra che siede a questo tavolo. Ma non possiamo non parlare delle periferie ridotte a vere discariche di ogni genere di rifiuti, ma piene di cittadini che pagano le tasse e meritano rispetto. Impossibile non parlare del fallimento della Smart City. Ricorderete quante conferenze, dibattiti e protocolli e decine e decine di totem e luoghi ad essa dedicati, come la sede ex Coni, che sono tutti chiusi al pubblico e in gran parte abbandonati all’incuria e alla distruzione. Anche a livello culturale, con l’Amministrazione in corso, la Città di Cosenza ha perso la sua centralità, nonostante abbia un celebre Teatro di Tradizione. Non crediamo, infine, che la politica della cementificazione e pedonalizzazione massiva, buona scusa per plasmare nuovo cemento, possa ripagare ancora. La prossima Amministrazione avrà problemi enormi e forse insormontabili se priva di una visione olistica di sviluppo. Soprattutto, se al suo interno continuerà ad avere gli stessi soggetti politici che l’hanno ridotta allo stato attuale».

Mendicino, l’opposizione contesta iter affidamento immobili

MENDICINO (CS) – L’opposizione vuole vederci chiaro.

Con riguardo agli “affidamenti in gestione trimestrale” di immobili comunali (palazzo Campagna, casellone forestale di Monte Cocuzzo e Orto Botanico), il gruppo consiliare AVANTI MENDICINO, oltre a contestare l’iter dell’affidamento (mancano tutti gli atti prodromici previsti dal TUEL), ha chiesto anche i certificati di agibilità degli immobili stessi (in assenza dei quali , tra l’altro, sarebbe vietata ogni forma di manifestazione aperta al pubblico).

Nell’ attesa, per ora vana (sono passati 15 giorni dalla prima richiesta), lo stesso gruppo consiliare ha depositato formale avvertimento che ogni affidamento effettuato in violazione di qualsivoglia legge sarà denunciato alle autorità competenti.

«Non si può pensare di gestire la cosa pubblica a proprio piacimento e in maniera poco trasparente».

Situazione Ecologia Oggi al centro del Consiglio Comunale a Cosenza

COSENZA – Con 17 voti a favore e cinque astensioni, il Consiglio comunale ha approvato il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art.194 comma 1 lettera a) del decreto legislativo 267 del 2000, derivanti da sentenze esecutive previsto al punto 3 dell’ordine del giorno dell’odierna seduta presieduta dal Presidente dell’assemblea Pierluigi Caputo. Il Consiglio comunale ha, invece, rinviato ad una prossima discussione il secondo punto  all’ordine del giorno (e cioè il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da pagamenti effettuati dal tesoriere comunale nel corso dell’anno 2018, per azioni esecutive intraprese a seguito di sentenze notificate all’Ente). Una decisione quest’ultima che l’assemblea di Palazzo dei Bruzi ha assunto in assenza del parere del collegio dei revisori dei conti.

La seduta ha potuto contare sulla presenza del Sindaco Mario Occhiuto e di 20 consiglieri. Assenti dai banchi della Sala “Catera” i consiglieri comunali Damiano Covelli, Carlo Guccione, Bianca Rende, Alessandra Mauro, Francesca Cassano, Enrico Morcavallo e Anna Fabiano.

In apertura di seduta, il consigliere Pasquale Sconosciuto ha chiesto di anticipare la discussione sul punto 8 all’ordine del giorno e cioè sullo stato di agitazione dei lavoratori della società “Ecologia Oggi” (presenti in gran numero nel settore riservato al pubblico) con particolare riferimento all’attuazione del capitolato di gara e alla riqualificazione del personale e riorganizzazione dei servizi. Nel frattempo il consigliere comunale Giovanni Cipparrone si è accomodato temporaneamente nell’area riservata al pubblico insieme ai lavoratori di Ecologia Oggi (di cui fa parte): “mi trovo meglio da quella parte” – ha sottolineato.

Ad illustrare la questione è il primo firmatario dell’ordine del giorno Marco Ambrogio. “Avevamo qualche tempo fa promesso alla città e ai dipendenti di Ecologia Oggi che saremmo arrivati alla discussione della loro situazione. Abbiamo contattato la società, con le sigle sindacali, dopo aver incontrato l’Assessore Vizza per chiedere notizie sullo stato dell’arte. Ciò che più ci preme – ha aggiunto Ambrogio – è   assicurare serenità ai padri di famiglia e garantire una città più pulita e decorosa. Dobbiamo lanciare un segnale forte alla proprietà. Il nostro compito è quello di vigilare sull’operato della società. Siamo rimasti amareggiati, perché non abbiamo avuto risposte e, quando le abbiamo avute, si sono presentate due persone che al tavolo non hanno mostrato potere decisionale. Chiediamo di porre fine alle sospensioni dei lavoratori da parte dell’azienda e chiediamo che venga rispettato il capitolato perché sono emerse anomalie non di poco conto. Oggi vogliamo fare chiarezza e soprattutto invochiamo garanzie per i 148 lavoratori.

Ad Ecologia Oggi chiediamo di salvaguardare la serenità mentale dei lavoratori ed anche un’altra cosa:  i dipendenti di Ecologia Oggi non sono persone alle dirette dipendenze del Comune. Ecologia deve garantire gli stipendi. Chi è imprenditore deve esserlo con le proprie forze e non con quelle della Pubblica amministrazione. Vogliamo capire se sussistono le condizioni per la risoluzione del contratto. Chiediamo inoltre la riqualificazione del personale e che venga messa la parola fine alle ferie forzate”.

Subito dopo è intervenuto l’Assessore alla sostenibilità ambientale Carmine Vizza che

ha subito sottolineato come “il nuovo appalto per l’aggiudicazione del servizio, da parte di Ecologia Oggi, è stato specificamente studiato per dare risposte concrete alle criticità riscontrate dall’Amministrazione comunale nel corso del precedente”.

Vizza non ha lesinato critiche all’indirizzo del gestore rilevando che “sin dai primi giorni di operatività del nuovo contratto, sono state elevate verso il gestore, da parte dell’ufficio preposto al rispetto delle disposizioni contrattuali (UEC), contestazioni sui servizi resi, tramutatesi in sanzioni, decurtate sul canone mensile da corrispondere allo stesso gestore. Anche la messa in esercizio dei nuovi mezzi da parte di Ecologia Oggi non è stata rispettata. Nello specifico – ha aggiunto Vizza – per questi ritardi, solo nel periodo Luglio-agosto 2018, le sanzioni sono stati pari ad euro 74.000,00. Inoltre, delle tre isole ecologiche mobili previste ne è stata posta in attività solo una, da febbraio 2019. Non è stato attivato il sistema di videosorveglianza e, nel gennaio del 2019, a causa del mancato raggiungimento, nell’anno precedente, delle previste percentuali di raccolta differenziata, definite dal contratto al 70,5%, Ecologia Oggi ha subito una sanzione di oltre 270.000,00 euro. Il controllo sull’operato del gestore e le continue attività di monitoraggio hanno consentito un progressivo miglioramento delle prestazioni rese; si pensi – ha detto ancora l’Assessore Vizza – che oggi siamo al 65% di raccolta differenziata”. Ciò nonostante Vizza non si ritiene soddisfatto del rapporto con Ecologia Oggi e non ne fa mistero: “Non lo siamo. D’altronde, quanto riferito sulle sanzioni è un chiaro indice di inefficienze rispetto al capitolato”. Vizza lamenta soprattutto “una carenza organizzativa nei quadri alti aziendali che spesso limitano i progressi e che tende a procrastinare soluzioni alle criticità, facendo sedimentare situazioni bisognevoli di interventi rapidi e decisi”. Di contro Vizza, durante il suo intervento, ha elogiato il lavoro quotidiano di tutti gli operai. Un lavoro faticoso e difficile”.

Ancora più energico nei confronti di Ecologia il breve, ma indicativo intervento dell’Assessore ai quartieri Francesco De Cicco che definendo l’operato di  Ecologia Oggi come “sgarbo istituzionale” nei suoi confronti per alcune iniziative intraprese dall’Assessore per il miglioramento del servizio, ha lasciato intendere di azionare laddove necessario le leve della risoluzione del contratto.

Dopo gli assessori Vizza e De Cicco sulla questione è intervenuto anche il Sindaco Mario Occhiuto che, dopo gli auguri all’Assessore Michelangelo Spataro per il ritorno in giunta ha ricordato i diversi passaggi della rimodulazione del contratto con Ecologia Oggi. “Nonostante con la Società il rapporto fosse buono – ha detto il Sindaco – c’è sempre stata una certa conflittualità latente e non siamo mai stati  soddisfatti al cento per cento. Nella seconda gara abbiamo eliminato le  criticità e migliorato la qualità del servizio. Nel concepire il nuovo capitolato abbiamo avuto due fari: la qualità del servizio e la soddisfazione  dei lavoratori che dovevano essere garantiti dalle clausole di salvaguardia inserite nel contratto. Purtroppo, dopo l’ultima gara, abbiamo riscontrato un peggioramento nella qualità del servizio e nei rapporti tra noi e l’azienda. Non vorremmo elevare le sanzioni, ma siamo costretti a farlo. E abbiamo riscontrato anche un peggioramento nel rapporto umano tra azienda a lavoratori. Noi vogliamo che i lavoratori possano svolgere le loro funzioni in modo sereno. Oggi i lavoratori sono fatti oggetto di provvedimenti di sospensione e vengono messi in ferie forzate e non c’è la volontà di riqualificare il personale. Nessuno può mettersi su un piedistallo. L’azienda è in difetto verso il Comune e i lavoratori. Dobbiamo essere rigorosi e trarne le conclusioni. Auspichiamo la pacificazione degli animi, ma dobbiamo attentamente valutare quali sono le situazioni, utilizzando gli strumenti che ci mette a disposizione la legge.

La tutela dei 148 lavoratori è stata rispettata fino in fondo? I dirigenti devono verificare. Se la società aggiudicataria rispetta il contratto, bene, altrimenti – ha concluso il Sindaco Occhiuto –  vanno assunti i provvedimenti del caso. Spero che si addivenga ad un risultato positivo. Quella attuale è una condizione intollerabile, così come intollerabili sono i disservizi”

Al termine della discussione sul punto i consiglieri della piattaforma Ambrogio, Sconosciuto, Francesco Spadafora, Cito e Cipparrone presentano alla Presidenza un documento che viene approvato all’unanimità. Nel documento si dà mandato al Sindaco di verificare, tramite gli uffici comunali competenti, il rispetto, da parte della Società Ecologia Oggi, di tutte le norme previste dal capitolato speciale d’appalto per l’affidamento del servizio integrato di igiene urbana. Chiesta nel documento la verifica anche della sussistenza di gravi inadempienze contrattuali che potrebbero determinare il clima vessatorio in atto sugli operatori ecologici della cui tutela occupazionale il Comune si è fatto garante in fase di aggiudicazione della gara d’appalto.

Si è poi passati alla trattazione degli altri punti all’ordine del giorno, cominciando dalla discussione sul riconoscimento debiti fuori bilancio.

Rinviato il punto due per il fatto che non è pervenuto il parere del collegio dei revisori dei conti, si è poi accorpata la discussione dei punti 3, 4 e 5, rispettivamente   il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive, l’approvazione del regolamento per la definizione agevolata delle entrate tributarie e patrimoniali non riscosse a seguito della notifica di ingiunzioni di pagamento e la presa d’atto della delibera n.66 della Corte dei Conti, sezione regionale di controllo.

Sui punti in discussione è intervenuto il Dirigente del settore Bilancio Giuseppe Nardi che, in particolare ha riferito sulla delibera della Corte dei Conti.

“Contrariamente a quanto accade ritualmente – ha detto Nardi – la sezione di controllo della Corte dei Conti ha svolto attività di monitoraggio sul rispetto degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio finanziario al fine di comunicare eventuali reiterati scostamenti all’Ente redigente con la sola deliberazione, giammai intervenendo negli anni con segnalazioni e indirizzi. Pertanto, gli uffici non hanno potuto verficare eventuali scostamenti ed operare le eventuali correzioni”. Nardi ha inoltre affermato nella sua relazione che “se i reiterati scostamenti, come richiamati dalla Corte , fossero stati evidenziati all’Ente già dalla seconda semestralità di piano, sarebbero certamente stati oggetto di attenta verifica da oparte degli uffici e avrebbero dato, inoltre, la possibilità di valutare il ricorso alla rimodulazione del piano prevista dalla finestra normativa 2018. Il Piano di riequilibrio finanziario presentato nel 2013, tra i primi in Italia e in assenza di linee guida, è da considerarsi atipico. A ben vedere, con il Piano approvato dal Comune si quantificava una massa passiva pari a 114 milioni 751 mila euro costituita prevalentemente da oneri stimati, ma che di fatto rappresentavano “futuri fabbisogni finanziari”.

La Corte dei Conti – osserva ancora Nardi – si è soffermata, quindi, su alcuni elementi che non sono definibili quali obiettivi del piano, am che sarebbero gli strumenti su cui far leva per l’assorbimento di un disavanzo individuato come “futuri fabbisogni finanziari” e pertanto non quantificabile nella sua riduzione nel tempo, pur nel mancato raggiungimento di maggiori entrate. Certamente la riscossione – ha proseguito il dirigente del settore Bilancio – non ha raggiunto i livelli previsti, ma non per carenze degli uffici o di una mancata e incisiva azione amministrativa, bensì per una congiuntura economica chiaramente sfavorevole e che ha avuto ripercussioni sul sistema delle autonomie locali nella sua interezza”. Nonostante ciò, abbiamo aumentato la riscossiobne in conto residui del 12% del 2011 al 20% del 2018. Nel rendiconto del 2018 – è sempre Nardi che parla – si registra una capacità di accertamento delle entrate sullo stanziato, pari al 66% e l’83% del riscosso sul totale degli accertamenti dei titoli I e III in conto competenza. Per quanto riguarda le entrate si è espressa, quindi, un’ottima capacità di accertamento addirittura migliorativa in riferimento alle previsioni del piano di riequilibrio dal 2015 al 2018 per circa 22 milioni.  Inoltre, senza tener conto degli anni pregressi, solo nel 2018 sono stati emessi avvisi per tributi anni pregressi e recupero evasione per oltre 20 milioni ed iscritti in bilancio”. Il dirigente Nardi ha poi concluso il suo intervento sottolineando che su sutto saranno inviate le controdeduzioni entro il primo luglio alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti.

Subito dopo è intervenuto il Sindaco Occhiuto che ha ringraziato i consiglieri presenti per il senso di responsabilità dimostrato. Occhiuto ha stigmatizzato l’assenza di chi non ha partecipato alla seduta. “Si verifica spesso quando all’ordine del giorno ci sono temi importanti”. Noi ci siamo assunti tutte le responsabilità del caso. Inviterei i cittadini a valutare questi comportamenti .Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni e, se del caso, anche di sbagliare.

E’ importante sottolineare – ha proseguito Occhiuto che già dal 2010 era a rischio dissesto. Erano stati riconosciuti 8 milioni e 200 mila euro  che provenivano dagli anni passati.  Nel 2012 è stato introdotto il predisessto,  una procedura che i comuni in crisi strutturale possono mettere in atto per evitare il dissesto vero e proprio. Una sorta di dissesto guidato, per i cittadini non cambia nulla perché il  livello di tassazione resta inalterato . Abbiamo realizzato il piano di riequilibrio finanziario e siamo stati uno dei primi Comuni d’Italia a farlo. Il piano di riequilibrio approvato dal Consiglio comunale era stato bocciato dalla corte dei conti calabrese e successivamente approvato (nel febbraio 2014) dalle sezioni riunite della Corte dei conti.

Il nostro ente versava in una situazione di grande criticità Gli avanzi di bilancio degli anni precedenti erano determinati grazie all’inserimento di crediti privi di qualsiasi titolo. In sostanza, gli obiettivi principali erano lo stralcio e il successivo assorbimento di circa 100 milioni di euro di crediti e la netta riduzione delle spese per circa 25 milioni. I tempi di pagamento delle imprese superavano i 365 giorni.

Un quadro desolante che ci ha posto dinanzi ad una decisione fondamentale: prendere la scelta politicamente più comoda dichiarando il dissesto che all’epoca avrebbe determinato gravi conseguenze occupazionali soprattutto per le categorie più deboli oppure cercare di mettere a posto i conti attraverso un piano di riequilibrio pluriennale che avrebbe mitigato le conseguenze sulla città.

Stiamo risanando una situazione ereditata. Abbiamo fatto scelte opportune.

Sulla riduzione della spesa, i dati di bilancio evidenziano un risultato che è andato oltre le previsioni. Rispetto ai 23,1 milioni previsti dal piano abbiamo operato una riduzione di 26,4 milioni con un risultato che ha superato le previsioni per 3,1 milioni. Quella nella quale ci troviamo è una condizione nella quale si trovano tutti gli enti. Il 30% dei Comuni è in dissesto o in predissesto. E’ stato presentato, su iniziativa dell’ANCI un Ordine del giorno in Parlamento per elaborare il piano di riuquilibrio in 20 anni. Se la ragioneria generale dello Stato dovesse concederlo a tutti i comuni si aggravererebbe la situazione nazionale”. Nel 2013 la Corte dei conti bocciò il nostro piano. Nel 2014 avemmo ragione noi. Potrebbe capitare la stessa cosa. I numeri nella loro oggettività dimostrano che la situazione è nettamente migliorata. Sono fiducioso che riusciremo per la terza volta ad evitare l disssesto. Il comune di Cosenza non lo merita. I conti sono quelli del passato. Se questo miglioramento sarà ritenuto idoneo per evitare il dissesto, lo dovrà deciderà la Corte dei conti e poi eventualmente le sezioni unite della stessa Corte.

Attendiamo fiduciosi l’esito, convinti di aver profuso tutti gli sforzi possibili grazie ai quali anche una eventuale dichiarazione di dissesto non avrebbe nessuna conseguenza pratica per i cittadini e soprattutto per le categorie più deboli”.Il Consiglio ha, infine , approvato i restanti punti all’ordine del giorno: il regolamento comunale per la valorizzazione delle botteghe e degli antichi mestieri della città di Cosenza, la discussione sull’opportunità di ripristinare un numero di loculi adeguato a garantire degna sepoltura ai poveri della città, la presa d’atto della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa eseguito dal servisio di controllo interno sugli atti di cui al comma 4 dell’art.9 del regolamento approvato dal consiglio con delibera n.2 del 7 gennaio 2013, adottati nell’anno 2018 2° semestre. Rinviata la trattazione della questione relativa alla richiesta di canoni di locazione pregressi a famiglie abitanti in alloggi di proprietà comunale, nonché la verifica di accertamento notificate nelle case dei cosentini (IMU, TARSU, Acqua), per l’assenza del primo firmatario, e la discussione sulla trasformazione in proprietà delle aree concesse in diritto di superficie per approfondimenti nelle commissioni consiliari competenti.

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