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Emergenza Covid, in Calabria dichiarato lo stato di crisi per alcuni settori dell’agroalimentare

CATANZARO – La Calabria dichiara lo stato di crisi per le imprese florovivaistiche, lattiero-casearie e agrituristiche con azienda agricola, per i danni causati dall’emergenza sanitaria da Covid-19.

É quanto deliberato ieri dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, che ha sottolineato come la misura sia urgente e necessaria «in questo momento drammatico – afferma l’assessore – il tempo è prezioso. Altrettanto lo sono provvedimenti adeguati e tempestivi. Per questo la Regione Calabria ha anticipato il Governo nazionale nel dichiarare lo stato di crisi alcuni comparti produttivi che, come e più di altri, registrano gravi perdite economiche derivanti dal forte rallentamento delle vendite, dall’annullamento di gran parte degli ordinativi e dalla crescente difficoltà di reperire manodopera».

«Senza ombra di dubbio – precisa ancora Gallo -, le aziende calabresi dei settori del florovivaismo e del lattiero-caseario, insieme agli agriturismi con azienda agricola, sono quelle che, nell’ambito del comparto agroalimentare, stanno subendo maggiori danni economici e sono pericolosamente prossime al collasso. D’intesa con il presidente Jole Santelli abbiamo quindi deciso di adottare questa misura d’urgenza e darne subito notizia al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali».

 «Il nostro obiettivo prioritario – ha aggiunto  l’assessore – è quello di salvaguardare tutte le produzioni agroalimentari della nostra terra, riguardo alle quali stanno iniziando a manifestarsi problematiche analoghe. Per questo stiamo facendo e faremo tutto il possibile ed anche di più: l’agricoltura calabrese è il traino dell’economia del territorio regionale, fonte di guadagno e di vita per migliaia di lavoratori e di famiglie, e va sostenuta e tutelata in ogni modo».

Assessore Savaglio: «Per didattica a distanza useremo il fondo sociale europeo»

CATANZARO – Destinare parte del Fondo Sociale Europeo ancora disponibile alle famiglie che non hanno accesso alle risorse messe a disposizione delle scuole, per acquistare i dispositivi necessari alla didattica a distanza e assicurare il diritto allo studio per tutte le nostre ragazze e i nostri ragazzi. È questa la proposta avanzata dall’assessore all’Istruzione della Regione Calabria, Sandra Savaglio, di concerto con il presidente  della Regione Jole Santelli, a margine dell’incontro con il Ministro Lucia Azzolina e tutti gli assessori regionali all’Istruzione, durante il quale sono state sollevate molte questioni.  

«I 3,6 milioni destinati dal Governo alla nostra regione per la didattica a distanza non bastano a soddisfare le esigenze di decine di migliaia di studenti alle prese con lezioni on line e che al momento si adattano come possono, supportati dalle famiglie e dagli insegnanti», commenta l’assessore Savaglio. In base ai recenti dati ISTAT un terzo degli italiani non ha accesso alle piattaforme utili alla didattica a distanza per la mancanza di strumentazione o connessione.

«Per coprire 1/3 degli studenti svantaggiati, quindi, servirebbero almeno altri 300 milioni. Basterebbe anche l’1% di quanto disposto per le imprese – prosegue Savaglio -. Il ministro Azzolina, dopo aver ascoltato gli interventi di tutti gli assessori, è intervenuta senza però chiarire nulla sulle varie questioni avanzate: né sugli esami di stato, né sui tempi di chiusura e riapertura della scuola; nessuna risposta riguardo le risorse da destinare al comparto scuola. Sarebbe, invece, opportuno – conclude l’assessore Savaglio – arrivare ai decreti ministeriali solo dopo aver ascoltato i rappresentanti istituzionali regionali portatori delle istanze dei vari territori, soprattutto in un momento emergenziale come quello che tutti noi stiamo attraversando».

Covid-19, pericolo focolai nelle carceri. La denuncia di Giuseppe Graziano

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – «Nonostante le stringenti disposizioni nazionali volte ad arginare il contagio, stanno proseguendo ininterrotte le traduzioni di detenuti da penitenziario a penitenziario. Nelle case di reclusione di Cosenza, Paola, Castrovillari e Corigliano-Rossano è forte la tensione perché non si riescono ad effettuare i controlli preventivi di routine sui nuovi carcerati trasferiti da altri istituti. A Corigliano-Rossano, ad esempio, c’è una postazione triage sguarnita di tutti i presidi medici di prevenzione e due detenuti, al momento, sarebbero in stato di isolamento in attesa che si eseguano i controlli sanitari». È quanto denuncia il consigliere regionale Giuseppe Graziano chiedendo al Ministero della Giustizia chiarimenti sulle procedure di sicurezza adottate, a tutela di detenuti, agenti e personale.

«In questo momento di emergenza – dice Graziano – dove tutti gli apparati dello Stato, i servizi e la produzione nazionale sono fermi per arginare il contagio dell’epidemia, non si riesce a tutelare uno dei settori più delicati del sistema Italia, come le carceri. In questi giorni sto raccogliendo la preoccupazione di numerosi dipendenti del penitenziario di Corigliano-Rossano, all’interno del quale gravitano oltre 500 persone tra reclusi, agenti e personale medico e amministrativo, preoccupati per i numerosi trasferimenti di detenuti che si stanno continuando ad effettuare, alcuni dei quali anche con provenienza dalle cosiddette zone rosse del nord dove, anche nelle case di reclusioni, si sono evidenziati casi di contagio. Non se ne può fare a meno? Non mettiamo in discussione, in tal senso, le scelte del Governo e del Ministero della Giustizia ma che almeno si mettano gli operatori e gli stessi detenuti nelle giuste condizioni di sicurezza per operare. Da quanto risulta, infatti, la quasi totalità delle aree triage allestite nei penitenziari italiani è sguarnita di mascherine, camici e degli stessi tamponi per effettuare gli esami sui detenuti che vengono da fuori e che sono una potenziale minaccia di contagio per tutto il resto della popolazione carceraria residente e per il personale operante. Chiedo, allora, che si faccia chiarezza e che soprattutto si attuino tutte le misure di prevenzione necessarie affinché questi luoghi non diventino focolai di infezione».

Gervasi: «Subito tamponi a forze dell’ordine e categorie più a rischio»

COSENZA – «Per contenere il dilagare dell’epidemia da Covid-19 è necessario che la Regione disponga immediatamente l’esame diagnostico per l’accertamento del contagio nei confronti degli appartenenti alle forze dell’ordine ed alle categorie più a rischio». È questo l’appello lanciato dal Consigliere Provinciale Francesco Gervasi.

«È da apprezzare l’Ordinanza n. 20 con la quale, il Presidente della Regione ha disposto di effettuare i tamponi sul personale e sui pazienti delle case di cura e di riposo. D’altronde, i focolai di coronavirus più preoccupanti, scoppiati negli ultimi giorni, riguardano proprio queste strutture. Ora bisogna però passare dalle parole ai fatti e fare in modo che i test vengano effettuati subito. Ma non basta. In questi giorni in cui la gran parte dei cittadini sta restando a casa, ci sono tanti altri cittadini che stanno lavorando per garantire i servizi essenziali. Penso, in primis alle Forze dell’Ordine, i cui operatori devono spesso provvedere a proprie spese per il reperimento di guanti e mascherine. Negli ultimi 20 giorni abbiamo visto emanare diverse misure restrittive degli spostamenti e della circolazione dei cittadini. Ebbene, a vigilare sull’osservanza di questi DPCM e di queste ordinanze regionali e comunali e a sanzionare i trasgressori, ci stanno pensando le migliaia di appartenenti alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alle Polizia Locali, operatori che stanno in prima linea e che rischiano ogni giorno, per adempiere ai loro doveri, di contrarre il Covid-19. Accolgo il grido di allarme lanciato delle organizzazioni sindacali di categoria e chiedo al Presidente della Regione di disporre tamponi, in tempi brevi per le forze dell’ordine che svolgono servizi operativi».  

«Non possiamo non pensare ad altre categorie di lavoratori che – aggiunge Gervasi –  in questi giorni stanno continuando a garantire servizi essenziali. Dipendenti di banche, uffici postali, cassieri e dipendenti dei supermercati, operatori ecologici. Effettuare tali test, significa isolare sul nascere possibili nuovi contagi ed evitare che gli stessi possano espandersi a vista d’occhio».

Santelli durante il primo Consiglio regionale: «Dopo crisi c’è sempre rinascita»

REGGIO CALABRIA – Ha aperto il suo intervento augurando buon lavoro ai consiglieri, al presidente Mimmo Tallini e all’Ufficio di Presidenza eletto in questa prima seduta dell’undicesima legislatura del Consiglio regionale calabrese, il presidente della Regione Jole Santelli. Poi un impegno all’ascolto, nel rispetto del dibattito politico, perché dal confronto costruttivo nell’aula di Palazzo Campanella possano nascere occasioni di crescita e di sviluppo per la Calabria.
Il presidente Jole Santelli ha poi risposto alle richieste di chiarimento da parte dei consiglieri circa le misure intraprese dalla Regione Calabria per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso. Ha illustrato il Piano messo a punto e tutte le fasi del cronoprogramma utili all’applicazione e ha fatto il punto sul numero dei contagi, ricordando le vittime del Coronavirus in Calabria e inviando un messaggio di vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia.

«Stiamo affrontando una importante emergenza sanitaria – ha spiegato Jole Santelli – e quando ne usciremo troveremo una Calabria cambiata, soprattutto in termini economici. Ma sono ottimista – ha aggiunto la governatrice – perché sono certa che ad ogni crisi segue sempre una rinascita: le risorse ci sono e se questo momento di emergenza ci insegnerà a confrontarci in quest’aula, discutendo su quale sia il nuovo modello di Calabria che dobbiamo costruire; se saremo in grado di imparare dagli errori del passato, decidendo come investire e dove investire, potremo costruire insieme la Calabria del futuro», ha concluso il presidente.

Governo blocca fughe verso Sud, Santelli: «Vittoria per la Calabria»

CATANZARO – «Sono felice che il governo abbia compreso le preoccupazioni del Sud ed abbia cercato di porvi rimedio varando un’ordinanza del ministero dell’Interno e della Salute che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi in un comune diverso da quello in cui si trovano, quindi di evitare “fughe verso Sud”. La Calabria aveva necessità di risposte concrete per evitare nuovi contagi». È quanto si legge sul profilo Facebook della presidente Jole Santelli.

«Ringrazio il presidente Tajani ed i colleghi parlamentari e consiglieri regionali che ieri ed oggi – si legge ancora – hanno fatto ‘squadra Calabria’ per raggiungere il risultato. Ringrazio il Ministro Lamorgese ed il Ministro Speranza che hanno subito compreso la gravità delle nostre preoccupazioni. Si tratta di una vittoria per la Calabria, ma anche per tutto il Sud Italia che rischiava di dover fronteggiare una nuova ondata di arrivi che avrebbe reso più critica la situazione attuale».

Uci Calabria plaude alla nomina del neo assessore regionale Gallo

COSENZA – Soddisfazione e congratulazioni sono state espresse da Gaetano Ferraro, Presidente dell’UCI CALABRIA, per la nomina di Gianluca Gallo ad Assessore regionale al quale viene assegnata la delega all’Agricoltura.

«Uomo della Sibaritide, Gianluca Gallo conosce certamente i bisogni e le potenzialità di un comparto produttivo strategico per la regione – dichiara il Presidente Ferraro -. La scelta della Presidente Santelli promette qualità e concretezza utili per far fronte alle esigenze ed ai bisogni  degli agricoltori e degli imprenditori agricoli calabresi. Mai come in questo momento scelte di questo tipo ci fanno ben sperare in una attenzione che certamente verrà dedicata al mondo dell’Agricoltura L’attenzione delle istituzione è in questo momento un aspetto fondamentale per guardare al futuro dell’agricoltura con maggiore serenità. Nell’ottica di una proficua collaborazione l’UCI CALABRIA è disponibile ad offrire tutta la sua esperienza e il valore del suo radicamento sul territorio fin da subito, per il bene della regione e per il comparto dell’agricoltura più in particolare». Il presidente UCI CALABRIA conclude la sua nota sottolineando che «Siamo certi del valore Gianluca Gallo, sia come uomo che come amministratore. A lui inviamo i nostri migliori auguri di buon lavoro ancora più sentiti per il particolare momento che stiamo vivendo».

Regione Calabria, completata la Giunta Santelli

CATANZARO – Dopo le nomine di “Capitano Ultimo” (Ambiente) e Sandra Savaglio (Ricerca) si completa la Giunta della Regione Calabria. La presidente Santelli ha composto l’esecutivo con cui si appresta a governare la Calabria per il prossimo quinquennio.

A Domenica Catalfamo (Forza Italia) va la delega alle Infrastrutture, lavori pubblici, trasporti e urbanistica. Pari opportunità.

A Gianluca Gallo (Forza Italia) assegnata la delega all’Agricoltura, welfare: politiche sociali e per la famiglia.

A Fausto Orsomarso (Fratelli d’Italia) la delega allo Sviluppo economico, industria, piccola e media impresa. Attività turistiche, internazionalizzazione. Politiche e mercato del lavoro. Infrastrutture immateriali, innovazione tecnologica.

A Francesco Talarico (Udc) va la delega al Bilancio, politiche del personale.

Nino Spirlì (Lega) sarà il vicepresidente con delega alla Cultura, ai beni e attività culturali, musei, teatri e biblioteche, associazionismo culturale. Politiche del commercio e dell’artigianato. Legalità e sicurezza.

Infine, molte le deleghe che la governatrice Santelli ha trattenuto per sè: Promozione e immagine della Calabria e dei suoi asset strategici turismo, cultura, agricoltura, ambiente e paesaggio; Politiche giovanili; Spettacolo e grandi eventi; film commission, sport; Politiche energetiche; Programmazione nazionale e comunitaria, agenda digitale, affari generali, zes, sviluppo del porto di Gioia Tauro, formazione professionale, tutela della salute, nonché i rimanenti ambiti non delegati ai singoli assessori.

Mendicino, Palermo auspica il ritorno della sanità unica e nazionale. Attiva mail per comunicare con il sindaco

MENDICINO (CS) -«Oggi che il Coronavirus è alle porte, il Sud è terrorizzato più che per la paura del contagio o la sua percentuale di mortalità, per la mancanza di strutture, apparecchiature, personale, in numero idoneo ad affrontare il morbo che ormai si avvicina. E a questo dramma si accompagna un problema gravissimo che da Sindaco ho avuto modo di denunciare più volte: la burocratizzazione eccessiva. Non si può accettare che per il più banale degli interventi, sia un’opera pubblica da realizzare, un macchinario da acquistare, un’unità di personale da assumere, si siano create regole così cervellotiche e ostative che ne impediscono la sua realizzazione». A parlare è il sindaco di Mendicino, Antonio Palermo, che poi indirizza la sua riflessione politica sulla stretta attualità.

Così  «anche qui – prosegue Palermo -, oggi che il Coronavirus è ormai in movimento, realizzare altre sale di rianimazione, acquistare nuovi respiratori, assumere più medici e infermieri, diventa quasi impossibile. E se qualcuno, vista l’emergenza, se ne assumerà la responsabilità per dare risposte veloci a chi rischia di morire, statene certi che presto o tardi finirà indagato o peggio ancora in carcere, pur avendo salvato vite umane, per non aver rispettato quei cavilli che, al contrario, quella vita umana l’avrebbero fatta morire». «E allora – si augura Palermo – che questa crisi ci faccia rinsavire tutti e ci porti all’essenza vera dell’essere comunità, introducendo nuovamente nel nostro ordinamento il caposaldo costituzione che i nostri Padri avevano previsto, ossia una sanità unica e nazionale, e al contempo snellendo in Italia ogni procedura burocratica per una pubblica amministrazione che sia realmente più vicina ai cittadini e alle loro esigenze. E per i furbi che vogliono aggirare le regole non continuare a creare nuove norme ma inasprire le pene delle leggi che già ci sono. Solo così al prossimo Coronavirus saremo pronti a reagire nel modo giusto e senza nessun pericolo per la vita di nessuno».

“DILLO AL SINDACO”

E sempre il sindaco Palermo ha fatto sapere che da oggia, a disposizione di tutti i cittadini di Mendicino, è attiva una casella di posta elettronica per segnalare problemi, esigenze e per ogni altro tipo di richiesta.

La mail è: dilloalsindaco@comune.mendicino.cs.it

 

Rende, due nuove ordinanze per limitare il contagio. Manna: «Misure necessarie a tutela della salute»

RENDE (CS) – Due le ordinanze che il sindaco di Rende Marcello Manna ha firmato stamane come ulteriore misura necessari al contenimento del contagio da COVID-19.

La prima riguarda nello specifico le attività al pubblico del municipio di piazza Borromeo che, secondo quanto affermato dal primo cittadino in una nota stampa: “vanno limitate in considerazione dello stato di evoluzione e dell’incremento dei casi di contagio a tutela della salute sia degli utenti che del personale dell’Ente”.

Gli uffici rimarranno chiusi anche nel pomeriggio di martedì: “alla luce dell’invito a “restare a casa”, -prosegue Manna- rivolto ai cittadini dal Presidente del Consiglio dei Ministri, gli utenti dovranno rivolgersi al Comune per le sole pratiche urgenti ed improcrastinabili. Nella gestione delle suindicate pratiche, dovranno rigorosamente privilegiarsi le modalità telematiche”.

«La presentazione o il ritiro di atti, istanze e documenti, si legge nel documento consultabile sull’albo pretorio online, nonché le richieste di appuntamento dovranno avvenire prioritariamente per via telematica, utilizzando l’indirizzo di posta elettronica certificata protocollo.rende@pec.it, oppure agli ulteriori specifici indirizzi di posta elettronica ordinaria reperibili sul sito web istituzionale https://www.comune.rende.cs.it/. Informazioni potranno essere richieste telefonicamente contattando il recapito 0984 8284200 (0984 8284201 per la Polizia Municipale)».

L’ordinanza sindacale, dunque: «prevede la sospensione delle prestazioni lavorative previste nelle ore pomeridiane, attraverso i rientri settimanali nelle giornate di martedì e giovedì con recupero delle ore non lavorate, successivamente al termine dell’attuale periodo emergenziale, da parte dei medesimi dipendenti interessati, non coinvolti da eventuali progetti di smart work».

Ulteriore provvedimento preso dal sindaco è poi quello di «rafforzare il servizio di polizia municipale al fine di garantire la tutela della libertà della persona e della sicurezza pubblica. Per questo ho chiesto alla squadra del comandante Vincenzo Settino di continuare in maniera ancora più capillare con le attività di verifica del rispetto delle misure previste dai D.P.C.M.».

Inoltre, nel decreto n.39 il primo cittadino ha stabilito che «proseguiranno in modo ancora più scrupoloso le attività della Centrale Operativa Comunale, quelle di Protezione Civile e di economato attinenti all’approvvigionamento di beni e di servizi necessari a supporto delle attività di Prociv».

Il documento, infine, individua i servizi indifferibili della casa municipale da continuare a garantire e stabilisce che i dirigenti dei vari settori individueranno almeno un dipendente che a turno presenzi in ufficio alle attività essenziali garantite dai dipendenti comunali.

«Tali provvedimenti –ha concluso Marcello Manna- assicureranno la tutela della salute pubblica anche attraverso l’incentivazione del lavoro agile. La turnazione del personale garantirà il rispetto delle norme di sicurezza richieste dal Governo centrale. Lavoriamo fianco a fianco della nostra squadra che ogni giorno garantisce il prosieguo delle attività burocratiche: è compito di noi amministratori dunque, tutelarli con tutte le misure necessarie a contenere il contagio da COVID-19».