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Coronavirus, attenzione alta all’Università di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – «In merito alla repentina disposizione connessa al rischio di contagio da Covid-19, condivisa con tutti gli Organi di Governo dell’Ateneo e con i Rappresentanti degli Studenti, il Rettore dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria chiarisce che, solo dopo le ore 15 del 3 marzo 2020, ha appreso, a seguito di una dichiarazione resa dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Catania, che tre docenti di detto Ateneo, che hanno partecipato al convegno organizzato il 17 e 18 febbraio 2020 presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, sarebbero positivi, secondo indagini ancora da validare, al test relativo al Covid-19». È quanto si legge nel comunicato stampa dell’Università reggina in merito all’emergenza Coronavirus dopo che si è sparsa la voce che tre docenti, probabilmente infetti, avrebbero nelle scorse settimane frequentato l’Ateneo.

In particolare «Il Rettore comunica di aver successivamente appreso che un docente dell’Ateneo di Reggio Calabria, che pure ha partecipato al richiamato convegno, sarebbe anch’egli positivo al test Covid-19, secondo indagini ancora da validare. Il docente, che non frequenta l’Ateneo dal pomeriggio dallo scorso 19 febbraio, è attualmente degente presso una struttura ospedaliera in Catania».
«L’attenzione dell’Ateneo – si legge ancora -, in tutte le sue componenti, è alta e costante. L’opera di disinfezione dei locali dell’Ateneo è già in atto a mero scopo precauzionale da diversi giorni e, a seguito delle notizie oggi apprese, è stata tempestivamente intensificata mediante il reperimento d’urgenza e persino l’autoproduzione nei laboratori d’Ateneo di una congrua scorta di adeguati prodotti igienico-sanitari, in questo frangente notoriamente di ardua reperibilità».

«Il Rettore comunica, infine, che sono in corso di valutazione ulteriori eventuali necessari e/o opportuni provvedimenti da adottare nell’immediatezza, tenendo conto del grado di evoluzione del rischio epidemiologico alla luce delle norme vigenti».

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