Percepivano indebitamente il Reddito di cittadinanza, incastrati 469 stranieri

CATANZARO – Somme indebitamente percepite per 2 milioni di euro. Ancora una volta i controlli hanno portato a scoprire i ‘furbetti’ dei benefici dello Stato ed in questo caso, sono ben 469 le persone, di provenienza extracomunitaria, che avrebbero percepito il reddito di cittadinanza senza avere i requisiti. A scoprire la truffa sono stati i finanzieri di Catanzaro, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal Procuratore della Repubblica di Lamezia, Salvatore Curcio, che hanno proceduto alla denuncia per indebita percezione del sussidio.

L’operazione, svolta in sinergia con il locale ufficio Inps, è da inquadrare in un ampio monitoraggio su tutti i percettori e gli inquirenti hanno incrociato le informazioni presenti nelle banche dati in uso alla Guardia di Finanza e gli elenchi dei beneficiari del sussidio. Dagli accertamenti è emersa una palese incongruenza rispetto alla sussistenza dei requisiti in capo a soggetti di origine straniera iscritti nelle anagrafi di comuni del territorio della provincia catanzarese.

 Ai fini dell’accesso al beneficio infatti, il richiedente, attraverso un’istanza presentata in modalità telematica tramite Poste Italiane, i Caf o gli istituti di patronato, deve dichiarare di risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, ottenendo, in tal modo, la corresponsione del sussidio per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi, al termine del quale può essere rinnovato per altri dodici mesi.
 

Truffa per due milioni di euro

Dagli accertamenti dei militari di Lamezia Terme è emerso, invece, che diverse persone avevano ottenuto il Reddito di Cittadinanza attestando falsamente di possedere il requisito relativo alla residenza. I finanzieri hanno esaminato la posizione di oltre 22.000 stranieri (la maggior parte provenienti da paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’est europeo) residenti nel circondario lametino, ed hanno così scoperto che 469 di loro avevano ottenuto illecitamente il reddito. L’importo complessivo delle somme indebitamente erogate ammonta a circa 2 milioni di euro ma grazie alla tempestività degli accertamenti eseguiti e alla contestuale segnalazione all’Inps si è impedito che ulteriori 2 milioni di euro venissero erogati.

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