Ragazza 22enne uccide la madre, causa scatenante la solitudine

7_2016_10_07_20161007_0220-jpgCROTONE – «Lacera il cuore parlare di una tragedia familiare che ha coinvolto una ragazza di 22 anni, che va considerata vittima come la madre. Una vicenda che, sotto il profilo della causa scatenante, trova le sue radici nella solitudine. Una solitudine che può portare anche a gesti estremi». Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Crotone, colonnello Salvatore Gagliano, incontrando i giornalisti per riferire i particolari dell’arresto di Federica Manica, la giovane di 22 anni che ha ucciso la madre, Giovanna Salerno, di 48 anni, soffocandola con un sacchetto di plastica. La giovane omicida, dopo l’arresto, è stata portata nell’ospedale di Crotone dove adesso si trova piantonata nel reparto di psichiatria. «La tragedia – ha aggiunto l’ufficiale – si è consumata in una famiglia normalissima che non ha fatto mai parlare di sè ed in cui tra le due donne, madre figlia, esisteva un rapporto simbiotico. Tanto che Federica Manica, diplomata da un anno e mezzo, aveva di deciso di rimanere a casa accanto alla madre, affetta da una patologia importante ma non terminale, e, per giunta, senza chiedere aiuto a nessuno. Una tragedia della solitudine accentuata da un’ulteriore circostanza: Giovanna Salerno usciva raramente da casa e la figlia ancor meno».

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