Tragedia a Paola, morti per le esalazioni del mosto. Indagini in corso

PAOLA – Proseguono le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Paola, per accertare con esattezza quanto accaduto ieri in un frantoio privato dove sono morte quattro persone. I tecnici continuano il loro lavoro ma da quello che si apprende pare proprio che la vicenda, nella sua drammaticità, sia ormai chiara. I fratelli Giacomo e Valerio Scofano, di 70 e 50 anni, e Santino e Massimo Carnevale, padre e figlio, di 70 e 40 anni, hanno perso la vita per le esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d’uva in fermentazione. Il fatto che tutto ciò sia accaduto in un magazzino privato adibito a cantina e ricavato sotto il livello stradale in località Carusi della frazione San Miceli, sembra fare intendere che non vi siano responsabilità di altre persone nella vicenda. Nessun indagato, una terribile tragedia familiare.

I vicini di casa, i parenti e gli amici non si danno pace. “Ho impresse le urla strazianti e disperate di aiuto e sono sotto choc” dice una vicina di casa. Due famiglie distrutte per quella che sembra una banale distrazione. “Non erano persone sprovvedute e non era la prima volta che facevano il vino. Qui ogni anno viene fatta la vendemmia, operazioni ripetute decine di volte per fare del vino familiare e non per business” ripetono tra le lacrime i parenti “non riusciamo davvero a capire cosa sia successo, non ci crediamo”. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire il susseguirsi dei fatti e la ricostruzione ritenuta più probabile al momento è che il primo ad entrare nella vasca sia stato stordito dal monossido di carbonio sprigionato dalla fermentazione del mostro d’uva e che gli altri tre siano entrati a loro volta nel disperato tentativo di salvarlo, ma trovando anche loro la morte. In particolare, il locale poco arieggiato, come hanno detto gli investigatori, avrebbe giocato un ruolo determinante nella vicenda. Gli accertamenti tecnici comunque continueranno per chiarire ogni aspetto della tragedia.

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