A Carnevale ogni scherzo vale…

Cosenza – “A Carnevale ogni scherzo vale e chi si offende è un animale” è questo il grido di lotta che si recita quando qualcuno si ribella agli scherzi puerili e fanciulleschi propri del carnevale festa che dà il via alla Quaresima.

I festeggiamenti si svolgono, tradizionalmente, in tre giorni dove a fare da padroni sono il divertimento, la “ribellione” e la fantasia che coinvolgono, seppur in maniera differente, grandi e piccini;  si trascorrono giorni goliardici dunque che culminano, e terminano, con il martedì grasso così definito perché, nella tradizione, considerato come l’ultimo giorno in cui si possono degustare i dolci carnevaleschi.

Il carnevale sta per arrivare e in città si respira già un’aria briosa e frizzantina; le vetrine ospitano vestitini di tutti i tipi e per tutti i gusti, per le strade si calpestano già coriandoli e stelle filanti tinteggiate con colori accesi e brillanti e non può di certo mancare la tanto amata bomboletta perché il divertimento più grande, si sa, è quello di prendere alla sprovvista il “nemico” e subissarlo di schiuma fino a trasformarlo in un pupazzo di neve vivente.

Domenica dieci inizieranno le “danze” tra sfilate, farzari, balletti succinti messi in scena dalle statuarie brasiliane, carri mastodontici, battaglie al gusto di arance, uova e farina e tante, tante mascherine che, dopo un anno di forzato riposo, si rimettono in piedi e riprendono vita grazie al soffio vitale di chi le interpreta.

I protagonisti assoluti saranno sicuramente i bambini che porteranno in piazza la propria allegria, la propria spensieratezza e quel sorriso puro ed incontaminato che, per natura, li contraddistingue; fate, gnomi, principesse, Pokemon, streghe, ballerine, sirene, pagliacci, cavalieri conquisteranno il nostro mondo trasformandolo nel paese dei balocchi.

Il Carnevale vecchio e pazzo, così come lo definisce Gabriele D’Annunzio nella sua filastrocca, è diventato anche grasso perché porta sulla nostra tavola delicate prelibatezze; pignolate e castagole a volontà e poi carri e carri di chiacchiere chiamate anche bugie, frappe, cròstoli, sfappole; mille nomi diversi per indicare uno stesso dolce che deve essere rigorosamente croccante e sommerso di zucchero a velo.

Il carnevale è ormai vicino e tra un dolcetto e l’altro “filastroccheggiamo” e a cantilena ripetiamo “Carnevale vecchio e pazzo s’è venduto il materasso per comprare pane e vino tarallucci e cotechino.E mangiando a crepapelle la montagna di frittelle gli è cresciuto un gran pancione che somiglia a un pallone. Beve e beve e all’improvviso gli diventa rosso il viso, poi gli scoppia anche la pancia mentre ancora mangia, mangia… Così muore Carnevale e gli fanno il funerale, dalla polvere era nato ed in polvere è tornato”

 

Di seguito alcuni appuntamenti per il vostro Carnevale:

http://www.ottoetrenta.it/cultura-e-spettacolo/il-carnevale-dei-bambini/

http://www.ottoetrenta.it/cultura-e-spettacolo/il-carnevale-di-jacurso-tra-maschere-e-teatro/

http://www.ottoetrenta.it/cultura-e-spettacolo/carnevale-solidale-a-satriano-marina-cz-il-9-febbraio/

Annabella Muraca

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