“A” Colazione da Tiffany

19 APRIl 2012 – Ancora una volta Isabel Russinova, curatrice del cartellone di prosa della stagione teatrale 2011/12,  è riuscita a fare centro riportando sotto i riflettori un’opera classica piena, però, di riferimenti al presente e alla nostra realtà quotidiana.
Lo spettacolo in questione è “Colazione da Tiffany” messo in scena, sul palco del teatro A. Rendano, nei giorni 17 e 18 Aprile dalla compagnia “Gli Ipocriti”  diretta dal regista Piero Maccarinelli.
Una produzione molto più vicina al romanzo di Truman Capote che al celebre film di Blake Edwards con Audrey Hepburn e George Peppard.
Il cast, composto da 11 attori, vede nei ruoli principali Francesca Inaudi e Lorenzo Lavia, due giovani ampiamente conosciuti dal pubblico italiano per la loro partecipazione a tournée teatrali e fiction; gli altri 9 attori hanno invece ricoperto dei ruoli marginali facendo da cornice allo svolgersi degli eventi.

La Inaudi ha impersonato Holly Golightly una donna ridicola, frivola e perennemente in cerca di uomini da “spennare”, Lavia invece ha ricoperto i panni di William/ Frank Parsons, uomo serioso, di saldi principi e con il viscerale desiderio di diventare uno scrittore famoso e geniale alla stregua di Ernest Hemingway.
William Parsons ha contemporaneamente svolto il ruolo di personaggio-narratore; proprio grazie ai suoi continui flashback è riuscito, infatti, a narrare la storia di Holly, donna fascinosa che lui stesso ha trasformato in musa ispiratrice per i suoi romanzi.
Lo spettatore ha assistito ad uno spettacolo paragonabile alle “montagne russe”, fatto dunque di parti estremamente lente ed altre più celeri e piacevoli, la ripresa è avvenuta nella seconda parte dello spettacolo che ha riscosso più consensi grazie, sicuramente, ai corpi statuari e senza veli dei due protagonisti; un continuo “vedo non vedo” che non ha causato scalpore nel pubblico ma molta curiosità.
Il regista è riuscito a mettere in luce tematiche estremamente attuali: l’amore non corrisposto,  l’omosessualità, la bisessualità, la pseudo amicizia accompagnata da intrighi, passioni e tradimenti ma, soprattutto, la prostituzione; la storia di una donna che decide di vendere il proprio corpo e la propria anima a uomini ricchi e potenti per trarne benefici economici. È dunque la storia del mestiere più antico del mondo che, ancora oggi, continua ad essere parte integrante della nostra società.
Questa volta, a differenza degli altri spettacoli, il pubblico cosentino è accorso numeroso per presenziare alla performance; una lunga fila ha invaso ieri sera il botteghino del teatro A. Rendano; si è dunque trattato di un last minute, molte persone, infatti, hanno acquistato i biglietti tra il secondo e il terzo richiamo della campanella.

Annabella Muraca

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