A Cosenza presentazione del testo di Donata Chiricò

 

COSENZA – Mercoledì 27 maggio alle ore 18.30 presso la Libreria Ubik di Cosenza si terrà la presentazione del libro “Diamo un segno, Per una storia della sordità” dell’autrice Donata Chiricò. La coordinatrice del dibattito sarà la giornalista Carla Monaco, a seguire ci saranno gli interventi di Vincenza Costantino, Insegnante ed Esperta di Pedagogia, e del Dirigente scolastico nonché scrittrice Assunta Morrone. Presentazione e dibattito saranno tradotti in Lingua Italiana del Segni a cura di Loredana Mendicino e Alessia Mendicino.

Diamo un segno, Per una storia della sordità” è un testo che analizza la sordità da un punto di vista della sua storia culturale. In effetti, essa ha una storia filosofica molto antica. Elementi in merito sono presenti nell’opera Historia Animalium di Aristotele, il quale spiega come la sordità sia un fattore di mutismo perché “la produzione di linguaggio verbale dipende dal buon funzionamento dell’udito”. diamo un segno alla Ubik 27 maggioMalgrado Aristotele non abbia prodotto un fattore di discriminazione nei confronti delle persone sorde, l’essere umano ha destinato a questi ultimi chiare condizioni di esclusione. È proprio analizzando la sordità partendo dal punto di vista degli udenti-parlanti (in numero maggioritario) che quest’ultima è stata definita come una disabilità da correggere. L’obiettivo dell’autrice è quello di far comprendere come l’emancipazione dei sordi sia avvenuta grazie alle possibilità di studio e di utilizzo della loro lingua: una lingua visivo – gestuale. Lo scopo primario della riflessione filosofica dell’autrice è quello di dimostrare che la sordità non è semplicemente una disabilità. I sordi, infatti, messi nelle condizioni di apprendere precocemente la loro lingua (la lingua dei segni) hanno uno sviluppo linguistico e cognitivo assolutamente normotipico.

Durante un qualsiasi dialogo tra due persone è importante che entrambi gli interlocutori abbiano uno stesso registro linguistico per poter comunicare in maniera efficace e per potersi comprendere. Tutto questo vale naturalmente anche per la lingua dei segni, la quale beneficia dell’utilizzo delle mani per “segnare” e dell’espressione labiale – facciale per poter comunicare al proprio interlocutore. La Lingua dei segni acquisì importanza durante il 1700 in Francia, con la creazione della prima Scuola Bilingue, all’interno della quale si comunicava utilizzando le parole ed anche i segni.

Donata Chiricò è una docente di Etica della Comunicazione presso l’Università della Calabria. Si occupa da molto tempo di Storia culturale della sordità e dell’influenza della funzione uditiva nella costituzione del linguaggio e dell’autocoscienza. Tra l’altro è anche traduttrice in lingua francese dello spettacolo teatrale dedicato alla poetessa Alda Merini dal titolo Fermata non richiesta.

 

Alessandro Artuso

 

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