“Comunicare il sud”, lo scrittore Pino Aprile all’Unical

Pino AprileRENDE (CS) -L’Università della Calabria è onorata, il Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione è onorato di aver pensato e realizzato insieme a “Giornalisti d’Azione” questo evento. È una realtà nata dal basso che è riuscita in poco a costruire in poco tempo un metodo e un modo nuovo di fare comunicazione. Penso che la massima istituzione universitaria che c’è in Calabria non possa che testimoniare a soggetti così organizzati su un progetto di cambiamento della Comunicazione il giusto riconoscimento». Così  Giancarlo Costabile, docente di “Pedagogia della Resistenza” all’apertura dell’incontro sul tema “Comunicare il Sud”, che si è svolto all’Unical. Un evento che ha preso le mosse dal nuovo libro del giornalista e scrittore Pino Aprile, “Carnefici”, ospite d’onore della manifestazione. Davanti a centinaia di studenti che hanno riempito l’aula Solano, a parlare di una sorta di questione meridionale nella Comunicazione sono stati Livia Blasi, caposervizio della TGR Calabria e Segretario di “Giornalisti d’Azione”, Marco Esposito, caporedattore de “Il Mattino”, e Aprile. «Il mio sogno – ha detto nel suo indirizzo di saluto il Rettore Gino Mirocle Crisci –  è che la Calabria diventi una regione normale, con le sue cose positive e negative. Noi non parliamo da tempo delle cose positive del nostro Sud, e, invece, dovremmo farlo. Il Nord, da decenni, ci sta rubando gli studenti in maniera subdola, con la complicità del Governo, andando, così, a depauperare il nostro Sud della cosa più preziosa, i nostri giovani». Alla giornalista Rai Livia Blasi il compito di presentare il libro di Pino Aprile, che fornisce le prove di quella che è stata una vera conquista del Sud ricco e acculturato da parte di un Nord Italia, i piemontesi, in ciò che è passato come un’unità d’Italia voluta da un intero Paese. «È uno di quei libri da annoverare tra quelli necessari, tra quelli da dover leggere. Aprile – ha detto Blasi – disarciona da cavallo i tanti monumenti equestri che portano i nomi di quelli che consideriamo eroi della Patria e che invece scopriamo che si sono macchiati di crimini gravi, e Aprile ce li racconta e ci dà le prove di questi crimini. Questo è un libro che ha il coraggio di accusare». Il giornalista Marco Esposito ha esposto il “trucco” che il Governo, fatto da gente del Nord,sta attuando per incentivare l’emigrazione studentesca. «Devono convincere il ragazzo meridionale che iscriversi all’Unical, ad esempio, non è cosa buona. E allora – ha detto il caporedattore de “Il Mattino” –  pubblicano classifiche, adottano il sistema delle borse di studio, sono arrivati a fare una legge che favorisce l’attribuzione delle borse di studio se cambi regione per studiare, se vai al Nord. Vogliono che noi ci convinciamo di essere cittadini di serie b. Ma se voi ragazzi vi svegliate e non andate ad arricchire il Nord, possiamo ritrovare la nostra dignità. Dovete dire “mo’ basta”. Voi non avete alcuna necessità di emigrare. Voi avete qua al Sud ottimi insegnanti e ottime università. Dovete crederci». Una storia, quella dell’unità d’Italia, che ci hanno proposto i libri di scuola, falsa. «Io sto incazzato nero – ha detto Aprile – perché la scuola non reagisce a ciò che ci hanno voluto far credere. Io racconto coi documenti che la storia italiana nasce con un compito, distruggere i documenti che possano gettare ombra sul modo in cui la nostra storia deve essere raccontata. Quelli che non vanno distrutti, che potrebbero servire, devono comunque essere occultati. E per ben novant’anni così è stato. Quando pubblicai “Terroni”, ciò che colpì il lettore medio fu il racconto di alcune stragi; quello che colpì l’accademico fu il conteggio che dalla somma di quelle stragi si arrivò al prezzo pagato dai Meridionali all’unità d’Italia. Ora – ha concluso Aprile rivolgendosi agli studenti – voi sapete quello che è realmente successo».

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