Conclusa l’ottava edizione del Presepe vivente della Parrocchia S.Carlo Borromeo

Presepe S.CarloRENDE(CS)-Il 6 gennaio con l’arrivo dei Re Magi si è conclusa la ottava edizione della manifestazione del Presepe vivente della Parrocchia San Carlo Borromeo di Rende. Come ogni anno ha avuto inizio nella notte di Natale con l’accompagnamento della Sacra  Famiglia nella grotta prima della  celebrazione della Santa Messa. I personaggi, circa 100  nelle varie postazioni, hanno animato le scene facendo rivivere sensazioni ed emozioni molto intense e significative ai numerosi visitatori. Tutto questo grazie anche e soprattutto alla passione ed alla bravura dei tanti partecipanti  che hanno interpretato i diversi figuranti. «Quello che ci inorgoglisce di più -riferiscono Anna Maria  e Virginia le organizzatrici – è l’essere riuscite a ricreare  l’atmosfera del passato e far rivivere un po’ cosa accadeva in quel villaggio di 2000 anni fa quando veniva al mondo il Salvatore L’orologio del tempo è tornato magicamente indietro e la parrocchia di San Carlo Borromeo si è trasformata in un ‘antica Palestina. Le tre rappresentazioni non sono state semplice ricorrenza ma anche occasione di riscoperta dei valori umani ma diventa suggestivo quando riesce a combinare religiosità, sentimento, coinvolgimento ed aggregazione popolare,atmosfera e solidarietà». Tre giornate vissute all’insegna dell’amicizia,della solidarietà e soprattutto della semplicità,per il gusto e la gioia di stare insieme. Pochi sanno che lavorare nel “cantiere del Presepe “ significa vivere un’autentica esperienza di condivisione ,gratuità e fraternità, nella quale si chiede a Gesù Bambino la fede e la forza per andare avanti poichè le difficoltà non mancano e, senza una motivazione forte , è inevitabile mollare. Gli ultimi giorni soprattutto, richiedono una disponibilità totale,non ci sono orari,però sta in quell’attività febbrile la vera bellezza e il grande tesoro di questa manifestazione. La fatica delle relazioni diventa certamente superiore alla fatica fisica, ma non possiamo sottrarci. Un’esperienza come quella di organizzare un Presepe Vivente può essere una vera e propria sperimentazione di uno spaccato di vita quotidiana :la fatica del vivere insieme e la nostra capacità di ascoltare o vedere “l’altro”.La nostra è una società che frammenta interiormente le persone creando solitudine,per questo è estremamente importante vivere la fatica quotidiana dei rapporti interpersonali , cercando di aprire dialoghi e non innalzare barriere. Fare un evento insieme a persone che vivono situazioni problematiche e di disabilità significa essere alla pari, essere coinvolti in qualcosa di positivo e stabilire rapporti significativi che non si concludono con la fine della manifestazione ma che possano durare nel tempo.

Anna Maria Coscarello

 

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