Khloe, la forza della speranza: Musica contro la violenza sulle donne

khloeIl tema brutale della violenza sulle donne  approda al Rendano ed esordisce con un pugno nello stomaco. Di quelli che  si percepiscono a metà tra l’orrore e il dolore. Merito o colpa del cortometraggio Il Vero Amore, di Paolo Budassi, interpretato da una bravissima Silvana Spina, con il quale ieri sera si è aperta la serata di beneficenza “Non sei più sola, c’è chi ti ascolta”, organizzata dall’associazione Khloe, capitanata da Enrica e Monica Nicoletti, i cui fondi sono stati destinati all’apertura di uno sportello di ascolto per donne vittime di abusi e di violenza.

Immagini crude, difficili da sopportare senza urlare, a cui si è opposta l’eleganza, il calore e la sensibilità di Eleonora Daniele, conduttrice d’eccezione della serata, che in comune con le luci dello spettacolo, quantomeno con la parte artefatta di esse, ha davvero poco a che fare. Un evento impeccabile, accompagnato da rara precisione, da un’atmosfera suggestiva e mai noiosa. Tre lunghe ore di spettacolo puro. Da un lato, due grandi attori, Alessandro Cosentini e Maria Silvia Greco, hanno interpretato, nella prima parte della serata il “Malamore” di Concita De Gregorio, quello da cui è affetto una società indifferente come la nostra, moderna in apparenza, fascista nella sostanza. Attimi di vibrazioni, destinati a scatenare involontarie riflessioni e pelle d’oca che terminano inevitabilmente sempre con la stessa sorda domanda: “Com’è possibile sopportare tutto questo?”. E se la prima parte si è fatta voce di riflessioni e turbamenti, è nella seconda che lo spettacolo si è trasformato in arte pura. Ad esibirsi, per oltre un’ora e mezza, in un viaggio musicale cinematografico, la prima tromba del cinema italiano insieme alla sua ensamble, Nello Salza. Suggestione, sorrisi, malinconia e pace si sono susseguite tra le atmosfere buie di un teatro affollato e partecipativo. A concludere, tra lo scroscio di fagocitanti applausi, le indimenticabili note di “Quando” in un omaggio al grande Pino Daniele.

Lia Giannini

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