L’8 Marzo di Scena Verticale è per le scuole con la Matinée al Morelli di “Dissonorata”

COSENZA – Tra le attività della residenza teatrale presso il teatro Morelli, Scena Verticale ha voluto riservare uno spazio alle scuole alle quali dedica delle matinée teatrali quale occasione per avvicinare i più giovani al teatro. Il primo di questi appuntamenti è in occasione dell’8 marzo, Festa della Donna, con la messa in scena di “Dissonorata – un delitto d’onore in Calabria”,  di e con Saverio La Ruina, spettacolo che ha vinto importanti premi ed ha avuto riconoscimenti nazionali: il Premio UBU 2007 come “Migliore attore italiano” e  riconoscimento anche come “Migliore testo italiano”; il Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010;  nomination al Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007 come “Migliore interprete di monologo”; “Segnalazione speciale” al Premio Ugo Betti per la drammaturgia 2008.

Lo spettacolo, riservato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, è unico e si terrà l’8 marzo alle ore 10.

Note sullo spettacolo:

Spesso, ascoltando le storie drammatiche di donne dei paesi musulmani, mi capita di sentire l’eco di altre storie. Storie di donne calabresi dell’inizio del secolo scorso, o della fine del secolo scorso, o di oggi. Quando il lutto per le vedove durava tutta la vita. Per le figlie, anni e anni. Le donne vestivano quasi tutte di nero, compreso una specie di chador sulla testa, anche in piena estate. Donne vittime della legge degli uomini, schiave di un padre-padrone. E il delitto d’onore era talmente diffuso che una legge apposita quasi lo depenalizzava. Partendo dalla “piccola” ma emblematica storia di una donna calabrese, lo spettacolo offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale. Nello spettacolo risuonano molteplici voci di donne. Voci di donne del sud, di madri, di nonne, di zie, di loro amiche e di amiche delle amiche, di tutto il parentado e di tutto il vicinato. E tra queste una in particolare. La “piccola”, tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione. Dal suo racconto emerge una Calabria che anche quando fa i conti con la tragedia vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici, sempre sul filo di un’amara ironia.

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