“La Cenerentola”, l’opera di Rossini inaugura la 56esima stagione lirica del Rendano

COSENZA – «Una favola d’uomo e un artista immenso». Così il regista Aldo Tarabella, direttore artistico del Teatro del Giglio di Lucca, definisce Lele Luzzati, il grande scenografo, costumista, illustratore genovese, scomparso dieci anni fa. Tarabella firma l’allestimento de “La Cenerentola” di Gioachino Rossini, primo titolo in cartellone della nuova stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano” di Cosenza che si aprirà ufficialmente venerdì 3 marzo, alle ore 20,15 e che ha debuttato il 10 febbraio scorso proprio al Teatro del Giglio. Un allestimento nel quale la presenza di Luzzati si sente ad ogni piè sospinto. Il grande illustratore aveva dedicato una parte importante della sua attività proprio ad una versione storica del melodramma rossiniano, andata in scena nel 1978 al Teatro Margherita di Genova, la sua città. «Un anno fa – racconta Aldo Tarabella – iniziando i lavori di progettazione  per questa Cenerentola come avrei potuto non pensare a Luzzati e alle sue tante illustrazioni dedicate a questo personaggio? Portavo con me il ricordo di quel memorabile allestimento del ’78 e, nel tentativo di ricostruirne immagini e suggestioni, ho ritrovato sulla mia strada i suoi più significativi discepoli». Tra loro, Enrico Musenich che firma le scenografie dello spettacolo, ma anche lo scenografo-costruttore Elio Sanzogni, cui si deve lo stile prettamente luzzatiano nella realizzazione pittorica ed anche la storica Sartoria Cerratelli di Firenze, la più importante sartoria italiana (dove prima di Luzzati anche De Chirico e Guttuso si erano cimentati nella realizzazione di costumi per la scena) che ha ridato linfa a quei costumi, appartenuti all’allestimento genovese, con un delicatissimo e appassionato restauro.
«Come non ringraziarli per la loro generosità? – sottolinea ancora Tarabella – cui va aggiunto un ringraziamento particolare per Mario Audello che con le sue parrucche partecipò proprio a quella produzione, lavorando fianco a fianco con Santuzza Calì, allora assistente di Luzzati e che poi sarebbe divenuta una delle costumiste più celebri e tra le più richieste dal teatro italiano. Questo nuovo allestimento de “La Cenerentola” rossiniana  è diventata l’opera dell’amicizia, nella quale tutti hanno dato il massimo per citare Luzzati, spinti, però, anche dal desiderio di andare oltre, realizzando un progetto originale fatto di continue sorprese, di palazzi di carta, scatole magiche, di librerie che si trasformano in carrozza. In fondo, tutti noi aspiriamo ad avere davanti casa una carrozza come quella di Cenerentola , nella quale entrare per realizzare un sogno o, più semplicemente, per uscirne ricaricati e più fiduciosi nella vita».
In attesa che si alzi il sipario sulla “prima”, ieri pomeriggio al “Rendano” si è svolta la prova generale dell’opera, aperta alle scuole della città. In platea, circa 350 ragazzi delle scuole medie a indirizzo musicale di Cosenza e provincia e del Liceo Musicale “Lucrezia della Valle”. Un pubblico attento e interessato che ha applaudito a lungo lo spettacolo prodotto dal Teatro del Giglio di Lucca, dall’Alighieri di Ravenna (che lo ha ospitato a febbraio) e dalla Fondazione Teatri di Piacenza, con la collaborazione del “Rendano” di Cosenza e dell’Ente Luglio Musicale Trapanese. La proficua esperienza maturata a Cosenza, fianco a fianco, dal direttore artistico del Teatro del Giglio di Lucca Aldo Tarabella e dal direttore artistico della stagione del “Rendano” Lorenzo Parisi lascia supporre che la collaborazione tra i due teatri di tradizione proseguirà anche in futuro. Sono, infatti,  allo studio dei progetti comuni che potrebbero vedere la loro realizzazione già nella prossima stagione. Ed è con questo auspicio che “Cenerentola” può prendere il largo per inaugurare la 56ma stagione lirico-sinfonica del “Rendano”, ben duecento anni dopo la sua prima rappresentazione, avvenuta il 25 gennaio 1817, al Teatro Valle di Roma.  A dirigere l’Orchestra del teatro di tradizione cosentino sarà il toscano Marco Balderi, assistente, negli anni ottanta, di autentici numeri uno della direzione d’orchestra come Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Carlo Maria Giulini ed Herbert Von Karajan. Giovane, ma esperto, il cast vocale che calcherà il palcoscenico del teatro cosentino : il mezzosoprano Paola Gardina (Angelina-Cenerentola), che ha preso il posto di Teresa Iervolino, costretta a dare forfait a causa di una fastidiosa bronchite, il baritono Clemente Antonio Daliotti (Don Magnifico, barone di Montefiascone), il tenore Li Biao ( Don Ramiro), il baritono Pablo Ruiz (Dandini, il suo cameriere), il baritono Matteo D’Apolito (Alidoro, filosofo maestro di Don Ramiro), il soprano Giulia Perusi (Clorinda) e il mezzosoprano Isabel De Paoli (Tisbe).
Il Coro è il “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretto da Bruno Tirotta. Le luci sono di Marco Minghetti, le coreografie di Monica Bocci. Si replica domenica 5 marzo, alle ore 17,30.

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